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Autore: Sashy    01/04/2008    4 recensioni
La città del destino è una normalissima città dove si conduce una normale vita per tutti. Roxas e Axel sono due liceali, amanti dalla fine delle scuole medie, che però da tempo s'interrogano sul senso della loro esistenza e si chiedono se esistano altri mondi al di fuori di quella città.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ok, questa fic penso che la finirò XD ho sempre pensato a cosa succederebbe se Axel e Roxas andassero per i mondi, ed ecco il risultato.
Comunque,appariranno tutti i mondi in cui i protagonisti si amano, o almeno i mondi di cui film me lo posso affittare da blockbuster xD
Un altro fatto saranno i musical. Come penso saprete bene tutti, scrivere una scena è diversa da farla vedere e, se io descrivo quello che fanno i personaggi mentre cantano, rovino il pezzo. Percui ho pensato: io descrivo la scena, poi vi metto le canzoni su youtube o su altro e stesso voi userete la vostra immginazione per poter creare la scena nella vostra mente. E credetemi, è bellissimo <3
Un problema sarà il tempo. Contate che devo:
–Prendere il film e rivederlo nei dettagli. Devo memorizzare tutto per poi scriverci il capitolo sopra.
–Scrivere la storia sia mentre guardo il film che mentre me lo immagino coi personaggi di KH. E il fattore tempo qui non aiuta.
Quindi, credo che potrò scrivere una volta a settimana (minimo e massimo, visto che i dvd li posso tenere solo per 7 giorni)xD
Ah, dimenticavo: questi segni ->*Axel* segnano da quale punto di vista di quale personaggio viene raccontata la storia. Ovviamente, il metodo di scrittura è quello do kymy (Autrice di Sky Hgh), che ringrazio tanto xD
...Buona lettura.


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1. Destiny City [1]

*Axel*

Il Tramonto visto dal mare era forse la cosa più bella da vedere in città. Il color rosso-arancio, che riusciva a far cambiare il colore del cielo da blu a rossastro, riusciva ad illuminare quel limpido mare che sembrava purificato dal Signore.
La sabbia era...bella, senza neanche un sasso, qualche vetro, qualche conchiglia o qualche mozzicone di sigaretta. Era così soffice che quando la si prendeva in mano sembrava di stringere una nuvola, che pian piano scompare, senza farsi notare.
Axel lo amava. Amava quel tramonto, amava quel mare, amava quella sabbia così delicata che sfuggiva subito dalla mano di Roxas, permettendogli di usare la sabbia come una scusa per stringere la sua.

Ma Roxas che stringeva la sua mano gli faceva provare un sentimento ancora più grande.

«Axel...» Gli occhi bellissimi di Roxas lo stavano guardando –e quando lo guardavano, sentiva le farfalle nello stomaco–, e le sue labbra si avvicinarono al suo viso, facendo segno di baciarlo. Axel rispose lentamente, per creare l'atmosfera giusta, poi godette del momento in cui le sue labbra si posarono su quelle del compagno.

Un bacio amoroso in una bellissima spiaggia, mentre tramonta il sole.

Romanticismo a cinque stelle, praticamente.
Axel non aveva chiuso gli occhi: voleva ammirare quel viso perfetto riflesso dai raggi del sole che, col rossore che aveva in volto per l'imbarrazzo, lo fece diventare ancora più meraviglioso di quanto già era.
Le loro labbra si staccarono, più lentamente di quando si erano unite. Il loro sguardo ritornò sul tramonto.

«Lo sai perché il sole sembra rosso mentre cala al di sotto dell’orizzonte?» Disse Axel, cercando di rompere il ghiaccio: «E’ perché fra gli innumerevoli colori contenenti luce, il rosso percorre la maggiore distanza!»
Roxas fece una piccola risatina.
Era perfetto.
«Stai solo cercando di metterti in mostra, Axel!»
Era perfetto.
«Scusa. Che figuraccia.»
«No» perfetto «Mi piace quando cerchi di attirare l'attenzione.»
L'aveva già detto che era perfetto?

Roxas si avvicinò e lo continuò a baciare.
Axel non lo avrebbe mai fatto.
Non perché non voleva, ma perché aveva paura.
Erano due anni che stavano insieme, eppure gli sembrava ieri quando si erano fidanzati: Erano in terza media.
Hayner e Olette avevano spinto Roxas contro di lui, urlando «DATTI DA FARE!». Axel non aveva la minima idea di cosa volesse fare Roxas, ma al solo immaginarlo gli veniva il batticuore. Alla fine, Roxas gli confessò che lo amava, che voleva fidanzarsi e..bé, le solite parole che si usano quando ci si sta dichiarando. Axel non era mai stato tanto felice in vita sua: lo prese per il mento e lo baciò, dicendogli che per lui era okay.
Manco due secondi, e Roxas si mise a ridere.
«Ahah! Riesci a rendere patetico persino un momento come questo!»

Da allora, Axel ebbe il timore di dire una parola o di fare un'azione che Roxas avrebbe trovato patetica, che lo avrebbe allontanato da lui.
Axel non si sarebbe mai perdonato di questo, mai.
A causa di questa paura, Axel faceva restare i suoi pensieri romantici dove sono sempre stati: nella sua testa. Ogni volta che voleva fare romanticismo, sperava solo che anche Roxas lo volesse. A volte quella speranza diventava realtà, come il bacio sulla spiaggia, altre volte era solo tempo sprecato.

«Axel, secondo te esistono altri mondi al di fuori di questa città?»
«Chissà. Secondo te?»
«Secondo me sì. Una volta mio Zio mi raccontò di essersi trovato nell'antica Cina senza sapere come. Io penso che ci siano altri mondi, più arretrati o, perché no, più avanzati di noi.»
Axel fece un vero e proprio versaccio.
«Che c'è?»
«Più mondi, più persone da far stare alla larga dal tuo corpo.» Rispose Axel, senza pensarci.

Axel iniziava a pensare che Roxas adorava queste frasi che ricordavano il sesso. E più le diceva più se ne accertava. Ecco, ora ad esempio Roxas lo stava già baciando per il collo.
Dio, come adorava il sesso sulla spiaggia.


*Roxas*

Roxas era felicissimo di stare con Axel, davvero.
Ogni momento usato per stare con lui era magico, bellissimo, irreale. Prezioso, in una maniera quasi da essere geloso di quei momenti e delle persone che volevano provare a rubarli.
E le persone che ci volevano provare erano tante.
Axel era il più bello della classe, oltre che fra i più simpatici, quindi era naturale che molte ragazze c'andavano appresso.
Molte ragazze. Quindi non c'aveva da preoccuparsi no? Erano solo ragazze.
Certo, erano innoque. Ma se si permettevano soltanto di toccarlo di nuovo, diventavano da ragazze a piccoli brufoli pelosi appena schiacciati dall'estetista.
Roxas non si fidava di nessuno. E quando dicceva nessuno, intendeva nessuno. Una volta, Axel gli fece visita quando era ammalato, e lui invece di restarsene buono a letto si sforzò di stare con lui per assicurarsi che nessun membro della famiglia gli parlasse, da sua sorella a suo nonno.

Axel era troppo prezioso per lui.

Era come un bambino con il suo videogioco preferito: se lo portava dietro, ci giocava, ci pensava, scopriva i trucchi per giocare meglio, ma non lo prestava mai a nessun altro bimbo e, nel caso doveva, se trovava solo un piccolo graffietto nel CD, avrebbe costretto quel bambino a essere calpestato, picchiato, usato fino a quando non avrebbe chiesto scusa implorandolo con il sangue che gli usciva dal naso.
E Axel lo sapeva, glielo aveva detto varie volte.
Roxas aveva già una piccola attrazione per Axel dalla prima media, ma non era un sentimento importante e se ne fregava ben poco di lui. Il peggio arrivò in seconda: iniziò a frequentarlo di più, non tanto quanto il suo gruppetto di amici ma abbastanza, grazie alla sua compagna di banco che aveva buoni rapporti con lui.
Ma la decisione finale arrivò in terza: ormai era stracotto. Gli veniva sempre più voglia di fissarlo, e gioiva quando per un attimo i loro sguardi si incontravano. Trovava delle scuse per parlarci, o semplicemente per starci vicino. Quando gli parlava era agitato al pensiero di cosa poter dire per non fare figuraccie, il cuore gli batteva fortissimo e gli veniva da sorridere ad ogni cosa che lui diceva.
Diventò tristissimo quando venne a sapere che Axel si era fidanzato con una compagna di classe. Comunque, in breve, non so come venne a sapere del suo cuore spezzato, ma se lo ritrovò due settimane dopo sotto casa che gli urlava che 'quella lì' non gli piaceva, che l'avevano costretto (ma su questo non sa ancora oggi se crederci. Costretto. Ma come hanno fatto ad averlo costretto?!)
Fortuna che finì tutto per il meglio.

Anche se...certo, non voleva per niente dubitare di Axel, ma...non gli dimostrava mai un pizzico d'affetto. A prendere le iniziative su ogni cosa era sempre Roxas, e Axel lo seguiva con (apparente) entusiasmo. Quando facevano l'amore, era sempre Roxas a stare sopra e a giocare col suo corpo. Axel si limitava a baciarlo, a godere e a fare da seme (quello che nello yaoi penetra xD nd.me).
Forse Axel lo stava usando solo per il corpo.
D'altronde, che motivo aveva per piacergli platonicamente? Parlavano poco, prima del fidanzamento, e Axel non sembrava per niente interessato a lui.
Cercò di cacciare via questo pensiero. D'altronde, se non gli piaceva, non stava con lui per quasi tre anni.

Durante la strada di ritorno verso casa, riuscì a convincersi di questo fatto.
Era sera, ma non così tardi da far arrabbiare i genitori.
Stava per aprire la porta di casa, quando sentì delle risate.
Le riconosceva: Una era di sua madre, una di suo padre...e una di un uomo conosciuto. Aprì la porta, incuriosito, e trovò la madre e il padre che parlavano allegramente con un uomo.

«Oh, Roxas!» Disse la madre «Sei arrivato giusto in tempo! Il signor Hollwood voleva giusto informarti di una cosa!»
Holche?
«Roxas» iniziò a dire l'uomo «Complimenti! Ti sei guadagnato una borsa di studio! Te lo sei meritato, ragazzo.» Il signore gli fece per stringere la mano.
«....E..?»
«E allora, io e i tuoi abbiamo deciso di mandarti al college di Noterworks!»
«Il Noterwork è molto lontano» Spiegò il padre «ma potrai parlare con Axel attraverso computer e cellulare senza problemi. Inoltre verremo a trovarti di tanto in tanto e...»
«Ma state scherzando?!» iniziò a gridare Roxas «Come vi siete permessi di decidere senza il mio consenso?!»
I genitori cercarono di calmarlo.
«Roxas, ragiona» dice la madre «Non hai sempre detto di voler essere il meglio per Axel? Ebbene, quando uscirai da quel college, sarai super preparato per una vita con lui.»
«Ma Axel a quel punto si sarà già dimenticato di me! Non mi amerà più! E ci sono già un sacco di ragazze che gli vanno appresso e io..io...»
«Roxas, così si fa,e basta.» Disse il padre, dopo avergli dato uno schiaffo violentissimo.
Roxas non disse nulla. Se ne salì in camera correndo.

Iniziò subito a sbattere le mani contro il muro, a rompere tutto, a piangere.
Aveva fiducia in Axel, ma non abbastanza.

Voleva restare con lui.
Voleva stare ogni momento della sua vita con lui.


Roxas prese il cellulare e lo chiamò.

«Pronto, Roxas?»
«A...Axel..»
Roxas non riuscì a non piangere, facendo brevi singhiozzi.
«Cos'hai, perché piangi?»
«Iw...iwmieighenitowi...»
«Roxas, calmati.»
Roxxas respirò per un attimo. Cercò di rilassarsi. Smise di piangere e ricominciò a parlare.
«I miei genitori hanno deciso di trasferirmi in un college. Ho una borsa di studio.»
Silenzio. Roxas non sentì nulla, se non un tonfo dopo dieci minuti.
«Axel?»
«Cazzo, cazzo, cazzo. Mi dispiace, Roxas»
«Potremo sempre parlare per chat o per telefono.»
«Non sarà mai la stessa cosa.»
Ecco, questo era uno di quei momenti in cui Roxas pensava che ad Axel importasse solo del suo corpo.
Però gli andava bene così. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per non perderlo.
«Axel...»
«Sì?»
«Domani costruiremo una zattera.»
«Per che cosa?»
«Partiremo. Alla scoperta di altri mondi. Noi due. Insieme. Per Sempre



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Spero che l'introduzione vi sia piaciuta xD Beh, questo teoricamente dovrebbe essere il primo giorno di Destiny island in KH, anche se non è proprio uguale xD
Chiedo scusa per la parte di Roxas. L'ho scritta di fretta, e non so se ho fatto errori o l'ho scritta male.
Vi chiedo di recensionare (come sempre) e di seguirmi in questa idea (Come...beh, ancora più sempre.), perchè se siete fan dello yaoi (e specialmente di AkuRoku) non ve ne pentirete <3
Per il secondo cap, ci sentiamo venerdì. Grazie <3
  
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