Londra,residenza del duca di Asterburg.

“Chissà se riuscirà a cambiarla?”Dice lasciandosi cadere sulla sedia.
“io credo di si caro, lui è diverso dagli altri”.

“Si, è nato in campagna e ha fatto molta strada nella vita,sa cosa deve fare e come deve essere,credo che tu abbia ragione, credo sia la persona giusta per aiutare nostra figlia”.
“Si,caro,quando dovrebbe arrivare?”
“Domani con il treno.”

“Certo che si cambia molto per le persone che si amano, sono certa che qualche anno fa non ti sarebbe mai nemmeno sfiorata l’idea di chiamare un contadino per aiutare nostra figlia, visto che siamo duchi da generazione e generazione,agli aristocratici non viene in mente di far entrare nella loro casa il popolo se non come servitori”.

“Già, ma nostra figlia non la pensa così e di questo dobbiamo ringraziare tutti i libri che legge”dice stringendo i braccioli della sedia.
“Caro che tono irritato e collerico, sai io non credo sia un male, siamo tutti esseri umani, anche se vediamo da paesi e famiglie diverse e con ceti sociali diversi, questo non bisogna scordarlo”.

Alza il capo e la guarda. “Sarà come dici, ma a me interessa solo che aiuti mia figlia e se questo porta a qualcosa credo che potrei sopportare di vederlo in casa,anche se è un ufficiale di sua maestà, prima era un semplice contadino,non scordarlo cara,spero non segua gli ideali di nostra figlia”.
“Hai ragione, ma cerchiamo di cambiare il nostro punto di vista” dice pacata.

“Mh, dovresti smetterla di dare ragione ad Annabella, comunque vedremo cosa accadrà domani al ballo, ci saranno anche molti possibili pretendenti alla sua mano, ormai a quasi ventuno hanni, è in età da marito e non vedo quale sia il problema di farla sposare con qualcuno che possa unire le nostre casate e che ami”.

“speriamo che succeda con qualcuno che ami, oltre ad essere potente e ricco, se proprio vogliamo sperare in tutto”.
“già tesoro speriamo bene”.