Anime & Manga > Nana
Ricorda la storia  |      
Autore: sibley    02/10/2013    0 recensioni
Adesso, potevo sapere se almeno una parte di quella vita la stavo avendo davvero.
"Ren... Secondo te, Satsuki ti somiglia?"
"A dire la verità, sì. Molto anche. Ma sai, davanti a tutti, sarebbe strano se io dicessi che somiglia a me, piuttosto che a Takumi. Hai la fortuna che il colore dei miei capelli è uguale a quello di Takumi, e che i nostri occhi sono della stessa tonalità. La forma del viso è simile, ma quella l'ha presa da te... L'unica cosa che può farti capire che è simile a me, sono gli atteggiamenti umili che ha. Se avesse i geni di Takumi, sicuramente sarebbe una bambina piena di sé. Fortunatamente, sei una persona educata e dolce, sicché anche questo può venir ricondotto a te. Ma passale una mano tra i capelli, e ti renderai conto che sono quasi stopposi alla base... Proprio come i miei. E' una cosa che non sembra rilevante, e che Takumi non noterà mai... Ma ero certo che tu prima o poi mi avresti fatto questa domanda, Nana."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nana Komatsui, Ren Honjo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"I need your love. I'm a broken rose
maichiru kanashimi your song"
 
La voce di Ren mentre cantava. Non era una cosa che si potesse sentire spesso, anzi, forse solo un paio di persone l'avevano sentito cantare. I controcanti dei Trapnest erano spesso solo di Takumi, poiché per Ren era disgustoso dover cantare in pubblico. Solo Nana l'aveva sentito cantare... E ora, anche io. Quella notte aveva cantato come se non ci fosse stato un domani. La sua voce risuonava nella stanza e io lo ascoltavo, estasiata. La forza dell'abitudine lo teneva imbrigliato a lei. Ma lei non era quello che desiderava. Non più. Non voleva una fidanzata che gli tenesse testa come se fosse stata un maschio, voleva una vera donna, che potesse essere dolce ed affettuosa. Aspettavamo solo il momento più giusto per dire a tutti l'accaduto... Eravamo innamorati. Ma poi, iniziarono le crisi respiratorie di Nana, e lui decise che era meglio starle vicino. Aveva inoltre scoperto che io ero incinta... E io non sapevo se fosse di Takumi o Nobu. Ma non gli era nemmeno passato per la testa che potesse essere sua. Purtroppo, in quel periodo, ci mettevo ben poco a saltare sulle piume di altri uomini, anche solo grazie ad una carezza. Avevo solo un disperato bisogno di sentirmi arrivata, di poggiare a terra quel pesante fardello che era la mia vita, e rimanere lì, nell'ozio, nella routine quotidiana, che però, cambiava sempre.
 
"ibasho nai kodoku na my life"
 
Volevo trovare un modo per andarmene... Non volevo vivere con Takumi, ma ormai vivevamo insieme da mesi, e la piccola Sachiko sarebbe nata di lì a poche settimane. Ero ormai enorme, un pallone aerostatico. Non come quando il mio vero amore mi aveva sedotta, quasi nove mesi fa. Sapevo bene che Nana lo amava con tutte le sue forze. Ma l'avevo fatto lo stesso, e mi sentivo un'immensa traditrice. Ma in fin dei conti, quante persone avevo tradito? Troppe, ormai ne avevo perso il conto. Era accaduto in una notte di Luna piena, pochi giorni dopo il concerto di Tokyo dopo il quale avevo fatto l'amore con Takumi. Ero convintissima che fosse Takumi l'uomo che volevo, ma dopo come si era comportato quella notte, il mio pensiero si era spostato sul ragazzo della mia coinquilina, Nana. E per una notte l'avevo avuto mio... E poi, l'avevo avuto mio anche per altre cinque notti. Notti che trascorrevamo con la paura che Nana scoprisse che io, invece di dormire da Takumi, dormivo dal suo uomo, da Ren, mentre lei, nell'appartamento 707, dormiva sola, con i suoi pensieri. Quando seppi delle sue crisi respiratorie, temetti che fosse colpa mia. Che Ren fosse andato da lei a dirle tutto... Ma grazie al cielo, la colpa non era mia, e mi sentii sollevata. Volevo starle vicina, anche solo per sentirmi meglio. Mi sentivo uno schifo.
 
"I need your love. I'm broken rose
Oh baby, help me from frozen pain
with your smile, your eyes,
and sing me, just for me"
 
Pochi giorni prima del parto, Ren venne da me, e mi suggerì un nome per la bambina. Forse dentro di sé era arrivato a comprendere che sarebbe potuto essere il vero padre della bambina, mentre in cuor mio speravo fosse di Takumi. Non per amore, ma per evitare un'ennesima violenza gratuita. Non avrebbe certamente reagito bene all'idea che la sua Hachiko si era fatta Ren, il suo migliore amico. Era logico che se la sarebbe presa... E sinceramente, senza ipocrisia, anche io l'avrei fatto. E ovviamente, Nana mi avrebbe ripudiata dalla sua vita. Io, che ero l'unica amica che avesse mai avuto, senza considerare Misato, che era quasi una sorella per lei, ma che comunque, veniva spinta verso Nana dall'ammirazione come cantante. Se Nana fosse stata una persona comune, dubito che lei l'avrebbe mai cercata. La sorella di Nana, Misato Uehara, quella vera, non era ancora comparsa nelle nostre vite. Laddove il mondo andava avanti tranquillo, con i Trapnest in studio per l'album nuovo, e i Blast sempre più lanciati verso il debutto, io vivevo un inferno personale. Avrei voluto ancora una volta Ren tra le mie braccia, avrei voluto che lui sapesse che Satsuki poteva essere sua figlia... Avrei voluto una vita con lui. Ma non potevo, e l'unica opzione era accettarlo, seppur a malincuore.
 
"I wanna need your love…
I'm a broken rose
I wanna need your love…"
 
Quando Satsuki nacque, era già evidente che non era figlia di Nobu. I capelli erano neri, proprio come quelli di Takumi e Ren. Almeno un possibile padre era escluso dalla lista. Crescendo, io nella piccola Satsuki vedevo Ren, e solo Ren. Tutti invece dichiaravano a gran voce che era proprio "tutta suo padre". Ne dubitavo fortemente, per me, la bambina era di Ren. Una sera, mi ritrovai con Ren nell'appartamento 707. Io ero corsa lì perché sapevo che stava piangendo le memorie della sua Nana in santa pace. Mi dispiaceva interrompere una cosa così... Ma dovevo. Portai con me la piccola Satsuki, che lui adorava follemente, e finsi di andare a spolverare l'appartamento. Quando lui vide la piccola Satsuki si illuminò, smettendo subito di fumare e di pensare a Nana. Sorrisi a Ren, mentre lui guardava Satsuki. Poi, non appena la bambina corse verso la sua stanza dei giochi, provai a chiedergli la fatidica domanda che mi frullava in testa da anni ormai, ogni volta che vedevo il visetto dolce della mia bambina, ogni volta che qualcuno mi diceva che somigliava tremendamente a Takumi Ichinose... Ogni volta che mi rendevo conto che non era così la vita che volevo... Adesso, potevo sapere se almeno una parte di quella vita la stavo avendo davvero.
 
"Ren... Secondo te, Satsuki ti somiglia?"
 
"A dire la verità, sì. Molto anche. Ma sai, davanti a tutti, sarebbe strano se io dicessi che somiglia a me, piuttosto che a Takumi. Hai la fortuna che il colore dei miei capelli è uguale a quello di Takumi, e che i nostri occhi sono della stessa tonalità. La forma del viso è simile, ma quella l'ha presa da te... L'unica cosa che può farti capire che è simile a me, sono gli atteggiamenti umili che ha. Se avesse i geni di Takumi, sicuramente sarebbe una bambina piena di sé. Fortunatamente, sei una persona educata e dolce, sicché anche questo può venir ricondotto a te. Ma passale una mano tra i capelli, e ti renderai conto che sono quasi stopposi alla base... Proprio come i miei. E' una cosa che non sembra rilevante, e che Takumi non noterà mai... Ma ero certo che tu prima o poi mi avresti fatto questa domanda, Nana."
 
Solo lui mi chiamava Nana, e mai in pubblico ovviamente. Gli sorrisi senza rispondere, e ricominciai a spolverare, mentre lui, silenziosamente, si rimetteva a fumare, approfittando dell'assenza di Satsuki, completamente presa dalle sue bambole pregiate che le regalavano Takumi, Yasu e Shin'ichi. Nobu non faceva spesso dei regali alla piccola, e quando glieli faceva, erano cose piuttosto utili, o preziose. Niente a che vedere con le bambole. Solo collanine d'argento, anellini d'oro od orecchini. Nobu voleva lasciarle qualcosa che non sarebbe andato rotto o perso con il tempo, qualcosa che se un giorno non fosse più andata bene, poiché Satsuki sarebbe cresciuta, si sarebbe potuto modificare, e lei avrebbe continuato ad averlo con sé. Ormai, Nobu aveva un'altra famiglia, e la bambina si notava chiaramente che non era sua, ma la trattava come se lo fosse stata, e tutto in onore di ciò che c'era stato tra di noi. In onore di quella serata, mentre Nana, nella vasca da bagno dell'appartamento 707, cantava a squarciagola, solo per me e lui, affinché potesse essere proprio lei la colonna sonora della nostra storia d'amore... Se non avessi mai ricevuto i biglietti di quel concerto... Cosa ne sarebbe di me? Sarebbe ancora qui, accanto a me, Nana?
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Nana / Vai alla pagina dell'autore: sibley