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Autore: theplatypus_    02/10/2013    4 recensioni
Luce e oscurità.
Grifondoro e Serpeverde.
Una sudicia mezzosangue e un figlio di un Mangiamorte.
Nessuno si aspettava una fine così. Nessuno si aspettava un'amore passionale, arduo, triste e appagante. Ma soprattutto nessuno si aspettava un'amore.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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                                                                                     Chapter 1

                     

                                                                                                  He's just a boy

                                                                                                                                                                                           
      dedicato a Malandrina1234,
la quale è sempre stata presente e che senza,
questa storia non avrebbe mai preso forma.


Hermione si scosto la tanto fastidiosa ciocca di capelli che da circa cinque minuti le pendolava davanti agli occhi.
Sfogliò una pagina e si lasciò trasportare dall’interessante quanto facile lettura di un brano di ‘Storia della Magia’.
Purtroppo, a interrompere quei minuti così piacevoli e privi di fastidio, fu un bolide che rimbalzò sulla finestra della camera (fortuna che i gemelli si erano presi la briga di applicare qualche incantesimo alla Tana, prima di iniziare a giocare a Quidditch).
Hermione mandò al diavolo tutta la sua instabile pazienza e si alzò con furia verso la finestra per aprirla.
-Diamine, qui c’è qualcuno che sta cercando di studiare! – sbraitò per farsi sentire
Ovviamente, riuscì ad attirare tutta l'attenzione su di sè.
-E dimmi, è una novità o…? – rispose di rimando Fred che si era appena fermato a mezz’aria sul suo manico di scopa.
Al dunque, Hermione rispose con un gestaccio con la mano, il che fu notato sia da tutti i fratelli Weasley, sia da Harry, che scoppiò in una fragorosa risata.
La ragazza chiuse violentemente la finestra e, dopo aver ordinato tutti i suoi libri nella borsa, scese giù per le scale, attenta a non cadere a causa di qualche gradino disposto male.
Quando arrivò sana e salva davanti la porta, uscì e si ritrovò nel giardino.
Iniziò a camminare, per raggiungere i suoi amici e, arrivata sotto il “campo” da Quidditch, che i Weasley avevano cercato di riprodurre in modo scarso, iniziò a sbracciarsi per farsi notare da Ginny. Quest’ultima, dopo vari sbuffi e dopo aver chiamato il “tempo”, inforcò la scopa e scese in picchiata.
Arrivata davanti l’amica, scese dal suo manico e lo mantenne appoggiandosi contro.
-Si, Herm, gliel’ho già detto di fare più piano…prometto che al prossimo rumo- la rossa non finì in tempo la frase, che si ritrovò la voce di Hermione a sovrastare la sua.
-Bene, amica fidata. Vedo che già ti sei dimentica che oggi dobbiamo andare a fare compere –.
Ginny impallidì, come se andare a fare attività femminili, fosse il suo peggior incubo. E forse era proprio così.
-Emh si… - iniziò a farneticare, cercando di trovare una possibile scusa abbastanza intelligente per il cervello della sua amica – Emh…il fatto è che oggi la mamma mi –
-No no, niente scuse mia cara Ginevra. Prendi la borsa che andiamo sia nella Londra babbana che a Diagon Alley – detto questo, la riccia se ne andò di gran carriera a prendere cappotto e portafoglio.
Ginny si maledisse mentalmente per averle concesso di farsi mettere in gabbia in quel modo, ma conoscendo le ira della sua amica, non esitò ad andarsi a cambiare.
                                  
                                                                       ***
 
-Si, ecco. Dobbiamo fermarci qui. – disse Hermione indicando un negozio di biancheria intima – Sai…mi serve un po’ di quella roba lì – disse quasi arrossendo.
Ginny, dal canto suo, si limitò a sbuffare e seguì la sua amica in quella che sembrava l’uscita peggiore di tutte.
Quando entrarono furono investite da un mondo di pizzi e merletti; da camicie da notte sexy a pigiami più grandi di Lumacorno e Mundungus Fletcher messi insieme.
-Miseriaccia, ma che ci faccio io qui? – iniziò a piagnucolare Ginny.
-Ti prego, ti aspetto fuori, eh – e senza aspettare una risposta da Hermione, se ne filò via.
La riccia sbuffò e si avviò verso qualche scaffale dove aveva adocchiato un reggiseno né troppo eccentrico, né troppo semplice.
Ne prese uno della sua taglia e se lo rigirò tra le mani, per osservarlo meglio.
-Si, direi che quello è perfetto per te, Granger –
Quest’ultima sobbalzò per lo spavento e quando si giro, si portò dietro la schiena il reggiseno. Forse perché non era da tutti i giorni vedere Hermione Jean Granger comprare quel genere di cose.
Quando riconobbe quel viso pallido e ossuto, quei capelli ossigenati e quegli occhi color ghiaccio, la sua smorfia di spavento, si trasformò in una smorfia di quasi disgusto.
-Malfoy, strano vederti in un negozio babbano. Cos’è, finalmente hai aperto gli occhi? – disse sprezzante.
-Mmm, no. Diciamo solo che vorrei fare un regalino alla mia…amichetta- un sorriso beffardo si formò sulle sue labbra pallide.
- Il termine “amichetta” non mi sembra corretto. Io trovo più esatto usare “scopamica” o “troia” o “quella di turno”. Come vedi, ci sono molte definizioni migliori. – disse la ragazza compiaciuta di sé stessa.
Malfoy, guardandosi intorno, ne scelse uno eccessivamente provocante, di raso nero.
-Si si, Granger. Ma secondo me sei solo invidiosa – disse guardandola, senza eliminare quella smorfia da sbruffone.
Hermione si sentì incendiare le guance. Si fece invadere dalla rabbia e puntò la bacchetta da sotto la giacca, per non farla vedere ai babbani.
-Io gelosa? Di chi, di lei? Ma farmi il piacere! Piuttosto preferirei essere cruciata – disse il tutto senza prender fiato, tant’è che alla fine della frase si ritrovò a boccheggiare.
Il biondino ridacchiò e si portò una mano ai capelli.
-Sai, Granger…trovo che quel reggiseno sia proprio adatto a te. E’ comune ed innocente come te – e detto questo, si avviò a pagare.
Hermione lo guardò allontanarsi, pronta a lanciargli tutte le fatture che conoscesse. E per intenderci, non erano poche.
Anche quando uscì, non esitò a lanciargli un’occhiata furente. Lui, invece, la salutò con un cenno della mano, quasi con disinvoltura.
La ragazza strinse i pugni e si rigiro verso gli scaffali e prese il reggiseno più eccentrico e pieno di merletti che avesse mai visto.
Lo guardò per un secondo, come se volesse rinunciarci, ma poi si fece sormontare dal suo orgoglio grifondoro.
-Te la do io quella comune e innocente, Malfoy – disse sottovoce.
Detto questo si avviò verso la cassa come se fosse una delle cose più naturali per Hermione Granger.
 
     
                                                                         ***
 
-Allora? Hai fatto ? – disse Ginny, quando si ritrovò un’ Hermione rossa come un pomodoro.
Lei si limitò ad annuire debolmente e senza dire niente, iniziò a camminare.
-Ehy – disse la Weasley, guardandola di sottecchi – Perché sei tutta rossa? –
Hermione impallidì e come se potesse riuscire a far ritornare il suo colorito normale, inizio a strofinarsi le mani sulle guance.
Ginny alzò gli occhi al cielo, come se avesse capito che non le sarebbe mai arrivata una risposta.
-Comunque… - disse iniziando a camminare a grandi falcate, quasi gongolando – ho visto che è uscito Malfoy da quel negozio…-
La riccia si fermò di colpo e quasi si strozzò con la sua saliva. Alzò la testa e la fissò con occhi sbarrati.
-Emh..no. Cioè, volevo dire di sì. Comunque, che ne dici di ritornare alla Tana? Mi sono stancata…e poi hai sofferto abbastanza per oggi, non credi? – disse, sperando di farle dimenticare l’argomento “Malfoy”.
Aspettò con ansia la risposta, quasi come ne valesse della sua vita.
-Concordo pienamente. E poi mamma oggi prepara il pollo con le patate – la ragazza si leccò le labbra – sai, come ultima cena –
“C’è cascata” pensò mentalmente Hermione, la quale si mise sottobraccio l’amica e iniziò a parlare dei preparativi per il ritorno ad Hogwarts con un sorriso stampato in faccia.
                                                            
                                                                       ***
 
Come tutte le cene di fine vacanze estive, la signora Weasley si era data un gran da fare per preparare tutti i piatti più succulenti che sapesse cucinare. Il risultato fu una tavola stracolma di salsette, vari tipi di carne, purè di patate e al centro un enorme pollo al forno.
Hermione si accomodò vicino ad Harry e Ron e, quando tutti furono seduti a tavola, prese una coscia di pollo e se la mise nel piatto.
L’atmosfera che c’era in quella serata era ineguagliabile: come al solito si era creato un bel chiacchiericcio, al quale Hermione prendeva parte solo occasionalmente;  il calore della cucina li avvolgeva come se si trovassero davvero a casa loro ed infine erano insieme. Dopo tutti quegli anni, erano ancora insieme. Capitava spesso qualche litigio, eppure quell’amicizia instaurata in quei sette anni non era cambiata di una virgola. Certo, erano cresciuti, gli interessi erano cambiati, iniziavano ad interessarsi al sesso opposto…ma erano sempre loro, il famoso golden trio. E questo, sperava Hermione, non sarebbe dovuto mai cambiare.
Ad un certo punto, la conversazione si fermò e si iniziò a sentire solo il rumore sordo delle forchette che facevano tintinnare i piatti. Così, Arthur Weasley, per rompere quell’imbarazzante silenzio, spiazzò tutti con uno scoop alquanto sconvolgente.
-Molto buono il pollo, Molly – disse rivolgendosi a sua moglie con un largo sorriso. Poi ritornò a guardare il suo piatto e iniziò dicendo – Oggi, al Ministero, ho sentito in giro che il Lucius Malfoy è morto. –
Le forchette di tutti si fermarono all’unisono e gli occhi dei presenti guardarono il signor Weasley che continuava a mangiare indisturbato.
-Non chiedetemi com’è successo. E’ stato un puro caso se sono venuto a sapere quello che vi ho detto –
Hermione abbassò gli occhi. Quel giorno aveva visto suo figlio e nessun sintomo le aveva suggerito niente.
Era sembrato lo stesso sbruffone di sempre.
-Quand’ è successo? – chiese, risvegliandosi dalla trance.
- Mm, a quanto pare oggi alle cinque del pomeriggio. –
Lei e Ginny erano scese alle quattro. E quando lo aveva incontrato erano le cinque precise. Era praticamente impossibile che fosse venuto a conoscenza della morte del padre.
Ecco spiegato tutto.
-Wow. Sinceramente me lo aspettavo – disse Ron – Insomma, ci sono ancora in giro Mangiamorte –
Il padre annuì debolmente.
Hermione guardò Harry. Era impassibile. Aveva la testa piagata sul piatto, ma non mangiava né beveva. Era immobile.
-Scusatemi, ma non posso dire che mi dispiaccia – disse ad un certo punto.
Tutti lo guardarono.
-Harry! – esclamò la Signora Weasley – Anche se non eravate dalla stessa parte, non vuol dire che non devi essere dispiaciuto. Pensa al povero Draco. A parer mio, quel ragazzo ha sofferto già abbastanza. –
-Wow, mamma. Da quand’è che se provi ad uccidere qualcuno se sei solo dalla parte opposta? – disse George ironicamente
-George…- lo richiamò il padre – non parlare in questo modo a tua madre – disse guardandolo.
-Effettivamente, però, devo dire che neanche io sono di tutto questo dispiacere. –
Molly lo guardò sconvolta. Era l’unica a pensare che fosse una cosa terribile?
-Oh andiamo, cara. Ci ha deriso per non so quanti anni, ha provato ad uccidere persone a cui vogliamo bene…e chiederci di provare dispiacere mi sembra una cosa un po’ assurda – concluse, accarezzandole il braccio.
Ginny, in quell’arco di tempo, era rimasta completamente zitta. Ma in quel momento, intervenne anche lei.
-Sono di questo parere anche io, mamma – rimase sempre con lo sguardo basso – Ha tentato di uccidermi solo al primo anno! Non è una cosa da tutti i giorni –
-Giusto – disse Harry
Hermione lo guardo stizzita. Non sapeva il perché, ma le dava fastidio quel tono arrogante.
-Insomma, Harry! Tu più di tutti dovresti capire Draco - disse, quasi sgridandolo.
Dopo aver ricevuto un’occhiata confusa da parte di Harry, si rese conto dell’idiozia che avesse appena detto.
Dopo ancora qualche occhiata sbalordita, si alzò dalla sedia.
-La cena è stata ottima, signora Weasley; ma ora si è fatto tardi e domani ci dobbiamo alzare presto – disse sorridendole – Buonanotte a tutti –
E solo quando fu sparita dalla loro vista, Molly si lasciò sfuggire un:
- Bah. Sempre detto che quella ragazza mangia poco e niente -

    

 
                                                                                                                                                          ***

*coff coff* Emh, si ebbene sono ritornata lol da quant'è che non metto piede su questo sito? mesi? anni? no, okay non allarghiamoci lol comunque diciamo che ho avuto un blocco ed infatti è stato un periodo triste e deprimente :( poi bum. mi è venuta un'idea sulla dramione e rieccomi qui. diciamo anche mi era mancato parecchio scrivere, quindi sì, mi riavete di nuovo tra i bolidi lol
Coomunque, spero vi sia piaciuta :) recensite, mettete tra le preferite, seguite e ricordate uhuh.
Ci si vede alla prossima, babbani :*
  
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