Che poi il problema non era nemmeno la paura di non piacersi, perchè, diciamocelo, se due si fissano per ore e ore e quando si incontrano gli sguardi non fanno finta di niente, allora è amore. La loro paura era quella di disturbare. Avevano paura che quando uno dei due a ricreazione sarebbe andato dall'altro avrebbe beccato il momento sbagliato, oppure la giornata in cui non si aveva voglia di parlare. Così si salutavano all'entrata e all'uscita di scuola, ma senza fare rumore, solo con un semplice sguardo. Ma quegli occhi non volevano solo disi "Ciao", quegli occhi volevano chiamarsi "amore", volevano amarsi, volevano avvicinarsi a tal punto di doversi chiudere, per lasciare spazio a un bacio. Invece si limitavano a cercarsi e a trovarsi sempre. Ma la paura di disturbare era troppa per trasformare questi desideri in realtà. E così stavano li come stelle fisse a guardarsi, e a loro modo, ad amarsi.