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Autore: onedsmusicismylife    02/10/2013    1 recensioni
Sheila, una ragazza quindicenne vince un viaggio a londra con gli One Direction. In queste due settimane di vacanza vive molte avventure ed intrighi amorosi con il nostro caro Liam Payne, un membro della band. Stringe anche una grande amicizia con una delle due ragazze che la prendevano in giro a scuola. Vi lascio a leggere il resto della storia ;)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Quella mattina era tutto cominciato come al solito. Mi ero svegliata alle sette e avevo sceso le scale. Avevo preparato un latte caldo con i biscotti e dei pancake, che vista la mia forma fisica e le mie enormi cosce non dovrei mangiare. Avevo indossato una maglia a righe e dei jeans, con le mie carissime Converse bianche. Avevo messo un filo di trucco, giusto un po’ di fondotinta, la matita nera e il mascara. Come al solito non avevo fatto caso all’orario, mi ero persa ad ascoltare la musica, e come sempre avevo perso l’autobus. Con il cellulare alla mano ero corsa a scuola. All’ ingresso mi aspettava Jesy. Eravamo corse in classe e avevamo fatto una figuraccia per essere state riprese dalla bidella e dalla prof.
                                                     ***
 
Finalmente eravamo usciti da scuola. Era stata una giornataccia: due verifiche andate malissimo, un’ interrogazione e l’ora di fisica. Negli spogliatoi ero stata insultata come sempre da Lucia e Allison, due perfettine magre, con gli occhi verdi, che venivano spesso temute da tutta la scuola, per le figuracce che tendevano far fare agli altri. Erano considerate come due dee dai ragazzi della scuola, dal primo all’ ultimo. Io le vedevo solo come due snob antipatiche, oche, che sapevano solo insultare la gente. Mi fissavano per alcuni minuti, poi ridacchiavano e mi affibbiavano nomignoli come “balena” o “palla di lardo”. Ma ora ero a casa e non ci pensavo più. Avrei avuto tutta la casa per tutto il pomeriggio, quindi solo musica a palla, Twitter, fan fiction, cibo, telefono e migliore amica. Si preannunciava qualcosa di perfetto.
                                                ***
Il giorno seguente avrebbero messo in vendita i biglietti per il concerto dei ragazzi. Li avrei dovuti acquistare on-line quindi avrei dovuto aspettare tutta la mattinata davanti al pc, ma non mi importava, Tanto sapevo che non sarei riuscita a prenderli perché ero sfigata. Quindi ero triste, mi sentivo travolta da migliaia di tweets, mille voci navigavano nella mia mente, era come se il mondo mi cadesse addosso. Avevo bisogno di parlare con Jesy. Ma lei mi aveva detto che non sarebbe più potuta venire e al cellulare non rispondeva. Quindi scoppiai in un pianto isterico.  Mi fermai un attimo a pensare. Sapevo di essere molto sfortunata ma dovevo fare di tutto per i  miei ragazzi. Avrei fatto qualsiasi cosa pur di vederli e dopo aver atteso cosi tanto dovevo vederli anche io. Quei biglietti dovevano essere miei.
                                                      ***
Mi svegliai alle otto nonostante fosse domenica. Mi sentivo carica e piena di energie. Mamma e papà anche se non cerano quasi mai ci tenevano a me e alla mia felicità, quindi mi dissero subito di si per il concerto. Accesi il pc ed entrai sul sito, giusto per non finire in sala d’attesa come l’anno precedente. Sentii il celulare suonare. Era Jesy che mi mandava un sms. Diceva:
“Scusa Sheila se ieri non ti ho risposto al cellulare ma ero a fare una visita e non potevo. Se hai bisogno di parlare chiama quando vuoi. Scusa di nuovo.”
Ero contenta che si fosse ricordata della mia chiamata. Mi girai verso il computer e lessi una parola orribile, che nessuna fan vorrebbe mai leggere: SOLD OUT. Non era possibile, cos’era andato storto? Avevo perso tempo a leggere quello stupido messaggio. Il mondo mi era appena crollato addosso. Avevo perso tutte le speranze ma un attimo dopo il quadratino della disponibilità era diventato verde e quindi ero riuscita ad acquistare i biglietti senza fatica. Appena stampata la ricevuta scoppiai in lacrime. Ero contentissima. E’ proprio vero. Quando perdi le speranze quello che ti aspettavi succede. Chiamai immediatamente Jesy dicendole che le dovevo parlare faccia a faccia. In cinque minuti era a casa mia.
  • Sembravi agitata al telefono… Che cosa mi sono persa?
Appena Jesy pronunciò queste parole scoppiai in lacrime e le dissi:
  • Ho una notiziona… ANDREMO AL CONCERTO!
Jesy scoppiò in lacrime come me e iniziammo a saltellare per casa. Era uno dei giorni più belli della mia vita.
                                                   ***
Stavamo sclerando allegramente. Decisi di entrare su Twitter per dire a tutte le mie “sorelle directioner” che ce l’avevo fatta. Entrando lessi un Tweet di Marco. Rimasi senza parole:
  • Ciao a tutte le directioner italiane. Sono molto contento per coloro che sono riuscite a prendere il biglietto per il concerto dei ragazzi. Ma non è finita qui per coloro che vedranno finalmente i proppri idoli. Le ragazze che hanno ora un biglietto assicurato avranno la possibilità (ovviamente ad estrazione) di vincere una vacanza di Due settimane a Londra con i ragazzi. Buona fortuna a tutte e che la fortuna sia con vuoi.”
Avevo un’ espressione quasi delusa. Sapevo che qualcuna sarebbe stata la con loro al mio posto. La gelosia stava prendendo il sopravvento. Cercai di non piangere. Jesy mi guardò negli occhi e mi disse:
  • La vita con te è stata ingiusta parecchie volte. Questa non sarà una delle altre. Guarda i tuoi polsi, pieni di cicatrici per le tue sofferenze. Tu non soffrirai più. Quest’anno tocca a te.
  • Grazie ma non credo che…
Mi fermai all’improvviso. Il mio cellulare stava squillando. Era il numero del botteghino dell’ arena. Cosa mi ero persa?
  • P-Pronto?...
  • Buongiorno signorina. Lei ha il biglietto n° 312, primo anello verde, settore 215?
  • S-Si perché?
  • Lei ha vinto un viaggio a Londra con i membri della band e con un’alra ragazza. Arrivederci.
Ero a dir poco sconvolta per la chiamata. Iniziai a piangere, gridare, saltare, ridere. Non avevo mai provato emozioni cosi forti. Anche Jesy si mise a piangere per me. Lo dissi a mamma e papà e anche loro ne furono contentissimi. Finalmente sarei stata bene.
 
 
  
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