Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: starmoon    07/10/2013    2 recensioni
Nick fa come gli dice così come la ragazza, ma Kurt rimane immobile, Alan alza lo sguardo furioso.
- NON HAI SENTITO??
Kurt lo guarda serio.
- il consiglio vuole sapere cosa succederà alla ragazza
Alan sbatte le palpebre più volte, la ricordava solo come una neonata appena nata.
- Nicole
- tua figlia non è più al sicuro Alan
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questo più che un prologo è anche una presentazione dei personaggi. Cercherò di approfondire meglio le cose, la trama, adesso lo solo sfiorata in generale, ma se la storia vi piace la continuaerò, mi farebbe piacere un vostro parere. Bacii alla prossima!! 

 

 

 


PROLOGO



http://www.youtube.com/watch?v=LkIWmsP3c_s&list=LLaWWn6HQbtiD3IX-WzkBUmg&feature=mh_lolz

 

Delle impronte sull'asfalto della lunga strada, qualcuno camminava lentamente, lasciando enormi impronte di fango un po' rossastro. Una figura si contrappose al percorse della prima, fermo immobile, con fare elegante si avvicinò di poco, poi si avvicinò con  prepotenza e affilò i suoi lunghi canini della carne dell'uomo di fronte a se. Il vampiro alza la testa al cielo, assaporando ogni secondo, il sangue scorre nuovamente nelle sue vene, nessuna sensazione è migliore di questa. Chiude i profondi occhi neri, come il cielo in quella notte, e poi li riapre compiaciuto, sparendo dalla strada, lasciando solo il corpo inerme dell'uomo. 

 

 

 

 

Seline                                                                                                                                                     Nicole

 

Selina camminava tra le varie tombe, gente di cui non sapeva nemmeno il nome, da lontano vide la figura della nipote e le andò incontro. 

- dobbiamo andare

La ragazza si gira, un volto impassibile, punta gli occhi verdi sulla zia la guarda, uno sguardo che odia, la compassione. Seline si avvicina, mettendosi di fianco a lei. Legge il nome della sorella, la sua tomba è bianca come le altre, ma è diversa, si può quasi sentire la presenza della donna. 

- tua madre sembra non volerci abbandonare…- disse la donna girandosi lentamente e allontanandosi verso l'uscita. La nipote si voltò osservandola andare via, le parole della zia l'avevano incuriosita e confusa. 

- Nicole!

Il richiamo della zia la fece trasalire, si mosse veloce verso l'uscita. 

 

 

Seline parcheggiò la macchina di fronte la scuola. Nicole si volto verso sua zia. 

- devo farlo per forza? 

- prima inizia a tornare alla normalità più facile sarà superare le cose 

Nicole fissò sua zia negli occhi, la conosceva poco, l'aveva viste poche volte nella sua vita. 

- vado 

Nicole aprii lo sportello della macchina, osservò l'enorme edificio,  molto vittoriano. Gli studenti camminano veloci verso la scuola, ci sono vari gruppi, ma Nicole da solo uno sguardo fugace, poi s'incamminò verso le scale che portavano alla porta principale. La ragazza entrò titubante, non le erano mai piaciuti i cambiamenti, quando avvenivano c'era sempre sua madre a sostenerla. 

 

Flasback 

 

Nicole era in macchina, sua madre al volante. 

- odio la scuola odio gli studenti 

La madre sorrise, Nicole non capii mai cose le passasse per la mente. 

- tesoro se vuoi dimostrare a tutti di essere unica devi prima andare a scuola 

- questo cosa vuol dire?- Nicole la guardò confusa. 

- le soddisfazioni arrivano dopo…

Nicole guardò il sorriso dolce di sua madre, le dava sicurezza, sorrise a sua volta e uscii dalla macchina, pronta ad affrontare il suo primo giorno di liceale.

 

Fine Flashback 

 

Nicole adesso si trovava proprio sulla soglia della porta, voleva scappare il più lontano possibile. 

- sei nuova?

Una voce la fa tornare nella realtà. Guarda avanti, una ragazza è di fronte a lei. Ha corti capelli rossi e ricchi, due occhi azzurro cielo, coperti da grandi occhiali. 

- si

- devi essere quella ragazza…

Disse vaga. 

- come?

- oh scusa…sei quella a cui è…- le parole le morirono in bocca. 

- già- il tono di voce di Nicole era spenta, rassegnato. 

- sono Zoey 

 

- Nicole- Nicole strinse la mano che la ragazza le aveva porso. 

- Zoey!!- un ragazzo corse verso di loro, evidentemente un amico della ragazza dai capelli rossi. 

- Robbie che hai?- chiese apprensiva la ragazza. Nicole li osservava senza capire cosa fare o dire. 

- Trevor vuole picchiarmi- disse allarmato. 

- cosa hai fatto?- Zoey passo da apprensiva a arrabbiata. 

- nulla questa volta, te lo giuro- a Nicole quelle parole sembravano terribilmente sincere, non sapeva come ma lo sentiva, lo sapeva. 

- Rob tu fai sempre qualcosa

- te lo giuro 

- sta dicendo la verità- Nicole prese parola, Rob la guardò sembrava aver preso coscienza che ci fosse solo ora. 

- sono Nicole

- Nicole? a sii i la rag…aiiiooooo- Zoey diede una pedata all'amico prima che potesse finire la parola, Nicole rise divertita. 

- tranquilla…comunque chi è questo Trevor?

- diciamo che è il ragazzo più crudele che abbia mai incontrato in vita mia…- disse Robbie con fare teatrale. 

 

http://www.youtube.com/watch?v=d_-x6OdPvwk

 

 

 

Da lontano un gruppo di ragazzi si stavano muovendo verso di loro. 

Nicole li osservò attentamente, avevano un aria strana. Erano cinque, ma solo due camminavano avanti, gli altri tre erano al loro seguito. 

- Robert- ringhiò quasi quello davanti, al suo fianco una ragazza. 

- Trevor te lo giuro non sono stato io

- chi altro è così idiota da far sparire i miei vestiti dallo spogliatoio…- il ragazzo era alterato. A Nicole scappò un risolino soffocato, gli occhi di Trevor si spostarono freddi su di lei. 

- cosa c'è di tanto divertente?

- niente…- Nicole cercava ancora di non ridere. 

 

 

 

 

 

Trevor stufo del suo atteggiamento prese dal colletto della maglietta Rob facendolo sbattere su uno degli armadietti. Nicole fece un passo in avanti come per aiutarlo, ma una mano bloccò il suo polso. Un ragazzo, biondo, aveva lo sguardo fisso su Trevor. Trevor si girò a guardarlo, non lo aveva mai visto, ma riconosceva un suo nemico, l'odore forte che quel biondo emanava lo aveva avvertito subito. 

- Trevor andiamocene- La ragazza che prima era accanto a lui lo inumò ad andarsene, lo stava quasi supplicando. Trevor fissò il biondo, poi lentamente mollò la presa del ragazzo. Lentamente si allontanarono, nuovamente in gruppo. 

- stai bene?- chiese il biondo a Rob. Il ragazzo annuii un po' intimorito. Nicole guardò il suo polso, la mano del ragazzo ancora attorno ad esso. 

- bene, potete lasciarci soli un attimo?- il ragazzo parlava in modo cortese, ma per nulla gentile, era solo educazione, lo si notava nell'atteggiamento fiero e lo sguardo compiaciuto di se. 

- certo- Zoey prese Robbie per un braccio e lo trascinò per i corridoi.

- non è stato difficile trovarti, Nicole

- tu mi conosci?

Nicole sentii la presa del ragazzo sparire. La mano di lui era fredda, troppo fredda, era una cosa che aveva notato solo dopo. 

 

 

 

 

Cinque giorni prima. 

 

Un uomo sulla quarantina entra in un enorme edificio, sembra un enorme villa rusticana, se non ancora più antica. L'interno è semplice, non c'è molto al suo interno. Si avvia verso una porta.

 Davanti ad essa un ragazzo biondo. 

 

 

- non vuole essere disturbato- dice il biondo deciso. 

- credo che questo debba saperlo

- Kurt non vuole nessuno mentre mangia 

L'uomo porge un foglio al ragazzo. Il biondo sconvolto alza il volto come se cercasse conferma nel suo sguardo. 

- mi fai entrare?- domanda l'uomo con perseveranza, il ragazzo si sposta ancora un po' nell'aria. 

Kurt apre la porta. 

 

 

Un uomo, o meglio un giovane uomo si sta nutrendo di una ragazza, i denti affilati nel collo di essa, la ragazza non sembra averne coscienza, sorride non capendo che succede, il vampiro scosta bruscamente la ragazza e si pulisce la bocca dal sangue che cola. La stanza è abbastanza grande, ma il sangue è ovunque. Kurt è intimorito, lo sguardo del vampiro non promette nulla di buono. 

- Nick non ti avevo detto di non fare entrare nessuno?- il vampiro urla furioso, il ragazzo entra, ha uno sguardo ancora perso. 

- ascolta cosa ha da dirti…

Il vampiro lo guarda non capendo, poi rivolge il suo sguardo all'uomo. 

- cosa c'è? 

 

http://www.youtube.com/watch?v=J1xZtMi43lU

 

- Astrid…- l'uomo ha paura solo a pronunciare il nome - è morta- il vampiro lo guarda impassibile, mentre dentro si sente strano, come se il suo cuore fosse diventato improvvisamente più pesante. Nick lo guarda. 

- che stai dicendo?- Il vampiro non riesce a crederci, non vuole crederci. 

- mi dispiace di doverti dare queste notizie, ma è vero, domani ci sarà il suo funerale. 

- non prendermi in giro Kurt, non osare nominare Astrid 

Nick si avvicinò di più aveva notato che il vampiro stava perdendo il controllo. 

- Alan è vero…leggi tu stesso- Nick porse ad Alan una lettera. 

- la scritta Astrid, voleva che l'avessi tu

Alan la prende tra le mani. 

- uscite

Nick fa come gli dice così come la ragazza, ma Kurt rimane immobile, Alan alza lo sguardo furioso. 

- NON HAI SENTITO?? 

Kurt lo guarda serio. 

- il consiglio vuole sapere cosa succederà alla ragazza

Alan sbatte le palpebre più volte, la ricordava solo come una neonata appena nata. 

- Nicole 

- tua figlia non è più al sicuro Alan

Kurt uscii dalla stanza abbassando il capo, aveva sempre provato grande rispetto per il vampiro che lo aveva trasformato. Kurt aveva sempre pensato che nonostante tutto in Alan ci fosse ancora del buono. 

Nick richiuse la porta e rimase con Alan, nonostante le pretese di quest'ultimo, sapeva che doveva stargli vicino, come negli ultimi decenni. 

- cosa vuoi fare?

Alan si voltò verso la finestra, la luce filtrava leggera dalle tende. 

- prepara le valige

Nick lo guarda, non ha idea di cosa abbia in mente, ma sa che lo seguirà. 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=aWNnZM5CXFE

 

Alan e Nick sono in macchina, distanti dalle altre persone. Osservano la bara che viene messa giù, sottoterra. Alan guarda Nicole. La riconosciuta subito, uno nodo alla gola. Nick guarda la bara, aveva conosciuto Astrid, anche per lui era dura, ma sapeva che per lui lo era di più, sapeva che lui avrebbe voluto essere li, a dirle addio. 

 

Nicole si guarda intorno impaurita, si sente sola. Guarda la tomba di fronte a se, ormai è rimasta sola. Alan si avvicina, sa che è sbagliato, ma deve vederla, almeno per una volta. Nicole si gira, gli occhi verdi di lei si scontrano in quelli scuri. 

 

Flashback

- andrà tutto bene Astrid- Alan strinse la mano della ragazza.

- non ce la posso fare 

- si tu sei forte

Un'altra spinta, Astrid era sfinita. 

- ancora una 

Lei respirava forte, poi con tutta la sua forza spinse più che poteva. Un pianto, alle orecchie dei ragazzi sembrava come un dolce canto. 

Astrid appoggiò nuovamente la testa al cuscino sfinita. 

- sta bene?- chiese premurosa. 

- si, sta bene…- Alan teneva stretta a se quella piccola creatura. 

- è femmina- disse commosso, Astrid alzò di poco la testa e porse le braccia in avanti, Alan le porse la bambina. 

- benvenuta Nicole- disse Astrid commossa, le lacrime le scivolavano senza controllo. 

- Nicole?- Alan era confuso, non capiva perché le avesse dato quel nome. 

- si credevo ti facesse piacere che le dessi il nome di tua madre

Alan non disse nulla, si porse in avanti e le diede un bacio leggero. Poi tornò a guardare la figlia, quegli occhi, non li avrebbe mai più dimenticati. 

Fine flashback

 

- sei la figlia di Astrid?- per Alan era difficile anche solo parlare. 

Nicole annuii, un po' spaventata. 

- sai non credevo che sarei tornato qui, da lei 

- conoscevi mia madre?- disse curiosa, Alan sorrise, era come lei. 

- si 

Nicole sorrise. Alan prese un fiore dalla tasca, era violetta, quasi blu. 

- tieni

- tieni fiori in tasca?- disse confusa dal comportamento.

- è un simbolo

- cosa vuol dire?- disse pacata

- protezione…Nicole non hai idea di quanto sia felice di vederti, conoscerti, dopo tutti questi anni…- Alan fece un respiro profondo, poi senza rifletterci abbracciò la figlia. Nicole non si ritrasse, certo era confusa, ma quelle braccia le davano sicurezza. 

- mi dispiace tanto, ti ho lasciata sola..- Nicole non capivo quelle parole, ma stava per cedere, sentiva le lacrime voler fuoriuscire, aveva ragione, era sola. Nicole pianse, silenziosamente, le lacrime scivolavano violente.

Alan si allontanò di poco, quel che basta per guardarla negli occhi. 

- mi dispiace farti questo, ma ti prometto che ti proteggerò sempre, come ho sempre fatto, nell'ombra, in silenzio, sarò con te ma…devi dimenticarti di avermi visto, era qui che piangevi per tua madre, adesso andrai a casa e ti sentirai meglio- Gli occhi di Alan si fecero intensi, la pupilla si allargò maggiormente.

Nicole si guardò in torno confusa, non c'era nessuno. Sentiva le guance essere bollenti e bagnate. Si accorse di avere qualcosa tra le mani, un fiore. 

 

 

 

Alan entrò nell'auto. Nick era ancora li seduto ad aspettare. 

- e adesso?

- voglio che la tieni d'occhio, questo posto è peggio di come l'avevo lasciato

- è la tua città riprenditela

- non è così facile, adesso ci sono nuove creature 

- parli dei lupi? 

- esatto, una cosa alla volta, adesso devo solo capire cosa vuole il consiglio da mia figlia- irritato Alan mise in moto. 

 

 

 

 

 

Nicole guardò Nick in cerca di risposte. 

- diciamo che ti cercavo per farti le mie condoglianze…- Nick ci pensò su, non sapeva perché si era avvicinato troppo a lei - conoscevo tua madre da piccolo- Nicole annui, non disse altro. La campanella suonò. 

- devo andare- la ragazza si allontanò velocemente. Nick si passò una mano tra i capelli. 

 

 

Nicole entrò in bagno, sapeva che doveva andare in classe, ma si sentiva mancare l'aria, era scappata da quel ragazzo. Tutto si faceva sempre più difficile, non riusciva ad accettare la perdita di sua madre, anzi non lo realizzava nemmeno. Si accasciò a terra tremante, era terrorizzata, come se non avesse coscienza di quello che le circondava. Sentii dei passi provenire dal uno dei bagni.

- stai bene? 

 

- si certo..- Nicole si alzò velocemente e si asciugò le lacrime che le erano scese a tradimento. 

- mi dispiace per la tua perdita

Nicole non rispose, ne aveva abbastanza di sentirsi dire che gli dispiaceva, loro non sapevano cosa si provava. Nicole si avvicinò nello specchio. 

- ma so che adesso non è il momento migliore per dirtelo…perché sei tornata, insomma tua madre non ti ha messo in guardia su questo posto 

Nicole si gira di scatto, le persone era più strane del solito. 

- di cosa parli?

La ragazza si morse un labbro, Nicole si accorse che non voleva dirle nulla. 

- su cosa mi avrebbe dovuto mettermi in guardia?

- devo andare..- la ragazza uscii di fretta dal bagno. 

- dannazione…

- Sally- un ragazzo si avvicina. 

 

- non sa nulla 

- la ragazza?

- credevo che sua madre le avesse detto dei pericoli che correva qui, evidentemente non sa nemmeno della nostra esistenza 

- prima o poi lo scoprirà

- mi chiedo solo come…- Sally era preoccupata. 

 

Nicole si asciugò il volto, fece un respiro profondo e uscii finalmente dal bagno, lo sguardo più deciso, sua madre non avrebbe mai voluto vederla così triste. Entrò nella classe che le avevano indicato, tra i sui compagni c'era Trevor, che la guardava truce, Nicole si accorse che forse era stata stupida a ridere di lui. Quando la campanella suonò si avvicinò al suo banco. 

- senti….- fece un bel respiro e parlo velocemente - mi dispiace per aver riso di te, prima

Trevor rise divertito, quasi come se la stesse prendendo in giro. 

- tornatene da dove sei venuta, non me ne faccio niente delle tua stupide scuse 

Nicole sgrano gli occhi, lei si era scusata, aveva fatto tutto quello che credeva giusto e lui? la trattava come un oggetto inutile senza sentimenti. 

- allucinante…- Nicole si girò delusa e uscii dalla classe. 

- dovevi essere così duro?- un ragazzo moro si avvicinò a lui. 

- conosci le regole 

 

Il ragazzo scosse la testa e uscii dall'aula lasciandolo solo. 

 

Nicole si diresse verso quello che da oggi sarebbe stato il suo armadietto. 

- ti stavo aspettando- Zoey era appoggiata ad uno degli armadietti vicini. 

- me?

- certo prima non abbiamo avuto modo di parlare…

- ti prego dimmi che non vuoi dirmi che ti dispiace…oh…non so 

- sta tranquilla, tempo fa ho perso mio padre, so cosa si prova, non vuoi che nessuno vedi le tue ferite, ti irrita sapere che gli altri abbiano avuto modo di conoscerla maglio di te… so cosa si prova 

Nicole rimase in silenzio. 

- volevo solo dirti che oggi dovevo essere la tua guida, ma vedo che ti sei ambientata bene 

- più o meno

Nicole posò i libri nell'armadio, Robbie si avvicinò alle ragazze. 

- non avete fame? 

- un po'…tu Nicky? 

A Nicole cadde un libro dalle mani, gli occhi spalancati, nella sua mente sentiva una voce, come un ricordo, era un uomo, la stava chiamando con quel nome. 

- ti senti bene?- chiese Zoey preoccupata. 

- si benissimo, scusate ragazzi, ma credo che tornerò a casa- Nicole chiuse tutto di fretta e camminò veloce verso l'uscita. 

- ho sbagliato a dire qualcosa?- chiese Zoey all'amico. 

- credo che abbia bisogno solo di tempo 

Trevor aveva visto la scena da lontano. 

- mi sembri interessato. 

 

- parla quella che se ne andata a controllare la sua bacheca di facebook 

- ero curiosa 

- non è mai una cosa positiva la tua curiosità

Trevor si allontana, la ragazza fa spallucce non curante delle parole del ragazzo. 

 

 

 

 

Nicole entra finalmente a casa, la casa di sua nonna, non la sente sua, ma ormai è quella la sua casa e non può cambiare le cose.

- tesoro sei tu?

La nonna dalla cucina arriva in salotto con una pezza in mano. Nicole si volta, sua nonna nota subito il turbamento della ragazza. 

- qualcosa non va?

- perché sembra che tutti sappiano qualcosa che non posso sapere? 

Sua nonna si avvicinò a lei e le spostò una ciocca ribelle dal suo viso. 

- vedrai che andrà meglio- quelle parole furono come un toccasana per al ragazza, le ricordava con una voce e un volto diverso, ma avevano la stessa intensità. 

- perché non vai a farti un bagno caldo io nel frattempo preparo la cena 

- d'accordo…la zia è a casa? 

- no credo sia ancora a lavoro

Nicole aveva notata subito che i rapporti tra madre e figlia non erano dei buoni. Seline era tornata solo per il funerale della sorella. 

Nicole sali le scale che portavano ad una camera, precedentemente della madre. Buttò a terra lo zaino e si tolse le scarpe, si buttò nel letto. Improvvisamente si ricordò del fiore che si era ritrovata nelle mani, lo prese dalla tasca. 

- incredibile non sei appassito

Lo studiava girandolo tra le dita. 

- Ah Nicole volevo…- la nonna entra in camera e nota subito il fiore, lo riconoscerebbe ovunque. 

- dove hai preso quello?

Il tono apprensivo della donna fece preoccupare la ragazza.

- lo trovato per strada- Nicole si sentiva in colpa per aver mentito, ma si sentiva di farlo, non voleva far preoccupare sua nonna, ma i sui dubbi crescevano. 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=lghK60d1liE

 

Sua nonna uscii dalla stanza. Nicole si alzò dal letto. Una voce nella sua mente, non la dimenticava, non la lasciava in pace. Qualcosa la spinse ad aprire l'armadio, vecchi vestiti di sua madre. Sorrise nel vedere che nonostante sua madre fosse cresciuta non era mai cambiata veramente. Notò una scritta incisa nella parete dell'armadio "Alan", Nicole la sfiorò con le mani, come se quel nome le dicesse qualcosa, come se volesse sapere chi fosse. Allo sfiorare, Nicole si senti debole, si appoggiò ad un anta. Una parte della parete si ruppe mostrando una cassaforte. 

- ma che cavolo…

Nicole sfiorò il lucchetto, non aveva idea di quale sarebbe stata la combinazione. 

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=yH-GxKfl1_U

 

Nick camminava per i corridoio di quella scuola, c'era stato anche lui. 

- non ci posso credere

Quella voce la conosceva bene, si voltò, lei era come se la ricordava, non era cambiata affatto, del resto i vampiri non possono cambiare. 

- Sally 

La ragazza era commossa, gli occhi lucidi, come se rivederlo fosse stato una cosa del tutto impossibile. 

- sei tornato 

Nick annuii, sicuramente i motivi che lei pensava erano diversi. 

- sapevo che un giorno l'avresti fatto 

Sally andò incontro per abbracciarlo, ma Nick spostò le mani in avanti impedendo alla ragazza di raggiungerlo. 

- aspetta…devi saperlo, sono qui solo come protettore, non sono tornato per restare 

Gli occhi di Sally erano ormai sul punto di piangere, non doveva illudersi. 

- sei qui per la figlia di Astrid vero?

- già 

- è all'oscuro di tutto

- lo so 

- allora perché hai accettato, cioè come puoi proteggere qualcuno che non devi conoscere 

Nick si strinse sulle spalle.

- devo e basta 

Nick si voltò verso l'uscita. Sally rimase li immobile, aveva già litigato, non era nemmeno arrivato, sospirò, con Nick le cose non sarebbero cambiate nemmeno con il passare dei secoli. 

 

 

La luna piena era alta nel cielo. Trevor si avviò verso il bosco, la ragazza mora sempre accanto a lui, insieme agli altri formarono come un cerchio. 

- sei pronta?- domandò uno dei ragazzi, tra gli alberi uscii fuori una ragazza, gracile e spaventata. 

 

- farà male?

- ovviamente, ti si spezzeranno tutte le ossa- Trevor era rude nel parlare. 

- non ascoltarlo devi solo lasciare che lui prenda il controllo- disse un ragazzo di colore.

- è la sua prima trasformazione non mettergli più ansia- obbiettò la ragazza. 

- solo solo la tua presenza è ansiosa- rispose il ragazzo.

La ragazza al centro si accasciò a terra, dolorante. Gli altri si guardarono in faccia, nessuno era contento di vederla in quello stato, ma contro natura nessuno può andare. 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: starmoon