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Autore: Melis    03/10/2013    2 recensioni
"Era una semplice tazzina dal bordo scheggiato, eppure era la più bella, lo era per lui.
E forse era così che lui appariva agli occhi di Belle, un uomo scheggiato. Qualcuno che fa male agli altri per non soffrire."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Storia Rumbelle, ambientata durante la seconda stagione.
Quindi, per chi disgraziatamente non l'avesse vista, vi consiglio di sbrigarvi a farlo di non proseguire a meno che non vogliate trovarvi davanti ad un qualche spoiler.
Spero sia di vostro gradimento, e, soprattutto, spero di trovare qualche recensione, positiva o negative che sia. Almeno saprò che qualcuno l'ha letta.

Empty heart, chipped cup and true love.

 
 
Il suo cuore non era stato sempre oscuro, così come il nome che portava, ma una volta era stato anche puro. Il cuore puro di un codardo. Un codardo che però aveva accettato di esser tale solo per far sì che suo figlio crescesse con lui, ma quel figlio, poi, l’aveva perso. Allo stesso modo in cui aveva perso il suo cuore puro.
Aveva scelto il potere, l’immortalità e la magia, e questo gli portò via suo figlio, abbandonando l’unica possibilità di tornare ad essere un uomo normale e dal cuore puro che cresce con il proprio figlio.
Ed ora era costretto a vivere con il suo potere, con la sua immortalità e la sua magia in un enorme castello. Da solo. Chi mai avrebbe vissuto spontaneamente con lui?
Sarebbe stato condannato alla solitudine, come colpito da una maledizione. Una maledizione che, lui stesso, aveva scagliato contro di lui.
Aveva preferito la magia a suo figlio, imparando sulla sua stessa pelle la regola più importante: La magia ha sempre un prezzo, e, suo figlio, era stato il suo.
 
I libri che riempivano la stanza vecchia e polverosa stanza sembravano illuminarle il viso.
Lei, più di chiunque altro, era riuscita a vedere del buono in Tremotino, il Signore Oscuro.
E quel buono che vedeva in lui l’aveva persino fatta innamorare.
Allo stesso tempo, Tremotino si era innamorato dell’unica persona che, non solo vedeva del buono in lui, ma riusciva a portarlo fuori da quella corazza che lui stesso si era costruito.
 
Tremotino la guardava con il sorriso sulle labbra, aveva temuto di aver perso anche lei, invece era lì, davanti a lei, con gli occhi intenti a guardare i libri che la circondavano.
La maledizione non solo gli aveva riportato indietro suo figlio, ma anche la sua amata, la quale, non solo era stata tenuta prigioniera della Regina, ma, quest’ultima, l’aveva persino rinchiusa in un manicomio, come se fosse una pazza.
Lo sguardo di Tremotino si rabbuiò, aveva promesso a Belle di non usare mai più la magia se non a fin di bene, eppure, ciò che covava dentro di lui era vendetta.
Vendetta per averla fatta soffrire, vendetta per averla tenuta rinchiusa per anni. Vendetta per averla tenuta lontana da lui facendogli credere che era morta.
 
-Vedrai che riuscirai a farti perdonare da tuo figlio.- Belle gli sorrise, credendo che quell’espressione corrucciata sul suo viso fosse dovuta alla rabbia che il suo Baelfire aveva nei suoi confronti dopo averlo abbandonato. -Nel frattempo puoi provare a fare il nonno con Henry. Sono sicura che a lui farebbe piacere.-
-Sono stato davvero un pessimo padre, Belle. Come pensi che potrà mai perdonarmi?- Se Belle aveva dato inizio al discorso, credendo che fosse quello ciò che lo turbava, non aveva motivo di farla preoccupare ulteriormente. E poi, parlare di Neal e dell’odio che provava per lui non gli sarebbe dispiaciuto.
-Lo penso perché nonostante tu mi abbia portata via dalla mia famiglia, da mio padre..- Si fermò, avvicinandosi lentamente a lui. ‘-..E nonostante tu mi abbia tenuta prigioniera nel tuo castello, io ho sempre creduto che ci fosse del buono in te. Ed allo stesso modo continuo a credere che tu possa essere un ottimo padre con lui.-
Lui non le disse nulla, si limitò ad avvicinarsi a lei, dandole un bacio sulle sue labbra morbide, pensando ancora una volta al fatto che, in fondo, anche lui una volta l’aveva tenuta prigioniera, sebbene non allo stesso modo in cui lo avesse fatto Regina.
La guardò ancora una volta sorridere, la trovava davvero bella quando sorrideva, anzi, lo era sempre. E soprattutto riusciva a vedere sempre del buono negli altri, nonostante questi le avessero dato modo di credere al contrario.  
Lei, nonostante tutto, non odiava profondamente Regina. Lei non odiava nessuno. Non era capace di odiare, così come non era capace di fare del male a qualcuno.
Belle era ciò che lui non era.
Lei era purezza d’animo, aveva un cuore d’oro.
Ricordava ancora la volta in cui lui, mentre gli spiegava le mansioni da sbrigare, fece cadere accidentalmente una tazzina da thè, scheggiandola lievemente.
Avrebbe potuto ripararla con la magia, ma in fondo era solo una tazzina, ne aveva altre, tutte uguali, eppure non l’aveva nemmeno mai buttata.
Tra tutte le altre tazzine, tutte uguali, questa riusciva ad ottenere attenzione.
Era una semplice tazzina dal bordo scheggiato, eppure era la più bella, lo era per lui.
E forse era così che lui appariva agli occhi di Belle, un uomo scheggiato. Qualcuno che fa male agli altri per non soffrire.
Ed in fondo era questo ciò che era: Si era ritirato dalla guerra per stare accanto a suo figlio e per vederlo crescere, eppure, appariva come codardo agli occhi di tutti; un pirata le aveva portato via sua moglie, la donna che tanto amava; aveva abbandonato suo figlio; e quando aveva iniziato ad amare nuovamente, la donna preferì strapparsi il cuore dal petto.
 
No, lui non era un uomo scheggiato, lui era un uomo a pezzi, e Belle, quei pezzi, era riuscita a metterli nuovamente assieme.
   
 
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