Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: piccola twilighter    06/10/2013    1 recensioni
Bella e Edward vogliono sposarsi, e le cugine di lui vogliono aiutare Bella ad organizzare il matrimonio "chic e perfetto" imponendo alla ragazza cose che lei non voleva. Bella sentendosi costretta e oppressa decide di andare via per poter respirare e lasciando Edward. Entrambe avranno il cuore a pezzi ... Bella riuscirà ad affrontare le sue paure e tornare da Edward?
solo leggendo potete scoprirlo ... Baci :*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV EDWARD
Osservo il bellissimo skyline illuminato di New York dalle vetrate del mio ufficio e penso che sono un idiota. Dovevamo fare le cose io e te per il nostro matrimonio, ma preso troppo dal mio lavoro ti ho lasciato sola ad affrontare tutto e tu sei andata via. Io, Edward Cullen, 28 anni, brillante chirurgo della clinica di famiglia CULLEN HOSPITAL, mi sento la persona più idiota al mondo da tre settimane, da quando la donna della mia vita, Isabella Swan, 23 anni, laureanda in giurisprudenza ha chiesto una pausa dalla nostra relazione. Senza di lei mi sento perso e disperato, con lei vivevo e respiravo bene senza di lei mi sento niente. Afferro la giacca e torno a casa, non ce la faccio più a stare in ufficio. Quando arrivo a casa, dove il SUO odore è ovunque, mi butto nel nostro letto. Non ho voglia di mangiare, in questo periodo mangio solo a pranzo per le pressioni di mio fratello Emmett, lui, sua moglie Rosalie, mia sorella Alice e Jasper sono gli unici che sanno come sto, agli altri cerco di mostrarmi normale. Squilla il telefono di casa, un fastidio enorme, mi alzo e rispondo.
-pronto? –
-Ed sono la mamma, tutto bene? – risponde mia madre iper preoccupata dopo aver sentito il mio tono di voce assonnato.
-si mamma tranquilla sono solo stanco – ma lei ovviamente non se la beve
- Edward tesoro, devi cercare di capirla voi vi amate immensamente non potrebbe finire così – cerca di consolarmi mia madre. I miei genitori stravedono per Bella, l’hanno adorata dal primo momento che gliel’ho presentata e oggi comprendono la sua decisione.
-mamma non ce la faccio più senza di lei – dico sull’orlo di una crisi di pianto.
- l’hai cercata? –
-ha il telefono spento –
-vuole riflettere, e dovresti riflettere anche tu dato che è anche colpa tua –
-si lo so che è colpa mia mamma, non dovevo lasciarla nelle mani di quelle psicopatiche delle mie cugine –
- Lizzie e Sarah si sono offerte volontarie e loro non pensano mai di essere troppo pressanti –
-mamma, Bella per colpa loro ha litigato con Alice e Rose le sue migliori amiche, appena lei chiedeva il mio intervento io ero preso dal lavoro e loro la scoraggiavano ancora di più, spero che si facciano vedere poco da me altrimenti le strangolo –
-lo so Ed, lo so, ma basta parlarne non voglio che tu stia peggio, ti ho chiamato perché Rose ti vuole parlare, te la passo –
-va bene ciao mamma –
-ciao tesoro –
- Edward, ciao –
-ciao Rose –
-devo dirti una cosa, per favore non fare cazzate, ti prego –
-va bene Rose, te lo prometto, che succede? –
-Bella è partita è andata a Miami cinque giorni fa con le sue amiche Kate e Irina – e vado ancora più in pezzi – pensavo che dovevi saperlo, voleva andare da sola ma le ragazze hanno pensato che da sola avrebbe fatto qualche grossa cazzata e sono andate con lei –
-quando torna lo sai Rose? –
-non lo so mi faccio tenere aggiornata da Kate e Irina, Ed fatti venire qualche buona idea, adesso vado ci vediamo, ciao –
-ciao Rose – chiudo il telefono, mi spoglio e mi metto sotto le coperte. Non riesco a dormire vado nella cabina armadio e vado a recuperare qualcosa di suo, dove il suo odore è più forte e trovo una maglietta che le avevo regalato io e la porto nel letto con me. mi rimetto sotto le coperte e con la sensazione di avere una voragine al posto del cuore che sento sparito mi addormento, un sonno per niente sereno.
Quando mi sveglio sento dei rumori provenire dalla cucina e delle voci. Metto una felpa e mi dirigo in cucina. Trovo mia sorella Alice, mio cognato Jasper, mio fratello Emmett e mia cognata Rosalie. Saranno entrati con le chiavi che gli ho dato di scorta.
-mi avete fatto spaventare! Buongiorno ragazzi – li saluto con un lieve sorriso.
-buongiorno Edward, allora oggi è sabato e visto che non c’è niente da fare a meno che tu non abbia avuto qualche brillante idea, sai la notte porta consiglio, dovrai sopportarci  – mi saluta mia sorella.
-e la notte porta grandi consigli a volte – la appoggia Rosalie.
-la notte mi ha portato solo un consiglio ma non credo di poterlo mettere in atto in solo 24 ore, ma vi spiego tutto mentre facciamo colazione – ci sediamo e iniziamo a mangiare mentre spiego la mia idea.
-allora, non è brillante me penso sia buona prendo un aereo per Miami e vado a cercarla e quando la trovo la prego di tornare con me – dico mezzo soddisfatto.
-buona idea, ma Miami non è piccola e comunque non perdere il tuo tempo domani mattina tornano, Kate e Irina le hanno fatto ricordare dell’università, le mancano le ultime materie per la laurea e ha bisogno di tranquillità e non di fare stupidaggini – mi spiega Alice.
-bene allora devo farmi venire una grande idea, non riesco più a stare senza di lei – dico con tono molto triste.
-ehi noi siamo qui per aiutarti – mi consola Jasper.
-no ragazzi voglio fare tutto da solo, voi dovete solo tenermi aggiornato sui suoi movimenti, il resto voglio farlo io, voglio un aiuto minimo da voi – dico sicuro.
-va bene ai tuoi ordini, ma elabora qualcosa entro domani Ed lei ha bisogno di te e tu hai bisogno di lei, e noi con te vediamo solo sofferenza e dolore e nei suoi occhi quando è venuta a sfogarsi da noi abbiamo visto dolore e sofferenza – mia sorella Alice sgancia la bomba e sono ancora più determinato.
-Alice potrebbe sempre lasciare che torni lei da sola – dice mio fratello.
- Emmett una domanda quando donavano l’intelligenza tu stavi sotto i balconi di cemento armato? – lo rimprovera Rose facendo ridere tutti – se fa questo andrà tutto in frantumi, perché lei penserà che a lui non gliene frega niente di lei, si sentirà ancora più sconfortata senza segnali da parte di Edward -  
-ossigena il cervello prima di parlare Emm, anche se so che non avrai capito niente dei giri di parole di tua moglie, va bene ragazzi, voi avete messo in disordine la mia cucina e voi la sistemate, io vado a rendermi presentabile – li lascio in cucina a vado a sistemarmi. Quando torno in salone hanno tutti delle facce con dei sorrisini.
-ehi ragazzi avete buone notizie? – chiedo speranzoso.
-abbiamo appena sentito Irina è sicuro tornano domani e tu ancora non hai idee brillanti – dice mia sorella con un sorrisetto.
-Alice dove posso trovarla? – le chiedo supplicante.
-o a casa di Kate o da Irina o dai suoi genitori, da noi non viene perché non vuole incontrare te, ci sentiamo solo per telefono ogni giorno – mi spiega mia sorella.
-ok, non vado domani altrimenti sospetterà che io so quello che lei non vuole farmi sapere, ma non posso semplicemente piombare a casa sua devo trovare qualche idea migliore per farmi perdonare – rifletto ad alta voce.
- Edward a lei basterai tu, sei la sua vita, a volte la via che sembra più banale e semplice è la migliore – dice dolce mia sorella. Per me è la stessa cosa, ma se è così non capisco perché mi ha mollato e se n’è andata.
-beh per me lei è tutto! È la mia vita, il mio ossigeno, il mio amore e potrei continuare all’infinito perché lei è tante cose per me e per questo voglio che torni a casa con me, non riesco più a dormire senza lei nel mio letto perché ho paura che non torni più, ho paura che le accada qualcosa, ho tante paure. NON VIVO PiU’ SENZA LEI – i ragazzi ascoltano il mio sfogo senza dire una parola solo abbracciandomi.
-Ed non ti possiamo più vedere così, ma devi capire come si è sentita lei, mettiti nei suoi panni – dice Rosalie comprensiva.
-beh l’ho fatto ho cercato di capire come si è sentita, ho capito che si è sentita sola, senza un appoggio e costretta a fare cose che non voleva e io l’ho capito troppo tardi – l’amara verità.
-beh almeno non è uno stupido come tutti gli altri uomini, anzi è parecchio intelligente, capisce come stanno le cose e si mette nei panni della sua donna, deve essere un alieno – mi prende in giro mia sorella. Non la sopporto quando fa così, però è vero nessuno fa quello che ho fatto io.
-appunto Alice, Bella si è presa l’uomo perfetto e quando lei aveva bisogno di lui, Edward non c’era – Rosalie razionale come sempre.
-lo so ma effettivamente nessuno è perfetto e a deluderti sono sempre le persone a cui tu tieni di più – mia sorella Alice cerca di vedere le cose sia dal mio punto di vista che da quello di Bella. Intanto io ho bisogno di lei e devo rimettere le cose a posto da solo.
-ok, basta ragazze, ora voi uscite ci vediamo a pranzo, intanto che penso a qualcosa e poi ci mettiamo in moto – li supplico.
-ok, Ed andiamo via, ti aspetto a pranzo a casa mia – mia sorella viene a salutarmi, mi abbraccia e mi lascia un bacio sulla guancia, così fa anche Rose e con i ragazzi facciamo un abbraccio di gruppo.
-ci hai sempre tirato tu fuori dai guai e adesso sei tu quello messo male, ricordati che potrai contare su di noi anche la notte, quando quelle due faranno il loro sonno di bellezza – mi dice Jasper piano per non farsi sentire. Io e Emmett scoppiamo a ridere e poi vanno via. Io mi siedo sul divano e mi spremo le meningi per riportare fra le mie braccia la donna che amo e ricominciare a vivere.

Due giorni dopo ….

Mi sono arreso e ho deciso di fare la cosa più semplice, ho scoperto che sta dai suoi genitori e appena uscito dal lavoro sono andato a casa dei suoi. Charlie e Renée non erano arrabbiati con me, anzi hanno considerato la figlia un po’ immatura e mi sono sentito in dovere di difenderla come sempre. Sono seduto sul suo letto e ho chiesto ai suoi genitori di non dirle niente quando tornava. Quando sento la sua voce che urla “sono tornata” prendo una vera boccata d’ossigeno. Renée le dice che tra poco si cena e lei liquida i suoi genitori con un “si va bene” e la scusa che deve studiare e viene verso la sua camera. Apre la porta ma non mi nota subito perché è tutto buio, posa la borsa sulla sedia e poi accende la luce e si gira.
 
  • Edward! – urla spaventata – come mai sei qua? – mi chiede dopo lo shock.
-sono venuto per parlare dato che hai sempre il telefono spento e mi hai lasciato con una lettera – le spiego con calma ma in qualche modo sono stato tagliente.
-ok forse ti devo delle spiegazioni più chiare, senti Edward io mi sono sentita costretta a fare cose che non volevo e sola senza qualcuno su cui appoggiarmi, senza qualcuno su cui posso contare, ma io non volevo una persona qualunque io volevo TE e tu eri preso troppo dal tuo lavoro e quando ho chiesto l’aiuto delle mie amiche le tue cugine mi hanno fatto litigare con tutte le mie amiche si perché dopo Alice e Rose ho litigato anche con Irina e Kate, per fortuna sono tutte e 4 persone splendide e mi hanno perdonato. In parole semplici mi sono sentita sola e persa –
- Bella io sono stato uno stupido, anzi un grandissimo coglione perché me ne sono accorto troppo tardi del tuo stato d’animo, non ti sono stato vicino come dovevo e adesso mi sento niente perché tu non ci sei più e io non vivo più senza te – le dico abbracciandola e inspiro il suo profumo di fragole. Quanto mi sei mancata amore mio! Lei mi allontana.
-Ed io sono confusa in questo momento e non so quando e se torno, ti chiedo solo di capirmi per favore, mi hai sempre capito e io ho sempre capito te, ho bisogno di un po’ di comprensione adesso – mi prega con le lacrime e in quel momento non posso fare a meno che stringerla a me e piangere insieme a lei. Mi prende il viso tra le mani.
-per favore si forte per entrambi perché io non mi sento per niente forte e sicura ma solo confusa – mi dice dolce e supplichevole.
-non so se ci riuscirò dato che ormai non so più dov’è finito il mio cuore – le lascio un bacio sulla fronte e vado via non riesco più a sopportare queste parole. Quando torno a casa vado direttamente a letto come tutte le sere ormai e mi addormento. Quando mi sveglio decido di non andare a lavoro e prendo tutta la settimana libera.

POV BELLA
Non mi aspettavo di trovarlo in camera mia. Ovviamente i miei lo sapevano ma non mi hanno detto niente. Io in questo periodo mi sento solo confusa, delusa e con il cuore inesistente. Si il mio cuore è sparito, non lo sento più. Ho voglia di urlare e lanciare tutto in aria ma asciugo le lacrime e vado ad affrontare i miei genitori.
-grazie per aver mantenuto il segreto - dico acida quando arrivo in cucina.
-ce l'ha chiesto Edward - risponde altrettanto acida mia madre.
-certo, certo mamma - mi siedo e addento la mia piadina.
-io dico solo che forse sei stata troppo impulsiva a scappare tesoro - mi dice mia madre più dolce.
-io ero al limite non avrei retto un minuto di più in quella situazione - ribatto.
-Bells ma sei comunque ridotta male, la notte ti sentiamo che non dormi e passeggi per casa piangendo - dice mio padre preoccupato.
-lo so, ma io in questo momento sono delusa e non so quando potrò tornare da lui, non so neanche se ci torno! - esclamo con le lacrime agli occhi.
-calmati Bella, tu cerca di pensare e di riflettere e cerca di imporre le tue scelte se tornerai purtroppo le due ragazze hanno avuto larga mano su una cosa che a loro non interessava - mia madre mi invita a ragionare su tutto ciò e io vorrei spiegarle che sto cercando di farlo.
-lo farò mamma ma spero che voi non ve la prendiate, qualunque sia la mia decisione - li prego.
-siamo i tuoi genitori, ti appoggeremo sempre e comunque - mi dicono. Faccio loro un debole sorriso e ricomincio a mangiare.

POV ALICE
-senti Bella io lo so che è stato un cretino ma se tu lo ami veramente devi tornare – cerco di far ragionare la mia amica perché ormai mio fratello è completamente andato, ha preso un’intera settimana di ferie e non ha intenzione di uscire di casa.
-Alice, io non so più niente – urla lei esasperata. È venuta a casa mia in un moto di disperazione per essere ascoltata e consolata, più semplicemente per sfogarsi.
-tu lo ami, perché io lo so che tu lo ami, solo che in questo momento hai paura di rivivere la situazione di quasi un mese fa e sei comprensibile, ma devi stare tranquilla perché le cazzate si fanno una volta non due e mio fratello ha compreso di aver sbagliato – le chiarisco la situazione.
-può essere e io lo spero vivamente, ma dimmi una cosa lui come sta? – chiede preoccupata.
-male, ha preso una settimana di ferie dal lavoro a partire da Martedì e gli unici con cui parla sono Jazz ed Emm, oggi è venerdì quindi sono tre giorni che è chiuso a casa  – le rispondo preoccupata anche io.
-che cazzo sto combinando? Io sto male e lui anche cosa penso di concludere così? Sono un disastro, sono una perfetta cretina – comincia a sproloquiare da sola.
-Bella sarai stata anche cretina ma penso che chiunque avrebbe reagito come te quindi sei comprensibile – io e tutte le altre l’abbiamo capita, anche se per me è un pò diverso perché parliamo sempre di mio fratello, sangue del mio sangue, la persona che mi è stata sempre vicino e ci sono rimasta malissimo.
-sono una debole scappata alla prima difficoltà – comincia a farsi l’autocritica e per certi versi potrebbe essere come dice lei ma è sempre stata una persona coraggiosa quindi lei doveva essere proprio esaurita.
-no eri solo esaurita e non volevi essere costretta a fare cose che non volevi, tu hai un coraggio che nessuno ha -
- Sarà ma la gente coraggiosa non scappa alla prima difficoltà le affronta, io sono scappata e anche se altre volte ho affrontato situazioni difficili, ma Alice l’altra sera sono stata pessima, l’ho fatto scappare praticamente, sono stata crudele anzi forse peggio che crudele – dice con i sensi di colpa alle stelle.
-Bella l’unica cosa che puoi fare è tornare e mio fratello fidati che non esiterà a perdonarti e non ti rinfaccerà niente in futuro su questo puoi stare tranquilla perché anche lui ti ha capita e si è sentito tremendamente in colpa – è difficile fare opera di convincimento con lei perché è molto testarda però è anche vero che in questo momento è a pezzi.
- so che è una persona troppo buona, Alice, con un cuore immenso e che saprebbe accettarmi di nuovo senza farmi pesare la cosa ma io mi sento in colpa con lui, se mi perdona dovrò riternermi la donna più fortunata del mondo – dice sull’orlo dell’esasperazione.
-e allora che cosa aspetti? Andiamo a preparare le valigie a casa dei tuoi e torna a casa vostra, con Edward – la incoraggio con un sorriso. Lei mi guarda un attimo confusa e dopo un attimo di riflessione fa un piccolissimo sorriso e si alza dal divano, mi prende per mano e andiamo a casa dei suoi. Jazz esce dal bagno e ci guarda confuso, io gli faccio l'occhiolino e un sorriso e lui mi mima con le labbra ''vado a rispolverare la smoking".  Torna a casa con un briciolo di allegria. Durante il tragitto chiama Rose, Kate e Irina per darci una mano. Arrivano tutte e tre insieme.
-evviva alla nostra amica è finalmente tornata l’intelligenza – trilla Irina battendo le mani.
-si si va bene Irina può essere, però promettetemi una cosa, mi aiutate voi ad organizzare il MIO matrimonio – dice calcando la parola mio. Noi le sorridiamo e annuiamo.
-le mie cugine non dovranno sapere niente fino a quando non sarà tutto organizzato - rido io.
-si esatto, adesso direi che possiamo cominciare a sistemare le cose di Bella - dice Rose.
-si, perfetto! Kate recupera le cose che ho in bagno, Iri tu le cose che ho per casa, Alice e Rose aiutatemi a preparare i trolley – ci ordina e ci mettiamo a lavoro. Renée spunta dalla porta della camera e sorride  dicendo:
-finalmente è tornata lucida – e scoppiamo tutte a ridere.
POV EDWARD
Che pessimo venerdì! Di solito questo giorno della settimana sono in fermento perché è l’ultimo giorno di lavoro, si pregustava il weekend con lei, vado a cena dalla mia famiglia o esco con la mia comitiva di amici dove sono compresi anche mio fratello e mia sorella. Mi piaceva quando io e lei ci preparavamo per queste serate tra un bacio e l’altro. Oggi invece sono seduto sul mio divano a ricordare i bei momenti che probabilmente non esisteranno più. la giornata oggi passa così fin quando alle 5 del pomeriggio mi scoccio e decido di uscire mi vesto ed esco a fare un giro in macchina.
POV BELLA
Avanti Bella ci sei! Hai le chiavi apri! E se lui dovesse reagire male? No non reagirà male. Stupida coscienza. Pensa positivo. Inserisco la chiave e faccio scattare la serratura.
 
  • Edward? – nessuno mi risponde probabilmente è uscito. Entro le valigie e le poso in camera da letto. Mi butto sul letto e inspiro il suo odore di cui sono impregnate le lenzuola. Quanto mi è mancato! Saranno le 7 di sera, dato che fuori è buio, quando sento scattare la serratura e il mio cuore comincia a martellare nel petto. Mi alzo dal letto e vado nel salone. Lo vedo mentre leva il giubbotto e posa le chiavi. Poi accende la luce e si gira.
-Bella! – e qui ho una sensazione di deja – vù ma questa discussione andrà a finire meglio, almeno spero, di quella di lunedì.
-ciao – lo saluto sussurrando. Lui attraversa la stanza e viene ad abbracciarmi.
-come mai sei qui? Ti serve qualcosa? – chiede triste.
-si, sono venuta perché mi serviva una cosa, essenziale per vivere, qualcosa di cui non potrei fare a meno: TU – dico e il mio cuore comincia a fare le feste. Lui mi allontana dal suo corpo tenendomi sempre le mani nei fianchi e il suo volto è incorniciato da un sorriso speranzoso - sono venuta per rimanere e questa volta non vado più via – continuo e le sue labbra sono irruenti e bisognose sulle mie. Ricambio il bacio con ardore e stringo i suoi capelli setosi bronzei tra le mie mani mentre lui mi tiene stretta.
-dimmi che non è un sogno – mi dice con il fiatone. Io sorrido e lo guardo negli occhi, immergendomi nei suoi smeraldi verdi e bellissimi.
-è la realtà puoi stare tranquillo non è un sogno -  lo rassicuro – ti chiedo solo una cosa perdonami se puoi –
-tu non hai niente da farti perdonare sono io che devo chiederti scusa –
-scuse accettate per qualunque cosa tu debba chiedermi scusa, ti amo –
-ti amo anche io, ma adesso devo rifare una cosa – prende la scatolina blu di velluto dell’anello, che mi aveva regalato e che ho lasciato insieme alla lettera, e si inginocchia davanti a me.
-Isabella Swan, prometto di amarti ogni istante della mia vita, di non commettere più gli errori stupidi e di proteggerti, vuoi ancora diventare mia moglie? – mi chiede con gli occhi verdi lucidi di amore e felicità.
-si – rispondo sussurrando e vedo i miei occhi lucidi riflessi nei suoi. Mi mette l’anello al dito, poi si alza mi prende in braccio e mi bacia.
-ti amo cuore mio – sussurro.
-ti amo amore mio – sussurra lui. Andiamo in camera da letto e facciamo l’amore come mai prima d’ora.

Tre mesi dopo ….

POV BELLA
Non ci posso credere ci siamo! Finalmente è il 13 agosto! Il giorno del mio matrimonio! Il matrimonio che io e il mio futuro marito con l’aiuto delle mie amiche abbiamo organizzato! Sono nella camera della mia migliore amica Alice, sotto le cure sue e di Rosalie. Il matrimonio si terrà nella villa della mia amica, nel suo bellissimo e immenso giardino. Il mio futuro sexy e meraviglioso marito si sta preparando a casa dei suoi a poca distanza da qui.
-ok tesoro puoi aprire gli occhi! – mi esorta Alice. Apro gli occhi e mi guardo allo specchio sono truccata e pettinata. Ho un trucco chiaro ma visibilissimo e naturale come piace a me e i capelli sono legati dietro con un torson e sistemati di lato con i boccoli. Sorrido e mi giro verso le mie migliori amiche future cognate e le abbraccio. Ci stacchiamo quando sentiamo bussare alla porta e Alice trilla “avanti” ed entrano Kate e Irina le mie amiche. Mi abbracciano anche loro. Kate ha un bellissimo abito corto blu elettrico abbinato a un paio di sandali gioiello Gucci e Irina invece indossa un bellissimo abito verde lungo con sandali gioiello dorati con pietre verdi.
-bene adesso basta abbracci altrimenti si rovina il capolavoro – ci rimprovera Alice sorridente e le ragazze si siedono sul letto.
-Rose prendi la sacca – ordina Alice a Rose che va nella cabina armadio e va a prendere la sacca bianca con il mio abito mentre lei va a recuperare le mie scarpe e i miei accessori. Rose torna con l’enorme sacca bianca e Alice con i dettagli. Indosso l’abito e le scarpe. Il mio abito è bellissimo, ha una scollatura a cuore, ricade leggero sul mio corpo e finisce con un piccolo strascico mentre le scarpe sono bianche, molto alte e con un decoro e sono Manolo Blahnik. 
-bene abbiamo qualcosa di nuovo il vestito e le scarpe – dice Alice con un gran sorriso soddisfatta del suo lavoro con il vestito.
-manca qualcosa di blu, di vecchio e di prestato – constata Rosalie.
-prestato abbiamo la giarrettiera, la voglio indietro – Alice, con un sorriso, me la lancia e io la metto.
-vecchio e blu abbiamo il bracciale con i zaffiri e i diamanti che le hanno regalato i suoi, che era di sua nonna – Ali me lo porge e io lo indosso e nel frattempo mi passa il completo di diamanti a forma di cuori che mi ha regalato Edward 1 settimana fa.
 -bene lei è pronta andiamo a vestirci io e Rose – annuncia Alice e spariscono nella cabina armadio. Nel frattempo bussano alla porta e Irina va ad aprire mentre io sto per avere un attacco di panico.
-ragazze vorrei annunciarvi che siete 10 minuti in ritardo – dice mia madre quando entra. Con lei ci sono anche Esme la mamma di Edward, Anne la mamma di Alice, Tanya la madre di Kate e Irina e Serena la madre di Rosalie.
-Bella tesoro sei meravigliosa – esclamano tutte insieme. io sento solo le gambe che tremano e il cuore che batte forte.
-g-grazie – balbetto e subito di accorgono che sono strana.
-tesoro tutto bene? – mi chiede Esme.
-non lo so, sento che sto per avere un attacco di panico – dico e sento il panico nella mia voce.
-stai calma e siediti Bells – mia madre mi fa sedere.
-ehi che succede – Kate mi viene subito vicino.
-nulla, penso sia una reazione normale – rispondo cercando di far tranquillizzare tutte.
-respira profondamente, Charlie è giù e noi siamo un po’ in ritardo e Edward ti aspetta all’altare – mi informa qualcuno. Comincio a respirare profondamente e mi calmo. Intanto tornano Alice e Rose nei loro abiti indaco, Alice corto e Rosalie lungo. Si avvicinano subito.
-Bella tutto a posto? – chiedono in ansia.
-si va meglio ragazze, tranquille, ok – mi alzo, tiro fuori la mia grinta e il mio coraggio e tutte si rilassano.
-scendiamo! – scendiamo e nel salone vedo, mio padre, Carlisle il padre di Edward, Daniel il padre di Kate e Irina e Christopher il padre di Rosalie che chiacchierano tranquilli.
-allora? Lo sposo? – Esme richiama la loro attenzione.
-aspetta con parecchia ansia e felicità la sposa – risponde Carlisle – sei bellissima Bella – mi fa i complimenti e anche tutti gli altri lo fanno e io arrossisco.
-bene adesso voi andate a sedervi e speriamo che Edward si tranquillizzi con il vostro arrivo – Alice manda tutti via e rimaniamo io, lei, Rose e mio padre.
-bene Bella sai quello che devi fare, fallo! Ricordati che noi ti vogliamo bene – mi baciano sulla guancia entrambe e iniziano a camminare dopo 10 secondi parto io. Sono rossissima mentre percorro la navata e gli invitati cominciano a vedermi e parlottare. I miei occhi sono fissi davanti a me nell’attesa di vedere il suo viso, di incontrare i suoi occhi verdi che mi trasmetteranno tranquillità. E quando i nostri sguardi si incrociano sorridiamo entrambe e se non fosse per il braccio di mio padre e i tacchi gli correrei incontro. Finalmente dopo tante difficoltà siamo qua a festeggiare il giorno più bello della nostra vita, a fare il grande passo. Quando arriviamo mio padre mi alza il velo e mi lascia un bacio sulla fronte mentre da la mia mano a Edward che la stringe. Quando arriva il momento delle promesse siamo molto emozionati.
-Bella, amore mio, forse sono riuscito a trovare le parole giuste dopo tanto, con te ho sicuramente vissuto i giorni più belli della mia vita, tra litigi, baci e coccole ma ogni cosa con te ha un sapore dolce, con te ci vuole fantasia, sei un tesoro quando fai tardi mi dici “scusa sono in mezzo al traffico mi aspetterai”, quando la mattina ti svegli leghi i capelli, esci di corsa e mi lasci un biglietto con scritto “sono pazza di te” , sono i piccoli gesti che mi fanno capire quanto ci amiamo, e finalmente oggi ufficializziamo la cosa, ti amo mia Bella, più bella cosa non c’è, più bella cosa di te, unica come sei, immensa quando vuoi, GRAZIE D’ESISTERE *  – e mi mette la fede mentre io cerco di trattenere le lacrime.
- Edward, anche io ho trovato dopo tanto tempo le parole da dirti e ovviamente come sempre io non trovo mai niente perfetto di quello che faccio io, Per tutto ciò che sei riuscito a farmi riscoprire, per tutte quelle volte che non c’era qualcuno che mi ascolta e mi comprende, Voglio stare per sempre con te, Tu sei il amore da quando ti ho incontrato per la prima volta nel meraviglioso Central Park, Tienimi per sempre con te, io ti terrò sempre con me *, mi ami come se fossi la luce di un faro nel mare che esprime salvezza, mi ami senza farsi del male, mi ami solo come tu sai fare, e anche io ti amo immensamente – concludo e gli metto la fede in oro bianco, con i nostri nomi e la data di oggi incisi.
-con i poteri conferitemi io vi dichiaro marito e moglie, lo sposo può baciare la sposa – e dopo le parole del pastore Edward si avvicina e mi coinvolge in un bellissimo bacio. E in quel momento ci siamo solo io e lui con un bellissimo e magnifico “per sempre”.

2 anni dopo …

-aaaahhh – sono in sala parto con le doglie ogni 5 minuti per partorire i miei primi figli, avrò subito due fagottini di cui occuparmi, del resto 1 è troppo e 2 sono pochi, e sto impazzendo dal dolore. Ho mio marito accanto, e fuori ci sono i miei genitori, i miei suoceri e tutte le mie amiche con rispettivi mariti e fidanzati tutti felici di vedere finalmente i miei piccoli Edoardo e Renesmee.
-dai resisti amore mio ci siamo quasi, sei forte tu puoi fare tutto – mi sussurra dolce all’orecchio mio marito stringo fortissimo la sua mano, sono sicura che gli sto facendo male ma non me lo farebbe notare in un momento del genere.
-signora spinga – mi incita l’ostetrica e faccio come mi dice urlando e stringendo ancora di più la mano di mio marito. Poi sento un vagito, inizio a piangere e dopo qualche altra poderosa spinta ne sento un altro.
-il papà viene a tagliere il cordone? – chiede un’infermiera e mio marito dopo essersi liberato dalla stretta della mia mano. Quando torna tiene tra le braccia due fagottini blu.
-amore mio, Renesmee e Edoardo – dice con un mega sorriso e me li passa. Sono meravigliosi, anche se sono sporchi di sangue.
-ciao piccolini, siete meravigliosi –
-amore mio sono meravigliosi veramente, e sono nostri grazie Bella, sono il regalo più bello che potessi farmi –
-ti amo Edward e amo anche loro due – Edward si avvicina e si scambiamo un bacio. Poi due infermiere prendono i bambini per lavarli, a me mettono i punti, mi lavano e Edward va fuori ad avvisare gli altri che tutto è andato bene. Finalmente dopo un po’ mi portano in una stanza e posso riposare.

-è stata grandiosa – sento dire con orgoglio a mio marito.
-dite tutti così dopo che abbiamo partorito – ridacchia Rosalie. Lei ha avuto una bambino l’anno scorso, uno splendido maschietto con i capelli biondi e gli occhi azzurri di nome Kyle.
-si è vero anche tuo padre disse così dopo tutti i tre parti – continua Esme.
-però scusatemi la mia sorellina ha partorito due figli in un giorno e quindi si merita l’aggettivo grandiosa – dice Alice in mia difesa.
-il fatto è cara Ally che sono poco originali – spiega mia madre.
- Edward è stato originale i vostri mariti non lo sono stati, il mio Jazz avrà il permesso di dirmi che sono stata grandiosa solo se partorirò dei gemelli ma se partorisco un solo figlio non dovrà dirlo dovrà solo dirmi che mi ama per quello che ho fatto – ribatte Alice e io sorrido.
-beh Ally sta tranquilla la prima cosa che ti dirà è che ti ama – sussurro.
-ben svegliata tesoro della mamma, come ti senti? – chiede mia madre apprensiva e sorridente.
-benissimo – rispondo e intanto entrano due infermiere con due culle. I miei bambini.
-signora i suoi adorabili bambini – lasciano le culle accanto al letto e vanno via. Cerco di mettermi seduta per prendere i miei figli ma subito nonni e zii cominciano a spupazzarseli. Mio marito mi si avvicina.
-per me sei tu la stella della giornata – dice stringendomi la mano e noto che la sua è fasciata.
-sono stata così violenta? – gli chiedo dispiaciuta accennando alla mano.
-niente di grave, non fa neanche male, non preoccuparti non sono io che merito attenzioni, tu come stai? –
-benissimo, sono felicissima, però vorrei tenere i miei bambini un attimo in braccio secondo te se glielo chiedo mi ascoltano? – scherzo, il suo viso si illumina con un sorriso.
-nonni e zii scusate ma qui ce la neo mammina che vorrebbe tenere i suoi pargoletti in braccio – Edward richiama la loro attenzione e noto che Renesmee è in braccio a Esme e Edoardo in braccio a mia madre.
-ma certo tesoro ecco i tuoi piccoli – mia suocera mi passa la mia principessa e mia madre il mio principe. Li guardo ammirata, sono stupendi e guardo mio marito che seduto accanto a me li guarda con emozione.
-amore ne prendi uno tu? È questo il bello di avere dei gemelli, uno io e uno tu – sorride e prende Edoardo. Continuo ad ammirare la mia principessina, notando che è la fotocopia spiccicata del padre.
-ragazzi mettetevi tutti e quattro vicini che vi scatto la prima foto di famiglia – ci incita Ally. Edward si avvicina con il piccolo e ci mettiamo in posa per la foto.
-amore, adesso mi dai la mia principessa? – chiede il cucciolo grande e facciamo scambio di figli. Osservo attentamente pure Edo e noto che lui è un mix tra Edward e me ha le mie labbra, ma la forma del naso e degli occhi del papà.
- Renesmee sembra Edward al femminile – dice Esme mentre è china sulla nipotina.
-Ed non guardare tua figlia in quel modo – gli dice Carlisle. Intanto noto mio padre armato di telecamera che fa un filmino ed è concentrato soprattutto sui piccoli.
-perché papà come la guardo? – chiede Ed confuso.
-come se fosse proprietà privata, figliolo non cominciare ad essere geloso adesso che porta il pannolino –
-mia figlia non porterà un ragazzo a casa finché non avrà almeno 30 anni – dice Edward convinto.
-si amore portiamola in convento, così è sicuro che nessun ragazzo la guarderà  – dico sarcastica.
-no il convento è esagerato magari le dirò di uscire solo con ragazze – borbotta e poi torna a giocare con la figlia.
-papà mi raccomando niente miei primi piani solo dei bambini non sono in un buone condizioni – dico a mio padre ma sono sicura che non mi abbia ascoltato. Torno al mio principe e penso di non poter essere più felice di come sono in questo momento.

1 mese dopo …

Due settimane dopo il parto sono tornata a casa, è stato un sollievo per tutti e quattro. Adoro i miei gioielli, ma tengono me e Edward svegli tutta la notte e fanno a turno per mangiare, se ne mangia uno solo li allatto ma se hanno fame in contemporanea io e Edward ci muniamo di biberon. Un po’ di tranquillità ce l’abbiamo solo quando dormono il pomeriggio e allora ne approfittiamo per riposare anche noi. Edward ha preso delle ferie e io anche, anche se penso che chiederò a mia madre o mia suocera di aiutarmi così Ed potrà andare a lavoro. Di sicuro è un bella cosa quando la notte piangono e Ed va sempre a controllarli per farmi dormire e mi chiama solo se hanno fame. È raro che mi alzo io. Dormono in camera nostra perché voglio tenerli sotto controllo ho tanta paura che gli possa succedere qualcosa.  In questo momento sono sul divano a godermi uno dei miei libri preferiti, cime tempestose, mentre mio marito dorme come un angioletto. Povero amore mio è sfinito. Suonano al campanello poso il libro e vado a vedere chi è. Guardo dall’occhiolino e sorrido. Apro la porta e trovo 12 luminosissimi sorrisi.
-ciao Bella – trillano le mie amiche.
-shh .. entrate ma cercate di non fare rumore – dico indicando il divano, dove c’è mio marito che dorme.
-tutti i bambini dormono? – chiede Irina.
-si, i piccoli in camera da letto, il grande è crollato mentre eravamo sul divano – rispondo ridacchiando.
-tesoro tra un po’ arrivano i genitori di Rose, Kate e Irina .. non ti dispiace vero che abbiamo organizzato la cosa senza dirti niente? Sai volevamo farti una sorpresa, poi più tardi andremo a prendere pure il cibo lo abbiamo ordinato per non farti stancare troppo – mia madre preoccupata.
-tranquilla mamma nessun problema – intanto sento uno dei piccoli che piange.
-state tutti fermi in cucina, se suonano va qualcuno di voi e non svegliate Edward che stanotte non ha dormito – lascio le istruzioni e corro in camera per prendere il frugoletto sveglio. La mia piccola Renesmee, sicuramente avrà sentito i rumori di là e si è svegliata perché per mangiare è ancora presto. La prendo in braccio e andiamo in cucina dove tutti quando ci vedono si aprono in enormi sorrisi.
-la mia nipotina – Esme viene subito a prenderla e io gliela cedo. Ma noto che manca un piccolo componente della famiglia.
-Rose dov’è Kyle? – chiedo a mia cognata.
-lo porta più tardi mia madre, stamattina è voluto andare da nonna Serena – dice un po’ sollevata. Quel bambino è tanto bello quanto discolo.
-Bella da quanto tempo dorme mio fratello? – mi chiede Alice dolce.
-circa dalle tre, sono le sei quindi da circa tre ore, la notte si alza sempre lui quando piangono mi chiama solo se devono mangiare, è stanchissimo il mio cucciolo –
-sicuro che siano i bambini? – chiede Emmett sorridendo malizioso.
-si perché io sto ancora male – gli rispondo e gli faccio la linguaccia e lui fa un espressione di compassione per il fratello. I miei suoceri e i miei genitori sono praticamente attratti solo dalla nipote. sento un altro pianto che dura poco perché  quando esco dalla cucina noto il divano vuoto e capisco che Edward si è svegliato e sarà andato lui dal piccolo. Così io torno in cucina.
-tutto bene? – mi chiede Irina. Annuisco e poco dopo arrivano i miei uomini.
-ma come sono carini i miei uomini – e in risposta ricevo due sbadigli stile Mufasa del re leone che mi fanno scoppiare a ridere.
-buongiorno! – li saluta Jasper mentre tutti gli altri ridono.
- ciao a tutti – risponde Ed sorridendo assonnato.
-Bella spostati – mi dice Alice, io mi sposto e lei scatta una foto a Edward e Edoardo.
-meravigliosi !!! – trilla Ally tutta contenta.
-dov’è la mia principessa?? – chiede Edward. Renesmee è completamente attratta dal papà e quando lo vede si apre in un sorriso. Mia madre prende Edoardo e Edward si prende la figlia dalle braccia di Esme.
-principessina di papà, quanto sei bella amore mio! – li guardo con un enorme sorriso.
-ma quanto sta diventando smielato mio fratello?? – si lamenta Emmett disperato.
-con sua figlia è sempre così, il primo sorriso di Renesmee è stato per Edward e ne riconosce subito il profumo e la voce – dico estasiata, anche mia figlia come me è crollata davanti a quest’uomo meraviglioso.
-ecco lui è capace di far cadere veramente tutte ai suoi piedi, specialmente le donne – interviene Jazz. Sorrido, ho un marito veramente unico. Suonano alla porta e vado ad aprire. Trovo il resto della ciurma  e li invito a seguirmi in cucina. Non potrei essere più felice di come lo sono in questo periodo. Io e Edward abbiamo affrontato tante difficoltà, ma siamo sempre più uniti e innamorati che mai, indispensabili l’una per l’altro. Adesso abbiamo i nostri due amori Edoardo e Renesmee che amiamo più della nostra vita che è diventata perfetta e completa. Prendo il principe dalle braccia di mia madre e mi avvicino a mio marito.
-ti amo e amo anche loro due – gli sussurro.
-vi amo anche io, amori miei – sussurra lui e ci scambiamo un dolcissimo bacio fregandocene dei presenti ma interessandoci solo al nostro amore e alla nostra felicità.


SPAZIO AUTRICE : ciao ragazzeee, sono tornata con questa one-shot che proviene da un momento di noia e di pensieri mooooolto romantici!!! spero vi piaccia!!! poi ricordate la mia prima storia THE SECRETS OF THE HEART? Sto scrivendo un -missing moments- e vorrei anche scriverne un sequel sperando che voi lo gradirete. ci sentiamo presto  baci :*

 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: piccola twilighter