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Autore: Erin    01/04/2008    13 recensioni
E se al quarto anno, in occasione del Ballo del Ceppo, fosse andata diversamente il giorno in cui Draco Malfoy prese in giro Hermione Granger su chi l'avrebbe portata al Ballo?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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[...] « Hermione... con chi vai al Ballo?» disse Ron.

 

Continuava a rivolgerle questa domanda a tradimento, nella speranza di coglierla di sorpresa e farla rispondere, ma Hermione si limitava a metter su il broncio e ripetere: « Non te lo dico, mi prenderesti in giro e basta».

 

« Stai scherzando, Weasley?» disse Malfoy alle loro spalle.

« Vorresti dire che qualcuno ha invitato quella roba al ballo? Non la Mezzababbana zannuta?»

 

 

Un motivo

 

šsšts

 

 

Hermione sollevò il viso verso di lui, con Ron ed Harry rispettivamente ai suoi fianchi.

 

« Modera le parole, furetto. E si » gli rispose, mentre alla sua destra Harry sembrava volesse tirar fuori la bacchetta. « Sono stata invitata al ballo da un ragazzo. Precisamente da Victor Krum » aggiunse, con tutta la naturalezza del mondo.

 

Ron impallidì e fece qualche passo indietro, borbottando qualcosa. Harry si voltò verso di lei, interdetto ed anche sorpreso. Ma Draco Malfoy, stranamente, si comportò in modo diverso.

 

Non rise, non le diede della bugiarda...no, non fece nulla di tutto ciò. Anzi, continuò a guardarla in quegli occhi dorati, seguendo la linea imperiosa delle sue mani ferme sui fianchi.

 

Infilò le mani in tasca, passandosi un dito sulle labbra.

 

« Victor Krum, eh? » ripeté, guardandola dall’alto dei suoi centottantacinque centimetri.

 

« Precisamente » rispose lei con aria di sfida guardandolo fisso in quegli occhi d’argento, come se in quel momento esistessero solo lei e lui.

 

« Non sapevo » si limitò a dire Draco Malfoy, togliendo il dito dalle labbra e facendo un passo verso di lei.

 

Istintivamente, Harry e Ron, ripresi dallo shock, si mossero verso di lei per proteggerla. Ma Hermione non li notò minimamente.

 

« Ora lo sai » fece lei, alzando il mento per guardarlo meglio.

 

Draco la guardò per qualche secondo negli occhi, prima di parlare ancora.

 

« Allora ci andrai con lui? » le chiese d’un tratto.

 

« Perché non dovrei? Non ne ho motivo » rispose Hermione con un’alzata di spalle.

 

Draco abbozzò un mezzo sorriso forzato, sempre con gli occhi fissi nei suoi.

 

« Già. Non ne hai motivo » disse solo, facendo poi un passo indietro e sparendo dalla sua vista, con al seguito Tiger e Goyle.

 

Hermione seguì la sua schiena elegante sparire lontano, immobile, senza prestar attenzione ai suoi due amici.

 

«Mione...ma davvero ci vai con Krum?» sussurrò Ron con le orecchie più rosse che mai, facendola voltare verso di lui.

 

« Si. Vuoi prendermi in giro per questo? » sbottò lei, non sapendo neanche il motivo del suo nervosismo.

 

« No no,Mione. No » disse infatti in fretta il rosso, lanciando un’occhiata ad Harry, quando lei voltò loro le spalle per andarsene nella direzione opposta a quella in cui era sparito Malfoy.

 

« Tu ci credi? » chiese al moro, guardando la ragazza sparire oltre la fine del corridoi.

 

« Si...si ci credo Ron. Lo vedevo sempre in Biblioteca che la guardava » disse Harry, facendo sbiancare ancora di più l’amico.

 

šsšts

 

 

Frustata, emise uno sbuffo, mettendo in ordine alcuni libri nella tracolla per le lezioni pomeridiane. Fece un giro panoramico del dormitorio in quel momento vuoto, controllando di non essersi dimenticata niente.

 

Andò al lungo specchio, aggiustandosi i capelli. Si passò una mano sul maglioncino sottile della sua divisa ed aggiustò le pieghe della sua gonna scozzese. Puntello le scarpe nere, passandosi poi una mano sulle labbra.

 

« Ma che diamine sto facendo? » disse ad alta voce, a stessa.

 

Scosse le testa e s’infilò la tracolla, uscendo dal ritratto della signora grassa. Fuori l’aspettavano Harry e Ron, silenziosi più che mai, che le lanciavano strane occhiate e che tra loro borbottavano di continuo.

 

Hermione decise di non farci caso, camminando dietro di loro e fingendo d’ignorarli.

 

I suoi occhi da cerbiatta percorrevano ogni centimetro del castello. Si disse che avrebbe voluto rivederlo per dargli il colpo di grazia, ma sapeva che non era così. Draco Malfoy le aveva lasciato un misto di strane sensazioni dentro che non riusciva a spiegarsi, dopo quella chiacchierata.

 

Nel pomeriggio, Harry e Ron avevano Divinazione, così si divisero ed Hermione raggiunse l’aula di Rune Antiche.

 

« Buongiorno ragazzi » disse il professore entrando, posando il registro sul banco, insieme ad una pila di libri.

 

Hermione si riscosse dai suoi pensieri, mettendosi a sedere meglio nel banco e prendendo una pergamena, pronta a seguire la lezione. I pensieri sgombri, come sempre. Niente poteva intaccare la sua serietà.

 

Ma la lezione andava avanti e lei si distraeva di continuo, riuscendo per lo meno a seguire le nozioni più importanti.

 

« Per la prossima volta, una ricerca sulle rune di quarzo » annunciò il professore, prima di lasciare l’aula seguito dal flusso rapido di studenti.

 

Hermione, invece, fece tutto con più calma, non avendo altro nel pomeriggio. Richiuse le pergamene, sistemò i libri e ripose la piuma nella tasca della borsa.

 

Restò fin quando tutti se ne furono usciti, guardando, oltre le finestre dell’aula antica, i giardini di Hogwarts colmi di gente.

 

« E se ti dessi un motivo? »

 

Hermione si voltò all’entrata, sbattendo le ciglia interdetta. Lo vide appoggiato allo stipite della porta, di lato, con le mani nelle tasche  ed una gamba incrociata sull’altra. Vestiva d’un pantalone nero classico ed una camicia bianca sbottonata superiormente, dove la cravatta era pesantemente allentata.

 

« Cosa, Malfoy? » chiese, non capendo subito le parole del Serpeverde.

 

Draco Malfoy non accennò a nessun movimento, immobile come una statua greca.

 

« Voglio darti un motivo... » ripeté lui.

 

Hermione lasciò la borsa, aggirando il banco e facendo qualche passo verso di lui.

 

« Un motivo? » fece, corrucciando la fronte.

 

« Già. Un motivo » rispose Draco, da quella posizione sensuale quanto indifferente.

 

Hermione si fermò a pochi passi da lui, guardandolo negli occhi.

 

« Ti stai riferendo a quello che ci siamo detti oggi? » domandò lei, mettendo le mani sui fianchi. Ma non era un gesto che voleva ostentare superiorità. Anzi, probabilmente insicurezza. D’improvviso si sentiva così turbata che non sapeva dove mettere le mani.

 

Lui annuì, raddrizzandosi e facendo qualche passo verso di lei, fin quasi a far sfiorare le punte delle loro scarpe.

 

« Si, mi riferisco a quello che mi hai detto oggi » disse, tenendo fisse le mani in tasca. « Tu non trovi motivo per non andare al Ballo con Victor Krum, no?»

 

Hermione alzò di più lo sguardo, scrutando gli specchi argentei di chi aveva davanti.

 

« Esatto... » convenne lei, osservando dove Draco volesse arrivare.

 

Lui la guardò a lungo e la mano dalla tasca sembrò voler evadere, ma non lo fece.

 

« E se te lo dessi io? E se ti dessi io un motivo per non andarci? » le domandò, chinando la testa per essere più vicino a lei.

 

Hermione, per l’improvvisa vicinanza, non poté fare a meno d’arrossire. Ma non aveva intenzione di pensare a quello.

 

« Un motivo? » gli fece eco. « E quale motivo potresti darmi proprio tu? »

 

La mano dalla tasca di Draco, che fremeva di liberarsi da quella posizione forzata, si sollevò tra loro ed andò a poggiarsi al lato del viso di Hermione.

 

E lei rimase immobile, dischiudendo le labbra ma non riuscendo a dire nulla.

 

Il capo di Draco s’inclinò leggermente e le sue labbra si posarono su quelle di Hermione, che ebbe un improvviso blocco all’altezza dello stomaco. Aveva gli occhi spalancati e guardava le ciglia di Draco, chiare, che contornavano i suoi occhi chiusi.

Lei s’irrigidì e le sue mani si sollevarono, probabilmente per schiaffeggiarlo.

 

Ma non lo fece.

 

Le sue mani restarono a mezz’aria e dopo poco andarono poggiandosi sulle spalle di Draco Malfoy.

 

Lo scostò da lei, restando a sfiorargli il naso mentre lui riapriva gli occhi.

 

« Cosa...cosa stai facendo? »

 

« Ti sto dando un motivo »

 

E repentinamente Hermione avvertì di nuovo le labbra del Serpeverde, ma dischiuse, come a voler catturare le proprie, mentre la mano poggiata sulla sua guancia scivolava dietro la sua nuca ed Hermione si sentiva attirata verso di lui.

 

Le mani della ragazza, poggiate sulle spalle di Draco, scivolarono lungo il basso fermandosi all’altezza del petto, dove strinsero leggermente la camicia. Ed i suoi occhi si chiusero, finalmente.

 

La mano sinistra di Draco scese dietro la sua schiena, per averla maggiormente stretta a sé. Ed il bacio continuò, passionale, una ricerca continua delle labbra dell’altro, tra i respiri accelerati.

 

« Ti basta come motivo? » le chiese d’un tratto Draco, con i nasi che si sfioravano, mentre entrambi riprendevano fiato.

 

« Cos’è che mi stai dicendo, Draco? » fece invece Hermione, respirando sulle sue labbra.

 

Lui le carezzò la guancia arrossata, lentamente.

 

« Ti sto chiedendo di venire al Ballo con me » disse lui semplicemente, abbozzando un piccolo sorriso.

 

Si allontanò da lei, lasciando che la sua mano scivolasse lentamente lungo il corpo di Hermione, per poi andarsene via come lui.

 

Fece qualche passo all’indietro, guardandola.

 

« Allora vengo a prenderti stasera »

 

Hermione sorrise, mettendo le mani suoi fianchi.

 

« Si, così ti vedranno tutti...»

 

Draco alzò le spalle, facendo capire non gli importava.

 

« Mi trovi fuori dal ritratto della Signora Grassa, alle otto» le disse.

 

« Cosa ti fa credere che io ci sarò? » lo punzecchiò Hermione.

 

Draco si fermò sul ciglio della porta, sempre dando le spalle all’esterno.

 

« Beh, diciamo che mi è sembrato trovassi il mio motivo molto convincente » rispose ridendo divertito, prima di voltarsi e lasciare l’aula.

 

Hermione rimase a guardare la porta vuota davanti a lei, portandosi le dita alle labbra. Sorrise e scosse la testa, tornando a prendere la sua tracolla.

 

Avrebbe mandato una pergamena a Krum, quel pomeriggio.

 

 

šsšts

 

 

 

Non so cosa sia, mi è venuta in pochi minuti, di getto. Spero vi faccia sorridere almeno! Un bacio e un grazie grandissimo a quelle che seguono e recensiscono le mie storie!!

 

Baci,

Erin.

 

 

  
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