Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |      
Autore: KeyMorf    07/10/2013    2 recensioni
Black Star non era perfettamente simmetrico, ed era anche troppo rumoroso, per non parlare del fatto che pur di attirare l'attenzione su di se combinava un sacco di stronzate.
Eppure Kidd gli aveva creduto sin dal primo momento, quando aveva affermato che sarebbe diventato più grande di un Dio.
Insomma, era quel genere di persona di cui non poteva fare a meno di innamorarsi.
DeathxBlack. //
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Neutron star collision.

~Ero alla ricerca, tu eri in missione.
Poi i nostri cuori si sono uniti come una collisione di stelle di neutroni.~


Il sole flirtava debolmente dalla finestra semi aperta, illuminando i due corpi nudi ed intrecciati tra le lenzuola nere e lisce.
Death the Kidd aprì piano gli occhi chiari, cercando di mettere a fuoco il soffitto. Si alzò piano puntellandosi sui gomiti e capì di essere alla Shibusen, nella stanza che il padre gli aveva dato, ma che lui non usava.
Infatti era praticamente intatta, tranne per il letto ed i vestiti buttati malamente a terra.
Avrebbe voluto alzarsi e piegarli ordinatamente, ma si sentiva stordito come non mai.
Nel silenzio di quelle mura riusciva a sentire solo il respiro del ragazzo ancora addormentato che aveva affianco.
Lo guardò e sorrise inconsapevolmente. Era steso di pancia, con il lenzuolo che gli copriva a malapena il fondoschiena nudo e sodo, i capelli celesti ingarbugliati.
Black Star non era perfettamente simmetrico, ed era anche troppo rumoroso, per non parlare del fatto che pur di attirare l'attenzione su di se combinava un sacco di stronzate.
Eppure Kidd gli aveva creduto sin dal primo momento, quando aveva affermato che sarebbe diventato più grande di un Dio.
Insomma, era quel genere di persona di cui non poteva fare a meno di innamorarsi.
Sospirò. Aveva cominciato ad usare quella stanza solo per Black Star.
"Hey, Shinigami" disse il ragazzo, che ora aveva gli occhi aperti e fissava Kidd. "A cosa pensi?".
Kidd si girò a guardarlo negli occhi e con una mano tentò inutilmente di sistemargli i capelli. "A niente".
Black si alzò, ancora completamente nudo, e si sedette sul letto soffice di fianco al ragazzo che occupava di notte il suo corpo e di giorno i suoi pensieri. Gli diede un lieve bacio sulla guancia, poi sorrise furbo. "Ti ho consumato questa volta".
Kidd lo guardò di sbieco e sbuffò. "Ma zitto, idiota". Si alzò e raccolse i vestiti dal pavimento di pietra.
Black Star non poté fare a meno di osservare il corpo perfetto dello Shinigami.
La pelle era pallidissima, ma non di quel pallido brutto, non di quel bianco morto. Sembrava per di più una porcellana pregiata, di quelle che hai paura anche solo a girargli intorno.
I capelli corvini gli cadevano perfettamente sulla fronte.
"Kidd" lo richiamò, il ragazzo alzò gli occhi dorati. 
Era da qualche giorno che Black Star voleva chiederglielo, e pensava che quello fosse il momento adatto. La loro relazione continuava nell'ombra e lui era stanco di nascondersi, soprattutto con Soul, il suo migliore amico.
Voleva che l'intera Shibusen sapesse che Death the Kidd apparteneva al grande Black Star e che nessuno aveva il diritto di toccarlo.
"T'immagini la faccia di Maka, se scoprisse che stiamo insieme?" disse alla fine il ragazzo con i capelli celesti.
Ecco. L'aveva fatto ancora.
Buttava tutto sul ridere per paura che Kidd rifiutasse, per salvarsi il culo. Non voleva perderlo.
Lui era l'unico che riusciva a farlo sentire inferiore, e proprio per questo aveva paura.
Uno Shinigami. Il figlio del Sommo. Chi era lui per averlo davvero?
Kidd inarcò un sopracciglio, fece un 'mh' distratto per poi cominciare a vestirsi.
Black Star sospirò e si alzò. Un altro buco nell'acqua.

~

Kidd rigirava distrattamente la penna tra le mani, cercando di scacciare tutti i pensieri che gli affollavano la mente.
Stein parlava e lui non riusciva a concentrarsi sulla lezione, per niente.
Batté due volte la testa sul banco; si sentiva un vero idiota.
Aveva disegnato, all'angolo del foglio perfettamente bianco, una piccola stella nera. Poi visto che era un perfezionista forse un po' matto, ne disegnò altre tre agli altri angoli.
Era come se lo guardassero, come a ricordargli che ovunque andasse Black Star avrebbe occupato la sua vita.
Si diede una pacca sulla fronte: un idiota pazzo e romantico.
"Signorino Kidd?" lo richiamò una voce annoiata. "Hai deciso di aprirti la testa per mostrarci come è fatto il cervello di uno Shinigami?" il professor Stein lo guardava dal basso.
"Ti piacerebbe" sussurrò Kidd tra se e se.
"Cosa hai detto?".
"Nulla" sbuffò.
Girò la testa e vide Black Star, non molto lontano, che lo fissava e sbuffava distrattamente.
A Kidd piacque pensare che il ragazzo era nella sua stessa situazione.

~

Erano tutti a casa di Soul e Maka per passare una normale serata insieme.
Liz e Patty chiacchieravano con Tsubaki e Blair in cucina, mentre Maka raccontava qualcosa che Kidd non afferrò, ma doveva essere divertente perché Soul rideva come un matto.
Era appena arrivato e vide Black seduto sul divano con le gambe divaricate. Il solito coglione.
Maka era seduta sulla poltrona accanto, quindi una piccola porzione di spazio vicino alla stella era disponibile.
Come se fosse la cosa più normale del
mondo, lo Shinigami si andò a sedere proprio lì, accavallando le gambe con discrezione.
Black Star rimase sorpreso per un attimo, poi sorrise. Kidd non era un tipo da smancerie, non lo era per niente. Dimostrava il suo affetto nei piccoli gesti, oltre che con il sesso che a quanto sapeva, aveva condiviso solo con lui.
Pensò che probabilmente stava facendo una cazzata ma passò un braccio intorno alla spalla di Kidd e lo attirò a se, ridacchiando.
Lui non si oppose, fortunatamente.
Soul li guardò, prima di lanciarsi sopra a Black Star.
"Sono geloso!" dichiarò, sedendosi sulle ginocchia della stella. "Sei un bastardo!".
Stavano chiaramente scherzando, ma Kidd dovette comunque trattenersi dal chiamare Liz e Patty e fare un death cannon a Soul.
"Soul" lo richiamò Maka. "Sembri un maniaco".
"Io lo sono, piccola" fece il ragazzo. "Ma solo con il mio Black, vero?" sorrise nel suo modo strano.
Black Star non sapeva cosa fare a parte ridacchiare. Avere questo tipo di rapporto con il suo migliore amico era sempre stato normale per lui, ma da quando Death the Kidd era entrato definitivamente nella sua vita si sentiva quasi in colpa.
E si stupì quando il ragazzo dai capelli corvini tossicchiò, si alzò e prese Soul tra le braccia per lanciarlo su Maka.
Lei si lamentò del peso di quel coglione, mentre Kidd come se fosse naturalissimo si sedette sulle ginocchia della stella al posto di Soul.
"Lui" fece, il tono serio. "È mio."
Black Star arrossì violentemente, cosa che non era proprio da lui, e si sentì stranamente felice.
Soul si alzò dalla poltrona e dalla povera Maka e fece finta di essere offeso. Probabilmente pensava ancora che stessero scherzando.
Quando tornarono anche le ragazze non dissero niente su quei due seduti sul divano; anche loro pensavano che stessero solo scherzando.
Eppure Kidd ci stava provando con tutte le sue forze ad uscire allo scoperto. Beh, lui non era sicuro che Black Star lo volesse vivere alla luce del sole, non riusciva a capirlo. Ma lui lo voleva davvero e forse era anche un po' egoista ma andava bene così.
Ma anche quella sera, fu solo un altro buco nell'acqua.

~

Un brivido passò sulla schiena di Death the Kidd quando sentì la bocca del suo ragazzo baciargli piano la spina dorsale per distrarlo.
Kidd non ne aveva bisogno, le spinte di Black Star non facevano più male, anzi.
Farsi penetrare da lui era come entrare nel suo paradiso personale.
"Dio, Black" gemette, ed il ragazzo spinse più forte.
Erano di nuovo in quella stanza, unica testimone del loro amore.
"Lo voglio" gemette ancora Kidd, il fiatone ed il petto che si alzava ed abbassava troppo velocemente. "Lo voglio davvero".
"Cosa?" ansimò Black Star.
Il ragazzo con i capelli celesti uscì dal corpo dello Shinigami per farlo girare, viso contro viso, occhi negli occhi.
"Voglio essere il tuo ragazzo" ansimò, mentre Black si preparava per rientrare dentro di lui. "Voglio che lo sappiano tutti".
Black Star sorrise e si abbassò per baciargli dolcemente le labbra
Black Star era meglio di un Dio.
Black Star era fidanzato con un Dio.

~

"Fate attenzione" ripeté Stein. "Quest'anima non sarà facile da prendere."
Black Star e Maka annuirono.
Dovevano partire per una missione importante e ci avrebbero sicuramente messo qualche giorno prima di ritornare alla Shibusen.
Si trovavano fuori, nel cortile, poco prima che partissero.
Death the Kidd doveva rimanere con suo padre per sbrigare delle faccende interne e non gli era permesso andare con loro.
Tsubaki e Soul li raggiunsero, ormai erano pronti per andare.
"Ci vediamo Kidd" lo salutò Maka.
Lui le sorrise, poi guardò Black.
Era fermo, Tsubaki dietro di lui, e lo stava guardando. Stava aspettando.
"Allora" cominciò la stella. "Cerca di non impazzire mentre non ci sono" sorrise.
Death the Kidd ricambiò il sorriso. 
Era indeciso su cosa fare, erano tutti lì e sicuramente anche suo padre gli stava guardando.
Ma non avrebbe visto Black per un po'. Poteva davvero lasciarlo così?
"Vaffanculo" mormorò, poi a passi grandi andò verso la stella e mise le mani sulle sue guance con prepotenza, quasi a volergliele strappare, per poi unire le loro labbra in un bacio che sapeva di nuovo, di incertezza e di passione, una passione fortissima.
Chiuse gli occhi, e le orecchie ed il cervello. Si concentrò solo sul calore di Black Star, sul suo profumo che gli aveva avvelenato il sangue e che gli sarebbe mancato da morire in quei giorni.
Non era preoccupato, sapeva che sarebbe tornato. Lui era Black Star, era più grande di un Dio.
E Black, cazzo, pensava di star esplodendo.
Si stavano baciando lì, davanti a tutti.
Le loro lingue si incrociavano e non gliene fotteva niente di cosa avrebbero pensato gli altri.
Quando si staccarono, le guance rosse per l'imbarazzo e l'eccitazione del momento, sorridevano entrambi.
"Cerca di non fare troppo il coglione" fece Kidd.
"E tu non tradirmi".
"Non lo farei mai, idiota."
Si guardarono un'ultima volta, prima che Kidd riattaccasse la testa alla realtà.
Sentì gli sguardi di tutti che lo scrutavano, sentì i loro occhi che gli strisciavano addosso; sinceramente, non gliene fregava un cazzo.
Nessuno osò chiedere nulla.
Il gruppo partì e Kidd rientrò.
"Dovresti spiegarci qualcosa, vero?" cominciò Liz.
"Dai, si vede lontano un miglio che è gay!" rise Patty.
"Io non sono gay" protestò lo Shinigami. "Gli altri maschi non mi piacciono."
"E questa storia con Black Star?" continuò Liz. 
Scrollò le spalle. "Io lo amo".
Poi si allontanò da solo per i corridoi della Shibusen.
Amore.

~

Black Star non è perfettamente simmetrico e Death the Kidd non è il ragazzo più vivace del mondo, ma si amano così.
Colmano uno i vuoti dell'altro, riempiono le loro mancanze reciproche.
Il loro amore durerà per sempre, lo sanno.
E se moriranno, moriranno insieme.
~




Sono le 23:49 ed io ho appena finito di scrivere questo sclero!
Okay sono POOOCO fissata con Soul Eater ed amo alla pazzia il personaggio di Kidd.
Il suo rapporto con Black è bellissimo ed ho deciso di scriverci su.
Sto leggendo il manga ed io sono al capitolo 104, ma ho deciso di andare 'avanti' e tralasciare la storia del Kishin.
C'è molto fluff *^* e boh, sto davvero male.
Spero che vi piaccia.
Buonanotte a tutti lol




  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: KeyMorf