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Autore: antoniovillani    06/10/2013    0 recensioni
Era aria di festa in paese.
Un gran numero di persone riempiva gli stretti vicoli dell’antico centro storico del borgo...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era aria di festa in paese.
Un gran numero di persone riempiva gli stretti vicoli dell’antico centro storico del borgo, costruito nell’epoca medioevale dalla civiltà romana su una collina a trecento metri d’altezza su livello del mare.
Nella lieve salita che portava nella piazza centrale, situata in un bel giardino colmo di varie specie di fiori colorati e piantine attorno ad una grande fontana energica costruita in marmo bianco, centinaia di piccole teste si muovevano per lunghe camminate sia in avanti che indietro.
Le botteghe intanto erano prese a servire quei numerosi clienti interessati ai prodotti tipici del posto e agli incantevoli articoli in ceramica artigianali venduti da un particolare venditore esperto, proprietario di un grandissimo negozio che attirava il novanta per cento dei turisti e dei visitatori durante le prime esplorazioni del villaggio.
Così si festeggiava il patrono del paese ogni anno nel bel mezzo del mese caldo di luglio.
Era la giornata che ospitava il più grande numero di persone e quasi veniva il giramento di testa nello stare in mezzo a quella grande folla in continuo movimento.
Soprattutto alla sera occorreva il triplo del solito tempo per arrivare all’incantevole piazzetta floreale, partendo dall’entrata ad arco in pietra, dove venivano svolte per l’occasione numerose attività di svago sia per giovani che per adulti e veniva offerto lo champagne e il vino rosso prodotto dalle uve locali.
Qui dei giocolieri attirarono la gran parte dei bambini presenti che si dilettavano nel fissare tutti i giochetti e i trucchi magici che gli venivano proposti.
Così il tempo sembrava non passare mai e non si restava un minuto senza aver nulla da fare o senza poter assistere ad un nuovo intrattenimento.
Decisi a tarda sera di tornare a casa, dove nel bel balcone avrei comunque potuto assistere al termine della festa da sempre accompagnato da fantastici fuochi d’artificio.
La stanchezza della giornata invece mi fece sdraiare nel letto e i miei pensieri cominciarono a trascinarmi in un sonno profondo. 
Non mi accorsi più di nulla e mi svegliai la mattina seguente.
Adesso i vicoli del paese erano quasi del tutto vuoti.
   
 
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