Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: Dangerina15    07/10/2013    0 recensioni
Avevo affrontato centinaia di battaglie, avevo visto scene orribili ma...quel giorno sembrò segnare un nuovo inizio, un inizio che avrebbe cambiato per sempre le sorti della mia vita...Mi chiamo Joe e la mia, anzi la nostra storia comincia in quel torrido giorno del 1248 a.C...
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 1

Il cielo era ancora buio ma sapevo che tra non molto il sole avrebbe cominciato ad emergere e salire sempre più in alto per rischiarare la terra in cui ci trovavamo. Dormì poco quella notte, proprio come tutte le notti che precedevano una nuova battaglia. Ero spesso ansioso quando si trattava di stroncare vite a dei poveri uomini che, come me, dovevano solo eseguire ciò che il loro comandante gli ordinava. Sfruttai il tempo a mia disposizione per preparare la mia armatura e fare una decente colazione; avevo bisogno di energie per affrontare una dura e lunga giornata.
<< Sveglia, uomini, il sole sta per sorgere e dobbiamo essere pronti.>>.
La voce del mio comandante risuonava forte e chiara dentro le tende di ognuno dei suoi soldati. Il suo nome era Diomede ed era un grande combattente; era conosciuto in tutta la Grecia per essere il braccio destro di Ulisse, re di Itaca. Io invece ero di Corinto, come molti altri uomini dell'esercito. Appartenevo ad una famiglia nobile ma ormai decaduta.
Non appena sentì il richiamo all'ordine, indossai la mia armatura, posai la spada nella sua custodia, presi la lancia e l'elmo e mi diressi fuori dalla tenda. Nel raggiungere il resto dell'esercito, incrociai Athanasios, mio concittadino e più fedele amico.
<< Ci siamo, eh?>> mi disse lui battendomi una mano sulla spalla.
<< Come sempre, amico.>> risposi allo stesso modo. << Però ancora non so contro chi ci battiamo.>> continuai.
<< I Troiani. Dicono che la città sia una grande potenza con un esercito formidabile, guidati da Ettore, figlio del re Priamo.>> mi spiegò velocemente Athanasios.
<< Ho sentito parlare di quest'uomo. Dicono sia un grande combattente, il più forte dell'esercito troiano.>> risposi seriamente. Ero curioso di conoscerlo e soprattutto di vedere se la sua “ reputazione” fosse vera o no. Radunati davanti alle porte dell'accampamento, Diomede ci spiegò velocemente il piano d'attacco.
<< Gli costruiremo una barriera da cui non potranno fuggire. La fanteria si dirigerà sulla sinistra, verso il fiume, gli uomini delle prime file terranno impegnati l'altro gruppo dei Troiani mentre il resto, insieme a me, accerchieranno l'esercito, cogliendolo di sorpresa. Sarà la fine della grande potenza marittima.>>. Tutti ci esaltammo alle sue parole e lanciammo in coro il grido di guerra, per indicare che eravamo pronti alla battaglia. Sellai il cavallo e uscimmo schierati a “ falange” dall'accampamento, dirigendoci verso il campo immenso e sterminato dove sarebbe avvenuto l'incontro con l'esercito avversario.
All'improvviso riuscimmo a scorgere in lontananza una miriade di soldati, armati fino ai denti avanzare ad un passo abbastanza spedito. Davanti a loro, a cavallo, vi stava un uomo, coperto dalla sua armatura luccicante d'argento.
<< E' lui, Ettore?>> chiesi ad Athanasios, accanto a me a cavallo del suo stallone.
<< Si.>>
L'esercito si fermò di netto a circa trecento metri da noi, con la nostra stessa tensione. I due comandanti si avvicinarono e conversarono per pochi istanti; probabilmente volevano evitare uno spargimento di sangue inutile ma dal viso scuro di Diomede, capì che ci aspettava una dura battaglia. Al grido di inizio di Diomede, ci scagliammo furiosamente contro l'esercito avversario. Diedi l'ordine al mio cavallo di andare al galoppo, portandomi al centro del mio esercito. Lo schianto fra gli uomini fu micidiale. Migliaia di morti ai primi minuti di scontro. La lotta infuriava e i nostri uomini si battevano come leoni. Diomede diede ordine di attaccare secondo il piano prestabilito e così, senza indugio, ci dividemmo in gruppi, trascinando una parte dei troiani lontano dal campo di battaglia. Galoppammo fino alle rive del fiume dove fummo costretti ad arrestarci e affrontare i nostri avversari muso a muso. Mi ritrovai a breve di fronte il possente Ettore.
<< Così tu saresti Ettore?>> domandai ironico. Dovevo prendere tempo.
<< Vedo che la mia fama mi precede.>> rispose lui con altrettanta ironia. Scendemmo entrambi da cavallo e ci sfidammo quasi a duello. Solo che non mi accorsi che ciò che stavo facendo altro non era che cadere nella sua trappola. All'improvviso un gruppo di uomini, anche loro armati fino al collo, spuntarono fuori dagli alberi e dal fiume, uccidendo tutti quelli che incontravano nel loro cammino.
<< Era una trappola.>> risposi furioso.
<< Povero ingenuo. Davvero credevi che sarebbe stato così facile sopprimere i Troiani? Vedo che sei un pò inesperto di strategie, amico.>> rispose Ettore e con un'abile mossa, mi atterrò, ferendomi ad un fianco. Mi lasciò sdraiato a terra, risalì al galoppo e come un fulmine di Zeus, sparì. Mi rialzai lentamente e vidi attorno a me una marea di uomini agonizzanti tra la vita e la morte e tra loro anche Athanasios. Fortunatamente per lui le sue ferite non erano gravi ma doveva essere ricondotto in accampamento, per cui lo caricai sulle mie spalle, reggendomi a stento in piedi e lo caricai sul mio cavallo. Salì in groppa e cercai di tornare indietro al campo di battaglia. Galoppai quanto più veloce possibile ma appena giunsi a destinazione, trovai una schiera di uomini che mi accolsero, puntandomi contro arco e frecce. Dovetti frenare il mio cavallo di colpo, così potei notare i pochi achei sopravvissuti allo scontro, tutti prigionieri dei nostri nemici. Scesi lentamente da cavallo e mi avvicinai a loro.
<< Sta fermo.>> disse uno di loro ma in quel momento sfoderai la mia spada e cercai di abbatterne quanti più possibili, ma improvvisamente una freccia mi trapassò la spalla, provocandomi un dolore così forte da farmi mancare il respiro.
Sentì il mio corpo farsi sempre più debole, accasciarsi lentamente al suolo fino a perdere totalmente le forze.
Poi...il buio.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: Dangerina15