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Autore: noir choco    09/10/2013    2 recensioni
Presa dal testo.
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Senti in lontananza le urla gioiose dei bambini che giocano nel parco, spensierati, come se non ci fosse un domani. E sei invidioso: perché tu vorresti tornare a essere un bambino. Tu vorresti passare un altro giorno come se non ci fosse un domani, e cosa daresti per quel giorno. Allora era vero, quando ti dicevano tutti di svegliarti, perché è meglio, essere bambini, e rimpiangevano quei giorni. E ora ti ritrovi tu a rimpiangere quei giorni. Perché un domani ci sarà, eccome, e dovrai fare di nuovo i conti con te stesso.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Cosa ti è successo, idiota? Ti sei rammollito? Finalmente!

Da quanto tempo speravi di diventare un mollaccione? Da dieci anni almeno. E alla fine, ci sei riuscito. Congratulazioni! Hai fallito di nuovo.

Hai perso il lavoro, la casa, tuo padre ti ha cacciato fuori di casa e la tua fidanzata ti ha lasciato, di nuovo!

Ora sei solo, non hai nessuno, nemmeno un amico, quanto vorresti tua madre che ti abbracci e dica “Non preoccuparti, andrà tutto bene”. Tempo scaduto.

Avresti dovuto sfruttare quest’opportunità quando potevi. Adesso non c’è più, il cancro l’ha portata via.

Adesso ti ritrovi a maledire te stesso, la tua vita di merda e il cancro e, nonostante ciò, hai quella stupida sigaretta che, lo sai, sarà la causa della tua morte, alla fine.

Decidi di fare un giro nel parco, e ti ritrovi a pensare perché sta succedendo proprio a te?

Sarà stata una punizione di Dio: hai sempre innalzato una bestemmia al cielo per un nonnulla e non andavi nemmeno in chiesa con tua madre, ma speri che ora lei sia lassù, in Paradiso consapevole che a te spetterà l’Inferno.

O il karma: hai sempre maltrattato tutti, non facendo distinzione tra piccoli e grandi. Sempre sfacciato, maleducato, e il colmo è che volevi essere esattamente così, ed ora il Destino ti si ritorce contro.

Hai sempre maltrattato le donne e prendevi ogni relazione con superficialità, e forse è anche per questo che sei solo adesso.
Perciò di che ti lamenti? L’hai voluto tu, te lo meriti, e basta.

Senti in lontananza le urla gioiose dei bambini che giocano nel parco, spensierati, come se non ci fosse un domani. E sei invidioso: perché tu vorresti tornare a essere un bambino. Tu vorresti passare un altro giorno come se non ci fosse un domani, e cosa daresti per quel giorno.
Allora era vero, quando ti dicevano tutti di svegliarti, perché è meglio, essere bambini, e rimpiangevano quei giorni. E ora ti ritrovi tu a rimpiangere quei giorni. Perché un domani ci sarà, eccome, e dovrai fare di nuovo i conti con te stesso.

Vuoi avvicinarti, e mentre la tua mente sta solo formulando questo desiderio, le tue gambe già si muovono da sole. Ti siedi sulla panchina di ferro arrugginito, accanto ad una mamma che guarda sorridente i suoi figli da lontano. E ti viene in mente quel giorno di agosto di trenta anni fa, quando tu imploravi tua madre di non portarti via da quel luogo che per te era un punto di riferimento nella tua vita. E ora che puoi rimanere, vorresti andare via da quei luoghi.

Il gelo di gennaio blocca la tua mente, impedendoti qualunque movimento.
Senti la signora vicino a te chiamare i suoi bambini, chissà se anche loro si opporranno al volere della madre.

Immediatamente il posto vuoto lasciato dalla signora lo occupa un’altra donnina, la quale sembra sola.
Tu continui a fissare il vuoto, come se non ci fosse nessuno, siete tu e il freddo pungente.

Non la vedi, ma con la coda dell’occhio noti che la presenza sedutati a fianco si volta di scatto ed esclama qualcosa di soffuso, che non riesci a capire, perché in quel momento, non sentiresti nemmeno un urlo a squarciagola. Ti volti ugualmente.

Sobbalzi di colpo nel notare che hai già riscontrato molte volte quella figura, ma in quel momento provi una morsa allo stomaco, euforia, che ti riscalda all’istante. Sei felice, per la prima volta in quell’orrenda giornata, in quella settimana, forse.  Ti fa molto piacere incontrare qualcuno di tua conoscenza.

-Ciao-  riesci a dire.

Lei ti sorride. Tu ricambi e ti sembra di volare.
-Come… cosa hai fatto, ultimamente?- noti che è senza parole oppure è un brutto scherzo che ti ha giocato l’udito.
-Io?... Io…- ti trovi, anche tu, deficiente di parole, colto alla sprovvista. Le dirai che ti va tutto uno schifo? O preferisci preservarle quegli argomenti, per non farla dispiacere per te? –A me… insomma, può andare meglio. Può sicuramente andare meglio.-

Ti sembra che a lei dispiaccia. Mostra un’espressione contorta e un po’ ti sorprende, perché un tempo avrebbe riso di gusto del tuo malessere; ma ci passi sopra, decidi che la situazione ora non sei tu, ma lei.

-E tu? Cosa ci fai qui? A Vancouver, intendo.-
-Mi sono appena trasferita qui, per lavoro.- la conferma che lei se la passa meglio di te ti fa piacere, ma rimani con l’invidia che bolle nello stomaco.

Tu la guardi con la gola asciutta, le parole non ne vogliono sapere nemmeno di formularsi.
-Che fine avete fatto… - sai che sta per dire il suo nome, e non vuoi proprio che lo pronunci, perché sai che causa più dolore a lei che a te.
-Non saprei, sicuramente ha trovato un bravo ragazzo e ora vivono insieme.- ti accorgi che non hai risposto alla domanda –Si, ci siamo lasciati.-
-Oh, mi… mi dispiace. E ora sei solo?- per esperienza, pensi che stia fingendo di essere dispiaciuta, ma, il suo tono, la sua espressione facciale, le sue movenze, lasciano da pensare tutt’altro.

-Si… solo, senza casa e senza lavoro.- dici tutt’in un fiato, poichè non vuoi pensarci su.
Lei, in tutta risposta, ti appoggia una mano sulla spalla, ti guarda dispiaciuta e cerca di abbozzare un sorriso.
-Se c’è qualcosa che posso fare per te, dimmelo. Lo farò senza dubbio.-

In quel momento ti ritrovi a pensare se quelle parole fossero davvero appena uscite dalla sua bocca. Ti rendi conto di sì, che quella frase di pietà, mossa dalla compassione, era appena stata detta da quella donna. Ti chiedi come sia potuto accadere. Dopo quello che le avevi fatto, dopo tutta la sofferenza che le avevi fatto provare, lei era lì, e si chiedeva se poteva fare qualcosa, per aiutare te.

 Provi rabbia, nei confronti del karma, che ha ragione. Tu sei sempre stato un ragazzo cattivo, egoista e menefreghista. Lei ha saputo passare su tutti i dispiaceri che le aveva fatto trovare il destino, e con ogni probabilità ora ha una vita felice, sicuramente migliore della tua.

Quasi accetti l’offerta, ma poi ripensi, che comunque vadano le cose, non puoi rinunciare ai tuoi principi morali: ciò che non ti uccide ti rende forte. Devi rialzarti da solo, e continuare a testa alta. E poi, dopo tutto quello che le hai fatto, non puoi esserle d’intralcio ancora una volta, avrà altre grane a cui pensare, anche se pensare che abbia trovato un uomo ti viene difficile.

Raccogli quel poco d’orgoglio che t’è rimasto e con fermezza dici di  no.
-No, grazie, non ho bisogno di nessun aiuto.-
-Bene, allora meglio così.-
Lei sorride radiosa. Tu la guardi… estasiato. Ti ritrovi a guardare di nuovo il suo bellissimo volto con piacere. Dei pensieri celati ormai da tempo nel tuo sub inconscio riaffiorano nei pensieri, e ricordi il caldo, gli insetti, l’odore acre, sterpaglie e tu, che cerchi sempre di attirare l’attenzione, la sua soprattutto.

I suoi occhi splendenti, le sue labbra carnose, la sua pelle liscia e perfetta, e noti anche che le piccole imperfezioni, con la pubertà sono sparite; i suoi capelli, che si sposano a meraviglia con la sua tintarella, e con il (ti pentirai di averlo pensato) delizioso cappello invernale, che copre la maggior parte della coda di cavallo, ti fanno venire in mente dei ricordi, che, anche se prima non ti sarebbero piaciuti, ora conservi con benessere. Noti anche che si è fatta crescere i capelli.
Ormai è donna fatta, è cambiata moltissimo rispetto all’ultima volta che l’hai vista, non solo fisicamente, ma, da quanto hai potuto capire, anche interiormente, e sei felice per lei, almeno non dovrà fare i conti col karma.

Ma ora non t’importa più nulla del karma, della tua fottutissima vita, dei brutti ricordi con lei, perché ora, ti senti come nuovo, al settimo cielo, come se volessi cominciare tutto da capo, e vorresti farlo con lei.

È quando pensi di essere fregato che ti accorgi che lo sei di più.

Ti sei re-innamorato, della stessa persona, ma sta volta più intensamente, con più passione.
T’illudi nel pensare che siete vicini pochi centimetri, e ti avvicini di qualche millimetro, senza però ottenere nulla.
Ma vorresti toccare di nuovo le sue labbra, per riassaporarne il sapore, per constatare che ogni tua movenza coincide alla perfezione con quella sua, per…

-Mamma, è taddi, dobbiamo andae a casa… - senti. Stai per dire a quella mocciosa impicciona di andarsene, perché ha sbagliato persona, quasi ti eri dimenticato che la situazione non era più come un tempo. Con tua sorpresa però, lei dà una rapida occhiata all’orologio e scatta in piedi.

-Hai ragione, tesoro…- dice sotto il tuo sguardo sempre più confuso –papà sarà già a casa. Andiamo.- aggiunse dolcemente, dando la mano alla piccola bambina che assomiglia incredibilmente alla tua amata.

Tu ad un tratto, senza volerlo, capisci. Non è come pensavi, come speravi, tu. È sposata, caro, ha una bellissima miniatura di se stessa. Vuoi solo non provare tutta quell' angoscia, invidia, quei pugni allo stomaco, non di nuovo. Povero illuso, credevi di avere qualche chance? Ti sbagliavi, di grosso. E anche se non fosse stata sposata, se non avesse avuto nessuna bambina, non si sarebbe mai sognata di stare con uno come te. Di rimettersi con te. Lei se ne va, e ti fa ancora più male.
Sorride, scherza con sua figlia. Che stronza! “Non vedi cosa provo?” pensi “Sto soffrendo, cazzo, voltati e dimmi ‘ti amo’ , ne ho bisogno". Ho bisogno di te! Non è vero che non ho bisogno di nulla. Ho bisogno di te! Del tuo amore, le tue labbra, il tuo affetto, il tuo calore. Ho sbagliato e me ne pento, ma voglio solo che tu mi perdoni! Voltati e dimmi che anche tu provi le stesse cose, che mi hai perdonato e hai bisogno di stare con me!” cominci a farti dei film mentali: sul suo divorzio, sull’affidamento di quella bellissima bambina, sulla sua nuova sorellina che avrà, al vostro matrimonio, alla casa, e no, niente regali, viaggi di nozze, nulla, perché a te bastava solo stare con lei, vivere felici e contenti, come una fiaba".

Poi torni alla realtà, e vedi che questa fiaba non avrà un lieto fine. Ma, magicamente, le tue preghiere si esaudiscono, lei si volta. 

-Ehm… ciao. È stato un piacere rincontrarti… Duncan.- e si dissolve, con la frase che rimbomba con amarezza nella tua testa.
Hai sicuramente sentito male. Lei ha detto quello che hai pensato tu, lei ricambia. Lei deve ricambiare, o la tua vita non sarà più la stessa.

-Ti amo anch’io, Principessa.- rispondi tu, flebile, in modo che lei non ti possa sentire.

Senti all’altezza del diaframma un nodo, sai che sono i sensi di colpa, anche se non li hai mai provati.
Nemmeno per i graffiti sulle proprietà private. Nemmeno per i furti. Nemmeno per esserti schiantato contro il muro della scuola con le bici, contro quegli sfigati della prima media. Nemmeno tutte le volte che hai disubbidito spudoratamente ai tuoi genitori.

L’unica volta forse, quando tua madre è morta con la consapevolezza che tu la odiavi; nonostante lei chiudesse sempre un occhio e metteva mano al portafoglio per riparare i danni che avevi causato, e puntualmente col sorriso ti diceva di non rifarlo, tu ghignavi, rispondendo sfacciatamente “lo vedremo”.

Sentirsi in colpa è ufficialmente la peggior sensazione mai provata.

Il problema è: perché? Perché con lei si, e tutto il resto no?

Un tempo avresti voluto augurarle tutto il male del mondo, e ora provi un’orrenda sensazione che ti stringe le budella e ti provoca deficienza di endorfina. Lo sai che la odiavi, ma il tuo sub inconscio, a quanto pare, fa pensare tutt’altro. Tradirla, allora, è stata la miglior cosa che tu potessi fare: era pessima, meticolosa, rompiscatole, isterica, permalosa, chissà se ora è cambiata. Se tratta suo marito come trattava te. Se pretende che tu le faccia un complimento ogni ora, o se non deve contraddirla mai, nemmeno quando sono soli. Sicuramente ora è più matura, avrà capito che quel comportamento non le ha portato altro che odio e antipatia nei suoi confronti.

Però ora sei più grande, sei un po’ più maturo, e far stare male le persone, ora come ora, non è una delle migliori idee, anzi, non è da considerarsi nemmeno un’idea.

E adesso? Ora che sai che non è più così? Le volteresti le spalle come una volta? E se foste rimasti insieme, se non l’avresti tradita? Se avessi chiuso un occhio su quei capricci da giovane avvocatessa e avresti guardato oltre, avresti pensato che lei era l’unica ragazza che sapeva tenerti testa, e non pendeva dalle tue labbra, come altre. Se avresti pensato che lei era un po’ te al femminile. L’avresti tradita? No.

E forse ora non saresti nemmeno qui a maledire te stesso rimuginando su cosa avresti potuto fare, senza casa, soldi e compagnia. Avresti una vita felice: tu che realizzi il tuo sogno di aprire un negozio di dischi e lei, il miglior avvocato di tutto il Canada.

È proprio vero, caro Karma, ride bene chi ride ultimo, e ho detto tutto.
 
Finisce tutto in una bestemmia e una sigaretta.
























Angolo pseudo-autrice

Chi ha riso a crepapelle leggendo questa schifo di One Shot, alzi la mano *alza la mano*.

Avete letto, però, chi è l'autrice (tsk) di questa storiella? è... è... ALLERGIC TO MUGGLES! SANTI NUMI! E' TORNATA SUL SERIO?! FUGGITE SCIOCCHI!
Roba da non crederci!
Spero comunque che questo orripilante ammasso di frasi senza senzo messe accavolo vi sia piaciuto. A me personalmente mi ha fatto piacere scriverlo, e spero che a Suzume Yuzuka piaccia questa coppia, se no che l'ho scritto a fare 'sta cosa? 

Se stai leggendo, tu e la prof, chiedo umilmente perdono per averti citato anche solo nel ritaglio di angolo autrice di questa sciocchezzuola fatta One Shot.
Ovviamente scherzo quando dico che l'ho scritta solo per questa meravigliosa persona ^^ l'ho scritta anche per te, che lascerai una recensione. A proposito: se avete riscontrato un minimo errore o incongruenza nella trama, DITEMELO! as-so-lu-ta-men-te! 

E, in fine, come se non vi avessi torturato già abbastanza, vorrei aggiungere, siamo realisti, io non credo che nessuna coppia di questo reality riuscirà mai a sposarsi. In un universo parallelo, magari si, e noi lo raccontiamo attraverso queste fan fiction, o come volete voi.


P.S. Se a qualcuno è venuta l' ispirazione per continuare (se ne avete il coraggio) continuare questa One Shot, si prenda la libertà di farlo. ovviamente poi voglio che sia scritto che 'Questa/i One Shot/ Drabble/ Flashfic/ Capitoli è/sono basata/i sull' originale ''sciocchezzuola" (voglio scritto sciocchezzuola) dell'autrice Allergic to Muggles..' e blablabla, ricoveratemi.

La migliore (ma credo che non ce ne sarà nemmeno una) vincerà un bellissimo premio a scelta, tenendo conto che faccio il liceo artistico e non perchè penso che non si faccia nulla. Intuitemi. modestamente disegno, e anche discretamente, si, sono Leonardo(a) Da Vinci dei poveri.


Ah, dimenticavo: Ciao!

 
  
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