Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: chibimayu    30/03/2008    11 recensioni
Edward tornò a casa, quella sera, con la testa già indirizzata verso il letto, troppo stanco perfino per trovare il tempo, o la voglia, di cenare.
Le luci in cucina erano accese; quello era uno di quei rari giorni in cui Roy riusciva a staccare qualche ora prima dal lavoro all’Headquarter e, preso da un’improvvisa considerazione per lo stato in cui tornava il giovane tutte le sere, preparava la cena per entrambi.
Solo che quella sera Edward era davvero troppo stanco anche solo per tenere gli occhi aperti.
[RoyEd] Dedicata con tanto affetto a Aduah per il suo compleanno.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bathtime for two Fino a cinque giorni fa questa storia non esisteva neanche, ed ero nel panico più completo, dato che il giorno del compleanno di Roberta si avvicinava sempre di più. Fortuna che alla fine mi sono messa davanti al mio amato pc e mi sono intestardita. C’è da dire che “galeotta fu la fan art e chi la creò” dato che non appena ho visto un’immagine di Edward e Roy in una vasca da bagno piena di schiuma ho pensato “forse questa può andare…” . Poi una conversazione infra-msn con Hokori mi ha convinta definitivamente, dato che non pensavo di poter sfottere alla grande lo zietto Roy, così come piace a lei… Finita questa tiritera, passiamo alle cose serie:
DISCLAIMER: i personaggi di fma non mi appartengono, no, no! mi piacerebbe molto ma l’Arakawa-sensei se li tiene tutti per sé… avida!


Dedicato ad Aduah
Per il suo compleanno.
Tantissimi auguri, mia demonietta!









Bathtime  for two


Edward tornò a casa, quella sera, con la testa già indirizzata verso il letto, troppo stanco perfino per trovare il tempo, o la voglia, di cenare.
Le luci in cucina erano accese; quello era uno di quei rari giorni in cui Roy riusciva a staccare qualche ora prima dal lavoro all’Headquarter e, preso da un’improvvisa considerazione per lo stato in cui tornava il giovane tutte le sere, preparava la cena per entrambi.
Solo che quella sera Edward era davvero troppo stanco anche solo per tenere gli occhi aperti.
Il lavoro in laboratorio lo fiaccava come mai e, oltretutto, quei pomposi incompetenti con cui era costretto a lavorare lo avevano portato a spaccare tre ampolle, un microscopio e a stracciare i fogli su cui stava perfezionando un nuovo tipo di cerchio alchemico, guadagnandosi una settimana di sospensione e l’obbligo di scusarsi per il suo temperamento bellicoso.
Tsk.
Idioti.
Non si sarebbe scusato neanche a costo di perdere il suo impiego e, poi, scusarsi con gente che non sa riconoscere la differenza tra la formula dell’acqua e quella del rame! ; stupidi raccomandati.
Con il preciso intento di rintanarsi in camera fino alla fine dei suoi giorni, procedette dritto per la sua strada, senza neanche salutare Roy.
Troppo stanco.
Troppo nervoso.
-Ah, sei tornato. Non ti ho sentito rientrare…-
Edward non si voltò e continuò, testa incassata fra le spalle e passo spedito fino a sparire dietro la porta della loro camera da letto.
Roy non si stupì del suo comportamento: ultimamente Ed rincasava sempre nervoso, borbottando minacce di morte, dolorose e prolungate, nei confronti di qualche idiota del laboratorio.
Non ci voleva un genio per capire che anche quella sera era successo qualcosa che aveva fatto perdere le staffe e la pazienza al compagno.
Sbuffando annoiato, pensò che fosse meglio lasciargli sfogare la rabbia per un po’, prima di andare a chiamarlo per mettersi a tavola.
Tavola.
Cibo.
Odore di bruciato.
-Merda!-
Corse a spegnere i fornelli e ad aprire la finestra per far uscire quell’insopportabile odore di bruciato che risvegliava in lui ricordi lontani e ancora pulsanti; una ferita non si rimargina neanche con il passare del tempo…
Controllando lo stato in cui si era ridotta quella che avrebbe dovuto essere la loro cena, si ritrovò a fare i conti con una massa di cibo, non identificata, completamente carbonizzata.
Suppongo che, a questo punto, una telefonata al ristorante a due isolati da qui, non sia una cattiva idea se non vogliamo saltare la cena, stasera.
Ringraziando mentalmente i privilegi dell’essere un cane dell’esercito, si affrettò a comporre il numero e a fare la sua ordinazione per telefono.
Non appena ebbe riagganciato, un suono di vetri rotti, proveniente dalla camera da letto, attrasse la sua attenzione e, subito, corse a controllare dopo aver indossato il guanto alchemico.
Se la causa di tale frastuono era l’intrusione di un ladro, si sarebbe complimentato con lui per la sua stupidità nel fare irruzione in una casa dove abitavano, non uno, ma ben due Alchimisti di Stato!
Come scavarsi la fossa con le proprie mani.
Abbassò piano la maniglia della porta e la aprì lentamente, l’altra mano già in posizione, le dita pronte a schioccare.
Ispezionò con attenzione la stanza e solo allora si accorse che la finestra era chiusa e i vetri intatti. Allora da dove…?
Il bagno… fu l’immediato pensiero.
Aprì la porta con violenza e si mise immediatamente in posizione d’attacco, ma ciò che vide lo paralizzò all’istante.
Edward, il suo Edward, seduto sul bordo della vasca. Con una mano grondante di sangue e l’altra stretta intorno ad essa; lo sguardo perso nel vuoto.
-Ed!- gridò Roy liberandosi del guanto e inginocchiandosi di fronte al compagno per controllare la ferita.
Un leggero tremore scuoteva il corpo del giovane e, senza perdere altro tempo, si rialzò e, freneticamente, tirò fuori dall’armadietto dei medicinali garze e disinfettante.
-Che diavolo hai combinato?!- esclamò prendendo tra le mani quella di Ed e cominciando a passarci sopra quel liquido dall’odore tanto pungente.
-Brucia…- fu l’unica risposta che ricevette.
-Beh, sopporta! Chi ti ha ordinato di spaccare il vetro dello specchio se non volevi farti male?!-
Non gli era sfuggito quel particolare, mentre era intento a cercare le garze.
Edward non rispose, si limitò a mordersi il labbro inferiore per non far uscire i gemiti di dolore ogni volta che Roy passava sopra la ferita con quel dannato disinfettante che bruciava come fosse acido.
Una volta terminato di fasciare la mano, Roy sospirò e guardò il ragazzo negli occhi.
Severamente.
Come un padre che sgrida il figlio che si è comportato male.
E ad Edward quello sguardo non piaceva, l’aveva sempre odiato. Gli ricordava i tempi in cui era ancora un subordinato di Roy e veniva sempre deriso da quest’ultimo per la sua altezza o per il modo in cui i suoi rapporti erano scritti.
Sempre con quell’odioso sorriso sghembo fra le labbra e quell’aria di superiorità con la quale si rivestiva.
-Perché l’hai fatto?-
Il biondo distolse lo sguardo, incapace di sopportarlo ancora e, fronte corrucciata e labbra serrate, rifiutò di riconoscere oltre la sua presenza.
Roy sospirò e si armò di pazienza.
Tanta pazienza.
La loro non era una relazione di facile comprensione.
Non erano due persone da coccole e baci – perlomeno non 24 ore su 24 – ma neanche due violenti capaci di esprimersi solo con pugni e insulti lanciati l’uno contro l’altro. Era una relazione in cui, spesso, la reciproca vicinanza era abbastanza per stare bene, per cancellare lo stress della giornata, in cui una carezza, a volte, valeva molto più di un bacio.
Semplicemente due uomini che cercavano, giorno per giorno, il loro equilibrio, divenendo l’uno il sostegno dell’altro.
A guardarli da fuori, una persona avrebbe pensato che erano solo due uomini che condividevano una casa e un letto; certo, facevano anche quello, ma gli altri erano troppo ciechi per vedere davvero cosa li univa.
-Ed? sono preoccupato per te. Da qualche giorno torni a casa sempre nervoso, agitato. E adesso questo.-
Edward ancora si rifiutò di rispondere.
-Cos’è successo in laboratorio?-
Sapeva che l’intera faccenda doveva essere partita da lì. Non poteva essere altrimenti e, difatti, non appena ebbe menzionato il laboratorio, lo vide irrigidirsi.
-Sono… degli idioti.-
-Immagino…- mormorò accomodante, mentre faceva sedere, gentilmente, il biondo nel suo grembo e lo circondava con le braccia.
Da quel momento in poi tacque, dando tempo ad Edward di trovare le parole che sembravano essere bloccate nel fondo della sua gola e, concedendosi solo di cullarlo piano, in avanti e in indietro, ad occhi chiusi.
-Hanno… hanno combinato un casino con le ricerche e… e quando glielo ho fatto presente… cazzo sono il loro supervisore! Senza una calcolatrice non saprebbero fare neanche due più due ma, nonostante tutto, hanno il coraggio di pensare, di dirmi in faccia, che ne sanno più loro sull’alchimia di me! Io che ho superato quel cazzo di esame per diventare Alchimista di Stato a dodici anni, quando loro giocavano con le macchinine!-
Roy stette in silenzio, a riflettere su quanto il suo ragazzo aveva appena detto, non trovando, tuttavia, che questo fosse il reale motivo di tutto quel nervosismo e per quello specchio rotto.
-E poi…?-
-E poi… quando, civilmente, ho cercato di far loro capire quanto idioti fossero, hanno cominciato a dire che tutto quello che si diceva di me, su quanto grandi fossero le mie imprese, erano tutte cazzate inventate da te, per giustificare il fatto che avevi arruolato un moccioso solo per portartelo a letto!-
Il moro spalancò gli occhi per la sorpresa. Davvero pensavano questo…?
-Possono… possono dire quello che vogliono su di me, non mi interessa la loro opinione, ma… non devono insinuare certe cose su di te! Non devono, non devono…-
Il più grande sorrise gentilmente; come cane dell’esercito, c’era abituato a pettegolezzi e ad insinuazioni di abuso di potere. A dirla tutta, questa, non era la prima volta che sentiva una cosa simile. Aveva dovuto ingoiare molti rospi amari i primi tempi in cui aveva deciso di fare tutto il possibile per aiutare Edward a raggiungere il suo obiettivo e, anche lì, i pettegolezzi non si erano risparmiati.
Perché mai il Tenente Colonnello Mustang – all’epoca – aveva preso tanto a cuore il ragazzo?
Sicuramente c’è qualcosa sotto, pensavano gli Alti Ufficiali. Quanto gli avrebbe volentieri inceneriti… se solo questo non gli avesse poi impedito di avanzare di grado, ci avrebbe sicuramente fatto un pensiero.
-E tu… che hai fatto?-
-Stavo per tirargli un pugno… con l’automail, ma mi hanno fermato prima che potessi farlo…- fu la laconica risposta.
Oh sì, poteva vederla la voglia di spaccare tutto; tipica dei ragazzini. Tipica di Edward Elric.
-Non dartene pena. A noi basta sapere che non è vero.- mormorò con voce quieta, riprendendo il lento cullare.
-Non voglio che ti ricoprano d’infamia! Non dopo tutto quello che hai passato per diventare Generale, Roy!-
-Tranquillo. Adesso calmati, tra poco ci porteranno la cena e poi ti preparo un bel bagno caldo…-
Il tono che stava usando era quello di piena condiscendenza che Alphonse usava sempre, nei riguardi del suo Nii-san, e per questo bene accetto.
-Ci porteranno la cena? E che fine ha fatto quella cucinata da te?- chiese concedendosi un sorriso.
Roy arrossì leggermente e assunse un’aria fintamente contrita.
-Bruciata…-
Edward voltò la testa, quel tanto che la posizione in cui si ritrovava gli permetteva, e lo guardò ad occhi spalancati.
-Roy Mustang, Generale Mustang, Eroe di Ishbar, donnaiolo impenitente… che brucia la cena! Sei una sagoma, Roy!- esclamò infine ridendo fino alle lacrime.
-Lieto di divertirti…- mormorò annoiato. –Adesso alzati, che non sei leggero e mi si stanno addormentando le gambe!-
-Ai suoi ordini, Generale!-
Roy sorrise, dentro di sé, felice che il suo fagiolino fosse di nuovo come prima e il nervosismo mille miglia lontano.
Cenarono nella più assoluta tranquillità e dopo, come promesso, Roy preparò il bagno per Edward, sapendo quanto lo rilassasse rimanere ammollo nell’acqua quasi bollente.
Come un vecchietto, lo aveva una volta preso in giro Roy, guadagnandosi l’aspettato pugno – con la mano umana – e una sgridata che aveva lasciato i suoi poveri timpani doloranti per una buona decina di minuti.
-Che stai facendo?- chiese Edward, vedendo Roy che si spogliava a sua volta.
-Non è ovvio? Ti faccio compagnia nella vasca…- e sorrise, di quel sorriso stupido che Ed non sopportava, ma senza il quale non poteva stare.
-Mhh…- grugnì a occhi socchiusi mentre lo vedeva infilare un piede nella vasca, seguito poi dal resto del corpo.
-E’ un po’ piccola…la vasca!- si affrettò a precisare.
–Vieni qui…- lo invitò allargando braccia e gambe per farlo accomodare nel suo abbraccio.
Roy lo guardò sospettoso.
-Non ne approfitterai per strozzarmi o altro, vero?-
Edward sorrise in maniera stronzissima e, divertito, esclamò:
-No, stasera no… ma solo perché mi sento buono. Comunque sia non abbasserei la guardia, se fossi in lei, Generale!-
Roy per precauzione portò le mani a coprire… i gioielli di famiglia. A quella vista, Ed scoppiò a ridere e si sporse di qualche centimetro per poter afferrare il bagnoschiuma al sandalo che tanto gli piaceva. Anche a Roy, beninteso, ma come aveva detto per sua stessa ammissione, solo addosso a lui.
Versandosene una generosa quantità sul palmo della mano, la diluì con l’acqua calda per poi massaggiare il petto non troppo muscoloso dell’uomo fra le sue braccia, sentendolo man mano rilassarsi contro il suo torace.
-Mhhh…continua…-
Edward ghignò furbamente.
-Ok, ma ho la sensazione che poi dovremo spostarci a letto se continuo così…-
-L’avevo già messo in conto…- rispose il moro in stato di semi trance, godendosi quel delizioso massaggio.
Dio, Edward aveva del talento in questo genere di cose, pure con una mano automail era dannatamente piacevole. E Roy junior approvava completamente.
Pian piano, venne riportato alla realtà da quelle stesse mani che stavano scendendo sempre più in basso, sempre più vicino alla sua eccitazione che, felice delle nuove attenzioni che gli venivano rivolte, dava piena dimostrazione di quanto ne fosse contento!
-Sì, forse è meglio andare in camera da letto. Adesso!- esclamò Roy con voce strozzata, facendo del suo meglio, tuttavia, per non apparire così disperato.
Un po’ difficile, però, quando il tuo fratellino è stretto nella dolce morsa del tuo compagno.
Sussultò leggermente alla sensazione della garza bagnata contro la propria carne, ma non gliene importò più di tanto.
-Uhmmm… ancora no. Voglio ancora godermi il bagno e poi non ho sonno…-
-Eeeeed!-
-Cosa?- sorrise, mentre il compagno si scioglieva sotto la lenta carezza.
Troppo lenta, per i gusti di Roy!
-Eeed! Datti una mossa, per l’amor del cielo!-
-Perché?-
Dio, come si divertiva a provocarlo in questo modo, ad averlo alla sua totale mercé. Il suo personale Scambio Equivalente per tutte le volte che Roy aveva giocato con lui in quel modo, facendolo dimenare, impazzire fra le lenzuola, prima del tanto agognato – e quanto mai sudato – appagamento.
Fare sesso con Roy era stancante da tutti i punti di vista. Stancante e doloroso, la mattina dopo, ma dato che i pro erano più dei contro, non c’era proprio ragione per smettere un’attività così dannatamente piacevole, solo per qualche difficoltà a sedersi.
Aumentò il ritmo della mano, quasi impercettibilmente, all’inizio, per poi renderlo sempre più evidente; la stanza piena dei sospiri di Roy, del vapore, dello sciabordare dell’acqua contro il braccio di Ed che adesso si muoveva freneticamente.
Le mani di Roy strette ai bordi della vasca, le nocche bianche per lo sforzo e il petto insaponato che si alzava e abbassava in sincronia con i suoi gemiti.
Dannato fagiolo millantatore!
-Ed… sto per…-
Edward non disse niente e continuò a prendersi cura del proprio uomo, permettendogli infine, con un grido liberatorio, di raggiungere l’orgasmo.
-Meglio?-
Roy si voltò e lo fulminò con lo sguardo, promettendogli vendetta, che non tardò a mettere in atto.
Si alzò in piedi, stando attento a non scivolare anche a causa delle gambe tremanti e, uscì dalla vasca sotto lo sguardo incuriosito del biondo, che, ingenuo, non aveva recepito le intenzioni del compagno.
Fu solo quando Roy lo alzò di peso e lo portò in camera, stile sposa, che un’improvvisa realizzazione lo colse e, solo allora, tentò di sfuggire alla presa d’acciaio del suo compagno, che, tuttavia, non cedette.
-No, no, no, no! Roy non oserai farlo! Roooy!!-
-Oh, sì! Sì, sì, sì Edwaaaard!- lo derise, pregustandosi il momento in cui si sarebbe preso la sua rivincita.
Presi dal momento, incuranti di aver lasciato la porta aperta, uno specchio rotto rifletteva le immagini, moltiplicate, dei due Alchimisti che si rotolavano fra le lenzuola, riempiendo la camera di “Sei un sadico bastardo!” e di “Colpa tua per aver provocato!”; riflettendo immagini di un ragazzo che avrebbe combattuto fino alla fine per proteggere quella relazione, e di un uomo che avrebbe svenduto volentieri la sua carica di Generale solo per poter tenere quel ragazzo tra le sue braccia. Ancora. Sempre.


“Until the day I die”



> Forse, non è tanto male, questa settimana di sospensione… <


> Non preoccuparti. Troverai un altro lavoro; non voglio più vederti insieme a quegli spocchiosi dei tuoi ex colleghi. Mai più. <




Owari




*Giuls con le mani a coprirsi la faccia*
Non posso credere di aver scritto una cosa simile, non era previsto, ASSOLUTAMENTE non in programma! Edward e la sua dannata mano che “si muove per conto suo” come disse un certo scoiattolo emo-boy quando salvò il sedere ad un certo biondo e sottoponendosi ad una “seduta di agopuntura” non voluta -___-
Mi è sfuggito di mano il ragazzo (ma la mano a lui è sfuggita proprio o_O ); fortuna che Roy è un tipo morigerato e non lo ha seguito… ha fatto peggioooo! ç_ç
Quei due conigli in calore! Comunque spero che l’accenno Ed!seme per quel particolare momento, sia gradito. Roy voleva uccidermi per averlo fatto…aehm… sputtanare in questo modo, ma ehi! Non è colpa mia! (e anche se lo fosse, ho tredici buoni e VALIDI motivi per la quale non dovrebbe essere colpa mia! Uno è anche abbastanza impaziente di fare stragi, povera me…v_v).
Mi auguro che il regalo ti sia piaciuto tata *occhi da cucciolo*. Ti voglio bene e benvenuta nel mondo degli adulti!



RINGRAZIAMENTI:

lolitosa: Ti ringrazio cara, sono sempre felice quando queste storiuncole che scrivo per mio puro divertimento da fan girl a caccia di situazioni RoyEd, vengono apprezzate e, addirittura, definite capolavoro. Ciò commouove il mio cuoricino da Mamma Marmotta ç_ç veramente! Un bacione!

_Ale2_: Si adoro anche io il concetto della famiglia Mustang, altrimenti non mi sarei inventata Cloude. Compatitemi, ho appena scoperto che la mia autrice di Mpreg preferita ne ha scritte altre. Molte altre!! *__* è grazie alla sua bravura e sensibilità se mi sono innamorata delle Mpreg. Io un mito? *arrossisce* >///< oh Vic! Sei un chicco, grazie bella! Un bacione!

Elyxyz: Sempai sono davvero felice che il problema al pc sia risolto e che hai avuto la possibilità di aggiornare It’s subito dopo. Mi sono accorta che quel termine, effettivamente, esiste ma col significato di “reclutare”. Devo ancora capire perché diamine si mette sempre in mezzo! Ecco, mi hai mandato in brodo di giuggiole con questo commento! >///< Cloude e famiglia ringraziano. Un bacione!

Chamaedrys: Si effettivamente è il modello di bambino ideale: educato, intelligente, affettuoso. Difficile non voler bene a un bimbo simile. Se è caratterizzato così, non è un caso. Non mi piacciono i bambini troppo iperattivi, sono faticosi da star dietro; ne è un esempio il mio cuginetto, che ti pompa completamente le forze quando devi controllarlo. Si quella gente è il tipico esempio di cittadini gonfi di falsa moralità, sempre pronti a parlar male dell’altro. Il male del nostro tempo, no? un bacione!

Aduah: Happy Birthday! *volano coriandoli* so che a te le Mpreg non piacciono molto, quindi apprezzo particolarmente il fatto che hai letto anche questa storia. Mi auguro che tu abbia rimediato all’inconveniente e fatto gli auguri al tuo papi! XD uhm, di che tipo di “regalino” stai parlando? (in realtà spera in un disegno, tipo quello ispirato dalla sfortunata frase di Teo XD). Spero, ancora, che questo mio piccolo regalo ti sia piaciuto e di nuovo tanti, tanti auguri! Forse è vero che non ci si sente tanto diversi, ma si acquisiscono diritti e doveri che prima non si avevano… un bacione!

Bad Girl: Sorellina!!! Si il nostro Cloude, sprizza pucciosità ovunque l’occhio cada! XD ho scelto una delle filastrocche più semplici, anche perché doveva essere scritta da un bimbo piccolo (zia non sono piccolo Nd Cloude)(awww! Ammmore! No che non lo sei! *orgoglio di zia*) quindi non poteva essere troppo elaborata. Eh, sì. E’ stato il nostro Taisa tutto d’un pezzo che ha viziato un pochino il suo ometto! D’altronde è il bello della paternità, no? sono felice che il periodo nero sia passato e che adesso sei tornata la BG di sempre. Itachi ringrazia e dice (..posso parlare anche da me! Dunque: non preoccuparti per il clan, cognata. Non mi darò pace fino a che un migliaio di Uchiha non calpesteranno questa terra! Nd Itachi)(no, scusa? *fa tap tap sulla spalla* e chi dovrebbe partorirli?)(tu, ovvio moglie cara! Nd Itachi). Ok, vado a eseguire una lobotomia su Icchan. Un bacione!

Betta90: Mi riempie di orgoglio vedere quando una persona non piace l’Mpreg, ma ugualmente ne apprezza una. E’ forse l’aspirazione massima per una autrice di ff (stessa cosa dicasi per lo yaoi a chi non piace..). Ehm, dubito che Cloude sia disponibile per l’adozione ma se vuoi sentiamo che ne pensano Ed e Roy *apre la porta* (ma è impazzita???non darò mia via il mio bambino!! Nd Ed)(la incenerisco? Nd Roy) *chiude la porta* ^^’’ no, come pensavo, no a meno che non ci si voglia ritrovare due genitori infuriati alle calcagna! XD Un bacione!

eLiSeTtA: Ti sei sciolta cara? ^^ sono felice che ti sia piaciuta. Cloude sta riscuotendo parecchio successo fra la popolazione femminile *pensa* non c’è che dire: è il degno figlio del suo Otou-san! Ma spero che non diventi un donnaiolo come lui -.- anche se sono sicura che Ed lo impedirà. Un bacione!

Setsuka:  Ti sei affezionata a Cloude? Tata, sta ricevendo davvero tanto amore questo bimbo! Sì, Jess! Mi hai convinta con la storia della raccolta! *__* amo questo bambino e ci sono molto affezionata anche io, indi per cui, la raccolta si farà! Ohohohoh e già ho qualche ideuzza in mente! Mia madre non avrà pace fino a quando non sarò una vecchietta di novant’anni! *risata diabolica* Edo e Roy sono due genitori davvero speciali, non c’è che dire. Un bacione!

Hokori: Sì Cloude è un bimbo precoce, dotato della furbizia e del fascino di una volpe e ciò lo rende davvero adorabile! *___* è, si figlio di Edo, ma non dimentichiamoci che ha anche puro sangue Mustang nelle vene. Questo bimbo ci mangerà la pappa in capo a tutti, un giorno! ^^’’ e Roy Otou-san confusionario è come mi immagino io un certo altro papà di cui dovrei indossare le vesti quest’anno al Lucca Comics *___* della paternità si parla tanto poco, ho la sensazione, eppure è bella quasi quanto la maternità. Non c’è gioia più bella per un genitore, di quella di stringere fra le braccia il proprio piccolo futuro. Un bacione!

   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: chibimayu