Only the
brave, Cry-baby!
-If you are a man, show me it!
ShikaIno => InoShika
Sabaku no Temari si domandava spesso che cosa lei avesse a
che fare con uno come Shikamaru Nara.
Lui era un pigrone, uno che considerava tutto una seccatura.
Non aveva mai voglia di chiacchierare e l’unica cosa che era disposto a fare
era giocare a shoji.
Per caso l’aveva presa per suo nonno?
Lei non era tipo da tranquillità, era una vera donna, fiera di esserlo. Bella,
sensuale, combattiva. Si chiedeva spesso come lui, anonimo ragazzo, non le
saltasse addosso come metà Konoha sognava di fare da una vita.
Rispetto? Macchè...poteva avere tutto il rispetto che
voleva, Shikamaru, ma non era sicuramente per quello.
Pigrizia? Sicuramente molto più da lui, pensava;
eppure...non era nemmeno per quello.
Poi era giunta alla conclusione. Ed era così semplice e chiara e ovvia che si era
ritrovata a darsi della cretina.
Shikamaru era innamorato della bella fiorista di
Konoha. La sua compagna di squadra, amica d’infanzia, strega, dittatrice o come
cavolo la chiamava sempre lui quando ne parlava!
Ed allora lei, Temari, cosa avrebbe potuto fare se non
aiutare quel così caro amico a trovare la [aveva detto lei] felicità.
Così, quel giorno così perfetto, erano seduti fuori dal
negozietto degli Yamanaka a mangiare Mitarashi Dango, attendendo che Ino si
facesse viva...
...o meglio, attendendo che Nara si decidesse a
dichiararsi.
“Ma ti pare” le aveva detto una volta che aveva sentito le
sue idee “che sia il tipo da andare da Ino e dirle: Ehi ciao! Come stai? Ma lo
sai che sono innamorato di te da una vita?”
E, ovviamente, Temari l’aveva guardato con ovvietà,
annuendo convinta.
“Bhe, che ci sarebbe di male?”
Shikamaru non aveva avuto la forza [e la voglia!] di
mandarla a quel paese. Era una donna, cosa ne poteva sapere lei?
E allora erano rimasti seduti ore fuori da quel negozietto; sentivano il campanello tintinnare
ogni volta che un cliente entrava o usciva, sentivano le voci dei gestori del
negozio oppure, spesso, la risata di Ino.
Che aveva poi da ridere, quella civetta, Shikamaru proprio
non lo sapeva.
“Senti, ma di che hai paura?”
Li per li, lui, aveva rischiato di sputarle addosso tutto
il the che stava bevendo, ma si era trattenuto per principio. Cioè, se le
avesse sputato addosso, Temari l’avrebbe ammazzato; quindi aveva avuto la
decenza di inghiottire il tutto...
“Io non ho paura! Ti pare che un uomo debba avere paura?”
Le sopracciglia bionde di Temari si erano quasi toccate,
da tanto che le aveva inarcate.
Allora, lui, aveva scosso il capo indignato.
“Mi conosci da quasi cinque anni: ti sembro il tipo che ha
paura?”
“Oh bhe” esclamò Temari con sarcasmo “in battaglia, non
avrai pure paura...ma tu hai paura che la tua bella, altresì conosciuta come
Ino Yamanaka, ti rifiuti.”
E Shikamaru aveva spalancato ancora la bocca, stupito,
sconvolto, scioccato. Perché Temari, infondo, c’aveva preso no?
“E sentiamo, genia. Perché dovrei avere paura che Ino mi
rifiuti?”
Temari aveva soppesato la domanda, quasi come se non avesse
una risposta pronta; allora, lui, aveva sorriso trionfante, per poi perdere
quel ghigno alla bocca di lei che si spalancava.
“Perché, secondo me, non ti senti alla sua altezza.
Insomma, Ino è...bellissima. Poi, da come ne parli, alle volte ha pure un bel
carattere. A quanto ho sentito era pure fra le prime kunoichi ai tempi
dell’accademia, quindi non deve essere tanto stupida.”
Nara aveva tenuto la bocca aperta per tutto il discorso,
chiedendosi come cavolo Temari sapesse tutte quelle cose su Ino...bhe, che
stupido, le aveva detto praticamente tutto lui.
Non aveva comunque ceduto; aveva incrociato le braccia al
petto, scocciato, puntando lo sguardo in alto.
“Oppure...hai paura che, se lei ti rifiutasse, la vostra
amicizia potrebbe finire.”
Le parole di Temari gli fecero mordere il labbro; come al
solito, si era dimostrata intelligente. Perché cavolo doveva avere un’amica del
genere?
“Senti” cominciò “non pensi che sia meglio lasciare tutto
così? Ino come fidanzata sarebbe una seccatura” occhiata incerta al vetro del
negozio “parlerebbe sempre, vorrebbe andare a fare shopping, mi abbraccerebbe
in pubblico. Poi dovrei sempre preoccuparmi delle occhiate che gli altri uomini
le lancerebbero, preoccupato che lei, la sera, potrebbe essere con un altro. Sarebbe
tutto troppo seccante per me...”
Shikamaru pensava che la cosa sarebbe finita li, ma Temari
non era andata a Konoha per tornarsene a casa a mani vuote. Oh no, lei voleva
che Shikamaru si dichiarasse, perché era sicura non solo del successo della
missione, ma anche che quel cretino l’avrebbe poi ringraziata.
“Senti un attimo” arricciò il naso, fissandolo dritto
negli occhi “ma queste non sono cose che già fai?”
Shikamaru aveva serrato le labbra, stringendole strette. Colpito ed affondato.
“Insomma: tu pensi sempre ad Ino, lei ti abbraccia
comunque, l’accompagni dovunque lei voglia andare. Tu non vuoi metterti con lei
solo perché hai paura, cry-baby. Ma, dimmi tu, il bello della vita non è
proprio buttarsi? Insomma...sai che monotonia sempre cose semplici, facili?!”
Shikamaru aggrottò le sopracciglia, scettico “e poi...non sarebbe una terribile
seccatura dovere sentire le lamentele di Ino sul suo nuovo ragazzo che, per
qualche assurdo motivo, la potrebbe trattare male? Te le dovresti sorbire tu,
in quanto migliore amico.”
Temari sapeva
che con quella frase aveva decretato la sua vittoria. Sapeva ancora prima di
pronunciarla che avrebbe vinto. Vedendo la faccia sconcertata di lui sorrise,
pronta a dare il colpo di grazia.
“Senza parlare che la notte non riusciresti a dormire,
sapendola con un altro.”
Il grattare della sedia su cui era seduto il ragazzo, la
fece ridere, vittoriosa.
“Solo un po’ di coraggio, cry-baby! Dimostrami che sei un
uomo, per una volta!”
Urlò, per poi appoggiare le labbra al bicchiere, mentre
osservava la figura del Nara entrare del negozio.
Per sua fortuna riuscì a vedere tutta la scena, visto che
Ino era proprio davanti alla porta d’entrata, forse pronta a chiudere, forse
perché doveva uscire.
Vide Shikamaru grattarsi la nuca, con una mano sprofondata
nella tasca dei pantaloni; Ino portarsi le mani alla bocca, stupita; infine
vide la bionda lasciare cadere il vaso che aveva in mano, per buttarsi fra le
braccia del Nara.
E Sabaku no Temari alzò il bicchiere in quel momento,
brindando al Nara che, per una volta, le aveva fatto battere un po’ il cuore.
“Bravo il mio cry-baby.”
“Oh Shika!”
“Mendokuse,
Ino-chan...”
“Mi porterai a fare
shopping?”
“Mendokuse, Temari.
Guarda cosa mi tocca fare..”
“Nani?”
“Niente Ino,
niente..”
* *** *
Disclaimer: i personaggi sono proprietà di
Masashi Kishimoto e vengono utilizzati senza scopo di lucro.
N/a
Voi non potete sapere quanto mi sia divertita a scrivere
questa One-shot!XD
Mi immaginavo ogni scena, ogni posa, ogni
battuta...perchè, per me, Shikamaru e Temari sono questo: amici. Una bella
amicizia, che mi sa tanto di allegria!XD
L’idea per questa One-shot mi è venuta ieri notte, mentre
parlavo con Furetta su MSN verso l’una...voi, ora capirete, che non ero molto
in me!ù_ù
L’ho scritta per un motivo valido; mi ricollego alle
parole usate da Ludo alla fine di “Not another
time”...perchè di loro si può scrivere di tutto, dall’angst
più profondo, alla fict più comica. Ed io sono d’accordissimo!*-*
Dedicata a tutte le mosche bianche...per una volta non ho
usato Temari come arma di scontro fra lei ed Ino!XD W la pace!
Grazie a:
Celiane4ever
Deidy-kun
Francy
WishfulThinking
Kaho
Queen_of_sharingan91 [questa è per te]
Ryanforever
Sheerer
Vampirosolitario91
InoYamanaka89
Inochan
Sheerer
Sakurina
Hicchan
Kikichan
Sayonara
Mimi-chan