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Autore: Alchemist Fan    03/04/2008    7 recensioni
Non è colpa mia,è colpa dell’uomo nato prima di me
che ha inventato pratiche così facili per annientare una vita.
Io metto solo in pratica il cattivo insegnamento di un genitore indiretto.
Serve solo il mio guanto...e un attimo di concentrazione.
[RoyPOV, riferimenti al manga 15]
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il sole sorge, un nuovo giorno inizia

 

Salve a tutte!

Martedì arriverà il nuovo capitolo di Being different lovers, nel frattempo eccovi una shot strettamente collegata con la mia long fic. E’ un flashback sul passato di Roy, sull’ultimo giorno di guerra, qual’era il suo stato d’animo, che spero d’aver reso bene. I periodi sono brevi e i pensieri confusi volutamente.

Sono stata un pò cruenta, ma credo che sia stato necessario! ^^

Bè, ve ne saranno altri di questi flashback, sia da parte di Roy che di Ed, ma non troppi. Ogni volta che salterà fuori un pezzo importante di storia ^^

Sono ben accetti critiche, suggerimenti e commenti positivi!

Un enorme grazie a chi mi segue, a chi legge, a chi commenterà!

Vi adoro, un bacione carico d’affetto,

Marty

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Burnt

Bruciato

 

 

 

 

 

Il sole sorge, un nuovo giorno inizia. Il mio mantello, piegato maldestramente e poggiato sulla sedia della tenda d’accampamento, sparge polvere e fuliggine.

Di fuoco, di morte, di persone. Di una terra che sto riducendo ad un inferno terreno. Oggi è l’ultimo giorno. Occorrerà giustiziare gli ultimi prigionieri, poi torneremo a casa.

 

Schiocco.

 

Un uomo morto, per mano mia. L’ennesimo uomo morto per mano mia.

Sangue rappreso intorno ai pochi vestiti che non sono andati bruciati, il volto sfigurato fino all’irriconoscibile, la puzza oleosa del grasso umano che si diffonde nell’aria.

 

Schiocco.

 

Un altro ancora...no, stavolta è una donna.

Questa però non l’ho bruciata abbastanza bene, no...posso ancora vederne distintamente i lineamenti del volto. Era bella: fattezze molto delicate, quasi di discendenza germanica. Gli occhi vacui e aperti in un’espressione sorpresa. Forse non ha nemmeno sofferto...o forse aveva già patito così tanto che il loro Dio le ha permesso di morire in fretta.

Dannazione, non sopporto questi occhi, finirò bene il lavoro.

 

Guanto...infilati in fretta sulla mia mano sudata per il rimorso.

Di nuovo schiocco.

 

Ora non si riconosce nemmeno più, l’ho bruciata talmente tanto che alla fine il collo le si è staccato dalla testa.

Pazienza, mi son fatto prendere dall’entusiasmo.

Il suo ventre ha una forma buffamente rigonfia: chissà, forse era incinta.

 

I miei occhi sono cambiati, le mie concezioni sono cambiate...ho cambiato persino i miei valori.

Se una volta m’avessero detto di uccidere, probabilmente sarei inorridito al solo pensiero, ora invece...

Cosa dovrei pensare ora? Come continuerò a vivere?

Io non penso, io uccido.

Tanto mi basta.

E’ così facile, ci vuole poco...non è colpa mia...

è colpa dell’uomo nato prima di me, che ha inventato pratiche così facili per annientare una vita. Io metto solo in pratica il cattivo insegnamento di un genitore indiretto.

Serve solo il mio guanto e un attimo di concentrazione.

Un soldato mi saluta contento da uno dei camion: sta tornando con la prima truppa, io sono nel gruppo successivo.

Cosa c’è da agitare in quel modo festoso il braccio?

Non c’è niente che valga un sorriso in mezzo a questo luogo.

E tu, soldato, avrai rimorsi per il resto della tua vita, lo sai meglio di me.

Ormai la giornata di lavoro è finita, il crepuscolo fa luce su di noi, ultimi militari che attendono un veicolo: quello che li riporterà alla civiltà.

Vedo Maes, che mi sorride affranto, vedo Riza impassibile.

Un po’ di venticello si alza a soffiare su quella che una volta era una città, e che ora è solo deserto. E’ piacevole, vorrei rilassarmi e chiudere gli occhi. Ma viene prima il dovere.

 

“Tu sei l’ultimo. Vuoi dire qualcosa?”

“...ti maledico.”

 

Schiocco.

L’ultimo, per il momento.

 

“Roy, hai finito?”

 

Idiota di un Ishibariano, non servono a nulla le tue stupide ingiurie.

 

“...si, andiamo”

 

Io mi sono già maledetto da solo.

 

 

  
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