Ringrazio anche solo chi legge.
La febbre colpisce ancora,
speriamo finisca presto xD.
Partecipa alla fanfiction
challenge:
Personaggio: Yamcha
Prompt: Quanto sono
inutile.
Lanciata da Andrea ventura
(Aven90 su efp)
L’utilità
dell’amicizia
Tensinhan si
fermò, stringendo il pacco sotto l’ascella. Si
voltò sentendo un’aura e socchiuse gli occhi.
“Cosa
c’è amorino?” domandò Lunch.
Il tre occhi batté un
paio di volte le palpebre e si voltò verso la blu.
“Precedimi. Devo
fare qualcosa” spiegò. La donna si strinse
la fascia intorno ai capelli, si sporse gli baciò la fronte
pelata.
“D’accordo
tesoruccio, ma non tornare tardi. Jaozi si spaventa
se rientri tardi” mormorò. Prese il pacco che il
fidanzato gli porgeva, si
voltò e saltellò. Tensinhan spinse la porta del bar
entrò, sbatté un paio di volte
gli occhi. La luce soffusa illuminava una decina di persone sedute a
dei
tavolacci. Si voltò e avanzò, la puzza di birra e
sigarette gli punse le narici.
Si sedette a un sedile davanti al bancone e guardò Yamcha
riverso con il capo
sul piano di legno. Davanti ai suoi lunghi capelli neri c’era
un gruppo di
bicchieri vuoti, guardò dentro uno pieno di una sostanza
ambrata. Sospirò e
ticchettò sulla spalla dell’ex-predone del deserto.
“Ehy”
chiamò. L’altro rizzò la testa di
scatto, si tastò il
fianco e ringhiò.
“Maledizione, ho
dimenticato la mia spada” biascicò.
L’ex-allievo
del genio della gru sentì l’odore di alcool e
avvertì la nausea salire.
“Insieme a Pual
e al buon senso” borbottò. Yamcha
sbatté gli
occhi neri liquidi e sbuffò.
“Cosa ne vuoi
sapere …”. Gli tastò il volto e
socchiuse gli
occhi.
“Tensinhan?”
chiese. Tensinhan sospirò e gli mise una mano sulla
spalla.
“Cosa ci fa
qui?” domandò. Yamcha sollevò il
bicchiere con
ancora due dita di whisky e se lo portò alle labbra. Bevve
svuotandolo e lo
alzò sopra il suo capo.
“Scopro quanto
sono inutile!” gridò. Il barista li
guardò,
sospirò e scosse il capo. Un uomo tossì superando
il rumore del brusio.
Tensinhan lo
abbracciò.
“Da soli siamo
tutti inutili, ma per me sei un amico
prezioso” disse per rassicurarlo.
“Non salvo il
mondo, la mia donna mi ha piantato e non
riesco nemmeno a tornare il ladro di un tempo”
sibilò Yamcha. Si alzò in piedi
e cadde all’indietro. Ten lo strinse più forte al
petto e lo prese in braccio.
“Allora prova
qualcosa di diverso che non sia lasciarsi
andare. Abbiamo già cambiato vita, farlo un’altra
volta non può distruggerci”
ribatté.