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Autore: Mab    31/03/2008    7 recensioni
La solita storia: 4 ragazzi,alle prese con l'adolescenza nel loro ultimo anno di scuola. Banale?Potrebbe essere.O forse no?I Malandrini dal mio punto di vista:imperfetti,umani,complicati,oscuri. Ho cercato di vedere le cose da un punto di vista maschile,mettendo da parte i romanzi rosa delle ragazze,le illusioni d'amore e le parole dolci,ricercando piuttosto una dolcezza non esplicitata.Non so se ci sono riuscita,questo me lo direte voi. Per gli stessi motivi,in alcuni punti la storia potrebbe sembrare dai toni un po' forti,non tanto all'inizio,quanto in seguito. Se riterrete sia opportuno alzare il rating,fatemelo sapere,lo farò immediatamente. Non so se i personaggi possano risultare OOC,nel dubbio,lo insierisco negli avvertimenti. Potrebbe esserce qualche accenno Lemon...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CRESCERE

 

 

Ho sognato quegli occhi belli e dannati tutta la notte.

Al mattino sono diventati un’ossessione,un incubo che continua ad occhi aperti,che mi perseguita. Non riesco a dimenticarli,così profondi,così impossibili,così impenetrabili. Non ci sono parole per descriverli. Neanche adesso,avvolto nel mio mantello migliore,quello senza toppe,solo leggermente scucito all’orlo,trascinandomi dietro il mio baule carico di speranze – speranze di una vita migliore,o almeno più facile – nella stazione brulicante di gente – gente come me,eppure così diversa da me – riesco a liberare la mia mente da quello sguardo argenteo.

Questo non è di certo il giorno migliore per cominciare un nuovo anno.

E non è per via del cielo denso di nuvole grigie presagio di un imminente temporale.

C’è qualcosa che non va in questa giornata umida di settembre.

O forse,è qualcosa che manca.

Non sento la solita euforia e impazienza all’idea di ricominciare.

Nemmeno l’idea che tra pochi istanti rivedrò i miei amici mi riempie di gioia come in passato.

Sono stanco.

Solo due notti sono trascorse dall’ultima luna piena e ne porto ancora i segni su di me.

Nonostante mi sia categoricamente rifiutato di rimandare la mia partenza adesso avrei solo voglia di dormire per i prossimi tre anni.

Immagino che il mio aspetto debba essere pessimo. Oltre al pallore – lunare,mi sussurra una vocina ironica nella mia testa – e alle solite occhiaie che mi rendono somigliante ad un protagonista di un vecchio film dell’orrore – mi viene da sorridere amaramente pensando che sarei davvero perfetto in un ruolo del genere – mi sono anche procurato una cicatrice sulla parte destra del viso.

Quasi stramazzo al suolo quando una manata – nemmeno troppo forte – mi colpisce al centro della schiena,a mo’ di saluto.

“Ehi Remus!Come sono felice di vederti!Come sono andate le vacanze?”

Peter sembra rimanere sempre uguale,anche con il passare degli anni. Dal primo anno è cresciuto un po’ in altezza – e molto in larghezza,mi trovo a pensare malignamente – ma la fisionomia è la stessa,sembra sempre il bambino paffuto  che conobbi sei anni fa.

Continua a parlare a raffica senza aspettare risposta,io gli sorrido pacatamente annuendo di tanto in tanto,interrompendolo con qualche “certo” “sicuro” “ovvio” “capisco” e cose simili,mentre finalmente torna quella familiare voglia di rivedere James e Sirius.

“..Non sembri in gran forma,però. Era da tanto che non affrontavi da solo il tuo piccolo problema peloso,vero?”

Beh,sono davvero sorpreso dall’enorme perspicacia del mio amico,che dopo almeno dieci minuti di chiacchiere sembra accorgersi dei segni del mio malessere.

“Eh già” rispondo bonariamente “Il lupo era un po’ irrequieto…”

Molto più che un po’. E’ stata una delle notti peggiori. Non che ricordi molto,ma era da tanto tempo che non mi svegliavo così distrutto.

“Remus!!!”

Mi volto in direzione della voce che esclama il mio nome,e mi ritrovo immerso in un mare di seta rosso fuoco,profumata di vaniglia. Ricambio l’abbraccio volentieri,mentre mi sfugge una risata sentendo la presa ferrea di Lily che non accenna a lasciarmi andare.

A differenza di Peter – che con l’arrivo della rossa sembra aver perso tutta la sua vivace parlantina – lei si accorge subito della mia salute non proprio ottimale.

“…Ma no,no,sto bene,davvero!”

Insisto di fronte alla sua incalzante apprensione.

Quegli occhi di giada che contrastano con il cielo grigio riescono per un momento a rilassarmi e alleggerire il mio umore nero.

“…E…Sirius?Non lo hai visto?” mi domanda titubante improvvisamente,abbassando lo sguardo imbarazzata. Ghigno deliberatamente,entrambi sappiamo che lei non mi sta realmente chiedendo di Sirius. Comunque le reggo il gioco,arrivando dove voleva arrivare.

“No,in realtà non ancora. Mi ha scritto quest’estate,non so di preciso cosa sia successo ma so che si è trasferito da James,quindi immagino sia con lui,ora. Qui,da qualche parte.”

“Oh,già,Potter. Allora meglio non affannarsi troppo a cercarli.”

Assume quel cipiglio infastidito che ha imparato a costruire ogni qualvolta si parli di James,e la sua voce è colma di acidità.

“Quando la smetterai,Lil? – Le chiedo,quanto più dolcemente possibile. Vedo la sua sicurezza vacillare un istante,boccheggia in cerca di qualcosa da rispondermi e abbassa lo sguardo.

“Non capisco di cosa tu stia parlando…” sussurra,sempre con lo sguardo basso.

“Oh,lo sai perfettamente. Non puoi continuare a fingere che…”

“Ehi Lupin!Vieni qui!Fammi salutare il mio prefetto preferito!”

E dopo questa interruzione mi sento di nuovo stritolare da un abbraccio ferreo. Ricambio calorosamente vedendo con la coda dell’occhio Lily irrigidirsi ed alzare la guardia.

Brianne O’ Malley non le è mai piaciuta molto.

In effetti sono molto diverse,sebbene abbiano molte cose in comune : entrambe speciali a modo loro,entrambe molto belle,seppure di una bellezza diversa,una più dolce e delicata,l’altra più ribelle e spregiudicata. Entrambe corteggiate e popolari,entrambe streghe brillanti. Eppure,contrariamente a ciò che si possa pensare,non è la competizione la causa della reciproca indifferenza.

Brianne è nella squadra di Quidditch,una delle punte di diamante dei Grifondoro,una cacciatrice.

Ha gli occhi color dell’oceano e lunghi boccoli neri,un’aria da ragazzaccia irresistibile. Come Lily, non ha molte amiche,ma si trova perfettamente a suo agio con i ragazzi. E’ un po’ un maschiaccio nei modi,ma se vuole sa essere molto femminile. E’ una cara amica,per tutti noi.

Ma soprattutto è amica di James.

Lui dice che se fosse nato donna,sarebbe stato Brianne.

Agli occhi dei maliziosi,la loro era più che una semplice amicizia,ma quando li vedi azzuffarsi non si può fare a meno di notare che il loro è un rapporto limpido,puro,davvero fraterno.

Ma,a mio parere,è la gelosia a non far vedere di buon occhio Brianne da Lily.

Dopo avermi strapazzato a dovere,la cacciatrice volta i suo sguardo su Lily e Peter. Dà un bacino a quest’ultimo che diventa più rosso del soffio infuocato di un Ungaro Spinato.

“Evans” è il suo saluto freddo.

“O’ Malley” è la risposta gelida della rossa.

Ad interrompere il silenzio imbarazzante creatosi subito dopo – mi chiedo come facciano quelle due a condividere il dormitorio da sei anni in un tale clima senza impazzire – ci pensa il motore del treno che si aziona.

E di James e Sirius nemmeno l’ombra.

“Credo sia il caso di iniziare a cercare un vagone vuoto,Moony”

“Si…andiamo Wormtail”  

Mormoro con aria assente,guardandomi intorno,prima di trascinare con me il baule sul treno.

Troviamo una carrozza vuota e la occupiamo,continuando a chiacchierare con Lily e Brianne.

Lily è Caposcuola. Sono davvero molto felice per lei,se lo merita davvero quel posto.

E,sinceramente,sono felice che non sia capitato a me.

L’anno passato gli impegni da Prefetto mi hanno stremato,senza contare che mi sentivo terribilmente in colpa per favorire i Malandrini. Certe volte avrei voluto togliere qualche punto ai miei amici,così,per alleggerire la coscienza,ma Jim mi minacciava di strangolarmi durante la notte con la cravatta – e lo diceva agitandola minacciosamente – o di andare a spifferare alla McGranitt di tutte le volte che li ho coperti – aggiungendo che comunque loro erano sempre stati puniti,ma io no – o di ricoprirmi di Puzzalinfa e tante altre promesse gentili di questo genere,mentre Peter mi implorava in ginocchio e Sirius mi faceva i suoi occhioni da cucciolo indifeso – arrivando persino ad assumere le sembianze di Padfoot per essere più convincente - .

Inutile dire che quando Sirius assume quell’espressione potrebbe chiedermi di ballare nudo sulla cattedra della McGranitt che probabilmente lo farei.

Mentre finalmente mi siedo – sentendomi stanco neanche avessi camminato per mille miglia – continuo a guardare fuori alla ricerca dei pezzi mancanti della banda. Qualcuno,passando dal corridoio,mi fa un cenno di saluto,quasi tutti,in realtà,tranne i Serpeverde,ovviamente.

Cerco di immaginare chi possa essere l’altro Caposcuola,ma non trapelano chiacchiere a questo proposito,almeno per il momento.

Ne discuto con Lily,che sembra parecchio interessata in quanto costretta a trascorrere parecchio tempo con la suddetta misteriosa persona.

Quando Frank Paciock viene a salutarci domando se ha qualche idea.

“Il realtà ero convinto fossi tu…l’anno scorso eri il nostro Prefetto,sei tra i migliori studenti,non saprei chi altri potrebbe…”

“Certo che avreste potuto aspettarci!”

Salto in piedi all’udire di quella voce,e Lily si volta di scatto trovandosi faccia a faccia proprio con James Potter.

“Evans…anche tu mi sei mancata da morire,lo sai,ma magari potresti lasciarci passare così da salutare tutti.”

Le parole sono provocatorie come sempre,ma il tono è diverso dal solito: più dolce,meno arrogante. Potrei giurare di aver udito un fremito nella voce del mio amico mentre pronunciava le parole “mancata da morire”.

Lei stranamente non ribatte,e arrossendo un po’ si sposta,facendo passare Jim,ancora un po’ affannato,i capelli più spettinati del solito. Probabilmente hanno corso. E mentre lui abbraccia tutti,me compreso,io continuo a tenere gli occhi puntati in quelli di Sirius.

Lui è cresciuto,durante l’estate. Sembra più uomo.

E non credo sia solo causa la barbetta incolta che cresce sul suo viso perfetto,o un paio di centimetri in più di altezza o le spalle larghe. C’è qualcosa di diverso nel suo sguardo. Sembra più serio,più triste,sebbene stia già prendendo in giro Peter.

Quando ci stringiamo,siamo pienamente consapevoli di indugiare più del dovuto in quell’abbraccio. Chiudo gli occhi ed entro in un’altra dimensione in cui il mio corpo è stranamente sensibile. Avverto tutto distintamente: i muscoli solidi del suo torace schiacciati contro il mio,più mingherlino,le braccia forti circondarmi la schiena e le dita che l’accarezzano distrattamente,il respiro caldo sul mio collo e il suo sorriso. Lo sento,non lo vedo,poiché la sua testa è affondata nella mia spalla,eppure so che c’è. So che sta sorridendo,come sorrido io.

Ed è come tornare a casa,e so che lo è per entrambi.

Io so quello che lui prova per me e lui sa che io so. Allo stesso modo lui sa cosa provo per lui e io so che lo sa.

Non abbiamo mai detto una parola a proposito,mai una frase o un gesto ambiguo.

E’ tutta una questione di sguardi,di emozioni e sensazioni particolari,diverse da quelle provate per chiunque altro. Agli occhi di tutti non siamo che semplici amici,ma in realtà siamo molto di più,sebbene questo nostro rapporto speciale rimanga prettamente platonico.

Lui ha le sue storie,di poca importanza,cambia una ragazza alla settimana – sempre che riesca a durare per una settimana – e devo dire che anche io ho i miei momenti.

Nessuno dice nulla a proposito,nessuno osa lamentarsi. La cosa importante non è che non ci sia qualcuno con cui fare certe cose – perché si sa,i ragazzi hanno bisogno di fare certe cose – la cosa importante è che nessuno prenda quel posto speciale che è riservato all’altro.

Questo è il nostro tacito accordo – sempre che non sia un pazzo visionario e mi sia sognato anni di sguardi languidi -.

Parlarne lo avrebbe resto vero,e renderlo vero lo avrebbe resto diverso,troppo difficile da affrontare,troppo rischioso.

La realtà è che siamo due codardi e preferiamo ignorare i nostri sentimenti piuttosto che affrontarli,con tutte le conseguenti difficoltà.

Ci sciogliamo dall’abbraccio e riapro gli occhi.

Mi perdo per un momento nel mare argentato che ho davanti,poi sposto la mia attenzione su James.

Brianne ha intrappolato la sua testa sotto al braccio e gli sfrega vigorosamente un pugno sulla testa,scompigliando i capelli ancora più del solito. Quando lo lascia andare lui si volta verso Lily e fa per abbracciarla ma lei fa un passo indietro,inquieta.

“Io…Ehm…devo andare a sistemare delle cose…ci si vede a scuola!”

Esce chiudendosi la porta alle spalle,mentre James ha ancora le braccia aperte in un chiaro invito.

Frank gli dà una pacca sulla spalla con fare consolatorio.

“Su,capitano!Non ci pensare…Cederà prima o poi”

Jim annuisce ma la sua espressione esplicita chiaramente che ci crede poco.

“Io devo…ehm…andare…Sapete…beh…Alice mi aspetta”

Si congeda infine Frank,suscitando i nostri commenti canzonatori.

Va via anche Brianne,non dopo aver assestato una gomitata nelle costole a Sirius che si era accorto che “Finalmente le erano cresciute le tette!”.

Rimasti in quattro non posso fare a meno di notare che la solita aria briosa caratteristica del nostro allegro quartetto è sparita.

James e Sirius mi fissano seri. In un primo momento penso sia cosa dovuta al mio aspetto,e mi sembra quasi di trovare conferma quando Sirius inizia a bombardarmi di domande e a sfiorarmi ripetutamente con le dita la parte del viso ferita.

Quando però poi riesco a farlo smettere – non molto soddisfatto – vedo che la tensione è ancora presente.

Continuano a guardarmi fisso,serissimi. Sostengo per un po’ lo sguardo,aspettando che da un momento all’altro dicano qualcosa,ma ciò non avviene.

“Cosa c’è?”

Per un attimo ho creduto di essere stato io a parlare,poi realizzo che è stato Peter.

Tuttavia Jim,mentre risponde,continua a guardare me.

“Moony…è successa una cosa…terribile.”

Lo dice sussurrando,il panico chiaramente udibile nella sua voce.

Sento il cuore battermi più veloce nel petto e una morsa stringermi lo stomaco.

Vorrei chiedere cosa è successo,se era qualcosa che riguarda me,se era davvero grave,ma sembra che la capacità di parlare mi abbia abbandonato definitivamente.

Quei due continuano a scambiarsi occhiate preoccupate senza accennare a proseguire. Io sposto lo sguardo da uno all’altro nervosamente,attendendo.

Quando vedo che si ostinano a rimanere in silenzio,sbotto.

“Allora?!Avete bisogno di una richiesta dal Ministero per dirmi cosa cazzo sta succedendo?!”

La mia voce suona terribilmente simile a quella di una donnetta isterica e quasi mi aspetto che scoppino a ridere,ma non lo fanno e questo mi preoccupa ancora di più.

“Diglielo tu” dice James a Sirius.

“No…diglielo tu” ribatte Padfoot

“Pad,ti prego…diglielo tu”

“Ma sei TU a doverglielo dire. Spetta a te e basta. E non fare quella faccia,Prongs”

“Maledetto sacco di pulci…”

“Cosa?Io sono sempre più che disponibile con te,ma questa volta devi essere tu.”

“Sempre disponibile,eh?Come quando ti ho chiesto gentilmente di farmi copiare il tema di Pozioni delle vacanze e tu non hai voluto!”

“Non fare il coglione,Prongs!Non è che non ho voluto,non l’ho fatto nemmeno io!”

“Allora potevi aiutarmi a scrivere il mio!”

“Ma se avessi voluto applicarmi,avrei scritto il mio,no?”

“lo vedi?!Sei sempre il solito egoista!”

“Oh ma perché non ti ficchi quella lingua nel..-”

“Volete piantarla di fare gli idioti?!So che è qualcosa più forte di voi,ma cercate di contenervi,quantomeno!”

Interrompo quel simpatico scambio di battute,e Prongs imbronciato incrocia le braccia al petto.

“Va bene,va bene,glielo dico io!” Si arrende infine Sirius,sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

Io esulto mentalmente e mi siedo più comodamente,pronto a chissà quale catastrofica notizia.

Mi preparo psicologicamente anche ad uno sproloquio su argomenti per niente attinenti alla questione di base,così tipicamente da Sirius.

“Circa una settimana fa,io e Prongs dormivamo ancora,nonostante fosse già mattino inoltrato. La notte prima avevamo fatto le ore piccole perché James voleva scrivere una lettera alla Evans e pretendeva che io lo aiutassi,come se avessi mai scritto una lettera d’amore ad una ragazza in vita mia,così gliel’ho detto,ho detto ‘ Jim,io non ho la minima idea di cosa si scriva ad una ragazza per fare colpo,normalmente sono le ragazze che scrivono le lettere a me’ perché tu sai che è così,io non sono un esperto,in realtà non ne ho bisogno,le ragazze mi vedono e mi saltano addosso,talvolta è un po’ seccante ma ha i suoi vantaggi,per esempio nessuno ad Hogwarts ha una vita sessuale intensa come la mia…”

“Sirius…” lo riprende James,facendogli segno con la mano di stringere,mentre io penso a chi potrebbero essere quelle puttanelle che saltano addosso a Sirius.

“…comunque. Jim come al solito ha iniziato a lagnarsi,allora dopo circa una  mezz’oretta ho ceduto,acconsentendo ad aiutarlo,seppure non sapevo in che modo…”

“Sirius…” Incalza di nuovo Prongs.

“…resta il fatto che per scrivere quella dannata lettera ci abbiamo impiegato circa cinque ore,ed è un tempo notevole,ripensandoci adesso avrei potuto scrivere il tema di pozioni,avrei avuto una bella ‘E’ invece che sprecare del tutto il mio tempo,considerato che poi la lettera non gliel’ha nemmeno spedita…”

“Sirius!” Adesso è arrabbiato e io mi passo una mano tra i capelli disperato.

Accetto passivamente il racconto di Sirius poiché,come ho già detto,so che per arrivare al punto utilizza mille giri di parole,e non c’è niente che possa impedirgli di farlo.

“Abbiamo iniziato a scrivere verso l’una,quindi alle sei del mattino eravamo ancora svegli,a prenderci a cucinate perché avevo spruzzato il profumo della madre di Jim sulla carta da lettere,credendo che fosse il suo…”

“Che poi è anche il motivo per cui non ho inviato la lettera a Lily,dato che profumava di Fragoline di bosco”

“Non so infine a che ora ci siamo finalmente addormentati,ma so di essermi svegliato con questo pazzo furioso che per qualche strana ragione mi tirava dietro qualsiasi cosa riuscisse ad agguantare.”

“L’ho fatto perché non ne volevi sapere di svegliarti!Ho provato di tutto,ti ho persino gridato in un orecchio!!!”

“Sta zitto!Hai voluto che raccontassi io,allora devi tacere!Dicevo…mi sveglio giusto in tempo da evitare quel trofeo grande a forma di boccino che tiene sul comodino,capito quale?”

Sono stato solo una volta a casa di James,e c’erano più di tremila boccini nella sua stanza,quindi non vedo come potrei ricordare in particolare quello che ha sul comodino,ma onde evitare una spiegazione dettagliata del boccino,di dove si trovi e vari tentativi di riportarmi alla memoria un oggetto che non ricordo minimamente di aver visto,annuisco fingendo di averlo ben presente.

“Però questo enorme boccino inizia a svolazzare e rincorrermi per tutta la stanza,mentre James mi urla qualcosa,ma anche io sto urlando,quindi non riesco a capire. Tu sai quanto odio essere svegliato bruscamente,ed essere inseguito da un boccino gigante non è proprio il massimo della dolcezza. Ad un tratto Jim cattura il boccino e lo rompe. Ti rendi conto?!Rompe il boccino!!!James!!!James che rompe il boccino!!Non potevo credere ai miei occhi. Era il suo boccino preferito,e lui ama tutti i boccini,lui venera i boccini…”

“Sirius,ti prego…piantala…O rompo i TUOI di boccini”

Ormai siamo tutti esasperati da quell’assurdo racconto e James che notoriamente è un tipo impulsivo sta inesorabilmente passando alle minacce di morte. Perché essere castrati,per Sirius Black,equivale a morire. Se non peggio.

“ Ero sconvolto. Metto da parte la mia follia omicida e mi siedo,chiedo a Jim di fare lo stesso e di respirare profondamente,dato che anche lui mi sembra abbastanza sottosopra. Allora gli impongo di raccontarmi tutto e lo rassicuro che forse,se avesse avuto una buona ragione per aver fatto tutto quel casino,non lo avrei riempito di botte o appeso a testa in giù come Mocciosus…A proposito,avete visto Mocciosus?...”

“Oddio,basta,Sirius!Ho capito,sta zitto!Glielo dico io!!” Esplode James.

“Remus…quello che Sirius sta cercando di dirti da circa un quarto d’ora…è che…io…non so come sia potuto succedere ma io…sono Caposcuola.”

Nel silenzio che ne segue il mio cervello metabolizza l’informazione datami da James. Sento lo stupore montarmi dentro,quel senso di angoscia abbandonarmi. Il mio primo impulso è quello di schiantarli entrambi per avermi fatto prendere un colpo per una sciocchezza. Ma mi sento talmente sollevato dal fatto che non sia successo niente di grave che inizio a ridere. Rido come non ridevo da quando ci siamo intrufolati nella Sala Comune dei Serpeverde,abbiamo pietrificato Mocciosus nel sonno e gli abbiamo acconciato i capelli in due adorabili codini – con tanto di fiocchetti rosa – poi ci siamo nascosti sotto il mantello dell’invisibilità e abbiamo svegliato tutti. Era successo poco prima del ritorno a casa l’anno scorso.

Rido per scaricare la tensione,tanto da tenermi lo stomaco.

“Beh,direi che l’ha presa bene”

Dice Pad a Prongs. Entrambi mi guardano perplessi.

Quando mi ricompongo mi stanno ancora osservando con tanto d’occhi.

“Siete proprio due coglioni”

Dico asciugandomi le lacrime provocate dal troppo ridere. Peter annuisce vigorosamente stringendosi il petto con una mano – anche lui deve aver temuto il peggio - .

“Ma tu non capisci!E’ la fine!!!”

Esclama Sirius con fare teatrale e straziato.

“Pad,non essere il solito melodrammatico. Prongs dovrebbe essere fiero del compito che gli è stato affidato!”

Tento di farli ragionare.

“Infatti” mi interrompe Peter “Non so cosa darei io per essere al tuo posto.”

“No,Sirius ha ragione: è la fine!Non avrò tempo per le nostre malandrinate tra lo studio per il M.A.G.O.,gli impegni da Caposcuola,quelli da capitano,gli allenamenti,le ronde…E poi io cosa ne so di come si fa il Caposcuola?Non saprei da dove iniziare!Io non sono un bravo ragazzo,tutti lo sanno!Voi lo sapete,i professori lo sanno,Silente lo sa!”

“Deve essere stato per questo che ti hanno nominato,per farti mettere la testa a posto!”

Decreto,tranquillo.

“Oh,ci vorrà molto più di questo!Se sarò costretto a essere Caposcuola sfrutterò la situazione a mio vantaggio…”

Afferma assumendo un’espressione diabolicamente malandrina. Sembra molto determinato,ma io so cosa può far cambiare tutta la situazione. C’è una cosa che il mio caro amico non sa.

“Jim…?”

“Si?”

“L’altro caposcuola…è Lily Evans!”

Silenzio.

“Oh” sorriso a 36 denti “oh” sorriso a 36 denti che sparisce.

“Cosa c’è Prongy?” Si intromette Paddy,passandogli un braccio attorno alle spalle.

“Non sei felice di avere l’opportunità di passare tanto tempo da solo con Evansuccia?Pensa: le ronde quando ormai per il castello non c’è più nessuno,e il sole è già calato creando un’atmosfera intima….Tu che le dici ‘Oh mia Lily…lo sai…che diventi ogni giorno più bona?’”

Peter ridacchia,io cerco di trattenermi per solidarietà al broncio di James.

“Smettila,Sirius” Lo ammonisco.

Ma lui mi fa l’occhiolino e io so che ha già vinto.

James si è rattristato,e non credo sia per le prese in giro di Sirius. Immagino stia pensando al mancato abbraccio di poco prima.

“Credevo fosse cambiato qualcosa.” Pronuncia queste parole guardando nel vuoto,mentre una mano va a spettinarsi i capelli,come fa sempre quando è agitato o semplicemente quando un’emozione particolare lo travolge.

Sirius sbuffa,e io lo ammonisco con lo sguardo cercando di evitare un qualsiasi commento poco comprensivo da parte sua.

“Insomma” continua Prongs “ L’anno scorso ci siamo salutati in modo civile,abbiamo anche scherzato e quando le ho chiesto se sarebbe mai uscita con me,non mi ha detto no…”

“Ma non ti ha detto neanche si” Precisa Pad.

“No,non mi ha detto si,ma non mi ha detto no . Capisci?Lei mi ha sempre guardato con disprezzo. Invece sembrava che le cose fossero migliorate. Mi ha dato un bacio!”

“Sulla guancia!”

“Oh,Pad,perché non vuoi capire!Sai meglio di me come mi trattava. Il fatto che mi abbia dato un bacino,seppure piccolo,seppure innocente,seppure sulla guancia di sua spontanea volontà per salutarmi sapendo che non ci saremmo visti per mesi,quando di solito avrebbe esultato,è un notevole passo avanti!E poi il suo non rifiuto…ci avevo sperato. Poi se solo provo ad abbracciarla si tira indietro. Vuole farmi impazzire.”

Non rispondo nulla,perché non saprei cosa rispondere.

Poco dopo cambiamo discorso,e Sirius racconta a me a Peter la sua fuga da casa Black. Credo che abbia una forza non indifferente. L’unica cosa che,fin da piccolo,mi ha dato la forza per affrontare il mio problema e tutte le altre piccole,grandi difficoltà della vita è stata la consapevolezza di avere sempre la mia famiglia vicino. Non riesco ad immaginare come mi sentirei senza. Probabilmente barcollante nel buio. Come un uomo cieco,perso nel cuore della notte.

Lui ne parla con una tale freddezza che credo sia la massima espressione del suo dolore.

Avrei voglia di stargli vicino. Vicino fisicamente.

Non è la prima volta che sento questa necessità. I miei ormoni sono in subbuglio come quelli di qualsiasi ragazzo della mia età.

Ma stavolta è diverso. Vorrei poterlo stringere senza sembrare smielato o fare la figura della ragazzina.

Non ci riesco. Non sono pronto.

Così ricorro alla solita pacca benevola sulla spalla.

“Sarà un anno intenso”

Mi stupisco nel sentire Peter dire qualcosa di sensato e di profondo per una volta.

Il resto del viaggio lo trascorriamo per lo più in silenzio,ognuno perso nei suoi pensieri.

Lo sguardo triste che leggo sui volti dei miei compagni d’avventura deve essere lo stesso dipinto sul mio.

E mi torno a chiedere cosa ci sia di tanto diverso dagli altri anni.

Perché non stiamo organizzando qualche stupido scherzo?Perchè non ci stiamo prendendo in giro?Perchè non ci stiamo azzuffando affettuosamente?Come mai non ci perdiamo in risate,tanto da non ricordare nemmeno il motivo per il quale si è iniziato a ridere,in progetti di mille avventure?

Mi ricordo di quattro ragazzi che disegnavano una mappa come se fossero degli estranei,come se fosse un ricordo che non mi appartiene.

Che il nostro legame non sia più lo stesso?

Che la vita ci abbia fatto tanto male da cambiarci nel profondo,e farci perdere quel gusto particolare nel viverla?

Guardo Sirius negli occhi e la sensazione che ho sentito appena visto torna quadruplicata.

Forse…stiamo davvero crescendo.

 

 

Ecco questo primo capitolo della storia.

Premetto che,anche se adoro scrivere e lo faccio di continuo,ogni volta ne senta la necessità,di solito scrivo su di me,i miei pensieri,le mie sensazioni.

E’ la prima volta che scrivo una fanfiction su Harry Potter,o qualsiasi altro personaggio inventato,che non sia io,quindi non sono del tutto sicura di essere in grado di farlo.

L’aspetto che ho cercato di far emergere è una certa malinconia nei protagonisti,ognuno ha i proprio problemi: Peter si sente a volte escluso – questo si vede soprattutto dal fatto che non è sempre tenuto in considerazione,come se fosse trasparente.

Sirius è a pezzi per quello che ha dovuto passare prima di trasferirsi da James,in estate,per il rapporto con la sua famiglia,perché sta imparando a convivere con l’idea di essere solo,esclusi i suoi amici.

James si sta rendendo conto che non tutto ciò che vuole si realizza,come gli hanno sempre fatto credere,e che forse la vita è qualcosa di più

E Remus…Beh,è Remus.

Lui e i suoi intrecci mentali,le paranoie,i ragionamenti complicati e il suo sentirsi diverso.

Restano sempre i Malandrini,ma qualcosa sta cambiando.

Gradirei se mi dicesse cosa ne pensate,perché onestamente è stata dura scrivere questo primo capitolo,vorrei sapere se vale la pena continuare.

 

Baci,e grazie comunque per aver letto,a tutti.

 

Mab

 

 

 

 

 

 

 

 

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