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Autore: nayaholicontheroad    06/10/2013    3 recensioni
"Santana rispondimi! Santana, ti ho detto di rispondere alla mia domanda" urlò Brittany al telefono.
"Io, io.. non, lei è.." mormorò con una voce impaurita Santana.
" Chi è quella ragazza?! Chi è? Giuro che se tu non mi rispondi io prendo il primo aereo per New York e ti ammazzo".
Brittany ormai era fuori di sé. Lo aveva capito, aveva capito che Santana aveva un'altra anche se questa le aveva giurato che non l'avrebbe mai tradita e che sarebbero state insieme per sempre.
"Lei si chiama Dani" riuscì finalmente a dire San, dopo ben cinque minuti di angosciante silenzio e sospiri.
" Dani?! Bene, allora vengo a New York e VI ammazzo"
Cadde la linea. Santana deglutì a malapena e prese a torturarsi il labbro inferiore. Sentì dei rumori provenire dall'altra stanza: Dani la raggiunse e le cinse delicatamente la vita da dietro
" Chi era amore? Sembri preoccupata.."
" Solo il lavoro, tesoro"
Oneshot.
Cosa succederebbe se Santana tradisse Brittany con Dani?
STAY TUNED (:
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Nuovo personaggio, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell'autrice: Premettendo che la mia OTP è la Brittana, ho pensato di provare a scrivere qualcosa sulla Dantana. Non mi sentivo di fare un'intera FF, quindi ho optato per una one-shot. Spero vi piaccia: ovviamente Brittany c'è. Lei c'è sempre :D RECENSITE, COMMENTATE, DITEMI CHE NE PENSATE. Grazie a tutti i lettori, Cami P.S: Brittana is endgame. LOL

"Sei sicura che fosse solo il lavoro? Mi sembri preoccupata, ma puoi dirmi tutto, lo sai". 

Dani continuava a disegnare infiniti cerchi con il pollice sulla clavicola di Santana che era angosciata. Come avrebbe potuto dirglielo? Come avrebbe potuto dirle che aveva già una ragazza? 

Santana amava Brittany, ma non l'amava più come prima. Dopo che si era trasferita a New York e la sua ragazza era stata presa al MIT, la loro relazione aveva iniziato a cambiare: non c'erano più scherzi, battute, telefonate a mezzanotte, abbuffate di pancakes, duetti improvvisati nella doccia. Erano diventate adulte, e se c'era una cosa che impauriva Santana era la "maturità". 

Dani, invece, rappresentava tutto ciò che lei e Brittany avevano avuto un tempo. Era diversa dalla bionda, questo era certo, ma era perfetta: le bastava uno sguardo per capire la latina, che era riservata, chiusa, schiva. 

Santana girò leggermente la testa e strusciò il suo naso contro quello di Dani. I loro sguardi si incatenarono per un lunghissimo istante, fino a quanto Santana non abbassò lo sguardo, colpevole, e si concentrò sulla bocca dell'altra. 

Iniziò a baciarla lentamente mentre le loro lingue si cercavano curiose. Dopo alcuni minuti la maglia enorme degli Yankees che Dani indossava era finita in terra, insieme al suo reggiseno ed ad un mucchietto di altri vestiti. 

Mentre la baciava, Santana si fermò a pensare per un minuto che la ragazza aveva un odore meraviglioso, era una specie di mescolanza tra cioccolato, fragola e lavanda, qualcosa di stranissimo ma che funzionava. Qualcosa di assurdo, folle ma che esisteva. 

Lentamente Santana portò le sue mani fino all'intimità di Dani, che sospirò felice appoggiando la testa sulla spalla dell'altra. 

 

Fecero l'amore due volte quel pomeriggio e quando finalmente la sua ragazza si addormentò, Santana andò in bagno e si guardò allo specchio: si sentiva sporca, cattiva, stupida. Aveva ferito due persone meravigliose ed tra poco le avrebbe perse entrambe perché Brittany sarebbe venuta a New York e le avrebbe sbattuto la verità in faccia. 

 

Perché non era riuscita a chiudere con Brittany? L'amava, lo sapeva ma tutta questa situazione era estremamente sbagliata. Tutte le volte che aveva provato a chiudere la loro relazione, non c'era riuscita, non era riuscita a chiudere con Brittany perché l'amava troppo, ma non l'amava abbastanza da evitare di tradirla ed amava troppo Dani per lasciarla, ma non abbastanza da perdere anche Brittany. 

Codarda. Si sentiva una codarda, una bambina. 

"Cazzo" pensò "sei proprio un'idiota, un'idiota di dimensioni colossali. C'è una cosa che devi fare ora, devi svegliare quella meravigliosa ragazza che dorme, dirle di Brittany ed iniziare ad impacchettare le tue cose. E' questo che devi fare Santana" pensò tra sé e sé, andando avanti ed indietro per il bagno di casa sua, o almeno, casa sua ancora per poco. 

Pensava e ripensava alla cosa più giusta da fare, ma non c'era nulla. Niente al mondo avrebbe potuto evitare il fatto che avrebbe ferito due persone quel giorno, due persone a cui lei teneva. Le lacrime iniziarono a scendere ed a rigarle le guance. Si odiava. 

 

                                                                                                       ---- 

 

Cinque ore, cinque ore e non era riuscita a dirle niente. Niente di niente. Aveva lasciato che il pomeriggio scivolasse nel torpore e nella pigrizia, cercando di comportarsi normalmente. Si sentiva così in colpa quando si ritrovava a guardare Dani che dormiva come se fosse la cosa più bella del mondo e non riusciva a spiegare come avesse potuto ferirla così tanto. 

Il campanello suonò per quasi due minuti consecutivi. Santana sapeva chi era ed aprì la porta. Aveva paura, una paura cane. 

                                                                                                       ----

Brittany entrò nel loro appartamento con una falcata furiosa. Aveva le guance ed il naso arrossato, gli occhi blu guizzavano da una parte all'altra della stanza, osservando Dani e Santana. I capelli biondi erano raccolti in uno chignon perfetto. Era stupenda. Santana incrociò il suo sguardo per un attimo e si ritrovò a pensare a quanto avrebbe voluto baciarla. 

"Bastarda, io sono una bastarda" pensò Santana. 

"Amore, chi è questa donna?! Perché hai aperto la porta?" strillò Dani con una voce impaurita, portandosi istintivamente le mani al volto. 

"Fai finta di non sapere chi sono? C-che razza di piccola subdola traditrice! Tu, t-tu sai benissimo chi sono". Brittany era così arrabbiata che le sue mani tremavano sotto il cappotto e non riusciva a parlare senza stringere i denti. 

"IO NON TI CONOSCO! CHI DIAVOLO SEI? E' PERCHE' SEI UN CASA MIA?!". La voce di Dani era venuta fuori con rabbia questa volta, lo spavento se n'era andato e le due "ragazze" di Santana si fissavano in procinto di sbranarsi. 

"Io, i-i-o vi devo una spiegazione" mormorò abbassando gli occhi la latina mentre le lacrime le solcavano il viso ambrato, illuminato dalla luce invernale che entrava dalla finestra. 

                                                                                                        ---- 

 

"Quando mi sono trasferita a New York, due anni fa, le cose andavano benissimo. Io e Brittany ci eravamo appena rimesse insieme e tutto andava alla perfezione. Vivevo con i miei due migliori amici e la mia ragazza passava con me praticamente ogni weekend. Era tutto meraviglioso, ma poi.." 

La voce di Santana si interruppe. 

"Ma poi?" fecero le altre due in coro. 

"Ma poi tutto ha iniziato a cambiare. Tu, Britt, sei stata presa al MIT e sei, tu sei cambiata. E' cambiato tutto tra di noi: non sei più la stessa persona che eri prima e con questo non mi sto giustificando, non sto dicendo di non aver sbagliato perché io ho fatto un gran casino, ma sai anche tu che le cose tra noi non vanno più bene. Ci è mancato il coraggio di lasciarci.."

"Vuoi dire che.. tu vuoi dire che stai con lei?" disse in uno straziante lamento Dani che aveva alzato la mano ad indicare Brittany. 

Santana annuì e riprese a parlare. 

"Un giorno, quando lavoravo alla tavola calda a Broadway, ho incontrato questa ragazza meravigliosa e tutto ha ripreso ad andare per il verso giusto per me- lei mi ha capita, mi ha apprezzata ed amata. Io la amo, ma amo anche te Brittany. Tutto questo è così sbagliato. Però, ora, Britt, guardami negli occhi e dimmi se è possibile non vedersi per otto mesi quando due persone stanno insieme? Sono otto mesi che non ci vediamo e Dani abita qua da sei. Ci sentivamo una volta a settimana perché tu "eri troppo impegnata con i corsi primaverili" e poi "a trovare una risposta alternativa all'equazione di Navier" oppure ad "insegnare a delle matricole degli assurdi teoremi". Ora dimmi, se la nostra è stata, negli ultimi otto mesi una vera relazione? Dimmelo" concluse Santana con tono arrabbiato ma sinceramente dispiaciuto. 

"No, non lo è stata ma questo, ma questo non ti ha dato il diritto di tradirmi. Perché non mi hai chiamata dicendomi che era finita?!" urlò Brittany con le lacrime agli occhi. 

"Per lo stesso motivo per cui non lo hai fatto tu: assenza di coraggio. Ho sempre sperato che saremmo ritornate ad essere quelle ragazzine spensierate del liceo, ma il liceo è finito Britt" rispose la latina. 

"Dani, io.. io non posso spiegarti quanto sia amareggiata e dispiaciuta. Sei libera di prenderti questa casa, io me ne andrò, non merito nulla. Non mi vedrai mai più! Mi dispiace, mi dispiace, per entrambe. Sono stata una bastarda, una cretina, una stupida. Mi dispiace di non averti detto di Dani prima, Britt, e di non aver avuto il coraggio di chiudere. Tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto perché sono un'orgogliosa innamorata. Mi dispiace, Dani, per tutte queste bugie. Ti ho mentito su tutto questo, ma.. ma non ti ho mai mentito su quello che provavo". 

                                                                                                        ----

Brittany si era voltata e se n'era andata, senza guardarsi indietro. Sull'aereo, di ritorno a Boston, si era fermata a pensare: non le faceva così tanto male, la relazione finita. Era più che altro una 'liberazione', se così possiamo dire. Le faceva più male il fatto che le avesse mentito ma Britt sapeva di non essere stata una brava fidanzata, lo sapeva assolutamente. 

Guardò fuori dal finestrino mentre l'aereo decollava, alzandosi sopra quella sterminata città. Una lacrima non riuscì ad evitare di bagnare la sua guancia. Ed in un istante pensò, rilassata: "Santana, paperotta, spero che un giorno tu conquisti tutta questa città". 

                                                                                                         ----

Dani aveva corso fino ad un'anonima panchina di Central Park. Aveva bisogno di scappare. Tutta la sua vita sembrava un'enorme menzogna. Tutto. Santana, la sua latina, le aveva mentito: le aveva mentito su tutto. Era impaurita, arrabbiata, scossa ma l'amava ancora per quanto avrebbe voluto odiarla. Per quanto avrebbe voluto odiarla, non riusciva ad amarla di meno, nemmeno un pochino, nemmeno per un secondo. 

Aveva sbagliato, Santana aveva sbagliato perché le aveva detto una bugia, una grande bugia. Non aveva chiuso qualcosa di finito con la sua precedente fidanzata. Non aveva messo la parola 'fine' a qualcosa già terminato. 

L'amava però, loro si amavano nonostante tutto. 

E quando da lontano vide una figura a lei familiare che correva, avvolta in un cappotto color amaranto, non riuscì, per quanto tutte le molecole del suo corpo lo avessero voluto, fermarsi. 

Le corse incontro e si immobilizzarono, vicine. 

"Mi dispiace. Sono una stupida, ma ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo Danielle. E vorrei passare il resto della mia vita a dimostrartelo, a dimostrarti quanto mi dispiace, quanto ti amo. Non posso dirti che ti amo più di Brittany, ti posso dire che ti amo quanto ho amato lei. E l'ho amata molto. Ti amo in maniera diversa, però, ti amo come si amano le cose preziose, le cose che vuoi coltivare. Voglio costruire una famiglia con te. Voglio amare tutto di te". 

"Non sei perdonata. Devi sapere che non sei perdonata, perché hai sbagliato, ma mi hai appena detto che passerai il resto della tua vita a dimostrarmelo, giusto? Bene, scommettiamo. Se tra cinquant'anni ti avrò perdonata, vinci tu, altrimenti vinco io". 

Sorrisero, e si baciarono appassionatamente. 

La neve iniziò a cadere e Santana, appoggiata sulla spalla di Dani, alzò gli occhi al cielo e vide un aereo che attraversava la città. Pensò e sperò fosse quello di Brittany. 

"Ci ameremo per sempre, Britt, sempre" pensò.

Chiuse gli occhi, inalando il profumo buonissimo di Dani. 

   
 
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