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Autore: isachan    30/03/2008    10 recensioni
Semplicemente molto, molto triste...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta così.. in un momento di ispirazione.. J ci avrò messo più o meno un’ora a finirla… quindi, non stupitevi, se non sarà un granchè…

 

Però, mi raccomando, commentate…!! J

 

 

L’ULTIMA LETTERA

 

 

Ho creduto, lo sai anche tu, che l’amore non fosse altro che un mezzo, elaborato dalla contorta mente degli uomini, per complicarsi un po’ la vita. Per renderla più difficile e, quindi , più interessante.

Non avevo ricevuto amore da nessuno, quand’ero bambino.

E allora ho creduto che si potesse andare avanti comunque, anche senza sentirlo scorrere nelle vene.

Ho creduto di potermi alzare ogni mattina anche senza avere un vero motivo per farlo.

Ho creduto di poter stare bene senza sentire il calore di un sorriso sincero sul volto.. perché io no, non avevo nessuno a cui poter regalare quel sorriso. E nessuno che volesse donarlo a me.

Ho creduto, semplicemente, di poter continuare a vivere. Ma non mi ero accorto che quello non era vivere.. io stavo solo… sopravvivendo.

Perché è stato quando l’amore ha invaso anche me che ho capito quanto sbagliate fossero le mie convinzioni… e quanto vuota fosse stata, fino ad allora, la mia vita.

Lo so, avrei dovuto, e voluto, dirtelo decine, centinaia, migliaia di volte quello che, però, sono sicuro, tu sai già.

Avrei dovuto dirti più spesso che ti amo, che ti amo da sempre. Da quando, prepotente e testarda come solo tu sai essere, sei entrata nella mia vita, mostrandomi la luce avvolgente del tuo sorriso.

Un sorriso tutto mio. Solo mio.

Ora Sana, ora che tutto sta giungendo al termine, sento di essere stato incredibilmente fortunato, nonostante tutto.

Perché il paradiso che mi hai mostrato, nel quale mi hai portato, ha saputo cancellare completamente un’infanzia d’inferno.

Lo so, non credere, lo so benissimo, che quando vedrai questa lettera, quando la terrai stretta tra le tue minuscole mani, i tuoi occhi si riempiranno di lacrime. E magari, con le lacrime, le mie parole svaniranno… proprio come me. Che sto svanendo piano, da quando questa malattia è entrata dentro di me e ha iniziato a divorarmi.

La morte, Sana, è l’unica cosa che riuscirà a farmi stare lontano da te. L’unica cosa che riuscirà a non farmi sentire più il tuo profumo, la tua risata, il tuo sapore… semplicemente perché non mi farà sentire più nulla.

E se stai leggendo questa lettera, allora la morte avrà vinto. La morte vince sempre, alla fine.

Ma sappi, amore mio, che il tuo profumo sarebbe stato l’unico che avrei respirato, che la tua risata sarebbe stata l’unica a riempirmi il cuore e che il tuo sapore sarebbe stato l’unico con cui mi sarei saziato.

Che tu, Sana Kurata, saresti stata l’unica che avrei amato.

Sembrano frasi di circostanza, pensate e scritte solo per alleviare un po’ il tuo dolore.. perché si, sono più che sicuro, che tu stia soffrendo da impazzire adesso. Ti sembrerò egocentrico e presuntuoso, lo so. In fondo, lo sono sempre stato.

Ma il fatto è che sono talmente sicuro dell’amore che provi per me che mi sembra quasi di sentirla sulla pelle, la tua sofferenza. Perché sarebbe la stessa che proverei anch’io se tu mi stessi lasciando.

Se tu stessi… morendo.

Me lo prenderei tutto, te lo toglierei, se solo potessi, questo tormento.

Tornerei indietro nel tempo, ti impedirei di entrare nella mia vita, di innamorarti di me, se solo sapessi di poterti evitare tutto questo.

Se mi avessi di fronte, adesso, mentre stai leggendo queste poche righe, sono sicuro che mi urleresti addosso tutto il tuo disappunto.

Che mi diresti che neanche il dolore più grande potrebbe mai farti desiderare di non avermi mai conosciuto, di non avermi mai amato.

Lo so. Perché lo penso anch’io.

Ma, egoisticamente, vorrei sottrarti a questo dolore. Vorrei addossarmelo io, visto che, comunque, ora non sentirei più nulla.

Vorrei chiederti di sorridere, di ricordare quello che abbiamo avuto, perché abbiamo avuto tantissimo, Sana, con felicità e spensieratezza. Di farlo diventare soltanto un dolcissimo ricordo.

Vorrei chiedertelo. Ma sarei un’ipocrita. E l’ipocrisia, no, non ha mai fatto parte di me. Almeno quella, no.

Anche se te lo chiedessi, anche se lo facessi come il fatidico “ultimo desiderio” tu non lo esaudiresti mai.

Perché oggi, mi fermo qui.

La nostra vita insieme, i nostri sogni, la casa che avremmo comprato, i figli che avremmo avuto, si fermano qui.

Noi, amore mio, ci fermiamo qui.

Sapere di dover morire da un momento all’altro, sapere di non poter più aprire gli occhi e fare tutte quelle cose che ho sempre rimandato, non mi spezza il cuore come invece fa la consapevolezza che tu stia piangendo adesso.

Non ti chiederò di uscire di casa e di divertirti con Aya, Fuka e Tsuyoshi… o di tornare ad essere quella che sei,la Sana di cui mi sono innamorato. Non subito, perlomeno.

So che te ne starai chiusa nella tua stanza per ore ed ore, che consumerai tutte le lacrime, che riguarderai le nostre foto, che rileggerai i miei messaggi, che ricorderai le mie parole…

Ma una promessa devi farmela.

Se un giorno, tra un mese o tra un anno, quando ti sentirai pronta, uscirai di casa, camminerai tranquilla, pensando a tutt’altro e, incrociando lo sguardo di un ragazzo, sentirai il cuore avere un sussulto, non pensare a me.

In quell’istante, quando lo vedrai… ti prego, non ricordarmi.

E se, dopo avergli parlato, dopo averlo guardato, dopo aver respirato il suo profumo, ti verrà voglia di baciarlo… bacialo.

Se, la sera, quando ti riaccompagnerà a casa, ti verrà voglia di farlo salire in camera tua e di fare l’amore con lui, allora fallo. Con la stessa anima, con la stessa intensità con cui lo facevi con me.

E se, la mattina dopo, ti sentirai finalmente felice quando vedrai il suo viso dormire sereno affianco a te, allora non sentirti in colpa.

Amalo. E regalagli quella felicità che hai saputo donare a me.

E sposalo, quando te lo chiederà. Donagli un figlio. Lo amerà con tutta l’anima. Saprà darti quello che, forse, ti ho fatto mancare io. Un po’ di tranquillità…e di serenità.

Ma lo so, non credere, che ci vorrà del tempo. Molto, moltissimo tempo.

Ma so anche che ce la farai, perché è infinita la forza che ti scorre dentro. Infinita è la voglia che hai di vivere, nonostante tutto. E tornerai a vivere, prima o poi.

Perché ho una certezza, l’unica cosa che riesce a farmi sorridere adesso…

La consapevolezza che tu, amore mio, avrai davanti tutto il tempo che vorrai.

 

 

                                                                                                                                 Con amore,

                                                                                                                                             Akito

 

 

   
 
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