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Autore: Evelyn    21/06/2003    13 recensioni
Gli ultimi pensieri di Vegeta prima del sacrificio estremo sulle note della bellissima 'Hero' cantata da Chad Kroeger
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dannato Kakaroth…

Dannato Kakaroth…

 

Il miglior posto per morire…

sarebbe stato il mare…

affondare mollemente nell’acqua gelida e salata…

cullato dalle onde…

dall’oblio…

 

Una fine non troppo eclatante…

 

sicuramente non una fine da eroe.

 

Il ciccione rosa avanzava caracollando sulla sua enorme mole viscida, con gli occhi piccoli ridotti a due fessure invisibili, le guance più gonfie e livide di quando, quasi pacioso, si era lasciato pestare dai suoi pugni inefficaci.

Non faceva neppure troppa paura così. Era goffo, grasso e impacciato nei movimenti. Tranne quando combatteva, ovvio. Questo Vegeta lo sapeva bene.

 

I’m so high, I can hear heaven

I’m so high, I can hear heaven

No heaven, no heaven don’t hear me

 

Eppure per un istante aveva creduto che ce l’avrebbe fatta. Che fossero stati i crateri informi che si modellavano sul corpo di Majin-Buu ogni volta che lo colpiva o gli urli d’incoraggiamento di suo figlio, restava il fatto che aveva pensato di poterlo sconfiggere.

 

O sperato…

 

così magari avrebbe smesso di essere solo Vegeta, il cinico principe dei saiyan.

 

Dannato Kakaroth…

 

Poteva solcare gli anfratti del cielo, sfiorare le nuvole con le mani…poteva far saltare in aria un pianeta con un dito. Era potente. Enormemente potente.

Eppure, nonostante tutto, nessuno aveva fiducia in lui.

Perché lui non era Goku.

 

And they say that a hero can save us
I’m not gonna stand here and wait 
I'll hold onto the wings of the eagles 
Watch as they all fly away

 

Persino Bulma…

Forse…

Anche se non gliel’aveva mai detto. Ma s’intuiva da come si mordeva le unghie e roteava gli occhi in preda al panico quando Kakaroth non c’era nei momenti di pericolo.

Ovviamente…

Vegeta non sarebbe bastato a proteggerla.

Ed ora era tutto nelle sue mani. Ora Kakaroth non c’era, ora rimanevano solo lui e una ridicola creatura rosa e obesa a fronteggiarsi ad armi impari in uno scorcio di far-west anni trenta.

 

Someone told me love will all save us 
But how can that be, look what love gave us
A world full of killing, and blood-spilling
That world never came
 
Chissà che faccia avrebbero fatto tutti quando avrebbero saputo che era stato proprio lui a salvarli…
Vegeta!
Il perfido spietato egoista egocentrico principe dei fottutissimi saiyan!
‘Non credevo che avesse un cuore’…
sicuramente avrebbero detto qualcosa del genere.
Scontato…
Banale, logica deduzione di menti mediocri ed anime deboli. Schiavi di sentimenti scomodi ed insignificanti, improduttivi, sterili. Venefici.
Buoni solo ad sfibrare lo spirito.
Ma cosa ne sapevano loro in fondo?
Erano guerrieri forse?
VERI guerrieri…
 
L’amore…
 
Farneticazione inconsistente di una mente malata sopraffatta dalla stolidità. 
 
And they say that a hero can save us 
I’m not gonna stand here and wait
I'll hold onto the wings of the eagles 
Watch as they all fly away
 
Majin-buu l’aveva ormai raggiunto. Aveva subito puntato il dito grassoccio nella sua direzione, promettendogli una morte immediata e dolorosa.
“Tu muori!” aveva sbraitato con la sua fastidiosa vocetta infantile.
A Vegeta non era rimasto altro che ridere.
 
Sapeva che almeno questa volta sarebbe stato lui a vincere.
 
Sapeva che almeno questa volta sarebbe stato lui…
 
L’EROE.
 
Perché era stanco della cacofonia assordante che facevano i terrestri mentre aspettavano che venisse Goku a salvarli. ‘Alzate quello stramaledetto culo piatto e difendete voi il vostro stupido sasso!’, diceva causando il disappunto di Bulma. Ma non era certo per boria o per pigrizia che evitava accuratamente di mostrare troppo interesse verso quel pianeta dai colori così vivi. 
Comunque nessuno avrebbe apprezzato il gesto.
Di nuovo avrebbero imputato tutto al suo bisogno di non essere secondo a nessuno.
Ed in fondo non è che fossero poi così lontani dalla verità.
Detestava Kakaroth, detestava quell’infima terza classe dal giorno stesso in cui aveva fatto la sua conoscenza. 
Il sorriso aperto…
la cordialità…
l’altruismo…
la forza…
l’innegabile attitudine al combattimento…
un dono di natura…
un talento multiforme ed impareggiabile.
Detestava tutto di Kakaroth.
 
L’EROE…
 
Perverso egoista mascherato da filantropo...
 
Ma ora aveva un’occasione per pareggiare i conti. 
Per una volta avrebbe spostato l’asse di tutte le sue preoccupazione da se stesso e si sarebbe sacrificato per salvare dalla rovina quell’inutile sasso che chiamavano Terra.
Rimaneva solo una cosa da fare ormai.
 
Uno sguardo al cielo…
 
in direzione di un figlio di cui si è fieri…
 
in direzione di una donna indomabile…
 
E bella…
 
Prima di aggrapparsi alle ali dell’eroe.
 
“Dannato Kakaroth…” aveva sibilato un’ultima volta.
 
Now that the world isn’t ending
It’s love that I’m sending to you… 
 
It isn’t the love of a hero, 
and that’s why I fear it won’t do…
 
“Per te Bulma…
 
per te Trunks…
 
e...sì...anche per te Kakaroth.“
 
Si era riempito di energia fino a che la carne molle e flaccida di Majin-buu non aveva preso a sgretolarsi, logorandosi in tanti piccoli brandelli che parevano frammenti di luce per quanto piccoli. Era stato come ingoiare il fuoco, lasciandolo correre sferzante lungo tutte le vene, le ossa, gli organi, mangiati fino all’ultima cellula. Era avvampato d’oro. La morte era giunta rapida ed incolore. Il sangue si era come rappreso ancor prima che potesse sgorgare.
 
Un’esplosione di luce si era diffusa in una bolla adamantina di calore. La terra era stata ricoperta per metà da quella potenza inaudita, letale, che nulla lasciava intatto al suo passaggio.
 
Assieme a Vegeta, anche Majin-buu, stupito ed umiliato, si era presto stemperato.
Di lui e del suo temibile potere, alfine non erano che rimasti tanti piccoli brani gommosi, rosa come i fiori di ciliegio.
 
And they say that a hero can save us 
I’m not gonna stand here and wait
I'll hold onto the wings of the eagles 
Watch as they all fly away
 
Piccolo e Kuririn guardarono dall’alto i sanguinosi altari consacrati agli dei, al sicuro tra le nuvole soffici e lattiginose. Bagliori di morte si riflettevano come le sequenze rapide di un film sui loro occhi increduli.
 
 
 
 

 

  
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