04/10/2013
2 recensioniLa mocciosa e il buzzurro
-Ragazzi, oddio non ci posso credere!!! Abbiamo trovato il tesoro, abbiamo trovato lo One Piece!!-urlò felice un ragazzo con dei capelli neri coperti da un cappello di paglia.
Era un pirata e voleva diventare il Re dei Pirati, per fare ciò aveva “radunato” una ciurma che con l’avanzare del tempo si è allargata sempre di più, ormai erano una famiglia.
La nave del pirata era entrata in una grande grotta buia, aveva proseguito per varie centinaia di metri navigando per le acque che s’insediavano tra le rocce, alla fine, però si è dovuta fermare. Il passaggio era troppo stretto per far passare un veliero pirata, così la ciurma decise di proseguire a piedi e, alla fine, avevano trovato il tanto bramato tesoro.
Era dentro un’altra grotta di dimensioni più piccole rispetto a quella dove erano entrati i ragazzi. Aveva delle inziali incise sopra: OP (One Piece).
-Rufy, sei sicuro che non ci siano trappole o roba del genere? E’ stato troppo facile trovare il tesoro qui dentro?-chiese uno spadaccino con dei capelli verdi e una cicatrice verticale sull’occhio sinistro, portava tre katane su un fianco.
-Non credo dai!!-rispose Rufy correndo verso la roccia che bloccava l’entrata per prendere il forziere.
Cappello di Paglia la tolse senza troppe difficoltà ma quello che lo bloccò era molto più terribile e inquietante.
Un uomo, mezzo scheletro e mezzo umano, stava attaccando Rufy e la sua ciurma.
-Che ti avevo detto testa di rapa!-lo sgridò Zoro mentre combatteva contro i mini-scheletri molto potenti nonostante la loro statura e mentre schivava gli sputi velenosi dei serpenti che erano usciti dalla roccia.
-Dobbiamo liberarcene subito e attenti a non farvi colpire dai serpenti, sono velenosi e non sappiamo cosa può provocare il loro veleno!-gli avvertì appunto Chopper schivando i colpi dei nemici.
Rufy invece stava combattendo con l’uomo-scheletro, sempre se si poteva definire così una roba del genere, e non stava avendo proprio la meglio.
Con l’aiuto di Zoro però, i due pirati riuscirono a sconfiggere il nemico.
Tutti gli avversari erano stati distrutti, fatta eccezione di un serpente che da dietro una roccia stava per colpire Nami alle spalle.
Zoro se ne accorse subito e si mise tra lei e il serpente, più precisamente di fronte alla rossa, mentre veniva colpito alla schiena. Non sapeva perché ma alla fine si era ritrovato lì. Doveva assolutamente salvare Nami anche a costo della sua stessa vita, mentre cadeva a terra agonizzante, lo spadaccino si ricordò degli avvenimenti di qualche giorno prima, quando i nostri pirati stavano per trovare il luogo dove era nascosto il tesoro.
***
Era appena finita la cena quando il capitano della ciurma, Rufy, aveva fatto un domanda molto interessante.
-Ehi ragazzi, se troveremo il tesoro, cosa farete dopo? Quali sono le vostre intenzioni?-
-Beh…se lo One Piece sarà pieno di denaro, voglio prendermi una buona parte e costruirmi una bellissima casa e diventare la più famosa cartografa del mondo!-annunciò Nami.
-Però vorrei anche dare un po’ di soldi a Nojiko e Genzo per aiutarli se hanno bisogni di denaro!-continuò la rossa abbassando la testa.
Zoro fu sorpreso dalle parole di Nami e per un attimo rimase a fissarla incantato, doveva proprio ammettere che non era niente male (e adesso te ne accorgi? NdMe. Ma se la stai scrivendo tu sta storia NdZoro. Vabbe lasciamo perdere Nd me).
-E tu Zoro? Ehi…Zoro? Ti sei incantato?-chiese Rufy passando una mano davanti la faccia dello spadaccino.
-Chi? Io? Tocca a me?-chiese lo spadaccino cadendo dalle nuvole.
-Si dico a te. Cosa farai tu dopo aver trovato il tesoro?-chiese nuovamente il capitano della ciurma.
-Beh…non saprei. Continuerei a migliorarmi nell’arte dello spadaccino. Poi dipende da cosa ci sta dentro al tesoro, se soldi o gioielli. Comunque sia non saprei, ci penserò al momento!-rispose Zoro ancora un po’ sopra pensiero.
Il ragazzo dai capelli verdi si ricordava solo quel momento di quella giornata, più che altro si ricordava quanto avesse pensato a Nami quella giornata, forse se ne era innamorato.
Adesso però non riusciva più a pensare a niente, un forte dolore si estendeva su tutta la schiena, era come paralizzato, per quanto soffriva, ma lui doveva resistere, doveva mantenere la sua promessa e sapere se aveva salvato Nami.
Aprì debolmente gli occhi e fu felice di notare che davanti a sé aveva Chopper, ma soprattutto Nami che stavano vegliando su di lui.
Alla fine riuscì ad aprire perfettamente gli occhi, cercò di mettersi seduto ma il dolore alla schiena lo costringeva a restare sdraiato, così decise almeno di parlare con Nami.
-Dove siamo?-chiese con voce impastata dal “sonno” lo spadaccino.
Nami fece un respiro di sollievo sapendo che Zoro fosse vivo.
-Dopo avermi salvata, Rufy ti ha riportato sulla nave assieme a me e Chopper ed è andato a risolvere la situazione!-rispose Nami controllando le ferite del verde.
-Cosa? No dobbiamo andare da gli altri. Se sono in pericolo non potranno chiamarci, andiamo!-Zoro era deciso ad alzarsi ma un’altra fitta alla spina dorsale lo fece demordere.
-No, adesso devi stare fermo e a riposo Zoro. Hai avuto uno shock anafilattico, andrò io a vedere come se la stanno cavando gli altri. Resta qui con Nami, torneremo presto!-disse severo ma apprensivo Chopper andando via.
I due pirati rimasero quindi da soli.
-Bene, adesso mi puoi dire perché mi hai salvata buzzurro-chiese Nami incrociando le braccia.
Zoro rimase un attimo perplesso e stupito. E ora che si inventava.
-Beh?! Che c’è? Volevi morire? Ringraziami mocciosa, ti ho salvato la vita!-rispose lo spadaccino cercando di capovolgere un po’ la situazione.
-Ah certo come no. Quindi tu adesso rischieresti la tua vita per me così tanto per fare?-chiese Nami ridacchiando.
-Volevo che tu mantenessi la tua promessa!-farfugliò Zoro, sperando che la rossa non lo sentisse ma fu tutto inutile.
-Cosa?! Quale promessa?-chiese confusa la donna.
“Oh no! E adesso? Che faccio?” pensò disperato lo spadaccino.
-Quella di qualche giorno fa? Quando Rufy ci ha chiesto cosa volessimo fare con il tesoro e cosa avremo fatto dopo averlo trovato. Ho ripensato a quello che volevi farci tu, regalare un po’ di denaro alle persone a te più care. E’ un bel gesto infondo, da parte tua-rispose imbarazzato il ragazzo.
Nami rimase stupita, in quel momento qualcosa di più attirava i due pirati, il loro poteva essere un semplice e puro amore? Certo litigavano quasi sempre ma esisteva un detto che diceva sempre: L’amore non è bello se non è litigarello. Chissà se aveva ragione, comunque sia la ragazza dai capelli arancioni si stava avvicinando sempre di più al viso dello spadaccino.
Zoro invece non sapeva che fare. Nami ricambiava i suoi sentimenti? Sempre se quello che provava lui era amore certo. Non sapeva che fare, il suo istinto diceva di baciare Nami e lui avrebbe reagito di istinto.
Prese dolcemente il viso della piratessa con la sua mano e chiudendo l’occhio congiunse le sue labbra in un bacio, un bacio all’inizio un po’ inesperto e insicuro ma che alla fine segnava l’inizio di una lunga storia tra due pirati. Tra uno spadaccino e un’ex-ladra. Tra un buzzurro e una mocciosa. Tra Zoro e Nami.
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Angolo autrice:
Ehm...salve a tutti fan di one piece. Sicuramente vi starete chiedendo "e chi è mo' questa qui?" vi rispondo subito.
Il mio nome è Niky Son e sono un'autrice del fandom di dragon ball, infatti ho scritto un pò di storie su quel fandom ma oggi ho pubblicato questa...storia, se possiamo chiamarla così perchè oltre a Dragon Ball mi piace molto anche one piece e soprattutto la coppia Zoro/Nami e così ho voluto pubblicare questa one-shot.
Già precedentemente ho pubblicato una one-shot cross-over qui ma il mio primo esperimento non è andato proprio a gonfie vele ma ho voluto riprovare.
Perciò non siate troppo cattivi se la fan fiction vi fa venir volgia di vomitare.
Grazie a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggerla.
Alla prossima
Niky Son