Secondo soffio - Siberia - Albus Severus/Scorpius
Ciao papà,
ti scrivo per dirti che abbiamo vinto! Oggi era una giornata infernale, per una partita di Quidditch, ma non giocare contro i Tassorosso era come dichiararci apertamente delle femminucce! Stiamo scherzando? Siamo Serpeverde, noi!
Faceva davvero un freddo cane, una cosa mai sentita, secondo me neanche a Durmstrang tira un'aria così gelida.
Per fortuna li abbiamo stracciati in fretta, Scorpius ha preso il boccino con una mossa fantastica, mi sa che quest'estate ti batte, se non ti alleni.
Va bene, ora me ne torno al calduccio, nonostante la doccia bollente mi sento il freddo ancora addosso, ma ci tenevo a scriverti comunque.
Abbraccia la mamma! Al.
"Al, non hai ancora finito?"
"Sì, ora. Lo sai che a mio padre fa piacere se gli dico come sono andate le partite e se non gli scrivo subito poi mi dimentico."
"Lo so. Hai ragione su tutte e due le cose."
"Sy, sei un idiota, sai?"
"Lo so. Ma sono sempre il tuo idiota, no?"
"Anche questo è vero. Fammi posto, dai, ho bisogno di scaldarmi ancora un po'."
L'aria gelida si intrufola persino nella canna del camino, sibila e si insinua in ogni anfratto, dispettosa e inafferrabile. Scorpius abbraccia Albus e gli rimbocca bene addosso la coperta tirandola da sotto, in un modo che li costringe a stare praticamente incollati. Magari Al non ci fa caso, o fa finta, ma da un po' di tempo Sy cerca tutte le scuse per stargli vicino.
Non che a lui dispiaccia. Certe volte si immagina mentre cerca di scoprire se esiste un Incantesimo apposta per far durare l'inverno tutto l'anno, così avrà una scusa perfetta per non staccarsi più da Sy e dal suo calore intossicante.