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Autore: Alex995    04/10/2013    4 recensioni
Questa volta è Tony ad aver bisogno di Ziva. Questa volta, forse per la prima volta Ziva dovrà conoscere il vero Tony. Un Tony che dopo una missione suicida in Iraq , è completamente diverso.
Cosa succederà? Fino a che punto , Ziva è disposta a mettersi in gioco e a sfidare se stessa per riavere con sè il suo Tony?
Ambientata un anno dopo la 11x02. Un possibile ritorno di Ziva. La puntata è andata in onda solo martedi ed io già penso al futuro..
E se anche voi pensate al futuro proprio come me , non vi basta che leggere! Fatemi sapere cosa ne pensate ;D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quel posto non era cambiato per niente. Nonostante fossi stata  un anno lontano da Washington, il cimitero era l’unica cosa che non era cambiata. Ritornare a casa , ripercorrere  la stessa strada …. Per un secondo ho davvero pensato di non essermene mai andata. E’ invece è passato un anno da quando Tony mi ha lasciato li in Israele. E'  passato un anno  senza che potessi rivederlo. Un anno, da quando ci siamo baciati all’aereoporto.
Instintivamente mi toccai le labbra con i polpastrelli della mano. Sentivo le sue labbra sulle mie ogni notte. Ogni volta che chiudevo gli occhi , ripensavo a tutto quello che ci siamo detti in quei  quattro mesi.


“Tony, you are so….
“Handsome, Funny.. what?”
“Loved.”

E’ stato il mio modo per dirti Ti Amo. Perché io non sono mai stata brava in queste cose. Io non ho mai espresso i miei sentimenti per te nel mondo in cui lo fa Abby. Se fossi come lei, a quest’ora saremmo gia genitori.

“I will  have a boy and a girl.”
Vorrei che nostro figlio avesse i tuoi stessi occhi. Vorrei che avesse il tuo stesso sorriso, cosi almeno quando tu sarai a lavoro potrò fissarlo e pensare alla cosa  meravigliosa che abbiamo fatto insieme.
 

“Come back to DC with me.”
Quanto lo avrei voluto Tony. Quanto avrei voluto ritornare a casa e cominciare una vita con te. Perché è questo che tu mi stavi offrendo. Una nuova vita con te.
 
“I know you want change. I can change with you.”
Tu non dovevi cambiare. Eri perfetto già cosi. Eri perfetto nonostante nei momenti piu tristi sfoderassi il tuo bagaglio culturale in campo cinematografico. Eri perfetto , quando mi facevi ingelosire mentre eri a telefono con  una semplice segretaria … sei perfetto perché un uomo come te si è innamorato di una come me.
Smisi di pensare per qualche secondo quando mi accorsi di essere arrivata alla tomba che cercavo.
Posai i fiori sul marmo e osservai la fotografia che avevo davanti.
Mio dio quant’era bella. Avevo dimenticato quanto lo fosse. Avevo dimenticato cosa significasse ricordarla in ogni suo piccolo gesto. Avevo semplicemente dimenticato di averle salvato la vita in Iraq e 10 anni fa, Jennifer Sheperd  salvò me tenendomi con lei all’Ncis.
Recitai, nonostante fosse cristiana, una preghiera in ebraico quando una voce mi fece sussultare.
“Shalom , Ziva.”

 La riconobbi quasi subito. Tono serio ma non troppo. Mi voltai e lo vidi.
“E’ bello rivederti.” Aggiunse lui.
“E’ bello essere a casa.” Dissi io sorridendo.
“Come ha fatto a trovarmi?” aggiunsi.
“So sempre dove sono i miei agenti.”
L’uomo posò un mazzo di fiori sulla tomba di Jenny , poi ritornò a fissarmi.
“Sei ……”
“Cambiata?” chiesi concludendo la sua frase.  Lui annuii.
“Come stanno?” chiesi cambiando discorso.
“Ci vorrà del tempo.”
“Direttore, le ho chiesto come stanno.” Dissi io seria.
“Mcgee ha accettato la perizia psichiatrica del Dottor Mallard. Gibbs ha ripreso a lavorare come se niente fosse.”
“E Tony?” chiesi preoccupata.
Lui non mi rispose. Capii al volo.
“Perché erano in Iraq?”
“Stavano seguendo un terrorista”
Rimasi in silenzio, ricordando tutto quello che avevo passato un anno prima essendo il prossimo bersaglio di una minaccia terroristica.
“Mi ha chiesto dei giorni di ferie. “ aggiunse il direttore.
“Quando?”
“Questo pomeriggio.”
“Non le ha detto dove andava?”
“I’m fighting for someone….. E’ l’unica cosa che mi ha detto.”
Oh mio dio, pensai tra me e me.
“Direttore, chiami qualcuno e chieda se Tony ha comprato un biglietto aereo.”
Lui prese subito il telefono e compose un numero. Dopo aver dato le istruzioni, annuii con la testa poi chiuse la conversazione.
“Ha prenotato un biglietto aereo per Tel Aviv.”
“Partenza?”
“Domani alle 7 a.m.”
 
 
 
Polvere, fumo e buio totale. Urla innocenti, tonfi di bombe che cadevano dagli aerei ma soprattutto sangue. Sangue dappertutto. Mi lavai di nuovo la faccia e feci un respiro profondo.
Avevo le occhiaie e un grosso taglio sulla guancia ma nel complesso potevo dire di stare bene.
Oh ma chi voglio prendere in giro?! IO non sto affatto bene.  Non sto bene perché sono ormai due settimane che non dormo. Sono ormai due settimane che non sono piu lo stesso. Sono ormai….è ormai un anno che la mia vita è diversa. Un anno da quando lei è partita.
Ma Ziva non c’entra niente con tutto questo. Forse fingere di stare bene è un semplice pretesto per mollare tutto e raggiungerla dovunque lei sia.
Tim entrò come un pazzo nel bagno dei maschi riportandomi cosi alla realtà.
“Devi vedere una cosa.” Disse prima di attirare la mia attenzione.
 
“Tony.. ancora qui?”  chiese  Abby non appena arrivai alla tark force.
C’erano tutti. Gibbs, Mcgee, Abby, Ducky, Palmer e Bishop la nuova… la sostituta di Ziva.
“Le mie ferie cominciano domani. Cosa succede?”
Tutti si guardarono perplessi , poi Mcgee accese il monitor centrale .
Capii subito che si trattava di un cimitero dalle lapidi bianche. La mia attenzione si soffermò su due persone, un maschio e una femmina credo.
“E allora?” chiesi quasi seccato. “Sono solo due…..”
Non ebbi il tempo di finire la frase che la registrazione delle telecamere si attivò e vidi di sfuggita il viso di Ziva.
“Mcgee torna indietro.” Dissi subito.
“E’ lei, Anthony.” Disse Ducky. “Abbiamo controllato la registrazione già 3 volte.”
“Allora la controlleremo una quarta. Mcgee rimetti indietro il filmato.”
Quando si trattava di Ziva, riuscivo sempre a diventare un’altra persona. Forse perché saperla al sicuro, era davvero piu importante dell’opinione che le altre persone avevano  di me.
“Da quanto tempo è qui?” chiesi.
“E’ arrivata ieri…. E…”
“E cosa Tim?” chiese Abby preoccupata.
“E’ ripartita 2 ore fa. “ disse lui amareggiato.
“Sicuro che si sia imbarcata?” chiese Bishop.
Lui annuii.
“Perché non ci è venuta a salutare?” chiese Abby rivolta a Gibbs.
Lui rimase in silenzio poi disse:
“E’ il direttore , vero?” chiese conoscendo già la risposta. Mcgee annuii.  Io nel frattempo presi il cellulare e composi il suo numero. Dopo aver ascoltato la segreteria telefonica riattaccai.
“Come hai fatto a sapere che era qui?” chiese Gibbs a Mcgee.
Lui si ammutoli e si voltò verso di me.
“Gliel’ho chiesto io , capo. E’ da un anno che controllo i suoi spostamenti. Era solo ….”
Non ebbi il tempo di terminare la frase che qualcuno mi fece sussultare.
“Cosa succede qui?”
Una voce femminile, dolce , soave ma allo stesso tempo autoritaria.
“Ma quella è Ziva?” chiese la donna dai capelli biondi.
Ed ecco che Ej rigira il coltello nella piaga.
“Sisi quella è proprio Ziva.” Disse guardandomi.
Ej è ritornata all’Ncis da dopo l’attentato in Iraq. Quando l’ho rivista , per la prima volta non ho provato niente. Cioè mi ha fatto piacere rivederla, ma non quanto mi avrebbe fatto piacere rivedere Ziva.
Ziva ed Ej sono cosi diverse, eppure entrambe sono stati importanti per me.  Ziva in special modo, visto che ne sono ancora innamorato. Invece Ej è stata solo… un ripiego. All’epoca Ziva stava con Ray… lui le aveva chiesto di sposarlo e probabilmente se non fosse stato un assassino a quest’ora lei sarebbe la nuova signora Cruz.
E invece il destino, aveva qualcos’altro in mente per noi.
Senza dire una parola, presi la mia roba e mi diressi verso l’ascensore. Ej mi seguii come un cagnolino addomesticato.
Entrambi entrammo in ascensore, quando ricordai di essere a piedi. Ej lo capii subito dalla mia espressione.
“Tranquillo ti do un passaggio io.” Disse lei.
Io non le risposi. Semplicemente le sorrisi sperando che l’ascensore si muovesse piu in fretta possibile.
“E poi potrei rimanere da te” disse voltandosi verso di me e iniziando ad accarezzarmi il volto.
“Non cred….” Non ebbi il tempo di finire che le sue labbra di avventarono sulle mie. Mi spinse contro la parete dell’ascensore ed iniziò a toccarmi dappertutto.  Chiusi gli occhi , ma non appena le mie palpebre si abbassarono , rividii di nuovo quelle scene tremende. Ricordi impercettibili raffiorarono nella mia mente..
Velocemente le porte dell’ascensore si aprirono e la allontanai da me.
“No, Ej. Non posso.”
“Tony posso aiutarti a superare tutto questo.. “ disse lei riavvicinandosi a me. Ma io la respinsi di nuovo.
“C’è un’altra?”
A quella domanda rimasi in silenzio.
“La conosco?”
“No.” Mentii.
“Ho bisogno di camminare un po’.  “ dissi mentendo per non ritrovarmi in un luogo chiuso ancora con lei.
 
 
 Ritornai a casa circa mezz’ora piu tardi. Salii in ascensore e arrivato alla fine del corridoio, presi le chiavi della porta e le inserii nella fessura.
Quando aprii la porta, trovai  la luce nel corridoio accesa. Non presi neanche la pistola, tanto sapevo perfettamente chi c’era in casa mia. Posai lo zaino a terra, mi tolsi la giacca e superato il muro divisore tra l’ingresso e il salotto , vidii la sua immagine riflessa nella finestra.
Era dimagrita o semplicemente era il pantalone che le metteva in risalto ancora di piu le gambe. I capelli ancora piu corti , di quanto ricordassi , erano raccolti in una cosa leggera.
Mi notò dietro di lei grazie al mio riflesso nel vetro  e iniziò a sorridere. Si voltò verso di me e semplicemente mi disse:
“Ciao, Tony.” 




Angolo autrice: sono ritornata !!! Dopo aver visto la 11x02 ( delussissima perchè mi aspettavo tutt'altra cosa, soprattutto non UN solo bacio) ho pensato a questa nuova storia. Spero davvero che vi piacccia. Il capitolo è moooltoooo lungo, ma dovevo dare un'idea precisa per l'introduzione. 
Spero vi piaccia ;) 

 
  
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