CRESCERE
Ho sognato quegli occhi
belli e dannati tutta la notte.
Al mattino sono diventati
un’ossessione,un incubo che continua ad occhi aperti,che mi perseguita. Non
riesco a dimenticarli,così profondi,così impossibili,così impenetrabili. Non ci
sono parole per descriverli. Neanche adesso,avvolto nel mio mantello
migliore,quello senza toppe,solo leggermente scucito all’orlo,trascinandomi
dietro il mio baule carico di speranze – speranze di una vita migliore,o almeno
più facile – nella stazione brulicante di gente – gente come me,eppure così
diversa da me – riesco a liberare la mia mente da quello sguardo argenteo.
Questo non è di certo il
giorno migliore per cominciare un nuovo anno.
E non è per via del cielo
denso di nuvole grigie presagio di un imminente
temporale.
C’è qualcosa che non va in
questa giornata umida di settembre.
O forse,è qualcosa che
manca.
Non sento la solita euforia
e impazienza all’idea di ricominciare.
Nemmeno l’idea che tra
pochi istanti rivedrò i miei amici mi riempie di gioia come in
passato.
Sono
stanco.
Solo due notti sono
trascorse dall’ultima luna piena e ne porto ancora i segni su di
me.
Nonostante mi sia
categoricamente rifiutato di rimandare la mia partenza adesso avrei solo voglia
di dormire per i prossimi tre anni.
Immagino che il mio aspetto
debba essere pessimo. Oltre al pallore – lunare,mi sussurra una vocina ironica
nella mia testa – e alle solite occhiaie che mi rendono somigliante ad un
protagonista di un vecchio film dell’orrore – mi viene da sorridere amaramente
pensando che sarei davvero perfetto in un ruolo del genere – mi sono anche
procurato una cicatrice sulla parte destra del viso.
Quasi stramazzo al suolo
quando una manata – nemmeno troppo forte – mi colpisce al centro della schiena,a
mo’ di saluto.
“Ehi Remus!Come sono felice
di vederti!Come sono andate le vacanze?”
Peter sembra rimanere
sempre uguale,anche con il passare degli anni. Dal primo anno è cresciuto un po’
in altezza – e molto in larghezza,mi trovo a pensare malignamente – ma la
fisionomia è la stessa,sembra sempre il bambino paffuto che conobbi sei anni
fa.
Continua a parlare a
raffica senza aspettare risposta,io gli sorrido pacatamente annuendo di tanto in
tanto,interrompendolo con qualche “certo” “sicuro” “ovvio” “capisco” e cose
simili,mentre finalmente torna quella familiare voglia di rivedere James e
Sirius.
“..Non sembri in gran
forma,però. Era da tanto che non affrontavi da solo il tuo piccolo problema
peloso,vero?”
Beh,sono davvero sorpreso
dall’enorme perspicacia del mio amico,che dopo almeno dieci minuti di
chiacchiere sembra accorgersi dei segni del mio
malessere.
“Eh già” rispondo
bonariamente “Il lupo era un po’ irrequieto…”
Molto più che un po’. E’
stata una delle notti peggiori. Non che ricordi molto,ma era da tanto tempo che
non mi svegliavo così distrutto.
“Remus!!!”
Mi volto in direzione della
voce che esclama il mio nome,e mi ritrovo immerso in un mare di seta rosso
fuoco,profumata di vaniglia. Ricambio l’abbraccio volentieri,mentre mi sfugge
una risata sentendo la presa ferrea di Lily che non accenna a lasciarmi andare.
A differenza di Peter – che
con l’arrivo della rossa sembra aver perso tutta la sua vivace parlantina – lei
si accorge subito della mia salute non proprio
ottimale.
“…Ma no,no,sto
bene,davvero!”
Insisto di fronte alla sua
incalzante apprensione.
Quegli occhi di giada che
contrastano con il cielo grigio riescono per un momento a rilassarmi e
alleggerire il mio umore nero.
“…E…Sirius?Non lo hai
visto?” mi domanda titubante improvvisamente,abbassando lo sguardo imbarazzata.
Ghigno deliberatamente,entrambi sappiamo che lei non mi sta realmente chiedendo di Sirius. Comunque
le reggo il gioco,arrivando dove voleva arrivare.
“No,in realtà non ancora.
Mi ha scritto quest’estate,non so di preciso cosa sia successo ma so che si è
trasferito da James,quindi immagino sia con lui,ora. Qui,da qualche
parte.”
“Oh,già,Potter. Allora
meglio non affannarsi troppo a cercarli.”
Assume quel cipiglio
infastidito che ha imparato a costruire ogni qualvolta si parli di James,e la
sua voce è colma di acidità.
“Quando la smetterai,Lil? –
Le chiedo,quanto più dolcemente possibile. Vedo la sua sicurezza vacillare un
istante,boccheggia in cerca di qualcosa da rispondermi e abbassa lo
sguardo.
“Non capisco di cosa tu
stia parlando…” sussurra,sempre con lo sguardo basso.
“Oh,lo sai perfettamente.
Non puoi continuare a fingere che…”
“Ehi Lupin!Vieni qui!Fammi
salutare il mio prefetto preferito!”
E dopo questa interruzione
mi sento di nuovo stritolare da un abbraccio ferreo. Ricambio calorosamente
vedendo con la coda dell’occhio Lily irrigidirsi ed alzare la
guardia.
Brianne O’ Malley non le è
mai piaciuta molto.
In effetti sono molto
diverse,sebbene abbiano molte cose in comune : entrambe speciali a modo
loro,entrambe molto belle,seppure di una bellezza diversa,una più dolce e
delicata,l’altra più ribelle e spregiudicata. Entrambe corteggiate e
popolari,entrambe streghe brillanti. Eppure,contrariamente a ciò che si possa
pensare,non è la competizione la causa della reciproca
indifferenza.
Brianne è nella squadra di
Quidditch,una delle punte di diamante dei Grifondoro,una cacciatrice.
Ha gli occhi color
dell’oceano e lunghi boccoli neri,un’aria da ragazzaccia irresistibile. Come
Lily, non ha molte amiche,ma si trova perfettamente a suo agio con i ragazzi. E’
un po’ un maschiaccio nei modi,ma se vuole sa essere molto femminile. E’ una
cara amica,per tutti noi.
Ma soprattutto è amica di
James.
Lui dice che se fosse nato
donna,sarebbe stato Brianne.
Agli occhi dei maliziosi,la
loro era più che una semplice amicizia,ma quando li vedi azzuffarsi non si può
fare a meno di notare che il loro è un rapporto limpido,puro,davvero fraterno.
Ma,a mio parere,è la
gelosia a non far vedere di buon occhio Brianne da Lily.
Dopo avermi strapazzato a
dovere,la cacciatrice volta i suo sguardo su Lily e Peter. Dà un bacino a
quest’ultimo che diventa più rosso del soffio infuocato di un Ungaro
Spinato.
“Evans” è il suo saluto
freddo.
“O’ Malley” è la risposta
gelida della rossa.
Ad interrompere il silenzio
imbarazzante creatosi subito dopo – mi chiedo come facciano quelle due a
condividere il dormitorio da sei anni in un tale clima senza impazzire – ci
pensa il motore del treno che si aziona.
E di James e Sirius nemmeno
l’ombra.
“Credo sia il caso di
iniziare a cercare un vagone vuoto,Moony”
“Si…andiamo Wormtail”
Mormoro con aria
assente,guardandomi intorno,prima di trascinare con me il baule sul treno.
Troviamo una carrozza vuota
e la occupiamo,continuando a chiacchierare con Lily e
Brianne.
Lily è Caposcuola. Sono
davvero molto felice per lei,se lo merita davvero quel
posto.
E,sinceramente,sono felice
che non sia capitato a me.
L’anno passato gli impegni
da Prefetto mi hanno stremato,senza contare che mi sentivo terribilmente in
colpa per favorire i Malandrini. Certe volte avrei voluto togliere qualche punto
ai miei amici,così,per alleggerire la coscienza,ma Jim mi minacciava di
strangolarmi durante la notte con la cravatta – e lo diceva agitandola
minacciosamente – o di andare a spifferare alla McGranitt di tutte le volte che
li ho coperti – aggiungendo che comunque loro erano sempre stati puniti,ma io no
– o di ricoprirmi di Puzzalinfa e tante altre promesse gentili di questo
genere,mentre Peter mi implorava in ginocchio e Sirius mi faceva i suoi occhioni
da cucciolo indifeso – arrivando persino ad assumere le sembianze di Padfoot per
essere più convincente - .
Inutile dire che quando
Sirius assume quell’espressione potrebbe chiedermi di ballare nudo sulla
cattedra della McGranitt che probabilmente lo farei.
Mentre finalmente mi siedo
– sentendomi stanco neanche avessi camminato per mille miglia – continuo a
guardare fuori alla ricerca dei pezzi mancanti della banda. Qualcuno,passando
dal corridoio,mi fa un cenno di saluto,quasi tutti,in realtà,tranne i
Serpeverde,ovviamente.
Cerco di immaginare chi
possa essere l’altro Caposcuola,ma non trapelano chiacchiere a questo
proposito,almeno per il momento.
Ne discuto con Lily,che
sembra parecchio interessata in quanto costretta a trascorrere parecchio tempo
con la suddetta misteriosa persona.
Quando Frank Paciock viene
a salutarci domando se ha qualche idea.
“Il realtà ero convinto
fossi tu…l’anno scorso eri il nostro Prefetto,sei tra i migliori studenti,non
saprei chi altri potrebbe…”
“Certo che avreste potuto
aspettarci!”
Salto in piedi all’udire di
quella voce,e Lily si volta di scatto trovandosi faccia a faccia proprio con
James Potter.
“Evans…anche tu mi sei
mancata da morire,lo sai,ma magari potresti lasciarci passare così da salutare
tutti.”
Le parole sono provocatorie
come sempre,ma il tono è diverso dal solito: più dolce,meno arrogante. Potrei
giurare di aver udito un fremito nella voce del mio amico mentre pronunciava le
parole “mancata da morire”.
Lei stranamente non
ribatte,e arrossendo un po’ si sposta,facendo passare Jim,ancora un po’
affannato,i capelli più spettinati del solito. Probabilmente hanno corso. E
mentre lui abbraccia tutti,me compreso,io continuo a tenere gli occhi puntati in
quelli di Sirius.
Lui è cresciuto,durante
l’estate. Sembra più uomo.
E non credo sia solo causa
la barbetta incolta che cresce sul suo viso perfetto,o un paio di centimetri in
più di altezza o le spalle larghe. C’è qualcosa di diverso nel suo sguardo.
Sembra più serio,più triste,sebbene stia già prendendo in giro
Peter.
Quando ci stringiamo,siamo
pienamente consapevoli di indugiare più del dovuto in quell’abbraccio. Chiudo
gli occhi ed entro in un’altra dimensione in cui il mio corpo è stranamente
sensibile. Avverto tutto distintamente: i muscoli solidi del suo torace
schiacciati contro il mio,più mingherlino,le braccia forti circondarmi la
schiena e le dita che l’accarezzano distrattamente,il respiro caldo sul mio
collo e il suo sorriso. Lo sento,non lo vedo,poiché la sua testa è affondata
nella mia spalla,eppure so che c’è. So che sta sorridendo,come sorrido
io.
Ed è come tornare a casa,e
so che lo è per entrambi.
Io so quello che lui prova
per me e lui sa che io so. Allo stesso modo lui sa cosa provo per lui e io so
che lo sa.
Non abbiamo mai detto una
parola a proposito,mai una frase o un gesto ambiguo.
E’ tutta una questione di
sguardi,di emozioni e sensazioni particolari,diverse da quelle provate per
chiunque altro. Agli occhi di tutti non siamo che semplici amici,ma in realtà
siamo molto di più,sebbene questo nostro rapporto speciale rimanga prettamente
platonico.
Lui ha le sue storie,di
poca importanza,cambia una ragazza alla settimana – sempre che riesca a durare
per una settimana – e devo dire che anche io ho i miei
momenti.
Nessuno dice nulla a
proposito,nessuno osa lamentarsi. La cosa importante non è che non ci sia
qualcuno con cui fare certe cose – perché si sa,i ragazzi hanno bisogno di fare
certe cose – la cosa importante è che nessuno prenda quel posto speciale che è
riservato all’altro.
Questo è il nostro tacito
accordo – sempre che non sia un pazzo visionario e mi sia sognato anni di
sguardi languidi -.
Parlarne lo avrebbe resto
vero,e renderlo vero lo avrebbe resto diverso,troppo difficile da
affrontare,troppo rischioso.
La realtà è che siamo due
codardi e preferiamo ignorare i nostri sentimenti piuttosto che affrontarli,con
tutte le conseguenti difficoltà.
Ci sciogliamo
dall’abbraccio e riapro gli occhi.
Mi perdo per un momento nel
mare argentato che ho davanti,poi sposto la mia attenzione su
James.
Brianne ha intrappolato la
sua testa sotto al braccio e gli sfrega vigorosamente un pugno sulla
testa,scompigliando i capelli ancora più del solito. Quando lo lascia andare lui
si volta verso Lily e fa per abbracciarla ma lei fa un passo
indietro,inquieta.
“Io…Ehm…devo andare a
sistemare delle cose…ci si vede a scuola!”
Esce chiudendosi la porta
alle spalle,mentre James ha ancora le braccia aperte in un chiaro
invito.
Frank gli dà una pacca
sulla spalla con fare consolatorio.
“Su,capitano!Non ci
pensare…Cederà prima o poi”
Jim annuisce ma la sua
espressione esplicita chiaramente che ci crede poco.
“Io
devo…ehm…andare…Sapete…beh…Alice mi aspetta”
Si congeda infine
Frank,suscitando i nostri commenti canzonatori.
Va via anche Brianne,non
dopo aver assestato una gomitata nelle costole a Sirius che si era accorto che
“Finalmente le erano cresciute le tette!”.
Rimasti in quattro non
posso fare a meno di notare che la solita aria briosa caratteristica del nostro
allegro quartetto è sparita.
James e Sirius mi fissano
seri. In un primo momento penso sia cosa dovuta al mio aspetto,e mi sembra quasi
di trovare conferma quando Sirius inizia a bombardarmi di domande e a sfiorarmi
ripetutamente con le dita la parte del viso ferita.
Quando però poi riesco a
farlo smettere – non molto soddisfatto – vedo che la tensione è ancora
presente.
Continuano a guardarmi
fisso,serissimi. Sostengo per un po’ lo sguardo,aspettando che da un momento
all’altro dicano qualcosa,ma ciò non avviene.
“Cosa c’è?”
Per un attimo ho creduto di
essere stato io a parlare,poi realizzo che è stato
Peter.
Tuttavia Jim,mentre
risponde,continua a guardare me.
“Moony…è successa una
cosa…terribile.”
Lo dice sussurrando,il
panico chiaramente udibile nella sua voce.
Sento il cuore battermi più
veloce nel petto e una morsa stringermi lo stomaco.
Vorrei chiedere cosa è
successo,se era qualcosa che riguarda me,se era davvero grave,ma sembra che la
capacità di parlare mi abbia abbandonato
definitivamente.
Quei due continuano a
scambiarsi occhiate preoccupate senza accennare a proseguire. Io sposto lo
sguardo da uno all’altro nervosamente,attendendo.
Quando vedo che si ostinano
a rimanere in silenzio,sbotto.
“Allora?!Avete bisogno di
una richiesta dal Ministero per dirmi cosa cazzo sta
succedendo?!”
La mia voce suona
terribilmente simile a quella di una donnetta isterica e quasi mi aspetto che
scoppino a ridere,ma non lo fanno e questo mi preoccupa ancora di
più.
“Diglielo tu” dice James a
Sirius.
“No…diglielo tu” ribatte
Padfoot
“Pad,ti prego…diglielo
tu”
“Ma sei TU a doverglielo
dire. Spetta a te e basta. E non fare quella
faccia,Prongs”
“Maledetto sacco di
pulci…”
“Cosa?Io sono sempre più
che disponibile con te,ma questa volta devi essere
tu.”
“Sempre disponibile,eh?Come
quando ti ho chiesto gentilmente di farmi copiare il tema di Pozioni delle
vacanze e tu non hai voluto!”
“Non fare il
coglione,Prongs!Non è che non ho voluto,non l’ho fatto nemmeno
io!”
“Allora potevi aiutarmi a
scrivere il mio!”
“Ma se avessi voluto
applicarmi,avrei scritto il mio,no?”
“lo vedi?!Sei sempre il
solito egoista!”
“Oh ma perché non ti ficchi
quella lingua nel..-”
“Volete piantarla di fare
gli idioti?!So che è qualcosa più forte di voi,ma cercate di
contenervi,quantomeno!”
Interrompo quel simpatico
scambio di battute,e Prongs imbronciato incrocia le braccia al
petto.
“Va bene,va bene,glielo
dico io!” Si arrende infine Sirius,sbuffando e alzando gli occhi al
cielo.
Io esulto mentalmente e mi
siedo più comodamente,pronto a chissà quale catastrofica
notizia.
Mi preparo psicologicamente
anche ad uno sproloquio su argomenti per niente attinenti alla questione di
base,così tipicamente da Sirius.
“Circa una settimana fa,io
e Prongs dormivamo ancora,nonostante fosse già mattino inoltrato. La notte prima
avevamo fatto le ore piccole perché James voleva scrivere una lettera alla Evans
e pretendeva che io lo aiutassi,come se avessi mai scritto una lettera d’amore
ad una ragazza in vita mia,così gliel’ho detto,ho detto ‘ Jim,io non ho la
minima idea di cosa si scriva ad una ragazza per fare colpo,normalmente sono le
ragazze che scrivono le lettere a me’ perché tu sai che è così,io non sono un
esperto,in realtà non ne ho bisogno,le ragazze mi vedono e mi saltano
addosso,talvolta è un po’ seccante ma ha i suoi vantaggi,per esempio nessuno ad
Hogwarts ha una vita sessuale intensa come la mia…”
“Sirius…” lo riprende
James,facendogli segno con la mano di stringere,mentre io penso a chi potrebbero
essere quelle puttanelle che saltano addosso a Sirius.
“…comunque. Jim come al
solito ha iniziato a lagnarsi,allora dopo circa una mezz’oretta ho ceduto,acconsentendo ad
aiutarlo,seppure non sapevo in che modo…”
“Sirius…” Incalza di nuovo
Prongs.
“…resta il fatto che per
scrivere quella dannata lettera ci abbiamo impiegato circa cinque ore,ed è un
tempo notevole,ripensandoci adesso avrei potuto scrivere il tema di
pozioni,avrei avuto una bella ‘E’ invece che sprecare del tutto il mio
tempo,considerato che poi la lettera non gliel’ha nemmeno
spedita…”
“Sirius!” Adesso è
arrabbiato e io mi passo una mano tra i capelli
disperato.
Accetto passivamente il
racconto di Sirius poiché,come ho già detto,so che per arrivare al punto
utilizza mille giri di parole,e non c’è niente che possa impedirgli di
farlo.
“Abbiamo iniziato a
scrivere verso l’una,quindi alle sei del mattino eravamo ancora svegli,a
prenderci a cucinate perché avevo spruzzato il profumo della madre di Jim sulla
carta da lettere,credendo che fosse il suo…”
“Che poi è anche il motivo
per cui non ho inviato la lettera a Lily,dato che profumava di Fragoline di
bosco”
“Non so infine a che ora ci
siamo finalmente addormentati,ma so di essermi svegliato con questo pazzo
furioso che per qualche strana ragione mi tirava dietro qualsiasi cosa riuscisse
ad agguantare.”
“L’ho fatto perché non ne
volevi sapere di svegliarti!Ho provato di tutto,ti ho persino gridato in un
orecchio!!!”
“Sta zitto!Hai voluto che
raccontassi io,allora devi tacere!Dicevo…mi sveglio giusto in tempo da evitare
quel trofeo grande a forma di boccino che tiene sul comodino,capito
quale?”
Sono stato solo una volta a
casa di James,e c’erano più di tremila boccini nella sua stanza,quindi non vedo
come potrei ricordare in particolare quello che ha sul comodino,ma onde evitare
una spiegazione dettagliata del boccino,di dove si trovi e vari tentativi di
riportarmi alla memoria un oggetto che non ricordo minimamente di aver
visto,annuisco fingendo di averlo ben presente.
“Però questo enorme boccino
inizia a svolazzare e rincorrermi per tutta la stanza,mentre James mi urla
qualcosa,ma anche io sto urlando,quindi non riesco a capire. Tu sai quanto odio
essere svegliato bruscamente,ed essere inseguito da un boccino gigante non è
proprio il massimo della dolcezza. Ad un tratto Jim cattura il boccino e lo
rompe. Ti rendi conto?!Rompe il boccino!!!James!!!James che rompe il
boccino!!Non potevo credere ai miei occhi. Era il suo boccino preferito,e lui
ama tutti i boccini,lui venera i boccini…”
“Sirius,ti prego…piantala…O
rompo i TUOI di boccini”
Ormai siamo tutti
esasperati da quell’assurdo racconto e James che notoriamente è un tipo
impulsivo sta inesorabilmente passando alle minacce di morte. Perché essere
castrati,per Sirius Black,equivale a morire. Se non
peggio.
“ Ero sconvolto. Metto da
parte la mia follia omicida e mi siedo,chiedo a Jim di fare lo stesso e di
respirare profondamente,dato che anche lui mi sembra abbastanza sottosopra.
Allora gli impongo di raccontarmi tutto e lo rassicuro che forse,se avesse avuto
una buona ragione per aver fatto tutto quel casino,non lo avrei riempito di
botte o appeso a testa in giù come Mocciosus…A proposito,avete visto
Mocciosus?...”
“Oddio,basta,Sirius!Ho
capito,sta zitto!Glielo dico io!!” Esplode James.
“Remus…quello che Sirius
sta cercando di dirti da circa un quarto d’ora…è che…io…non so come sia potuto
succedere ma io…sono Caposcuola.”
Nel silenzio che ne segue
il mio cervello metabolizza l’informazione datami da James. Sento lo stupore
montarmi dentro,quel senso di angoscia abbandonarmi. Il mio primo impulso è
quello di schiantarli entrambi per avermi fatto prendere un colpo per una
sciocchezza. Ma mi sento talmente sollevato dal fatto che non sia successo
niente di grave che inizio a ridere. Rido come non ridevo da quando ci siamo
intrufolati nella Sala Comune dei Serpeverde,abbiamo pietrificato Mocciosus nel
sonno e gli abbiamo acconciato i capelli in due adorabili codini – con tanto di
fiocchetti rosa – poi ci siamo nascosti sotto il mantello dell’invisibilità e
abbiamo svegliato tutti. Era successo poco prima del ritorno a casa l’anno
scorso.
Rido per scaricare la
tensione,tanto da tenermi lo stomaco.
“Beh,direi che l’ha presa
bene”
Dice Pad a Prongs. Entrambi
mi guardano perplessi.
Quando mi ricompongo mi
stanno ancora osservando con tanto d’occhi.
“Siete proprio due
coglioni”
Dico asciugandomi le
lacrime provocate dal troppo ridere. Peter annuisce vigorosamente stringendosi
il petto con una mano – anche lui deve aver temuto il peggio -
.
“Ma tu non capisci!E’ la
fine!!!”
Esclama Sirius con fare
teatrale e straziato.
“Pad,non essere il solito
melodrammatico. Prongs dovrebbe essere fiero del compito che gli è stato
affidato!”
Tento di farli
ragionare.
“Infatti” mi interrompe
Peter “Non so cosa darei io per essere al tuo posto.”
“No,Sirius ha ragione: è la
fine!Non avrò tempo per le nostre malandrinate tra lo studio per il M.A.G.O.,gli
impegni da Caposcuola,quelli da capitano,gli allenamenti,le ronde…E poi io cosa
ne so di come si fa il Caposcuola?Non saprei da dove iniziare!Io non sono un
bravo ragazzo,tutti lo sanno!Voi lo sapete,i professori lo sanno,Silente lo
sa!”
“Deve essere stato per
questo che ti hanno nominato,per farti mettere la testa a
posto!”
Decreto,tranquillo.
“Oh,ci vorrà molto più di
questo!Se sarò costretto a essere Caposcuola sfrutterò la situazione a mio
vantaggio…”
Afferma assumendo
un’espressione diabolicamente malandrina. Sembra molto determinato,ma io so cosa
può far cambiare tutta la situazione. C’è una cosa che il mio caro amico non
sa.
“Jim…?”
“Si?”
“L’altro caposcuola…è Lily
Evans!”
Silenzio.
“Oh” sorriso a 36 denti
“oh” sorriso a 36 denti che sparisce.
“Cosa c’è Prongy?” Si
intromette Paddy,passandogli un braccio attorno alle spalle.
“Non sei felice di avere
l’opportunità di passare tanto tempo da solo con Evansuccia?Pensa: le ronde
quando ormai per il castello non c’è più nessuno,e il sole è già calato creando
un’atmosfera intima….Tu che le dici ‘Oh mia Lily…lo sai…che diventi ogni giorno
più bona?’”
Peter ridacchia,io cerco di
trattenermi per solidarietà al broncio di James.
“Smettila,Sirius” Lo
ammonisco.
Ma lui mi fa l’occhiolino e
io so che ha già vinto.
James si è rattristato,e
non credo sia per le prese in giro di Sirius. Immagino stia pensando al mancato
abbraccio di poco prima.
“Credevo fosse cambiato
qualcosa.” Pronuncia queste parole guardando nel vuoto,mentre una mano va a
spettinarsi i capelli,come fa sempre quando è agitato o semplicemente quando
un’emozione particolare lo travolge.
Sirius sbuffa,e io lo
ammonisco con lo sguardo cercando di evitare un qualsiasi commento poco
comprensivo da parte sua.
“Insomma” continua Prongs “
L’anno scorso ci siamo salutati in modo civile,abbiamo anche scherzato e quando
le ho chiesto se sarebbe mai uscita con me,non mi ha detto
no…”
“Ma non ti ha detto neanche
si” Precisa Pad.
“No,non mi ha detto si,ma
non mi ha detto no . Capisci?Lei mi ha sempre guardato con disprezzo. Invece
sembrava che le cose fossero migliorate. Mi ha dato un
bacio!”
“Sulla
guancia!”
“Oh,Pad,perché non vuoi
capire!Sai meglio di me come mi trattava. Il fatto che mi abbia dato un
bacino,seppure piccolo,seppure innocente,seppure sulla guancia di sua spontanea
volontà per salutarmi sapendo che non ci saremmo visti per mesi,quando di solito
avrebbe esultato,è un notevole passo avanti!E poi il suo non rifiuto…ci avevo
sperato. Poi se solo provo ad abbracciarla si tira indietro. Vuole farmi
impazzire.”
Non rispondo nulla,perché
non saprei cosa rispondere.
Poco dopo cambiamo
discorso,e Sirius racconta a me a Peter la sua fuga da casa Black. Credo che
abbia una forza non indifferente. L’unica cosa che,fin da piccolo,mi ha dato la
forza per affrontare il mio problema e tutte le altre piccole,grandi difficoltà
della vita è stata la consapevolezza di avere sempre la mia famiglia vicino. Non
riesco ad immaginare come mi sentirei senza. Probabilmente barcollante nel buio.
Come un uomo cieco,perso nel cuore della notte.
Lui ne parla con una tale
freddezza che credo sia la massima espressione del suo
dolore.
Avrei voglia di stargli
vicino. Vicino fisicamente.
Non è la prima volta che
sento questa necessità. I miei ormoni sono in subbuglio come quelli di qualsiasi
ragazzo della mia età.
Ma stavolta è diverso.
Vorrei poterlo stringere senza sembrare smielato o fare la figura della
ragazzina.
Non ci riesco. Non sono
pronto.
Così ricorro alla solita
pacca benevola sulla spalla.
“Sarà un anno
intenso”
Mi stupisco nel sentire
Peter dire qualcosa di sensato e di profondo per una
volta.
Il resto del viaggio lo
trascorriamo per lo più in silenzio,ognuno perso nei suoi
pensieri.
Lo sguardo triste che leggo
sui volti dei miei compagni d’avventura deve essere lo stesso dipinto sul
mio.
E mi torno a chiedere cosa
ci sia di tanto diverso dagli altri anni.
Perché non stiamo
organizzando qualche stupido scherzo?Perchè non ci stiamo prendendo in
giro?Perchè non ci stiamo azzuffando affettuosamente?Come mai non ci perdiamo in
risate,tanto da non ricordare nemmeno il motivo per il quale si è iniziato a
ridere,in progetti di mille avventure?
Mi ricordo di quattro
ragazzi che disegnavano una mappa come se fossero degli estranei,come se fosse
un ricordo che non mi appartiene.
Che il nostro legame non
sia più lo stesso?
Che la vita ci abbia fatto
tanto male da cambiarci nel profondo,e farci perdere quel gusto particolare nel
viverla?
Guardo Sirius negli occhi e
la sensazione che ho sentito appena visto torna
quadruplicata.
Forse…stiamo davvero
crescendo.
Ecco questo primo capitolo
della storia.
Premetto che,anche se adoro
scrivere e lo faccio di continuo,ogni volta ne senta la necessità,di solito
scrivo su di me,i miei pensieri,le mie sensazioni.
E’ la prima volta che
scrivo una fanfiction su Harry Potter,o qualsiasi altro personaggio
inventato,che non sia io,quindi non sono del tutto sicura di essere in grado di
farlo.
L’aspetto che ho cercato di
far emergere è una certa malinconia nei protagonisti,ognuno ha i proprio
problemi: Peter si sente a volte escluso – questo si vede soprattutto dal fatto
che non è sempre tenuto in considerazione,come se fosse trasparente.
Sirius è a pezzi per quello
che ha dovuto passare prima di trasferirsi da James,in estate,per il rapporto
con la sua famiglia,perché sta imparando a convivere con l’idea di essere
solo,esclusi i suoi amici.
James si sta rendendo conto
che non tutto ciò che vuole si realizza,come gli hanno sempre fatto credere,e
che forse la vita è qualcosa di più
E Remus…Beh,è
Remus.
Lui e i suoi intrecci
mentali,le paranoie,i ragionamenti complicati e il suo sentirsi
diverso.
Restano sempre i
Malandrini,ma qualcosa sta cambiando.
Gradirei se mi dicesse cosa
ne pensate,perché onestamente è stata dura scrivere questo primo capitolo,vorrei
sapere se vale la pena continuare.
Baci,e grazie comunque per
aver letto,a tutti.
Mab
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