[...] « Hermione... con chi vai al Ballo?» disse Ron.
Continuava a
rivolgerle questa domanda a tradimento, nella speranza di coglierla di sorpresa
e farla rispondere, ma Hermione si limitava a metter
su il broncio e ripetere: « Non te lo dico, mi prenderesti in giro e
basta».
« Stai scherzando,
Weasley?» disse Malfoy alle
loro spalle.
« Vorresti dire che qualcuno ha invitato quella roba al ballo? Non
Un
motivo
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Hermione sollevò il viso
verso di lui, con Ron ed Harry rispettivamente ai suoi fianchi.
« Modera le parole,
furetto. E si » gli rispose, mentre alla sua destra
Harry sembrava volesse tirar fuori la bacchetta. «
Sono stata invitata al ballo da un ragazzo. Precisamente da Victor Krum » aggiunse, con tutta la naturalezza del
mondo.
Ron impallidì e fece
qualche passo indietro, borbottando qualcosa. Harry si
voltò verso di lei, interdetto ed anche sorpreso. Ma
Draco Malfoy, stranamente,
si comportò in modo diverso.
Non rise, non le
diede della bugiarda...no, non fece nulla di tutto ciò. Anzi, continuò a guardarla in quegli occhi dorati, seguendo
la linea imperiosa delle sue mani ferme sui fianchi.
Infilò le mani in
tasca, passandosi un dito sulle labbra.
« Victor Krum, eh? » ripeté, guardandola dall’alto dei suoi
centottantacinque centimetri.
« Precisamente »
rispose lei con aria di sfida guardandolo fisso in quegli occhi d’argento, come
se in quel momento esistessero solo lei e lui.
« Non sapevo » si
limitò a dire Draco Malfoy,
togliendo il dito dalle labbra e facendo un passo verso di
lei.
Istintivamente,
Harry e Ron, ripresi dallo
shock, si mossero verso di lei per proteggerla. Ma
Hermione non li notò
minimamente.
« Ora lo sai » fece
lei, alzando il mento per guardarlo meglio.
Draco la guardò per
qualche secondo negli occhi, prima di parlare ancora.
« Allora ci andrai
con lui? » le chiese d’un tratto.
« Perché non dovrei? Non ne ho motivo » rispose Hermione con un’alzata di spalle.
Draco abbozzò un mezzo
sorriso forzato, sempre con gli occhi fissi nei suoi.
« Già. Non ne hai
motivo » disse solo, facendo poi un passo indietro e sparendo dalla sua vista,
con al seguito Tiger e Goyle.
Hermione seguì la sua
schiena elegante sparire lontano, immobile, senza prestar attenzione ai suoi due
amici.
«
‘Mione...ma davvero ci vai con Krum?» sussurrò Ron con le
orecchie più rosse che mai, facendola voltare verso di
lui.
« Si. Vuoi prendermi
in giro per questo? » sbottò lei, non sapendo neanche il motivo del suo
nervosismo.
« No no, ‘Mione. No » disse infatti in fretta
il rosso, lanciando un’occhiata ad Harry, quando lei
voltò loro le spalle per andarsene nella direzione opposta a quella in cui era
sparito Malfoy.
« Tu ci credi? »
chiese al moro, guardando la ragazza sparire oltre la fine del
corridoi.
« Si...si ci credo Ron. Lo vedevo sempre
in Biblioteca che la guardava » disse Harry, facendo
sbiancare ancora di più l’amico.
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Frustata, emise uno
sbuffo, mettendo in ordine alcuni libri nella tracolla per le lezioni
pomeridiane. Fece un giro panoramico del dormitorio in quel momento vuoto,
controllando di non essersi dimenticata niente.
Andò al lungo
specchio, aggiustandosi i capelli. Si passò una mano sul maglioncino sottile della sua divisa ed aggiustò le pieghe
della sua gonna scozzese. Puntello le scarpe nere,
passandosi poi una mano sulle labbra.
« Ma che diamine sto facendo? » disse ad alta voce, a sé stessa.
Scosse le testa e s’infilò la tracolla, uscendo dal ritratto della
signora grassa. Fuori l’aspettavano Harry e Ron, silenziosi più che mai, che le lanciavano strane
occhiate e che tra loro borbottavano di continuo.
Hermione decise di non farci caso, camminando dietro di loro e fingendo
d’ignorarli.
I suoi occhi da
cerbiatta percorrevano ogni centimetro del castello. Si disse che avrebbe voluto rivederlo per dargli il colpo di
grazia, ma sapeva che non era così. Draco Malfoy le aveva lasciato un misto
di strane sensazioni dentro che non riusciva a spiegarsi, dopo quella chiacchierata.
Nel pomeriggio,
Harry e Ron avevano
Divinazione, così si divisero ed Hermione raggiunse
l’aula di Rune Antiche.
« Buongiorno ragazzi
» disse il professore entrando, posando il registro sul banco, insieme ad una pila di libri.
Hermione si riscosse dai
suoi pensieri, mettendosi a sedere meglio nel banco e prendendo una pergamena,
pronta a seguire la lezione. I pensieri sgombri, come sempre. Niente poteva
intaccare la sua serietà.
Ma la lezione andava
avanti e lei si distraeva di continuo, riuscendo per lo meno a seguire le
nozioni più importanti.
« Per la prossima
volta, una ricerca sulle rune di quarzo » annunciò il professore, prima di
lasciare l’aula seguito dal flusso rapido di studenti.
Hermione, invece, fece tutto
con più calma, non avendo altro nel pomeriggio. Richiuse le pergamene, sistemò i
libri e ripose la piuma nella tasca della borsa.
Restò fin quando tutti se ne furono usciti, guardando, oltre le
finestre dell’aula antica, i giardini di Hogwarts
colmi di gente.
« E se ti dessi un motivo? »
Hermione si voltò
all’entrata, sbattendo le ciglia interdetta. Lo vide
appoggiato allo stipite della porta, di lato, con le mani nelle tasche ed una gamba
incrociata sull’altra. Vestiva d’un pantalone nero
classico ed una camicia bianca sbottonata superiormente, dove la cravatta era
pesantemente allentata.
« Cosa, Malfoy? » chiese, non capendo
subito le parole del Serpeverde.
Draco Malfoy non accennò a nessun movimento, immobile come una
statua greca.
« Voglio darti un
motivo... » ripeté lui.
Hermione lasciò la borsa,
aggirando il banco e facendo qualche passo verso di lui.
« Un motivo? » fece,
corrucciando la fronte.
« Già. Un motivo »
rispose Draco, da quella posizione sensuale quanto
indifferente.
Hermione si fermò a pochi
passi da lui, guardandolo negli occhi.
« Ti stai riferendo
a quello che ci siamo detti oggi? » domandò lei, mettendo le mani sui fianchi.
Ma non era un gesto che voleva ostentare superiorità.
Anzi, probabilmente insicurezza. D’improvviso si sentiva così turbata che non
sapeva dove mettere le mani.
Lui annuì,
raddrizzandosi e facendo qualche passo verso di lei, fin quasi a far sfiorare le
punte delle loro scarpe.
« Si, mi riferisco a
quello che mi hai detto oggi » disse, tenendo fisse le
mani in tasca. « Tu non trovi motivo per non andare al Ballo con Victor Krum, no?»
Hermione alzò di più lo
sguardo, scrutando gli specchi argentei di chi aveva
davanti.
« Esatto... »
convenne lei, osservando dove Draco volesse
arrivare.
Lui la guardò a
lungo e la mano dalla tasca sembrò voler evadere, ma non lo
fece.
« E se te lo dessi io? E se ti dessi
io un motivo per non andarci? » le domandò, chinando la testa per essere più
vicino a lei.
Hermione, per l’improvvisa
vicinanza, non poté fare a meno d’arrossire. Ma non
aveva intenzione di pensare a quello.
« Un motivo? » gli
fece eco. « E quale motivo potresti darmi proprio tu? »
La mano dalla tasca
di Draco, che fremeva di liberarsi da quella posizione
forzata, si sollevò tra loro ed andò a poggiarsi al lato del viso di Hermione.
E lei rimase
immobile, dischiudendo le labbra ma non riuscendo a dire
nulla.
Il capo di Draco s’inclinò leggermente e le sue labbra si posarono su
quelle di Hermione, che ebbe un improvviso blocco
all’altezza dello stomaco. Aveva gli occhi spalancati e guardava le ciglia di
Draco, chiare, che contornavano i suoi occhi
chiusi.
Lei s’irrigidì e le
sue mani si sollevarono, probabilmente per schiaffeggiarlo.
Ma non lo
fece.
Le sue mani
restarono a mezz’aria e dopo poco andarono poggiandosi sulle spalle di Draco Malfoy.
Lo scostò da lei,
restando a sfiorargli il naso mentre lui riapriva gli
occhi.
« Cosa...cosa stai facendo? »
« Ti sto dando un
motivo »
E repentinamente
Hermione avvertì di nuovo le labbra del Serpeverde, ma dischiuse, come a voler catturare le proprie,
mentre la mano poggiata sulla sua guancia scivolava dietro la sua nuca ed Hermione si sentiva attirata verso di
lui.
Le mani della
ragazza, poggiate sulle spalle di Draco, scivolarono
lungo il basso fermandosi all’altezza del petto, dove strinsero leggermente la
camicia. Ed i suoi occhi si chiusero,
finalmente.
La mano sinistra di
Draco scese dietro la sua schiena, per averla
maggiormente stretta a sé. Ed il bacio continuò,
passionale, una ricerca continua delle labbra dell’altro, tra i respiri
accelerati.
« Ti basta come
motivo? » le chiese d’un tratto Draco, con i nasi che si sfioravano, mentre entrambi
riprendevano fiato.
« Cos’è che mi stai
dicendo, Draco? » fece invece Hermione, respirando sulle sue labbra.
Lui le carezzò la
guancia arrossata, lentamente.
« Ti sto chiedendo
di venire al Ballo con me » disse lui semplicemente, abbozzando un piccolo
sorriso.
Si allontanò da lei,
lasciando che la sua mano scivolasse lentamente lungo il corpo di Hermione, per poi andarsene via come
lui.
Fece qualche passo
all’indietro, guardandola.
« Allora vengo a
prenderti stasera »
Hermione sorrise, mettendo
le mani suoi fianchi.
« Si, così ti
vedranno tutti...»
Draco alzò le spalle, facendo capire non gli
importava.
« Mi trovi fuori dal ritratto della Signora Grassa, alle otto» le
disse.
« Cosa ti fa credere che io ci sarò? » lo punzecchiò Hermione.
Draco si fermò sul ciglio
della porta, sempre dando le spalle all’esterno.
« Beh, diciamo che mi è sembrato trovassi il mio motivo molto
convincente » rispose ridendo divertito, prima di voltarsi e lasciare
l’aula.
Hermione rimase a guardare
la porta vuota davanti a lei, portandosi le dita alle labbra. Sorrise e scosse
la testa, tornando a prendere la sua tracolla.
Avrebbe mandato una
pergamena a Krum, quel
pomeriggio.
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Non so cosa sia, mi
è venuta in pochi minuti, di getto. Spero vi faccia sorridere almeno! Un bacio e
un grazie grandissimo a quelle che seguono e recensiscono le mie storie!!
Baci,
Erin.