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Autore: Persefone3    05/10/2013    3 recensioni
Ciao!!!! Eccoci qua con una nuova pazza idea!!!! La storia che sto per raccontarvi si colloco idealmente come seguito della precedente FF, Unintended, per cui vi rimando ad essa per eventuali chiarimenti. Il titolo prende il nome da una bellissima canzone di Janis Ian, che consiglio a tutti di ascoltare. Un avvenimento molto importante si sta per abbattere sui nostri protagonisti, che cambierà la loro vita, senza contare che forse per alcuni di loro ci saranno delle nuove o vecchie situazioni da affronatre .... Buona lettura e grazie per l'attenzione!
Genere: Romantico, Song-fic, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I.
Era un tranquillo venerdì mattina al Lightman Group, come tanti altri. La Dottoressa Foster era seduta alla sua scrivania, immersa in quelle carte che il suo socio si rifiutava categoricamente di sbrigare. Mentre stava controllando l’ennesimo fascicolo a Gillian venne in mente quella scena avvenuta quasi un mese prima.
Erano le 7:30 di mattina, lei e Cal erano in cucina. Lui le stava preparando la colazione, o qualcosa che avrebbe dovuto assomigliargli.

- Cosa fai? – disse Gillian ridendo
- Cerco di scaldarti due fette di pane, ma la tua presenza mi distrae …. - disse allusivo
- Ma le stai bruciando! Aspetta, faccio io!
- Oh no! – l’allarme antincendio cominciò a suonare – smettila stupido coso! – Cal arrotolò un giornale e lo ruppe.
- Sei sicuro che Emily non debba venire questa mattina?
- Sono sicuro …. Ieri non mi ha detto che sarebbe passata – la attirò a sé e la baciò
- Dovremmo dirglielo prima o poi, non mi va che pensi che facciamo le cose alle sue spalle né tantomeno che ci sorprenda come due ragazzini. E poi se vogliamo …. - Gillian non fece in tempo a finire che Cal la baciò di nuovo.
- Hai ragione amore, le parlerò di noi …. – continuò a baciarla
 
Si sentì la porta dell’ingresso spalancarsi.

- Papààààà!!! Sono io!
I due fecero appena in tempo a ricomporsi che Emily piombò in cucina.

- Scusa papà, ma ho dimenticato il libro di …. – in quel momento si accorse della presenza di un’altra persona – Gillian!!! Cosa ci fai qui a quest’ora? – era sorpresa.
- Ciao Emily, ecco io …. – guardò Cal in cerca di aiuto
- Stavamo parlando di un caso molto intricato – cercò di tamponare Cal, sperando di depistare Emily
- Capisco …. – fece Emily poco convinta
- Andò nella sua stanza a prendere ciò che le serviva. Cal e Gillian si guardarono, sperando nello scampato pericolo. Emily, però, tornò all’attacco. C’era qualcosa che non le tornava.

- Scusate, ma …. Non è un po’ presto??? Cioè non sono neanche le otto del mattino …. – in quel momento Emily capì – Gillian, tu per caso hai dormito qui???? – le disse sorridendo.
Gillian si sentì morire, Emily aveva capito tutto, ne era sicura.

- Emily veramente …. – Gillian tentennò
- Sai ieri sera – intervenne Cal – abbiamo lavorato fino a tardi ad un caso molto complicato. Eravamo stanchi e non volevo che Gillian guidasse tardi e allora le ho proposto di fermarsi …
Emily si stava divertendo un mondo a vedere quei due così. Lei non aveva nulla in contrario a che stessero insieme, ma la loro espressione di imbarazzo era troppo divertente.

- Uhm sarà … a me sembra strano comunque … oddio quanto è tardi!! Io devo scappare! Ciao piccioncini!!!
- Oddio Cal, l’ha capito …
- Em, aspettami un momento – la seguì
Emily si fermò davanti alla porta

- Papà sto facendo tardi ….
- Si un momento … ok Gillian ha dormito qui e ….
- Papà non ti devi mica giustificare, lo sai che io non ho niente in contrario
- Si, in teoria, ma in pratica?
- Anche papà! Insomma sono felice di vederti con lei, te l’ho già detto!
- E se lei venisse … diciamo …. Non sporadicamente ma permanentemente?
Papà non ti sto seguendo, vuoi parlare chiaro?
- Come era difficile dire certe cose ai figli, pensò Cal.

- Insomma se si trasferisse da noi?
Il viso di Emily si illuminò

- Non avrei nulla in contrario, anzi sarei più tranquilla! Saprei che quando non ci sono non sei nei guai!
- Emily!! Ora vai, ne riparliamo quando torni da scuola!
Cal tornò in cucina

- Allora, cosa ha detto? – chiese Gillian preoccupata
- Mi ha confermato che non ha nulla in contrario – le disse ridendo – ne riparliamo quando torna
Si misero a ridere insieme di gusto.
 
Ripensando a quella mattina, a Gillian scappò una risata. Quel week-end, finalmente, si sarebbe trasferita da Cal. In ufficio non avevano ancora detto niente, ma queste in fondo erano cose loro e non dovevano essere di dominio pubblico. Sarebbe andata via verso l’ora di pranzo per preparare le ultime cose ed aspettare il camion del trasloco. In ufficio facevano finta di niente, ma in realtà erano tutti e due molto impazienti.
All’improvviso la sua porta sbatté violentemente facendola trasalire.

- Cosa ti sei messa in testa Gillian? – Zoe era entrata come una furia
- Zoe, non capisco di cosa parli – disse Gillian dopo un primo momento di sbigottimento.
- Ascolta, non mi interessa se ora state insieme, non voglio che ti intrometta in faccende che non ti riguardano
Tutte le persone che erano nei corridoi non poterono fare a meno di sentire. Gillian si alzò per chiudere la porta.

- Zoe ti prego di abbassare la voce e calmati
- Io la voce non la abbasso e non mi calmo. Cal può fare della sua vita quello che vuole, ma non deve coinvolgere Emily!
- Scusami, ma perché ne parli con me e non con Cal?
- Perché il problema sei tu!
 
Il Dottor Cal Lightman stava entrando nei corridoi quando vide Torres e Locker che se la ridevano.

- Ria credo che tu abbia ragione, Lightman e Foster stanno insieme!
 Lightman li guardò incredulo, come diavolo facevano a saperlo? Questa volta il licenziamento non glielo avrebbe tolto nessuno! Decise di appartarsi per sentire i dettagli.

- Eli, lo sai che ho sempre ragione. Ma perché me lo dici?
- Ti sei appena persa una sfuriata di Zoe nei corridoi sulla porta di Gillian. Sembrava un toro che vede rosso!
Porca puttana!! Fu questo il pensiero di Cal. Doveva andare a vedere. Prima di dirigersi nell’ufficio della sua collega apostrofò i due dipendenti:
- Con voi facciamo i conti dopo! – si diresse nell’ufficio di Gillian

 - Senti, mettiamo bene in chiaro una cosa: la madre di Emily sono io! Sei pregata di non immischiarti in faccende che non ti riguardano!

 - Lo so bene che Emily è tua figlia, non mi ha neanche mai sfiorato l’idea di mettere in discussione il tuo ruolo!

 - A me non sembra proprio …

 
 Lightman entrò in quel momento e vide le due donne fronteggiarsi. Si trovò tra due fuochi.

- Cosa sta succedendo? – disse cercando di tastare la situazione
- Puoi dire alla tua fidanzata di non intromettersi quando si tratta di nostra figlia?
- Zoe io non mi sto intromettendo! Cal diglielo anche tu! Cosa stai dicendo?
- Sto dicendo che Emily ha una madre e che certe domande dovrebbe farle a me e non a te!
- Ma guarda che io non intendevo scavalcarti. Ho solo visto che aveva una preoccupazione e le ho solo chiesto se voleva parlarne, tutto qui!
- Te lo ripeto, devi stare al tuo posto! Se e quando avrai un figlio, sempre se mai lo avrai, farai come credi. Ma fino ad allora no!!
Gillian rimase spiazzata. Sentì la testa girarle per un momento, una frazione di secondo.

- Zoe, ora basta! Non parlarle in questo modo! – Cal sapeva quanto fosse delicato l’argomento per Foster.
- Con te facciamo i conti dopo! – disse Zoe rivolta al suo ex marito e poi uscì lasciandoli basiti.
- Grazie Cal, almeno potevi dire qualcosa ….
- Gill quando Zoe fa così non la si può arginare
- Bene, vedo che la difendi pure!! – disse piccata
- Ma cosa stai dicendo??
-Lascia perdere …
- Non la volevo difendere!! Ma di cosa stava parlando????
- L’altro giorno, ho visto Emily pensierosa, le ho solo chiesto se era tutto a posto e lei mi ha raccontato cosa la preoccupava
- Ah e cosa era?
- Cal! Non cambiare discorso, potevi difendermi!
- Su amore, non roviniamoci la giornata
- Più facile a dirsi che a farsi.
Cal si avvicinò e le diede un bacio

- Cosa fai? – lo scostò
- Ormai lo sanno tutti ….
- E come hanno fatto???? –  disse allarmata
- Zoe lo ha gridato ai quattro venti …
- Oh no!
- Vero ragazzi?? – aprì la porta facendo ruzzolare Eli e Ria – Vi devo proprio licenziare?
- No no, ce ne andiamo via subito! – Eli spinse fuori Ria
 Cal richiuse la porta e guardò Gillian, circondandole la vita

- Non vedo l’ora che arrivi stasera
  
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