Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: _Sunshine 27_    02/10/2013    1 recensioni
Tratto da una storia vera.
La storia di una giovane donna che da bambina è costretta a perdere la persona che ama di più e che dovrà continuare a vivere con la sua ombra accanto.
Ma incontrerà una piccola grande persona che la farà andare avanti.
"Ci saranno i giorni in cui crederai di non farcela. Quelli in cui la vita ti sbatterà in faccia tutti i tuoi sacrifici e tu dovrai ingoiarli a muso duro. Ci saranno giorni in cui nessuno crederà in te, in cui tutto ti sembrerà inutile. Ci saranno giorni in cui ti chiederai perché non sei nato miliardario. Quelli in cui ti chiederai che senso abbia essere ancora onesti in un mondo come questo. Ci saranno giorni in cui crederai che l’amore non basta.
Ma poi verrà il giorno, uno solo, in cui tutto il sudore, tutte le lacrime, tutte le notti insonni prenderanno senso. E sarà il giorno in cui dimostrerai al mondo che il tuo coraggio ti ha salvato." [cit.]
"Eccola. È vicina a me."
"Vicina a te?"
"È proprio qui."
"E che sta facendo?"
"Mi sta tenendo la mano."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
VENTITRE' ANNI PRIMA

"Giulia, sono le 07:00! È ora di andare a scuola, tesoro."
Mi alzo di scatto. Questo non è un giorno qualsiasi. Questo è il mio primo giorno di scuola! La prima elementare, finalmente… Mi vesto subito, mi pettino e mi dirigo in cucina.
"Mammaaa… Ho fameee… Cosa c'è da mangiare?" dico facendo una gran confusione imitando papà. Infatti lui non è capace a entrare civilmente in cucina, la mattina. Deve sempre fare una gran casino, quasi a segnalare la sua presenza, a essere al centro del mondo, a fare lo splendido, come dice mamma. Trova sempre un modo per far rumore - cammina a passo pesante, si schiarisce la gola, si scrocchia le dita facendo un rumore simile a un sacchetto di biglie che si rovescia per terra - quasi come stesse dicendo: "Eccomi, sono qui, è arrivato quello che porta il pane a casa!" Credo che un giorno i vicini di casa verranno a bussare alla porta con una mazza da baseball in mano.
Papà è un po' eccentrico, ma gli voglio tanto bene. Oggi però è andato al lavoro presto e non c'è. Mi sento strana, c'è troppa tranquillità stamattina.
Mamma mi guarda e sorride con tenerezza.
"Tieni, sono per te." e mi porge un piatto di cialde. Che fame…
"E che è 'sta caciara… Zitti 'n po'!" dice nonna entrando e ridendo. Nonna è l'incubo di tutti i dizionari di italiano, ha una parlata un po' originale. E poi è sorda come una campana!
"Scusa, nonna, non ti volevo disturbare!"
"A scuola non ci vuoi andare? Ma ce devi anda'!"
"Nonna, hai capito male!" dico ridendo.
"Eh? Ma no che nel latte non ci va il sale! Perché ce lo vuoi mettere?"
"Ah…" dico io rassegnata e divertita "Io esco…"
"Ma no che non fa fresco…" la sento dire "C'è 'n sole che spacca le pietre!"
"Ah, mamma" dico sull'uscio. "Oggi viene Lily, vero?" dico mettendo un gran sorriso.
"Sì, tesoro. Vi siete accordate, no?"
"Sì, mamma. Ci vediamo. Ciao nonna."
La scuola è poco distante. Dieci minuti a piedi.
Attraverso la strada deserta. Proprio davanti a casa mia c'è un piccolo parchetto, pieno di alberi alti che fanno ombra d'estate e chi mi diverto a scalare con Lily. Il prato è ampio e pieno di bellissime e profumatissime rose che mi accarezzano le gambe. In mezzo c'è una fontana di pietra. La adoro, è meravigliosa.
Mi perdo in quell'universo di odori, colori, bellezza e gioia, così distante dal resto del mondo che conosco. A volte ho paura di aprire improvvisamente gli occhi e rendermi conto che è sempre stato tutto nella mia testa, solo un sogno.
Com'è piacevole stare qui… Tutta la natura a portata di mano… Poi sento abbaiare. C'è un cane. È un cucciolo di labrador, è tenerissimo! Gira tranquillo nel mio mondo, magari anche lui è frutto della mia immaginazione.
Ma è tardi! Non voglio arrivare in ritardo il primo giorno di scuola…
Lascio il mio piccolo paradiso e ritorno alla realtà.
Eccomi, sono arrivata a scuola. Un sacco di bambini parlottano e ridono tra loro aspettando il suono della campana, ma io non conosco nessuno…
"Ciao." Una bambina bionda si avvicina e mi sorride. "Come ti chiami?"
"Ehm… Giulia"
"Piacere, io sono Anna" dice tendendomi la mano.
La stringo come ho visto fare tante volte papà con altri signori vestiti come pinguini, bianchi e neri, e con una farfalla sul collo.
Bah… gli adulti… Sempre a mascherarsi da pagliacci… come sono strani.
"Questo è mio fratello Leo" dice Anna indicando un bambino dai capelli neri poco più alto della sorella.
Lui non mi tende la mano, mi abbraccia, senza imbarazzo. Io arrossisco un po'.
"Anna, vieni a vedere! Luca ha trovato una rondine con un'ala spezzata!" dice un bambino robusto che tiene per mano una bambina paffuta con viso di porcellana.
"Eccomi, arrivo!" risponde lei. Poi si rivolge a me: "Quelli sono Aldo e Clara. Si amano, da grandi si sposeranno, adotteranno dieci figli eccetera eccetera…"
"Dodici, Anna! Dodici!" la corregge Clara.
"Sì, sì" dice Anna "Insomma, hai capito. Non hanno tutte le rotelle a posto."
"Ti abbiamo sentito!"
"Un ultima cosa, questo è Matteo" e indica un ragazzino tranquillo e dall'aria un po' timida.
"Ciao." mi presento sorridendo.
Lui sorride a sua volta. Poi suona la campanella.
Iniziano le lezioni. Ammetto che me lo immaginavo un po' meglio… Non si può ridere o fantasticare un attimo che le maestre si arrabbiano. Bisogna essere statue di cera. Cerco di pensare a Lily. Mi sento confortata da questo pensiero e le lezioni passano in fretta.
Suona la campana. Non vedevo l'ora.
Saluto i miei cinque nuovi amici e mi dirigo allegra verso il mio piccolo paradiso segreto. Gli uccelli cinguettano, i grilli cantano, il vento soffia tra i rami. Che bel suono ha la pace e la tranquillità.
Mi siedo sulla fontana, aspettando Lily. Lily è mia cugina, ed è la persona pià bella che abbia mai conosciuto. Ha quasi tre anni più di me e fa la quarta elementare. È sempre allegra e solare con tutti, porta felicità ovunque passi. È bellissima, sembra un angelo. E poi ha quel sorriso manifico che vorrei tanto avere anche io…
L'ho sempre adorata. Adoro ogni piccolo particolare, ogni suo gesto, ogni sua parola. Fa tutto con quella grazia ed eleganza che la fa sembrare un essere di un altro mondo. È un angelo, non esiste altra parola per descriverla.
Ci incontriamo spesso qui. È lei a rendere questo posto un paradiso.
È sempre stata il mio modello, è sempre stata ciò che volevo essere io.
Sento abbaiare. È il cane di prima. È ancora qui? Si avvicina scodinzolando e si accuccia ai miei piedi. Ha un vecchio collare logoro a cui c'è attaccata una medaglietta: Charlie. Così si chiama.
Devono averlo abbandonato… Povero cucciolo…
Be', lui almeno non deve andare a scuola, non deve fare i compiti, non si alza presto la mattina e non deve stare immobile come una statua in classe.
Però chissà se ce l'ha una cugina così.

All'improvviso sento uno schianto e il rumore di una sgommata. Per un attimo il mio paradiso sparisce. Poi ricompare all'improvviso. Gli uccelli trattengono il fiato, i grilli tendono le orecchie, il vento sta a guardare, intimorito. Il sole viene oscurato per un momento da una piccola nuvola crudele. Il paradiso sembra scolorire piano piano, come un dipinto che viene bagnato. Non riesco a sentire nulla. Mi sembra di stare sott'acqua o all'interno di una bolla di sapone.
C'è solo silenzio intorno a me.




Spero vi sia piaciuto. Se volete lasciate una recensione… Ciao a tutti…
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: _Sunshine 27_