Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Bocca Dorata    05/10/2013    2 recensioni
Sono le vacanze di Natale e solo pochissimi ragazzi sono rimasti a passare ad Hogwarts.
Tra questi c'è Severus Piton che preferisce di gran lunga rimanere nella sua amata scuola che tornare a Spinner's End dove non si sentirebbe mai veramente a casa.
E, sorprendentemente, quest'anno anche Lily Evans è rimasta a Hogwarts.
Fanfiction senza tante pretese dove ho voluto rappresentare un possibile evento successo tra due amici come lo sono stati Severus e Lily, ambientato prima del loro litigio in un ipotetica vacanza natalizia ad Hogwarts.
Ho cercato di non farli sembrare una coppia, ma solo due grandi amici, migliori amici.
dal testo:
[...]Severus era lì, a pochi passi dal quadro che conduce ai dormitori di Grifondoro, quando lei, notandolo anche se si era tenuto un po’ in disparte, gli aveva dedicato come sempre un enorme sorriso illuminato da quei suoi occhi verdi.
Una volta vista fece molta fatica a staccare lo sguardo dal suo viso per chiederle: –Ti va di venire un attimo con me?-
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il regalo di Natale






-Sev, ma si può sapere dove mi stai portando?
-Aspetta ancora un attimo, Lily.
Un ragazzino dalla carnagione giallognola e l’aspetto trasandato accompagnava una ragazza dagli scuri capelli rossi lungo gli infiniti corridoi di Hogwarts stringendole la mano per guidarla, mentre lei lo seguiva con le palpebre completamente chiuse.
Non poteva ancora credere che lei avesse acconsentito ad accompagnarlo.
E invece eccola lì, dietro di lui, le mani nelle sue e un sorriso preoccupato e incuriosito al tempo stesso dipinto in volto.
Nonostante mancassero solo una manciata di minuti alle nove di sera, Severus quella sera era andato a salutarla davanti alla Sala Comune di Grifondoro, beccandosi parecchie frecciatine e sciocche battutacce da chi notava il verde e l’argento della sua divisa.
Erano ormai passati più di tre anni, ma ancora non riusciva a sopportare che proprio lei, che proprio Lily Evans, fosse stata smistata dal Cappello Parlante in una Casa diversa dalla propria e che, non solo, fosse proprio nella stessa di quell’idiota di Potter e di quel manipolo di leccapiedi che sarebbero dovuti essere suoi amici.
Severus era lì, a pochi passi dal quadro che conduce ai dormitori di Grifondoro, quando lei, notandolo anche se si era tenuto un po’ in disparte, gli aveva dedicato come sempre un enorme sorriso illuminato da quei suoi occhi verdi.
Una volta vista fece molta fatica a staccare lo sguardo dal suo viso per chiederle: –Ti va di venire un attimo con me?
La frase non aveva ancora lasciato del tutto le sue labbra che già si era pentito da averla anche solo pensata, le mani gli avevano iniziato a sudare fastidiosamente e, come incapaci di stare ferme, continuavano a tormentare un angolo del suo mantello.
Lily, sentendo quella domanda, aveva lanciato uno sguardo preoccupato ai suoi compagni che passavano uno dopo l’altro attraverso il quadro della Signora Grassa diretti ai caldi dormitori della sua Sala Comune –Ma tra poco ci sarà il coprifuoco…
Il ragazzo iniziò a farfugliare un: –Beh ecco...se non ti va, cioè, insomma, puoi …-  si sentì incapace di formulare una qualunque frase di senso compiuto, aveva le guance in fiamme e non riusciva ad alzare lo sguardo da terra.
Doveva sembrare un completo imbecille.
Era un completo imbecille.
-…Ma certo che vengo, Sev!- esclamò lei interrompendo il suo sempre più sconnesso balbettio.
E, così, avevano iniziato a camminare.
Severus le aveva chiesto di chiudere gli occhi, sia perché voleva farle una sorpresa, sia perché potesse lanciarle qualche sguardo senza doversene vergognare.
Era bellissima, con le lunghe ciglia chiare che richiudevano quegli occhi lucidi come il vetro di una bottiglia, i capelli ramati che le scendevano un po’ capricciosi lungo le spalle sottili e le mani piccole e affusolate che si aggrappavano alle sue, goffe e dalle unghie troppo corte.
Non si sarebbe mai stancato di guardarla.
Ormai si conoscevano da anni, ma lui non avrebbe mai e poi mai avuto il coraggio di dirle cosa provava per lei, era convito che si sarebbe accontento per tutta la vita di quel sempre più stretto ruolo di migliore amico.
-Ci siamo quasi..- aveva mormorato per rassicurarla mentre scendevano l’ultima scalinata che li separava dalla sua meta.
-Per fortuna- sospirò lei -mi sembra di scendere da una vita- e ridacchio riempiendo l’aria di quel suono così cristallino.
Severus si guardò più e più volte intorno e, solo quando fu convinto che fossero completamente soli, le sussurrò, avvicinandosi con imbarazzo al suo orecchio –Ora puoi aprire gli occhi.
Lily li spalancò lentamente, sbattendoli più volte confusa –Ma dove siamo?
La tiepida luce delle torce illuminava una spoglia parete in pietra che sembrava appartenere alla parte più scura e abbandonata dei sotterranei, si trovavano forse anche più in basso dell’aula di Pozioni, in un corridoio che lei credeva di non aver mai visto.
-Siamo davanti all’ingresso della mia Sala Comune.- le rivelò lui con la voce gli tremava un po’ preoccupata.
L’aveva portata laggiù perché desiderava regalarle qualcosa di speciale per Natale e passare con lei il maggior tempo possibile, cosa che ormai non potevano più fare nei corridoi o nei giorni festivi perché Potter le ronzava sempre intorno e i continui commenti malevoli che gli altri Serpeverde facevano su Lily erano diventati insopportabili per entrambi.
-Cosa?- chiese lei arrossendo imbarazzata e scioccata al tempo stesso–Perché mi hai portato qui?-
Severus capì immediatamente che lei aveva frainteso le sue intenzioni e sentì le sue orecchie, fortunatamente coperte dai capelli troppo lunghi, avvampare violentemente.
Perché aveva avuto un’idea così stupida?
-Ah, no, cioè, non è come pensi…io, insomma, è che…- gli occhi verdi di lei parevano ormai perforarlo da parte a parte tanto lo guardavano intensamente con un espressione sempre più imbronciata.
Lui staccò con fatica lo sguardo da Lily, prese un profondo respiro e, tutto d’un fiato, esalò un: -Avevo pensato che visto che sono le vacanze natalizie e nella mia camera non è rimasto nessuno fosse un ottima occasione per stareunpo’ditempoinsiemeedartiilmioregalo.
L’ultima parte la disse talmente velocemente che la ragazza lo studiò un attimo prima di chiedergli, con un’espressione addolcita –Un’ottima occasione per fare cosa?
L’imbarazzo e la profonda vergogna dell’amico sembravano divertirla e il ragazzo sperò solo di sprofondare ingoiato dal pavimento.
-Pe-per darti il mio regalo e stare un po’ insieme.- ripeté senza alzare lo sguardo dalle mattonelle.
-Devo entrare nella Sala Comune di Serpeverde?- chiese lei dubbiosa –Ma non è possibile! E’ quella storia che nelle diverse Case non entrano estranei da secoli e secoli??
Severus fece di tutto per sembrare sicuro di sé quando esclamò ringalluzzito un: -Balle! Credi veramente che i miei compagni che hanno ragazze di altre Case non le facciano entrare continuamente nel loro dormitorio?
Lily parve pensarci un attimo –In effetti… Ma io sono una Grifondoro e pure una NataBabbana e non sono neppure la tua ragazza!- elencò frettolosamente facendolo arrossire ancora di più -Credo che anche se ci fossero solo tre Serpeverde in tutta la Sala Comune tenterebbero comunque di ammazzarmi con chissà quale incantesimo!
-Beh, è per questo che, da vero genio qual sono, userò un incantesimo di Disillusione- si vantò lui per rompere un po’ la tensione.
-Lo sai fare?- chiese lei stupita –Ma è di livello avanzatissimo!
Il mago sorrise, affogando nello sguardo ammirato di Lily e, estraendo la bacchetta da una tasca, la puntò sulla testa di lei dicendo, con un ghigno sciocco dipinto in volto –Ma per chi mi hai preso? Io sono un genio.
La ragazza sentì la sgradevole sensazione di essere bagnata da qualcosa di simile ad un appiccicoso tuorlo d’uovo e quando esaminò le sue mani le intravide leggermente, erano diventate dello stesso colore del pavimento.
-Beh, e quindi che fai? Ti va di entrare con me sì o no?- chiese l’amico fingendo una spavalderia che non aveva, anzi, temeva che la ragazza girasse i tacchi da un momento all’altro e lo accusasse di essere un idiota a credere che lei lo avrebbe mai seguito là dentro.
E invece Lily, sorprendentemente,  gli sorrise –Entra pure Sev, mi fido di te.
Severus borbottò imbarazzato la parola d’ordine ed entrarono, la Sala Comune era totalmente diversa da quella di Grifondoro e la ragazza notò stupita che le finestre, adornate di stendardi verdi e argento, davano sul fondo del lago nero.
I due la attraversarono in silenzio sorpassando il divano dove una ragazza bionda parlottava fitto fitto ad una sua amica, girarono a sinistra, avanzando verso la stanza del ragazzo e, una volta entrati, si chiusero dentro.
I due amici parlarono tutta la notte, finché non seppero più che cosa dirsi, finché non ci fu più nulla da dire, allo sfinimento.
Era ormai passata la mezzanotte quando Lily, con uno sbadiglio, appoggiò stanca la testa sulle gambe del ragazzo e lui si sentì attraversato come da un formicolio che partiva da dove lei si era appoggiata e si propagava violento in tutto il corpo lasciandolo per un attimo senza respiro.
La ragazza ridacchio un: -Chissà che ora è? Immagino che la mia compagna di stanza sarà preoccupatissima in questo momento, vorrei poterle dire che sto bene anche se, ovviamente, dovrei tenere nascosto il dove…
Lily era sempre stata molto diligente e l’amico era quasi sicuro che fosse la prima volta in assoluto che lei non rispettava anche solo una delle tante regole di Hogwarts.
Guardava i capelli rossi della ragazza che si srotolavano sulle sue gambe come una pergamena e trattenne a fatica l’impulso di passare le mani in mezzo a quelle morbide ciocche.
-Sai, stare così mi ricorda mio padre- mormorò  lei -Quando ero a casa ci sedavamo sempre così davanti alla televisione e lui mi accarezzava sempre i capelli finché non mi addormentavo- sbadigliò una seconda volta, sempre più stanca- Sarei voluta tornare a casa per Natale, ma dopo l’ennesima litigata con Tunia ho deciso di lasciar perdere e mi sono inventata una storia su quanto fossero difficili gli esami di quest’anno.
Severus l’ascoltava distrattamente  continuando a contemplarla senza vergogna, mentre lei raggomitolava le gambe sul letto.
Non sapendo assolutamente come muoversi, lui teneva le mani scioccamente abbandonate sul materasso, incapace di fare alcunché.
Poi, dopo un silenzio durato più a lungo dei precedenti, sentì il respiro di lei farsi improvvisamente più lento e regolare.
Il ragazzo si alzò cautamente guardando il viso dell’amica profondamente addormentato, accarezzandole dolcemente i morbidi capelli e, nonostante l’imbarazzo gli arrossasse sempre di più le orecchie, la coprì con un piumone rimboccandoglielo lentamente.
Le accarezzò nuovamente i capelli e, lanciando uno sguardo ad un pacchetto regalo che troneggiava rosso e dorato sul suo comodino, sussurrò a Lily un: -Beh, spero che ti piacerà.
E, stendendosi sul letto, Severus spense la luce.
 

 
 
-Bocca Dorata-
 




*Risvolto a piè pagina dell’autrice (?)
Ok, ok, ok non uccidetemi perché non ho scritto che cos’è il regalo (si nasconde dietro una scrivania) e dire che compare anche nel titolo!
Però in realtà è una scelta voluta perché così ognuno di voi può immaginare quello che preferisce e magari farmelo sapere con un commento.
Esatto, si tratta di un abile azione commerciale (?)
In realtà sono stata a lungo combattuta sulla decisione di pubblicarla o meno perché mi sembrava un po’ superficiale e sciocca e così vorrei davvero, davvero, sapere cosa ne pensate voi! Alla prossima!
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Bocca Dorata