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Autore: FMDagor    05/10/2013    3 recensioni
Mavis e Jonathan, vampiro e umano, la catena del loro amore pare indistruttibile: lo Zing li unisce con una forza che da niente può essere superata.
Da niente? Due razze così diverse potranno realmente coronare il proprio sogno d'amore?
Un segreto custodito gelosamente da secoli dovrà essere rivelato.
"Ego Monstro".
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Dracula, Jonathan, Mavis Dracula
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Dopo aver camminato per svariati minuti cercando di fare più silenzio possibile e usciti indisturbati dalla zona notte del castello, Dracula accompagnò la figlia presso un enorme portone.
 
Mavis conosceva bene quel posto: di là dalla porta vi erano gli alloggi di suo padre.
Ben poche volte il vampiro le concesse di entravi; là c’era l’unica immagine di Martha, sua madre, purtroppo mai conosciuta.
 
-“Cosa ci facciamo qui papà?” domandò Mavis sinceramente incuriosita.
 
-“Presto ti spiegherò tutto quanto, ora seguimi.”
 
Detto questo il conte spalancò la porta che, una volta entrati, si richiuse da sola senza emettere neppure il più tenue dei cigolii.
Per dieci anni Mavis non era entrata in quella privatissima ala del castello, ma immediatamente si precipitò dove sapeva l’aspettava il ritratto della madre. Questo era stranamente privo del telo che lo copriva per metà e fu sorpresa quando al suo fianco vide dipinto anche il padre. Si stringevano per mano e sembravano le persone più felici del mondo.
 
-“Papà, perché non mi hai mai fatto vedere questa parte? Lo sai che sei invecchiato?”
 
 Mavis cercò di smorzare un po’ quella tetra atmosfera che stava respirando da quando era li dentro, ma come se niente fosse stato detto Dracula gli passo a fianco, si appoggiò delicatamente al ritratto e questo si aprì lasciando libero un passaggio che mai nessuno si sarebbe aspettato di trovare.
Nel silenzio i due vampiri percorsero un lungo e stretto corridoio. L’aria era pesante e Mavis ipotizzò che, probabilmente, da oltre un secolo non veniva aperto. Camminarono così per diversi minuti senza mai fermarsi e senza arrivare da nessuna parte.
 
-“Vuoi spiegarmi dove stiamo andando papà? Cos’è questo posto e perché non me ne hai mai parlato prima? Mi sento soffocare…
 
Dracula si fermò di colpo e guardò la figlia come mai prima d’ora, Mavis era completamente rapita da lui. Fu improvvisamente bombardata dalle emozioni, gioia rabbia invidia amore tristezza avevano preso una vera e propria consistenza e formavano dentro di lei un muro che non consentiva ad altri pensieri di formarsi.
Di una cosa sola la vampira si rese conto: tutte quelle emozioni non erano le sue.
 
Gli occhi di Dracula avevano assunto un intenso color blu e così quelli di Mavis che, senza che il padre dicesse niente, sentì la sua voce all’interno della propria testa. Diceva di stare calma e di non agitarsi, l’uscita era davanti a loro.
Come era iniziato, tutto quel vorticare di emozioni abbandonò all’istante il suo corpo, e così la voce che aveva sentito; altro che stare tranquilli, era terrorizzata.
 
Mavis osservò suo padre appoggiare la mano su una pietra che sporgeva di poco rispetto alle altre. Questa innescò una specie di meccanismo differente da quanti altri aveva già visto nel castello: sotto di loro si alzò di un metro un piccolo cilindro, anch’esso di pietra, alla cui estremità era incastonata una minuscola ma appuntita piramide.
Dracula chiuse il pugno e colpì con forza la struttura che, bagnata appena dal sangue del vampiro, tornò alla posizione originale. Ora davanti a loro il muro si era aperto ed era visibile una piccola stanza, immersa nel buio.
 
-“Papà ti prego dimmi che posto è mai questo.”- disse Mavis con le lacrime agli occhi. Mai aveva visto del sangue fuoriuscire da una ferita di suo padre ne mai gli era sembrato così distante da lei.
Il muro si chiuse dietro di loro, il silenzio diveniva ogni secondo più opprimente. Dracula nell’ombra agitò le braccia e accese  una serie di piccole torce agganciate alla stanza, quindi si voltò verso la vampira e i suoi occhi, come accaduto qualche istante prima ritornarono blu.
Mavis, nuovamente travolta dalle emozioni del padre, ne sentì la voce all’interno della testa.
 
-“Mavy, devi perdonarmi se mi sto comportando in questo modo con te. La voce che stai sentendo in questo momento nella tua testa non è un immaginazione. Si chiama telepatia.”
 
-“Telepatia? E cosa sarebbe?”-  rispose Mavis quasi gridando.
 
-“Ti prego tesoro non urlare e non parlare neppure, pensa cosa vuoi dirmi e guardami, io capirò. La telepatia è uno dei tanti poteri che ci sono stati concessi e consiste nell’immedesimazione totale nella persona cui, come sto facendo adesso con te, si vuole trasmettere un messaggio. Quest’ultima però sarà in grado di vedere anche le tue vere emozioni, ragione per la quale non si può mentire utilizzando questa tecnica.”
 
Mavis era sbalordita da tutto questo, ma perché mai sarebbe dovuta arrivare fino a questo posto per scoprirlo.
 
-“Ehm papà…”-  Pensò Mavis  -“Cosa c’entra tutto questo con il mio Johnny e con gli altri umani di cui parlavi prima?”
 
-“Vampirina mia, ascoltami bene. La telepatia non c’entra niente con quanto avremo da discutere, mi servirà soltanto come dimostrazione di verità assoluta rispetto a tutto quello che ti dovrò dire. Voglio che tu possa arrivare a comprendere con tutta la calma possibile. Inizierei raccontandoti di questo posto…”

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Salve a tutti! Sono FMDagor e quello che avete appena letto è il secondo capitolo della mia prima FF. Facendo il paragone con decine di altri utenti, ho notato che i miei capitoli sono corti assai. Mi scuso ma… devo ancora prenderci un po’ la mano.
Ho deciso di iniziare con Hotel Transylvania visto gli spunti che mi aveva lasciato la visione di questo film; spero vi possa piacere il mio “strano e sconclusionato” modo di scrivere e… Ci vediamo al prossimo capitolo!
Ringrazio Dacky_93 per la bella recensione!
  
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