Autore
Lagnoso
E
Superbo,
Scrisse
Amene
Nefandezze
Diede ai
Ragazzi 
Odierni

Molte
Angosce,
Non
Zittì mai,
Ordì
Noiosi 
Inni.



Grandioso,
Immortale 
Autore,
Compose
Operette
Morali,
Odi

Lunari.
Eremita,
O meglio,
Passero solitario,
Adesso
Riposa 
Davanti 
All'
Infinito.



Doveroso
Almeno
Nominarlo.
Toccò
Empireo e

Averno,
Lodò
Irraggiungibile
Giovinetta,
Ha
Immortale,
Eterna
Rinomanza.
Imputridisce.



Graziosamente
Imbastì
Orditi
Vivaci,
Amò
Nobildonna,
Ninfali
Intrecciò.

Bardo,
Onorò 
Cortesemente e
Cavallerescamente l'
Amata,
Compose
Come
Indemoniato 
Opere bucoliche.



Un
Greco
Oriundo.

Forse
Ora il
Sepolcro
Conforta
Ortis.
Lontano dall'
Omerica isola.


Angolino piccino piccino picciò:
Zalve, terrestri.
Questa è solo una piccola dimostrazione di affetto per quelli di cui sopra, che mi hanno accompagnata per tutta l'infanzia, tranne Manzoni che mi sta simpatico quanto la peste bubbonica. (He he, l'avete capita?).
Non voglio offenderli, ci mancherebbe anche. 
Non so come verrà l'html, devo ancora impratichirmi. Que sera sera.
Questo è anche un piccolo e sentito omaggio a uno dei miei miti, Umberto Eco, che saluto. In particolare, vorrei sacrificare sull'altare del suo "Secondo diario minimo", la guida per occupare e perdere il mio tempo.
Grazie a tutti quelli che recensiranno (perché recensiranno, vero?).