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Autore: Sil27    07/10/2013    1 recensioni
A questo punto le lacrime dovrebbero scendermi, quasi automatiche, ma l' unica cosa che ho è un senso di vuoto, lui sapeva come riempirlo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: Mi scuso con ognuna di voi,che avete aperto questa storia, poichè non parla degli One Direction, ma solo di un mio fatto accaduto e che potrebbe magari aiutare qualcuno a non ripetere il mio stesso errore, grazie se continuate a leggere, lasciatemi una recensione se volete. :)

         MARS.          
Dedicato a Veronica.

Cos'è il bruciare di una mano che attraversa la fiamma di un accendino? Nulla in confronto a ciò che provi per una delusione. 
Tutto iniziò quasi sei mesi fa, conobbi una persona su un sito virtuale chiamato "Habbo", un ragazzo precisamente. Era il 20 aprile quando gli dissi (o scrissi) un semplice "ciao". 
E così, dopo quell' incontro, ci scambiammo in contatti di Kik, un' applicazione simile a What'sApp ma con dei profili anonimi. Poco a poco conobbi la persona che sarebbe stata la causa della mia fine. Il suo nome era Marco, un 17enne di Milano, frequentava il liceo linguistico. Mi raccontò, giorno per giorno, un pò della sua folle vita ( o almeno, quella che io credevo fosse la sua vita). Suo padre, Antonio, abbandonò sia lui che la madre, Manuela, quando Marco aveva solo sette anni. Al liceo conobbe un ragazzo e scoprì di essere bisessuale e, dopo i primi incontri segreti, fece coming-out. Nonostante Milano sembrasse una città aperta a tutti, per lui (dopo il coming-out) era alquanto soffocante. Iniziarono a trattarlo male, mi disse, veniva bullizzato e offeso solo per le sue scelte sessuali ed il ragazzo per il quale aveva detto a tutti di essere bisex lo aveva tradito. Così per essere "rispettato" entrò in un giro più grande di lui: la DROGA. Conobbe amici poco raccomandabili e, a quel che sapevo si faceva anche far male dagli sconosciuti durante il sesso. Poi arrivò Andrew nella sua vita che lo stuprò, approfitò di lui, un (innocente) ragazzo. Io, semplice ragazza, a poco a poco mi innamorai di quel Marco che credevo fosse reale. Per me non era solo un drogato o fallito. Ho letto le sue storie, il modo in cui scriveva e posso dire di non essere mai riuscita ad emozionarmi così tanto. I mesi passarono e con loro crebbero anche i miei sentimenti per quel ragazzo dagli occhi neri, come il buio che a me spaventa. Non era un semplice "amico di penna (o kik, nel mio caso)", era diventato la persona per cui io vivevo. Si, non lo conoscevo, ma (pensavo) di conoscere le sue azioni, i suoi gesti ed i suoi pensieri attraverso delle parole. Con il tempo io per lui divenni "Sil" e lui per me divenne "Mars", la mia ancora di salvezza. Posso dire di essermi davvero innamorata di quel ragazzo, di aver voluto che fosse una parte di me. Oggi, 6 ottobre 2013, il mio Mars si è rivelato un personaggio inventato. Da chi? Una ragazza di nome Veronica. Storie inventate, foto prese da Instagram, false identita e bugie su bugie.
Non so spiegarmi perchè LEI l' abbia fatto: per divertimento? gioco? scommessa? o altro?.
Mars, il pericoloso ragazzo di Milano, non esiste. A questo punto le lacrime dovrebbero scendermi, quasi automatiche, ma l' unica cosa che ho è un senso di vuoto che solo lui sapeva come riempire. É assurdo, dovrebbe essere la persona che odio ed invece è la persona con cui vorrei parlare, confidarmi. Ma lui non c'è, Mars (o Marsy in alcuni momenti) rimane nei miei ricordi, nelle mie fantasie. Rimarrà sempre una parte di me, anche se inventata. L' inventrice di Mars? non la conosco e non ho voglia di farlo, magari con il tempo forse, ma beh, lei conosce quasi tutto di me. Dovrei odiarla o insultarla ma voglio anche ringraziarla, per cinque mesi mi ha fatto provare cosa vuol dire sentirsi bella e importante per qualcuno, distruggendo poi, quella poca autostima che mi aveva creato. Stupida vero? forse lo sono stata credendo a tutto e non sospettando nulla, ma l' amore è cieco no? E forse io volevo esserlo per non credere che Mars non esistesse o forse do solo troppa fiducia alle persone. Mi ritrovo qui, con una penna in mano, a scrivere per dimenticare (anche se so non ci riuscirò) i cinque mesi più emozionanti, belli ma allo stesso tempo brutti della mia esistenza. Ma la vita è altro e so che prima o poi, troverò il mio Mars.

  
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