Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: FarAway_17    02/10/2013    5 recensioni
Harry sa quanto ama Louis. Sa che Louis prova lo stesso per lui. Ma sa anche che a volte l'amore non basta per stare bene.
Dal testo: Mi dispiace di non essere stato all’altezza, di aver ceduto per primo, di aver messo in pericolo tutti per il mio stupido egoismo, per poterti avere tutto per me, ma ora basta. Non posso continuare così, non voglio più nascondermi.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caro Louis,
quando leggerai questa lettera sarà già troppo tardi. Tutto sarà cambiato e io non potrò più tornare indietro.
Forse sto facendo una cazzata, o forse no, ma non importa perché, sai, io ho un motivo. E credo che tu sappia qual è.
“Harry era seduto di fronte alla finestra e fissava la Luna alta nel cielo. Quella sera avevano debuttato ufficialmente sul palco di X-Factor, un sogno che diventava realtà. Harry aveva lasciato gli altri mentre festeggiavano il successo e si era rintanato nella loro stanza, troppo felice anche per parlare.
Sentì la porta cigolare, dei passi e un battente chiudersi con un tonfo sordo. Non si voltò. Aveva una certa sensazione, lì sospesa tra la gola e lo stomaco, che gli sibilava un «Tu lo sai chi è, Harry. Tutto il tuo corpo te lo sta dicendo». Aveva paura di ciò che provava ed onestamente non sapeva neanche spiegarselo. Forse perché questo genere di cose non si spiegano. Si vivono.
«Ciao Louis», lo salutò e quello, interdetto, si fermò.
«Come facevi a sapere che ero io?». Harry alzò appena le spalle e a quanto pare la spiegazione bastò a Louis che lo raggiunse accanto alla finestra senza fare altre domande. Rimasero in silenzio per degli interminabili minuti con gli occhi rivolti a quella palla di luce biancastra che se ne stava lassù nel cielo e rischiarava la notte.
Poi Harry si decise a rompere il ghiaccio. «Tre volte», disse con una semplicità disarmante, come se stesse rispondendo ad un qualche quesito.
«Come?», chiese Louis distratto.
«Ci siamo incontrati tre volte», specificò il riccio. «Dicono che la terza sia destino. Tu ci credi a queste cose?», continuò senza guardarlo in viso soprattutto perché un po’ si vergognava. Louis emise un verso a metà tra uno sbuffo e una risatina. «Nel nostro caso sì! Sembra proprio che ci dovessimo conoscere in qualche modo, non pensi?».
«Penso di sì», concordò l’altro portando finalmente l’attenzione sul suo interlocutore. Louis lo stava guardando con quei suoi due occhi così… così belli. Harry non riuscì a trovare altro modo per descriverli. Erano belli, punto. Ed espressivi, questo lo poteva aggiungere.
Louis sorrise. Il suo sorriso… Dio. Harry si perse ad osservare le rughe che gli si formavano sempre agli angoli degli occhi ogni volta che sorrideva e le parole gli sfuggirono di bocca prima che potesse anche solo ragionarci sopra per un secondo: «Sei davvero bello, Louis», mormorò.
Che cazzo aveva detto? Che cazzo aveva detto???
Distolse subito lo sguardo e sentì le mani farsi umide e improvvisamente fredde per il nervosismo. «Cioè, oggettivamente parlando… voglio dire… non è che…», tentò di rimediare quando una mano di Lou gli scompigliò i capelli.
Non era fuggito. Era ancora lì, gli occhi che luccicavano e il sorriso più ampio di prima.
«Grazie», disse. «Anche tu non sei male Curly boy!»
Lou non l’aveva respinto.”
Era da tanto tempo che ci pensavo e ora che ho trovato un minimo di coraggio me ne vado. Torno a Holmes Chapel da mia madre, finirò gli studi, mi troverò un lavoro normale e mi sforzerò di non pensare a te ogni secondo.
Mi costa tantissimo scriverti questo perché io ti amo Louis e lo sai. Non smetterò mai di amarti, ma quello che c’è stato tra di noi, qualsiasi cosa fosse, ti rendeva triste. Ho visto la tua voglia di vivere e la tua positività spegnersi giorno dopo giorno e non voglio questo per te. Voglio che tu viva, che tu sia felice e, se io non ci sono riuscito a tenderti tale, spero che qualcuno lo faccia al posto mio.
“La storia di Larry Stylinson, iniziata come un gioco e diventata una pericolosa arma a doppio taglio.
Quando questa cosa era uscita per la prima volta tutti si erano accorti che qualcosa stava cambiando tra di loro: i fans, gli amici e anche Simon. In definitiva, tutti tranne Harry e Louis.
Ad ogni modo, ai tempi di X-Factor, nessuno si preoccupava molto di ciò che facevano. Erano semplicemente loro stessi. Se Harry continuava a sentire quel brivido lungo la schiena ogni volta che Lou lo abbracciava o gli toccava i capelli, non lo dava a vedere. Nessuno dei due comunque aveva più sfiorato l’argomento da quella prima sera alla finestra.
Ad un certo punto però Harry aveva preso l’abitudine di alzarsi in piena notte e infilarsi nel letto di Louis. Ricordava ancora la prima volta che ci aveva provato e quanti castelli mentali si era costruito prima di scostare quelle dannate coperte e sdraiarsi accanto all’amico. Louis si era svegliato appena e l’aveva guardato con gli occhi pieni di sonno, mormorando il suo nome, ma poi, quando Harry, imbarazzato a morte, aveva tentato di scappare, l’aveva afferrato per un polso e l’aveva trascinato di nuovo giù al caldo. «Dove vai…», aveva mugugnato per poi sistemarsi meglio al suo fianco e riaddormentarsi subito. Harry, con un gran sorriso, aveva fatto lo stesso e il giorno dopo si erano svegliati con le gambe intrecciate e una mano di Lou nei ricci di Harry. Niall, Liam e Zayn non avevano fatto commenti e Harry gliene era stato infinitamente grato.
Tra loro non era ancora accaduto niente di concreto in fin dei conti, anche perché Louis, a quei tempi, stava ancora con Hanna e lui sperava ancora di sbagliarsi, di essersi preso una sbandata passeggera, ma dovette ricredersi quando Louis gli disse di aver deciso di lasciare Hanna. Gli disse che non provava “abbastanza” per lei. Abbastanza? Che voleva dire? E perché l’aveva detto prima a lui che a chiunque altro, Hanna compresa?
In quel momento il cuore di Harry batteva così forte che temette seriamente che Louis lo sentisse. E forse fu così perché quando Lou smise di parlare gli regalò un mezzo sorriso guardandolo di sotto in su. Harry non riuscì più a trattenersi. Non ce la fece proprio, così si allungò d’impeto verso di lui, mantenendosi in equilibrio appoggiando un palmo rovente sul ginocchio dell’altro e lo baciò.
Louis non lo respinse neanche quella volta.”
Per un po’ ci ho creduto, sai? Di poterti rendere felice… mi sbagliavo. A volte ancora mi illudo che sia tutto perfetto come all’inizio… ti ricordi? Ci cercavamo, ci sostenevamo e ci amavamo senza doverci pensare. Ma poi è andato tutto a puttane e lo sai anche tu che non c’è altra via possibile.
“Dopo la fine di X-Factor i giorni erano scorsi veloci, tanto da stordirli e non dargli il tempo di assestare le loro vite, di capire ciò che gli stava succedendo attorno.
Il contratto con la Modest!, che era arrivato così inaspettato quanto gradito, aveva finito in pochi mesi per passare da un’occasione unica, ad un’ossessione ed infine una vera e propria gabbia d’oro. Massiccio magari, ma pur sempre una gabbia era.
I soldi, la fama, le ragazze aumentavano ogni giorno e lì erano iniziati i problemi. Larry Stylinson era Il Problema. In quel nuovo mondo non c’era spazio per un amore come il loro, molti fan non l’avrebbero capito, così Louis era stato costretto ad accettare una finta relazione con una certa Eleanor. Lei avrebbe guadagnato in denaro e popolarità e la band sarebbe rimasta al sicuro.
Ormai tutti sapevano di Harry e Louis e le insinuazioni diventavano sempre più pesanti. Avevano acquistato un appartamento insieme vicino ai ragazzi e a volte era bello potersi chiudere là dentro e fingere di essere solo due normali ragazzi che si amavano.
Il giorno in cui Louis gli aveva comunicato la sua decisione riguardo Eleanor avevano finito per litigare e urlare talmente tanto che quando Louis si era presentato da Liam talmente nervoso da non poter essere avvicinato, nessuno se ne era stupito. Harry aveva pianto per due giorni e non c’era stato verso di consolarlo. Aveva ceduto solo perché svegliarsi per il secondo giorno di seguito senza Louis, non avere più nessuno a cui preparare il pranzo o non doverlo più seguire per la casa per fargli raccogliere i vestiti da terra lo faceva andare fuori di testa. No, non era vero. Aveva ceduto perché non riusciva a fare nulla senza di lui, si sentiva inutile, e lo amava troppo per sapere che probabilmente lo stava odiando.
Era andato da Liam che li aveva lasciati soli e glielo aveva sputato in faccia quello che provava, in tre parole che volevano dire il mondo e se proprio Louis l’avesse odiato per sempre, avrebbe saputo la verità. «Io ti amo», gli aveva detto. Ci aveva aggiunto anche un «Cristo» piuttosto enfatico che, dopo un attimo di silenzio, aveva fatto scoppiare a ridere Louis. Erano finiti a fare l’amore sul divano di Liam (pace all’anima sua) e Harry era così nervoso da tremare come una foglia. Ma Louis non l’aveva lasciato solo, mai, e lui si era lasciato andare, si era lasciato amare e basta. La sua prima volta, la loro prima volta insieme.”
Mi dispiace di non essere stato all’altezza, di aver ceduto per primo, di aver messo in pericolo tutti per il mio stupido egoismo, per poterti avere tutto per me, ma ora basta. Non posso continuare così, non voglio più nascondermi. Doverti stare lontano mi uccide e anche tu stai crollando Louis. Ti vedo e lo sai anche tu che con me le tue bugie non funzionano. Ti sei chiuso in te stesso e mi stai escludendo dalla tua vita. Se era questo che volevano con quel maledettissimo contratto, beh ce l’hanno fatta: ci hanno separati.
“Le domande su Larry o su Eleanor erano le più odiose. Quando poi gli chiedevano se fosse fidanzato, Harry non sapeva mai cosa dire. Non era bravo a recitare e toccava sempre a Louis rimediare ai suoi silenzi imbarazzanti o alle sue gaffe.
Per un po’ l’idea dei tatuaggi lo aveva calmato. Si diceva «Capiranno senza che lo dica e ci lasceranno in pace», ma non fu così. Le cose peggiorarono progressivamente, tanto che all’ennesima fotografia di Louis e Eleanor insieme Harry aveva toccato il fondo. Non aveva strillato, non aveva detto niente. Aveva semplicemente aspettato il suo momento e si era vendicato. I pettegolezzi su di lui e Caroline Flack si erano propagati in fretta e avevano colpito Louis proprio come Harry aveva pianificato. Quando però Harry dovette andare a cercarlo per l’intera città e lo trovò a notte fonda ubriaco mentre vomitava l’anima in un gabinetto di un pub in periferia, avrebbe di gran lunga preferito non averlo mai fatto.
Poi era arrivata Haylor. Pubblicità gratuita l’avevano chiamata alla Modest!. Pubblicità a spese della sua storia con Louis l’aveva chiamata Harry. Non aveva retto e si era tirato indietro senza voler sentire ragioni. Perlomeno ora sapeva come ci si sentiva nei panni di Louis: una merda.
Non si erano mai davvero lasciati. Si erano semplicemente divisi.
Un giorno Harry aveva chiesto chiaramente a Lou perché non si fosse ancora ribellato e lui aveva risposto che non era pronto. Ma pronto per cosa? Per confermare ciò che tre quarti dei fans già sapevano? Aveva atteso che uscisse per delle commissioni e aveva fatto i bagagli. Al suo ritorno Louis aveva trovato solo un grande appartamento vuoto e lo shampoo alle mele di Harry abbandonato nella doccia. Non era più tornato a riprenderselo.”
C’ho provato a fare finta di niente, a ridere e scherzare sul palco, ma non ci sono riuscito. Ho fallito anche in questo. Sono vuoto Louis, senza di te sono vuoto. Ho bisogno di sapere che lontano da quella realtà fatta di riflettori e notti insonni esiste ancora la spontaneità. La tua dov’è finita Louis? Io ho fatto la mia scelta, ora tocca a te.
Chiuse la lettera, uscì di casa, quella che si era dovuto comprare dopo essersene andato da dove viveva con Louis, e la imbucò. Restò a fissare la feritoia in cui la busta era scivolata. “Era fatta. Era tutto finito.”
Prima di voltarsi e andarsene per sempre, un pensiero andò ancora a lui, al suo Boo Bear…
Spero solo che almeno tu riesca ad essere felice prima o poi, perché io senza di te non lo sarò mai del tutto.
Una lacrima scese a cancellare tutto ciò che era stato di loro.
Addio Louis.
Yours sincerely, Harry.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: FarAway_17