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Autore: Occhi Di Stella    04/10/2013    1 recensioni
"No! Ti prego, resta."
E per un ‘ attimo avrei voluto aggiungere un “per sempre.”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nietzche.
 
Il giorno prima della messa in onda è un delirio. Nel vero senso della parola.
Si sente nell’aria quell’atmosfera carica di un misto di eccitazione e un misto di timore che quello per cui hai lavorato tanto non possa piacere
Oggi non abbiamo girato. E’ tradizione che tutti gli anni ce ne rimaniamo a casa tranquilli a promuovere la stagione.
 
E io o passato tutta la mattinata a letto a ricuperate il sonno perduto ,tanto per cambiare.
 
Stasera mi dovrei vedere con Kat e Candice ma non ho ancora dato loro conferma , sono troppo elettrizzata per pensare ad altro che non sia The Vampire Diares.
Anche Derek mi ha chiesto di uscire. Ma in questo caso ho proprio rifiutato.
La nostra situazione non è ancora definita e non sono ancora pronta a farmi vedere in giro con lui . So che si è arrabbiato per questo ma ora non voglia di pensarci.
 
Cerco di riprendermi dal mio stato catatonico e mi alzo dal divano dirigendomi verso il tavolo della cucina dove giace il mio portatile dalla sera prima,accanto al mio pranzo consumato proco fa.
Lo accendo e ritrovo il mio profilo Twitter che avevo lasciato aperto.
E’ incredibile quanta gente mi segua e quanto siano interessati a ciò ce dico e faccio. Mi sento fortunata ,come ogni volta.
Sto per twittare qualcosa riguardo la premier quando mi accorgo che Ian lo ha già fatto.
Sta facendo un countdown con le sue foto da giorni. Mi stupisce sempre la devozione che ci mette nel suo lavoro e l’amore che nutre per i suoi fan.
Mi ritrovo impercettibilmente a sorridere ai muri del mio appartamento,che un tempo era il nostro.
Una cosa che ci ha sempre accomunato è l’entusiasmo che mettiamo nelle cose che facciamo. La voglia di vivere la nostra esistenza a pieno.
 
Posto anch’io un twitt a proposito della premiere e cito ciò che ha scritto lui ,taggandolo.
 
Non so esattamente perché lo faccio. Sono consapevole che questo farà ancor parlare di più la gente ma non posso farne a meno. Da tre anni a questa parte non c’è stato un giorno che prima della messa in onda non lo passassi con Ian.
Ma infondo, in pochi mesi è cambiato così tanto da spazzare via tre interi anni.
 
Mi alzo ,ho bisogno di una doccia se stasera voglio almeno apparire decente per ‘uscita con le mie amiche.
 
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L’acqua calda è sempre un buon modo per rilassarmi ma appena il getto bollette svanisce e metto i piedi sulle fredde mattonelle in ceramica sento l’ansia e l’eccitazione che si rimpossessano di ogni molecola del mio corpo.
Devo assolutamente trovare qualcosa per distrarmi o impazzirò.
 
Mi asciugo i capelli e li lego in una crocchia ,poi metto una tuta grigia con una canottiera nera . Per stare a casa è un look che va più che bene.
Ritorno in cucina con l’intento di ricontrollare il mio profilo Twitter,sta diventando davvero una droga e ne sono consapevole.
Ian non ha risposto al mio twett ma vedo che ha scritto qualcos’altro.
Chiede se è troppo giovane per diventare nonno.
Nietzche sta per partorire.
 
Comincio ad urlare e saltellare per casa dalla gioia ,aspettavo questo giorno da un mese.
Ian ha scoperto incinta quella cagnetta proprio quando la portò dal veternario per farla sterilizzare. Quando si dice il destino.
Abbiamo riso e scherzato tanto su questa cosa ,o meglio, lui Kat ,Paul e Candice hanno riso e scherzato tanto , io mi sono limitata ad osservare da lontano godendomi la scena.
Non è che Ian e io non ci parliamo o non ridiamo. Lo facciamo,dobbiamo farlo.
Il punto è che lo facciamo come se fossimo due semplici colleghi, neanche come amici.
Ho provato in passato a chiarire questo unto , quando ci siamo rivisti dopo due mesi di lontananza , il primo giorno di riprese..
 
Si erano tutti alzati per andare a registrare dopo una riunione con Julie.
Io e Ian eravamo gli ultimi e proprio mentre stava per varcare la soglia lo chiamai.
<< Dimmi >> Freddo.
<< Volevo solo chiarire le cose tra noi… sai che dovremmo lavorare insieme, vero? >>
<< Certo che lo so,Nina. Mi credi uno stupido? >> Ferito.
<< No certo che no! >>
<< Allora cosa c’è? >>
<< Volevo solo chiederti se possiamo essere … amici? >> Chiesi titubante.
Ian fece dapprima una faccia stupita poi arrabbiata poi  rassegnata e infine … vuota.
Venne verso di me e si fermò ad un palmo dal mio viso.
<< Noi non possiamo essere amici Nina. Non potremo mai esserlo. >>
E se ne andò.
 
Le cose erano migliorate da allora. Certo , non che fossimo amiconi, ma almeno non mi guardava come se avessi bollito un cucciolo vivo.
 
Ancora tutta eccitata rispondo al suo twett domandandogli se sta proprio partorendo in questo momento.  Sono al settimo cielo.
 
Passano un paio d’ore e ancora Ian non mi risponde.
Sono per metà preoccupata che sia successo qualcosa e per metà che mi stia deliberatamente ignorando.
So che non dovrebbe darmi fastidio, ma me lo da . E tanto.
 
Dopo cinque minuti di esitazione decido di prendere il telefono e chiamarlo. Male che va o non risponderà o me lo riattaccherà in faccia.
Ritorno in sala per riprendere il mio cellulare ,notando con disappunto che Candice mi ha già chiamata cinque volte. Ho anche un messaggio di Derek.
Risponderò ad entrambi più tardi.
 
Non perdo tempo a cercare il numero di Ian sulla rubrica  e lo digito direttamente ,dato che lo so a memoria.
Il telefono fa sei squilli a vuoto e sto per riattaccare quando sento la voce vellutata di Ian dall’altra parte del telefono.
<< Hei, Neens >>
La sua voce mi fa sempre sussultare.
<< Hei,ciao. Ti ho scritto su Twitter . Volevo sapere di Nietzche .. >>
<< Oh,davvero? Non ho visto. Comunque ,manca ancora qualche ora o almeno così ha detto il veterinario. Probabilmente partorirà nel cuore della notte. >>
<< Cosa? così tardi ? Mmh e come sta la “tua ragazza”? >>
Dico marcando l’ultima parola ridendo , ripetendo ciò che lui scrisse su Twitter quando la trovò.
<< Alla grande! Sta affrontando tutto perfettamente!  Non posso dire lo stesso di me … non so come farei se dovesse nascere mio figlio! >>
Lo sento ridere.
Ma io non riesco ad unirmi a lui. Non so se sono più triste che a disagio.
non so come farei se dovesse nascere mio figlio”
Già,un figlio. Ian lo desiderava così tanto e lo desiderava da me.
A dir la verità desiderava anche tutto l resto : il matrimonio ,una nuova vita.
Ma io non ero pronta. Non potevo esserlo.
 
Mi sforzo di ridere per poi cambiare abilmente discorso.
<< Non vedo l’ora di vederla! E di vedere i piccoli quando nasceranno ,ovviamente. >>
<< Bè, se vuoi posso passare. Siamo appena usciti dal veterinario e siamo proprio nei dintorni di casa tua. >>
 
Il mio primo istinto è rispondergli di si.
 
Ma la situazione è complicata. La gente potrebbe vederci e parlare. E Derek? Che direbbe Derek? Io e lui ci stiamo frequentando. E poi dopo aver salutato Nietzche che facciamo? Questa non è solo casa mia ,questa era casa nostra. No,no. Troppo imbarazzante. Non ci troviamo da soli in questa casa da quando lui è venuto a riprendere le sue cose. Mi sentirei a disagio e anche lui. Farebbe male. No e poi no. Non può essere.
 
<< Ok,vieni. >>
 
Un mio difetto?
Sono una tipa che segue sempre il suo istinto.
 
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Passano circa dodici minuti e sento suonare al citofono.
Il cuore comincia a battermi in modo irregolare.
Mi impongo di stare calma, infondo è solo Ian.
 
Lo vedo attraverso la telecamera del citofono così gli apro direttamente.
Tra trenta secondi saremo tutti e due di nuovo in questa casa,custode di così tanti ricordi, di così tante notti.
 
Persa nei miei pensieri non mi accorgo che è arrivato davanti alla porta intento a calmare una agitata Nietzche.
 
<< Hey,ciao! >>
Gli dico mentre lo stringo in un abbraccio fugace. Uno di quei abbracci che si scambiano due fratellini costretti dai genitori a far pace dopo una lite. Mi sento stupida.
 
<< Neens! >> Mi risaluta sorridendomi. << Guarda chi ti ho portato >>
Toglie il guinzaglio a Nietzche che subito corre verso di me facendomi le feste.
<< Ciao bellissima,stai per diventare mamma ,eh? >> Le accarezzo dolcemente le orecchie. Per poi passare al pancione. Guardo di sfuggita Ian che sta ancora sull’uscio della porta.
<< Posa pure la giacca dove vuoi,fai come a casa tua. >>
Mi pento subito di quelle e mi do mentalmente della celebro lesa.
Sto per arrancare una serie di scuse ad Ian per quella mia uscita ma lui sembra non essersene minimante accorto. Anzi,ancora sorridendo si togli la giacca e la posa sul bracciolo del divano.
Subito dopo lo vedo avvicinarsi a noi per poi sedersi sul pavimento.
 
E restiamo così.
Entrambi seduti sul parquet ad accarezzare un cane e a parlare del più e del meno.
<< Allora, sei agitata per la premiere? >> Mi chiede.
<<  Un po’. Ma sono più elettrizzata . >> Confesso.
<< Anche io ,credo si sia notato! >> Ride. Adoro quando lo fa.
Vorrei rispondere qualcosa ma tutto quello che ho in mente mi sembra idiota e ,inoltre , credo che i suoi dannatissimi occhi mi abbiamo preso un po’ di respiro. Così continua lui.
<<  La guarderai ?la premiere intendo. >>
Non ci avevo ancora pensato. O meglio ,ci avevo pensato ma non potevo nemmeno considerare l’idea di farlo da sola.
<< No,non penso. Credo che dopo cena uscirò con Kat e Candice. >>
<< Non con il tuo Derek? >>
Boom.
Una bomba. Sganciata così,senza preavviso.
Cerco di annaspare una qualche risposta decente , ma non appena apro bocca devo subito richiuderla per mancanza di parole e aria.
<< State insieme,no? >>
Aumenta la dose. Sta godendo nel vedermi in difficoltà,lo fa apposta. Lo so. Lo conosco troppo bene.
<< Non vedo come possano essere affari tuoi,Ian . >>
<< Infatti non lo sono,Nina.>> Perfetto,ora mi prende anche in giro.
<< Pensavo solo che sarebbe rispettoso da parte tua se non me lo facessi scoprire dai  giornali,mi sbaglio? >>
No. Non si sbaglia. Se stesse con qualcuna anche io vorrei saperlo da lui.
<< Ci stiamo frequentando. Non è ancora ufficiale. >>
Mi suona così ridicolo.
<<  Ma lo diventerà presto,giusto? >>
Abbasso lo sguardo. Non posso sostenere i suoi occhi.
Vorrei dargli delle risposte ma non le so più nemmeno io.
<< E’ meglio che vada. >>  Si alza per prendere il guinzaglio.
<< No! Ti prego, resta. >>
E per un ‘ attimo  avrei voluto aggiungere un “per sempre.”
Non so da dove mi è uscito questo coraggio. So solo che l’idea che adesso lui se ne vada mi appare insostenibile.
<< Fermati a cena, ti faccio vedere quanto sono migliorata! >>
Gli strappo un sorriso. In effetti , non ho mai nutrito la fama di brava cuoca.
<< D’accordo. Ma solo perché sono troppo curioso di vedere sei dici la verità >>
 
Gli annuisco sorridendo,mentre mi dirigo in cucina .
 
Dopo venti minuti che armeggio con padelle e fornelli devo dire che l’arrosto con patate ha un aspetto quanto meno accettabile.
Così lo metto dentro al forno e regolo i gradi di cottura.
 
In tutto ciò sento nell’altra stanza Ian che gioca con Nietzche.
Mi affaccio dalla cucina per spiarlo .
 
Ora si è accoccolato vicino a lei con una mano sul suo pancione .
Sta fissando un punto al di là del divano così  seguo il suo sguardo con il mio. Noto che sta fissando le mensole a muro dove un tempo c’erano tutte le nostre foto.
Mi sento morire dentro e l’unica cosa che vorrei fare è curare quello sguardo.
Prendo il mio cellulare e mi avvicino silenziosamente.
Sta ancora guardando le mensole quando echeggia nella stanza il “clik” metallico del mio celllare,segno che la foto che gli ho appena scattato è riuscita.
<< Hey ! Non dovresti stare in cucina? >>
<< Sta tutto nel forno.Vedi? Sono diventata anche più veloce. >>
Dico mentre si alza.
<< Dai fa vedere >>
Gli porgo il telefono per farmostrargli la foto.
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<< Devo ammettere che non è venuta male,me la invii per waths app? >>
Riprendo il telefono per inviargli la foto ,consapevole che tra pochi minuti comparirà su twitter.  
<< Fatto >>
<< Grazie >>
 
Passa qualche secondo di silenzio in cui lui posta la foto e io mi perdo nei suoi lineamenti.
 
<< Allora, vogliamo mangiare? >> Mi risveglia dal mio torpore.
<< Certo,spero tu abbia fame. >> Gli dico sorridendo accompagnandolo in cucina.
 
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La cena  trascorse molto meglio di quanto pensassi.
Abbiamo passato la serata a ridere e ascherzare, parlando del più e del meno e lavando i piatti abbiamo anche ricordato i vari errori e gaf sul set come quando lui si presentò col nome di Ian , o quando io inciampai con il vestito ottocentesco di Katherine  o ,addirittura, quando ci baciammo e non sentimmo lo stop di Kevin.
<< E’ stata la figuraccia più grande della mia vita! >> Ho le lacrime agli occhi.
< < Si >> Conferma Ian. << Avevamo cento occhi puntati addosso scandalizzati. >>
Lasciamo che i ricordi ci riportino a quel giorno in una pausa di silenzio.
<< Mi piacevi già da parecchio. Non vedevo l’ora di poterti baciare così. >>
Le parole mi escono da sole. Quasi senza il mio volere.
Il bello è che non provo imbarazzo ,disagio o altro. Dirlo mi sembra semplicemente la cosa più naturale del mondo.
<< Si ,anche io . >> Confessa lui.
Ci guardiamo negli in uno di quegli sguardi pieni di parole non dette.
Tutto ad’un tratto,ho voglia di piangere.
<< Senti, tu dovrai prepararti per uscire con Kat e Cand. Meglio che ti lasci la tua privacy.
Ian mi salva dall’imbarazzo. Ma alla fine ‘salvarmi’ è diventato un suo secondo lavoro.
Non posso fare altro che annuire.
Riprende la sua giacca ancora sul divano e mette il guinzaglio a Nietzche che nel mentre ha finito di mangiare gli avanzi della nostra carne.
<< Sarà una lunga notte per la nostra mammina >> Dice dandoli una pacca sul pancione.
Lo accompagno all’uscio della porta.
<< Sono stato bene. >> Dice.
<< Vale lo stesso per me >> Rispondo.
<< Ciao,Nina. >>
Mi da un bacio ,leggero ,quasi impercettibile ,all’angolo della bocca e se ne va.
 
Chiudo la porta carezzando il punto infuocato in cui le sue labbra hanno toccato la mia pelle.
Praticamente sul set ci baciamo tutti i giorni, ma da quando ci siamo lasciati, questo lo considero il gesto più intimo che abbiamo avuto
Vorrei allo stesso tempo piangere ,urlare , gridare, ridere, rimpiangere.
Sento il mio cellulare che vibra.
1 messaggio: Candice Accola .
A che ora?
 
Ricordate quando prima vi ho parlato del mio istinto?
Ecco,adesso vale lo stesso principio.
 
A: Candice Accola.
Nessuna ora Candi,scusa ma ho una persona a casa stasera.
 
Non faccio in tempo ad inviare il messaggio che sono già sulle scale a rincorrere Ian che sarà arrivato all’ingresso del palazzo in ascensore.
 
Non mi curo nemmeno di rispondere al messaggio di Derek che mi ha inviato almeno tre ore fa e che mi chiede cosa stessi facendo e come stavo.
In questo momento non mi importa ,affatto.
 
Lo vedo proprio mentre sta per uscire.
 
<< IAN! >> Urlo mentre lui si volta confuso ma con un misto di sollievo,come se lo sperasse.
<< Rimani. Per questa sera,per questa notte. Vediamo la premier insieme,abbracciati. Come tutti gli anni. >>
 
Lui non risponde,semplicemente si volta e si dirige verso l’ascensore .
Passiamo così la serata. A guardare la premier sotto una coperta abbracciati l’uno a l’altra. Nulla di diverso dall’ultima volta eppure è tutto cambiato così tanto. Ogni tanto Ian smette di accarezzarmi i capelli per baciarmi la testa. E io smetto di carezzargli la mano per passare al viso.
Ridiamo quando rivediamo la scena e la ricolleghiamo al giorno delle prove e commentiamo le capacità dei nostri colleghi e amici,nel frattempo vediamo i responsi del pubblico si Twitter.
 
Tutto,esattamente,come gli altri anni.
E poco importa cosa accadrà domani. Vivo questo momento .
 
Nietzche è accoccolata ai nostri piedi. Ci guarda,come se fosse contenta di vederci insieme.
E proprio mentre la prima puntata di The Vampire Diares termina, mi chiedo se ,forse ,stanotte ad accompagnare Nietzche dal veterinario per partorire insieme ad Ian non ci sarò anche io .
 
  
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