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Autore: Jack RedFlag    06/10/2013    2 recensioni
Racconto sulle vicende degli Evanescence (dal tour europeo all'amore tormentato di Amy e Shaun e così via...), narrati in piccoli capitoli che non seguiranno di pari passo la 'realtà'.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Evanescence Story'
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Prologo
Merda, merda, merda!!
Pensava continuamente la Lee, appena uscita dagli uffici della Wind-Up Record dopo aver stipulato il suo primo contratto discografico con una major; finalmente gli Evanescence avrebbero riscosso il successo che meritavano, si disse.
Ben, dal canto suo, sembrava tutto fuorché felice: -Che hai?- gli chiese Amy, senza troppi giri di parole.
L'uomo posò il suo sguardo verso i suoi occhi e per un attimo trattenne il fiato; nonostante tutti quegli anni trascorsi insieme, non riusciva ad abituarsi alla sua avvenenza. La donna corrugò la fronte spazientita: -Non sei felice?- continuò -finalmente abbiamo un contratto importante e te ne resti lì impalato?- disse con tono divertito. Nemmeno lei ci credeva fino in fondo.
-Vedi...- esordì Ben -Non sarà facile. Abbiamo bisogno di altra gente per fare della buona musica. Io te e David, da soli, non ce la faremo mai-
Amy, quasi incurante delle sue parole, avanzò verso la macchina trascinandoselo dietro con la forza: -l'ho sempre detto che tu pensi troppo, Ben.- Partì una risata preceduta ad un abbraccio che lo colse alla sprovvista, sussurandogli poi all'orecchio: -Ce la faremo, insieme.-
 
Capitolo I
-Allora: 
"Long lost words
whisper slowly to me
Still can’t find
what keeps me here"

qui parto senza alcun effetto vocale, con:
"When all this time
I’ve been so hollow inside
I know you’re still there"

e poi vado col ritornello...-
David scrutò con attenzione quel piccolo foglietto di carta stropicciato che la donna, seduta al suo fianco, teneva tra le mani; -E..?- la invogliò a proseguire.
-Ritornello che non ho ancora scritto, così come il resto della canzone.- confessò scocciata, abbandonandosi completamente sul divano. -Non ho ispirazione, Dave, non so come fare-
-Non puoi fermarti proprio adesso, è l'ultima canzone che dobbiamo incidere dopodiché è fatta!- 
La donna stizzita, si passò la mano tra i capelli volgendo il suo sguardo altrove.
Ecco che mi sale... calma Amy, calma!
David recepì il messaggio; si mise in piedi e donò un ultima occhiata alla sua piccola. -Amy non voglio pressarti ma mancano solo due settimane per consegnare il materiale e...- 
Incrociò il suo sguardo per un nano secondo cogliendola in lacrime; gli si strinse il cuore. 
-Vuoi che parli con Ben?-
Quel dannatissimo bastardo?!
-No Dave, non sono affari tuoi... La nostra storia è una cosa a parte che non interferisce con il lavoro della band, te lo assicuro- rispose tutto d'un fiato; prese il cuscino al suo fianco stringendolo a sé per trovarvi un po' di conforto, anche se aveva voglia di sfogarsi, di parlare con qualcuno che non fosse sua sorella o sua madre che le avrebbero dato ragione a prescindere da tutto.
-Mi manca, Dave...- borbottò, tenendo gli occhi puntati al suo cuscino. David si mise in ginocchio dinanzi a lei, per scorgerla al meglio.
-Mi manca il Ben Moody del campus, mi manca la sua passione per la nostra musica...-
-Siamo tutti un po' tesi Amy, lui più di tutti.- cercò di rincuorarla -vedrai che è una fase passeggeria, sia per la band che per voi due. Finiamo questo cazzo di album e facciamo conoscere a tutto il mondo chi siamo!-
Partì una risata da entrambi, David non aveva il carisma di un leader ma in compenso la stima che Amy provava nei suoi confronti gli fu più che sufficiente per incoraggiarla a continuare. -Come farei senza di te, eh?- prese il cuscino che aveva tra le mani e lo usò per colpirlo in pieno volto facendogli perdere l'equilibro.
-Figlia di..!- David si vendicò subito dopo riversandole un intera bottiglina d'acqua addosso.
Se c'era tensione, come diceva Hodges, loro non lo davano troppo a vedere.
 
Capitolo II
Consegnato anche l'ultimo singolo dell'album (che poi divenne la n.5), Haunted, alla casa discografica, tutti i membri della band andarono a festeggiare in un bed and breakfast della zona a suon di birra e hamburger; prenotarono poi una stanza ciascuno nel locale stesso.
A notte fonda, qualcuno bussò alla porta della camera del leader; Amy riuscì faticosamente a svegliarsi -aveva bevuto meno di tutti, in compenso- e ad aprire.
-Ciao Amy, devo parlarti- disse David, precipitandosi nella stanza, incurante della risposta. La ragazza, visibilmente spossata e silenziosa, si rimise a sedere sul letto attendendo con curiosità ciò che aveva da dirgli.
Hodges era più teso che mai.
-Voglio essere franco con te, Amy- Esordì -voglio abbandonare il gruppo per dedicarmi a qualcosa di... diverso.-
La ragazza spalancò gli occhi incredula, dispiaciuta ed arrabbiata insieme: -No andiamo, non puoi abbandonarmi così Dave!- fu l'unica frase che riuscì a dire in quel momento. Attese un istante prima di formulare un ulteriore domanda: -perché? Cos'è che cerchi?- 
L'uomo sospirò vistosamente. -La mia permanenza qui, rovinerebbe solo l'atmosfera che tu e Ben siete riusciti a creare-
-Perché dici questo?-
-Vedi, io sono un fedele cristiano...- colse la collana a forma di croce nascosta nel colletto della maglia e gliela mostrò -e non voglio influenzarvi in qualche modo. Ne tantomeno voglio... abituarmi.-
I loro sguardi s'incrociarono; Amy sapeva che sarebbe stato inutile forzarlo a restare ed era cosciente delle difficoltà che David aveva affrontato per tutto questo tempo. Anche lei, tempo fa, aveva la sua stessa fede in Dio. Scese dal letto per dirigersi verso di lui ed abbracciarlo con tutta la forza che aveva in corpo.
-Grazie di tutto- gli sussurò.
-Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiedere.-
 
Capitolo III
-Bring Me To Life spacca di brutto, Amy. Secondo te perché?-
-Perché, Ben?-
-Perché è dannatamente orecchiabile! Il ritmo di questa canzone ti entra in testa, è indimenticabile.-
Amy era seduta sullo sgabello in sala registrazione mentre teneva le mani impegnate col suo microfono; ascoltava quasi svogliatamente quella canzone -Bring Me To Life- mentre osservava lo sguardo accusatorio del suo compagno.
-E con questo? Tutto il cd è orecchiabile, altrimenti non avremmo avuto in programma il tour- rispose, posando finalmente il microfono sul bancone.
Com'era solito fare, si esercitava da sola in sala registrazione per prepararsi e per concentrarsi al meglio prima dell'inizio di un concerto. Gli Evanescence si erano già esibiti diverse volte dall'inizio del tour mondiale, la stanchezza e lo stress cominciarono a farsi sentire.
-Non capisci...- esclamò Moody crucciato in volto -Fallen sta andando alla grande perché è commerciale!- 
Amy gli lanciò un occhiataccia: -Da quand'è che per te, siamo commerciali?-
-Da quando ho aperto i miei orizzonti musicali, Amy. Ascolta questi...- Ben accese il computer presente sul bancone dinanzi a lei; un istante dopo, si udì nella stanza l'inconfondibile musica dei Linkin Park seguiti subito dai 30 Seconds To Mars.
La donna, stizzita dall'ennesima canzone che Ben avviava dal pc, si mise in piedi abbassando di netto il volume delle casse nella stanza.
Sorpreso dal suo gesto, le lanciò un occhiataccia; -Cosa stai cercando di dirmi, Ben? Che dobbiamo cambiare modo di comporre musica solo per vendere qualche copia in più?-
Partì una risata sarcastica: -"qualche copia in più?"- scimmiottò. -Ne abbiamo già discusso Amy. Se vuoi avere successo, devi produrre un certo tipo di musica!-
Il tono della sua voce divenne paurosamente aggressivo; indietreggiò per evitare qualsiasi sua reazione: -Esatto, ne abbiamo già discusso- disse -io non cambio idea, e i ragazzi sono d'accordo con me.-
-Stupida...- borbottò; notò che la figura della donna dinanzi a lui diventava sempre più piccola: -che stai facendo? Perché ti allontani?- esclamò perplesso.
La donna evitò il suo sguardo. Era nervosa, Ben lo intuì dal suo consueto modo di massaggiarsi i capelli.
Sbuffò: -Amy, dammi retta. Per il bene della band...-
-No, Ben- lo interruppe -quando abbiamo deciso di formare gli Evanescence, non la pensavi così. Noi facciamo musica, la nostra musica, e può piacere o meno alla gente ma l'importante è che piaccia a noi... Non voglio cantare o scrivere pezzi di qualcun'altro solo perché vende!-
Il ragazzo cominciò a guardarla esitante -se è questo quello che vuoi- disse, dirigendosi all'uscita posta alle spalle di quella che un tempo era la persona che amava. 
La donna si voltò scorgendo le possenti spalle di Moody allontanarsi via via sempre più da lei; aveva una voglia matta di corrergli dietro e di fermarlo.
Perché te ne vai? Cos'è che non ha funzionato?
Ma poi rifletté che forse, questa, era l'occasione giusta per fare quello che avrebbe dovuto fare tempo prima.
Il successo aveva cambiato Ben Moody, spingendogli a credere che fosse l'unico motivo per cui valeva la pena comporre canzoni... Ma non era così.
Per Amy non era così.
Per gli Evanescence, non era così.
 
Capitolo IV
Parigi, era la prossima tappa.
Dopo l'abbandono di Ben Moody nel bel mezzo del tour, David riuscì a convincere il chitarrista dei Cold, Terry Balsamo, ad unirsi agli Evanescence. 
"Aiutali a finire il tour" furono le parole esatte di Hodges. Tuttavia, Terry non nascose la stima che aveva per la band ed accettò senza ripensamenti.
Questi, riuscì a trovare subito il giusto feeling con gli altri, anche con Amy stessa che si mostrò all'inizio riluttante all'idea di continuare il tour senza il membro co-fondatore della band, nonché suo amico e, in passato, amante; tuttavia, fu necessario tant'è che  lei stessa chiese a David di aiutarla.

Erano tutti riuniti sul palco per decidere la scaletta delle canzoni da suonare in concerto; non ne avevano mai una fissa, piaceva diversificare e delle volte cantavano delle cover di altri artisti. I francesi avrebbero ascoltato la cover di Zero, dei Smashing Pumpkins
-Allora ragazzi- richiamò l'attenzio la Lee, seduta al centro del palco con gli altri ad accerchiarla -Will Boyd non c'era- tenendo un foglietto ed una penna tra le mani -avete delle preferenze sull'inizio?-
-Perché non facciamo scegliere a Terry?- propose John, mentre accordava la sua chitarra, con fare indifferente -a me sta bene qualsiasi cosa.- concluse allontanandosi dal gruppo per dirigersi alla sua strumentazione.
-E' di grande aiuto signor LeCompt!- commentò ad alta voce Rocky con tono divertito.
Amy si limitò a sbuffare, consapevole del fatto che l'abbandono di Ben e David aveva segnato una crepa profonda all'interno del gruppo.
E' difficile mantenere a galla una nave che affonda, da soli.
-Se posso...- borbottò Terry, incerto -Inizierei con quella che reputo più difficile: Whisper. Per poi continuare con Imaginary e Going Under.-
Amy cercò un cenno di assenso da parte di Rocky che non tardò ad arrivare. -Dopo 'Going Under', il gruppo fa una pausa mentre tu canti Hello e...- fece quando venne interrotto dalla donna: -No! 'Hello' voglio che sia l'ultima...- disse.
I due non si opposero -sei tu il capo- commentò Gray, corrugando la fronte, un po' infastidito. Terry le sorrise accondiscendente.
Amy si levò da terra, scelse tre canzoni come 4a,5a e 6a per poi consegnare il foglio a John, intento a bere una lattina di birra: -Tieni, scegli tre canzoni e chiama Will per una conferma. Se non gli piace la lista, fammelo sapere che la rivediamo tutti insieme.- esclamò, voltandogli subito le spalle.
-Agli ordini capo!- disse dopo qualche istante, gettando con forza la lattina per terra.
Leggere "Hello..."


 
Nota:
Non so dove voglio andare a parare con questo scritto, ed è principalmente per questo che l'ho intitoloato "Unexpected" (inaspettato) perché sarà una sorpresa ogni capitolo che scriverò anche per me. XD 
Nella parte finale ho citato "Hello...", un racconto che ho scritto prima di questa e ci terrei molto che lo leggeste http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2131318&i=1 anche per non trovarei dei "buchi" quando leggerete il capitolo successivo al IV.
Spero vi piaccia e ci terrei conoscere i vostri pareri e/o consigli.
Alla prossima!
   
 
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