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Autore: telesette    05/10/2013    2 recensioni
Commosso dal buon cuore del ragazzo, gli occhi del vecchio si riempiono di lacrime.
Il figlio di John non ha mai detto bugie, perché suo padre gli ha insegnato a non ingannare nessuno, perciò Spencer è doppiamente felice di sentire la stima che quel caro ragazzo nutre nei suoi confronti. Tutti, nel quartiere, conoscono Mark: un ragazzo grintoso, forte come una tigre, ma anche e soprattutto un giovane d'animo buono capace di ricambiare l'affetto e i sentimenti di tutti coloro che gli vogliono bene...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kojiro Hyuga/Mark
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Grazie Mark

Col dilagare "esotico" delle mode, la concorrenza con l'occidente si fa sentire parecchio in paesini come quello di Mark, soprattutto nel campo della ristorazione. I piatti a base di latticini, entrando sempre più di prepotenza nell'alimentazione asiatica, tendono a far passare il gusto per la buona cucina tradizionale...
Una tragedia per gli affari del vecchio signor Spencer.
Ora che la concorrenza ha aperto ben tre nuovi ristoranti, oltre ad incrementare la pubblicità dei famigerati Fast-Food col loro cibo-spazzatura, un misero chioschetto come il suo può vantare una clientela assai ristretta. La gente non guarda più alla qualità del prodotto, né tantomeno ai vantaggi della cucina tradizionale, bensì alla varietà di pietanze multifarcite e il più colorate possibile. Ormai quasi nessuno si ferma più ad assaggiare le prelibatezze culinarie, ipnotizzati come sono dai grandi cartelloni pubblicitari che rivestono tutto il quartiere. Cosicché Spencer non può fare altro che servire i suoi quattro o cinque clienti abituali, imprecando tra sé per le difficoltà economiche non indifferenti nel tenere aperto l'esercizio, lottando ostinatamente contro uno degli aspetti più discutibili del progresso.

- Bah - borbotta il vecchio con un sospiro, guardando distrattamente il grande cartellone pubblicitario davanti al suo chiosco. - Per attirare nuovamente i clienti, me ne servirebbe uno così...

Frugandosi poi nelle tasche, cavandone fuori niente altro che una misera manciata di spiccioli, Spencer realizza di non potersi permettere neppure un volantino su cui scrivere il nome del suo piccolo ristorante.

- Eh, è un vero problema!
- Ehilà, signor Spencer, come andiamo?
- Mark, ragazzo mio, che sorpresa... Ma quando sei tornato?
- Il campionato in Italia è praticamente nostro, cosicché il presidente della squadra mi ha concesso due settimane di permesso per far visita alla mia famiglia!
- Ah, è una bella notizia, tua madre e i tuoi fratelli non vedranno l'ora di riabbracciarti - sorride il vecchio compiaciuto. - Ma lasciati guardare, santo cielo: sembra incredibile che tu sia lo stesso marmocchio che John metteva sulle sue spalle, ogni volta che vi fermavate a mangiare un boccone da me... Come passa il tempo!
- Eh già...
- Ah, povero me, ma dove ho la testa ?!? Scommetto che, dopo tutte le schifezze che hai mangiato in Italia, non vedi l'ora di rifarti la bocca con i buoni vecchi sapori di casa nostra!
- Beh, veramente...

Pur senza disprezzare nulla della buona cucina, indipendentemente dalla nazionalità, il povero Mark non può certo urtare la sensibilità del vecchio. Spencer si occupa di mandare avanti il suo chiosco da almeno cinquant'anni, troppi per apprezzare altro all'infuori del suo modo di cucinare, di conseguenza è bene non contraddirlo. Oltretutto come si può rifiutare una ciotola di oden "autentico", con vero brodo dashi, e farcito con tutto quello che serve a dargli sapore?
Impossibile resistere, davanti al profumino delle uova e della polpa di pesce bollita con le verdure.
Al solo richiamo di quel piacevole aroma, Mark sente il bisogno autentico di sedersi e divorare tutto come un lupo.

- Eh eh, mangia ragazzo, mangia... Offre la casa!

Tra un boccone e l'altro tuttavia, Mark non può fare a meno di notare il modo in cui Spencer sia rabbuiato in volto, ogni volta che il suo sguardo cade sui cartelloni pubblicitari e sulle immagini di succulenti hamburger di plastica.

- C'è qualcosa che non va?
- Come ?!? No, no, macché... Va tutto benissimo, sul serio, va tutto... magnificamente!

Il tono di voce del vecchio, così come il suo sospiro rassegnato, non sembra affatto confermare la veridicità delle sue parole. Mark non deve certo fare un grosso sforzo di immaginazione, per capire quali che possano essere i problemi dell'altro: il chiosco deserto, proprio nell'ora di massima affluenza, quando la gente si ritrova a mangiar fuori per rientrare puntuale in ufficio; e la fila di persone davanti al vicino Fast-Food, ognuno con l'aria più che soddisfatta, non lascia alcun dubbio...
Gli affari non devono andar bene, per un uomo all'antica come Spencer.
In passato Mark ha contratto un grosso debito di gratitudine con lui, lavorando nel suo chiosco e mettendo da parte i primi risparmi per pagarsi gli studi, perciò è chiaramente dispiaciuto di vedere il vecchio così amareggiato dal dilagare delle nuove mode.
Purtroppo, per rilanciare le sorti del piccolo ristorante, ci vorrebbe un miracolo.
Pensa che ti ripensa, una volta finito di mangiare, Mark posa la ciotola vuota sul bancone e sorride sazio e soddisfatto.

- Grazie, signor Spencer, era tutto ottimo!
- Figurati Mark, un giovanotto come te deve nutrirsi più che bene...
- Come ?!?

Gli occhi di Mark sembrano illuminarsi all'improvviso.
Nella sua mente prende subito forma un'idea tanto semplice quanto geniale e, immaginando tosto un modo per ricambiare la grande generosità di Spencer, si dice intenzionato a fargli una sorpresa. Senza dire nulla delle sue intenzioni, temendo che l'altro possa sentirsi in imbarazzo, si limita a salutare e ringraziare il vecchio ancora una volta augurandogli ogni bene.
La notizia del ritorno a casa di Mark Lenders, ora stimato giocatore professionista in una delle squadre di serie A del campionato italiano, ci mette poco a fare il giro del quartiere e dintorni. Frotte di giornalisti assediano la casa dei Lenders, ansiosi di intervistare il giovane eroe del calcio, e anche le telecamere riprendono le immagini in diretta sul notizario locale.
Ancora ignaro di ciò che sta per accadere, il signor Spencer si occupa di riaprire tranquillo il suo chiosco per iniziare un'altra giornata di lavoro. Tuttavia rimane assai stupito, nel trovarsi davanti una folla gremita di clienti, tutti ansiosi di assaggiare le specialità della sua cucina.

- Una porzione di ramen e degli onigiri da portare via, per favore!
- Per me invece, un katsudon e un nikuman bello croccante!
- Ehi, c'ero prima io!
- Non spingete, che diamine!
- Ma... Ma...

Il povero Spencer non riesce a credere ai suoi occhi.
Fino a ieri il chiosco non aveva quasi l'ombra di un cliente e adesso...
Ma il tutto trova la sua spiegazione logica, non appena la televisione si mette a parlare delle dichiarazioni rilasciate dal giovane campione Mark Lenders.

- Dunque, ci dica, signor Lenders - esclama la voce dell'intervistatore, tendendo il microfono perché l'altro possa rispondere alle sue domande. - Qual'è il suo segreto, per essere già così celebre alla sua età?
- Che volete che vi dica, l'allenamento è essenziale: fin da quando ero piccolo, ho sempre preso molto sul serio gli allenamenti, anche se...
- Anche se... ?
- Beh, se devo essere sincero, niente mi ha mai dato tanta energia in campo come un piatto preparato dal mio amico Spencer!
- Il suo amico Spencer ?!?
- Sì, certamente, il suo ristorante è senza dubbio il migliore di tutta la città!

Nel sentire le parole di Mark, oltre ad avvertire la piena sincerità di questi, Spencer comprende chiaramente il motivo di una tale dichiarazione. Sfruttando la sua immagine pubblica, Mark ha pensato bene di fare pubblicità gratuita al piccolo chiosco, semplicemente rivelando le sue personali convinzioni ai media di tutto il paese.

- Posso dirvi che sono cresciuto, mangiando cose buonissime, e vi assicuro che i piatti di Spencer mi hanno sempre dato l'energia necessaria per giocare; in fondo lo devo anche a lui, se oggi sono qui, e anzi confesso che non vedevo l'ora di rincasare per assaggiare le sue leccornie!
- Oh, Mark...

Commosso dal buon cuore del ragazzo, gli occhi del vecchio si riempiono di lacrime.
Il figlio di John non ha mai detto bugie, perché suo padre gli ha insegnato a non ingannare nessuno, perciò Spencer è doppiamente felice di sentire la stima che quel caro ragazzo nutre nei suoi confronti. Tutti, nel quartiere, conoscono Mark: un ragazzo grintoso, forte come una tigre, ma anche e soprattutto un giovane d'animo buono capace di ricambiare l'affetto e i sentimenti di tutti coloro che gli vogliono bene.

- Mangiate tutti al ristorante di Spencer, mi raccomando - dice ancora Mark, strizzando l'occhio alla telecamera. - Vi assicuro che non ve ne pentirete!
- Grazie Mark - sussurra Spencer, tirando su forte col naso e sfregandosi le lacrime col dorso della mano. - Grazie, ragazzo, grazie!

FINE

   
 
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