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Autore: AlwaysAttract    05/10/2013    5 recensioni
Ed è quando si mette a piangere che capisce di non riuscire a farcela un minuto di più senza di lui, senza sentirlo vicino.
Basta solo un messaggio, una sciocchezza, per farlo stare meglio.
Spin-off di "Look at me, look at you"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Look at me, look at you'
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Note: Hello! Oggi ero molto in vena e molto nostalgica, così ho pensato di scrivere un piccolo spin-off della mia storia “Look at me, look at you”. Non so se si può leggere da sola senza aver letto la long, anche perché ci sono alcuni riferimenti, comunque vi consiglierei di leggerla.
Per chi ha già letto la storia, questo spin-off è ambientato nel periodo in cui sono diventati amanti e Harry ancora non ha incontrato Nick. Detto questo mi congedo augurandovi una buona lettura.
Un bacio (:
 
Text me and I’ll text you
 
È una penna blu quella che tiene in mano ed è un block notes vecchio di due tre anni quello che ha appoggiato sulle ginocchia chiuse. L’unica fonte di luce che illumina fiocamente la sua stanza è quella che proviene dall’abatjour sul comodino e che gli permette di vedere cosa sta scrivendo, o meglio, scarabocchiando.
Gli sembra di essere tornato ai tempi del liceo quando invece di studiare storia scriveva il nome di Louis sulle pagine e ci aggiungeva i cuoricini, ascoltando dal suo mp3 “Isn’t she lovely” di Stevie Wonder e pensando costantemente e senza mai un attimo di pausa al suo fidanzato.
Così, la lingua tra i denti e la fronte corrugata, Harry sta scarabocchiando il nome di Louis su quella pagina aggiungendoci le frasi più belle che conosce della sua playlist personale e disegnando alcuni anelli, come quello che porta al dito e che non ha più tolto.
Si rende conto di essere diventato veramente patetico appena si accorge che non c’è un solo spazio bianco sulla pagina per poter scrivere un’altra volta il nome del suo ex fidanzato.
Ed è quando si mette a piangere che capisce di non riuscire a farcela un minuto di più senza di lui, senza sentirlo vicino.
Ma basta solo un messaggio, una sciocchezza, per farlo stare meglio.
Impulsivo come sempre, prende il suo cellulare e senza pensarci due volte digita un messaggio veloce, un semplice “mi manchi”, e chi se ne frega se sono le due di notte e che Louis sicuramente starà dormendo nel suo letto e con il suo fidanzato affianco.
Con ancora le lacrime agli occhi aspetta la risposta di Louis per cinque minuti poi, frustrato, batte il pugno sul materasso per tre volte e spinge il viso sul cuscino, chiedendosi cosa cazzo starà facendo Louis per non rispondergli oltre che a dormire.
Gli salgono i brividi su per la schiena, non quelli belli ma quelli di terrore, solamente immaginando il corpo minuto di Louis intrappolato sotto quello di Evan, il suo fidanzato. Pensa che sia seriamente irreale questa situazione perché il giorno prima era lui quello che stava amando Louis e il corpo di Louis. Harry odia Evan e odia fare l’amante, vorrebbe Louis tutto per sé.
Ha le gambe traballanti quando si alza dal letto e si avvicina all’armadio, tira su con il naso appena prende una delle due camicie di Louis e la indossa: è corta dalle maniche e non riesce ad abbottonarla del tutto perché ha il petto troppo ampio, perciò la lascia sbottonata e con le maniche tirate su fino ai gomiti.
Profuma del sesso che fa con Louis, il suo sudore è intrappolato tra le cuciture e c’è qualche macchia di sperma qua e là ma è bellissima ugualmente e lo fa sentire meno solo.
Sussulta sul posto appena il suo cellulare vibra e si illumina e lo afferra velocemente per leggere cosa Louis gli ha scritto.
“Anche tu mi manchi” c’è scritto nel messaggio e il cuore di Harry inizia a galoppare più velocemente, desiderando Louis ancora di più.
“Hai fatto sesso con Evan?” chiede nettamente e senza nessuna vergogna e forse ha un po’ paura della probabile risposta di Louis.
Passano alcuni minuti prima che un altro messaggio arrivi e “No” legge con sollievo, “non ho voluto perché sento ancora il tuo odore addosso e non voglio mischiarlo con quello di nessun altro”.
“Vieni da me” digita in fretta con una piccolissima speranza nel cuore.
“Come faccio? C’è Evan” risponde immediatamente Louis ma Harry non fa in tempo a scrivere qualcosa che un altro messaggio appare sulla loro conversazione, “ok, mi invento qualcosa”.
 
Louis è a casa sua in meno di mezz’ora. Harry appena lo vede lo abbraccia e piange sulla sua spalla, dicendogli che lo ama e che gli mancava.
Fanno l’amore sul divano dicendosi poche parole perché l’importante è esserci e sentirsi, e comunque Harry non vuole sprecare del tempo a parlare quando con la bocca può fare ben altro, di molto più eccitante e piacevole.
La camicia che Harry indossa passa immediatamente a Louis e Harry bacia la sua pelle scoperta e la bagna con la lingua, perdendosi nei gemiti di Louis quando spinge più forte nel suo piccolo corpo e lo fa tremare tutto, dai piedi freddi alle ciocche di capelli che sta stringendo tra le dita.
Harry graffia le cosce di Louis appena viene e Louis fa altrettanto con le sue spalle, portando la stanza in un silenzio fatto solamente di ansiti veloci.
Si guardano a vicenda e si dicono ti amo con gli occhi, poi si baciano lentamente a labbra chiuse, dolcemente, fin quando «devo andare» dice Louis.
Harry scuote la testa e lo stringe più forte per non farlo andare via e per imprimersi le sue forme sulla sua stessa pelle, «resta» mormora.
   
 
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