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Autore: SkyFullOfStars_    09/10/2013    0 recensioni
Kurt è un'apprendista stilista in un delizioso appartamento a New York.
Ma il destino ha deciso di giocherellare un po' con lui, facendolo capitolare in un evento, che gli farà incontrare un certo Blaine.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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29. Courage, Blaine
 






 
 
 
 
 
 
-Cominceremo oggi stesso.-
“Cosa diavolo sta succedendo di là?”-
Blaine era nella sua solita postazione, nella sua stanza, a cercare di capire cosa il dottore stesse spiegando a Kurt, a distanza di una parete.
Ormai era il suo terapista personale, non poteva negarlo.
Dall’ultima volta che avevano parlato era passato qualche giorno: Kurt aveva continuato a fargli visita e lui a tentare di snobbarlo, anche se con fatica. Ogni volta che incontrava il suo viso provava uno strano ma piacevole brivido.  Questa cosa lo spaventava, e non sapeva nemmeno il  perché.
Quel chiacchierio incomprensibile che gli tormentava le orecchie, diventò assolutamente fastidioso; Blaine si accucciò teneramente sul cuscino, lasciandosi scivolare all’ingiù e permettendo così alle varie domande di farsi ancora più nitide.
“Cosa sta dicendo il dottore a Kurt? Perché ci mettono tanto a parlare? Altri problemi?”-
Sprofondò ancora di più la testa contro il cuscino, desiderando di mettere pace a quei mille pensieri scomposti. Finalmente lo scricchiolio di una maniglia lo destò, facendolo mettere a sedere come prima.
Il viso di Kurt fu riconosciuto di nuovo dai suoi grandi occhi color cioccolato…Non sembrava portare brutte notizie dalla sua espressione placata e timida, come al solito.
Il moro aveva notato che ogni volta che gli occhi dei due si scambiavano qualche occhiata, le guance del biondino si coloravano di un dolce rosa chiaro, più scuro del normale e terribilmente tenero. Non capiva come né perché, ma quando accadeva Blaine era attraversato da un brivido allo stomaco. Strana situazione.
-Beh, il dottore mi ha detto che le terapie vanno cominciate subito e che devono essere piuttosto aggressive. Quindi credo che mi odierai ancora di più.- parlò finalmente Kurt, riprendendo il suo posto accanto al lettino.
-Non ho mai detto che ti odio.-
-Me lo hai fatto pensare.- rispose il biondo, deviando il suo sguardo da quello del ricco, che lo cercava esitante.
“Non. Non volev…Oh si Blaine, si che volevi!”- gli suggerì una piccola vocina nella testa del ragazzo.
Era combattuto da due parti di se stesso: una gli diceva una cosa e una un’altra. A chi dar retta? A quella che voleva mettere una pietra sopra a tutto e a perdonare, oppure a quella che intendeva continuare a farlo reagire malamente, convincendosi di averne tutte le ragioni per farlo?
-…Comunque ,- seguitò poi l’apprendista – tuo padre è andato a casa perché mi ha affidato…te.-
“Sono affidato a te?”-
E poi medici hanno detto che puoi uscire dall’ospedale a patto che…- si bloccò Kurt, quasi spaventato nel continuare a spiegare.
L’espressione del moro divenne più preoccupata ed inquieta, ma allo stesso tempo curiosa di sapere.
-Che…?- gli fece eco.
-…Che verrai a stare da me, nel modo che io possa seguirti più da vicino per le terapie.- concluse alla fine.
-Scherzi? Non ci vengo con te!- obiettò Blaine, assumendo un’espressione infastidita.
-Non è stata una mia scelta, ok? E’ per il tuo bene…- spiegò Kurt, sul limite delle lacrime.
Perché doveva prendersela ancora con lui? Lo stava facendo solo per Blaine…Ma quest’ultimo non sembrava capire.
-Per- per me?- balbettò con una lieve esitazione sul volto.
“Si preoccupa per me…”- affermò nella sua testa.
Forse era così. In realtà il moro non ci aveva capito più niente da quando aveva incolpato il biondo del suo stato. Tutto intorno a lui si era coloato di un grigio scuro, malinconico. Ma ora che il viso di Kurt era di nuovo con lui, ogni cosa gli sembrava colorata come prima. Solo un’impressione?
“No, lui è il ragazzo che mi ha fatto del male…Come posso pensare che…”- I suoi pensieri furono fermati improvvisamente da vari leggeri singhiozzi che venivano da due mani rosee poggiate sulla faccia del biondino.
Il cuore del moro si strinse fortemente, quasi volesse auto abbracciarsi per scovare un po’ di consolazione in quel momento. Si sentiva in colpa. Eccome.
Le sue labbra si scostarono lentamente, con l’intento di liberare qualche parola…ma nulla riuscì a calmare né l’inquietudine di Blaine, né il pianto di Kurt.
“Per favore…smettila…”- pregò il moretto nella sua mente. Desiderava ardentemente che la piantasse di bagnare i suoi occhi color bosco di quelle lacrime amare. Allora la sua mente lo riportò indietro nel tempo in un lampo, a quel giorno, quel maledetto giorno che l’aveva trattato rudemente…Grande sbaglio.
Riflettè quante volte aveva potuto piangere e a quante volte sicuramente l’aveva fatto. Quante volte si era sentito così?
Ora era convinto di aver sbagliato sul serio. La parte di se stesso, quella egoista ed insensibile andava via via dissolvendosi piano piano e subito Blaine si sentì come disincatenato. Strano, ma vero.
Un battito accelerato del suo cuore pulsante lo risvegliò da quei pensieri e lui si concentrò sugli occhi: ancora la visione del ragazzo piangente. Non sapeva cosa fare. Come farlo smettere?
Deglutì pesantemente.
“Coraggio, Blaine.”- si disse.
Alzò lentamente la sua mano un po’ indolenzita, con una punta di incertezza. Sperava solo che gli permettesse di consolarlo. Si, non poteva crederci, ma stava per confortarlo.
Fu incredibile come avesse spazzato via da sé la parte negativa della sua personalità; beh, quella che gli si era formata dentro dopo aver saputo dell’incidente.
Con tocco leggiadro e morbido andò a sfiorare le dita tremanti sul volto d Kurt; un brivido si fece sentire.
Non si riusciva a capire chi avesse più emozioni tra i due in quel momento. Provavano, forse, le stesse cose, solo che entrambi non ne erano a conoscenza.
Era il minimo che potesse fare Blaine in quell’istante. Non aveva mai avuto vicino a sé un ragazzo che piangesse per lui…In quel modo poi. Poteva solo immaginare il dolore che lo trafiggeva di parte in parte, ora.
-Non voglio…cioè, non…posso vederti…così.- balbettò imbarazzato il riccio, accarezzando ancora la pelle di Kurt.
Quest’ultimo poi mostrò tentennante il viso, terribilmente segnato da quella tempesta accaduta in pochi secondi dentro di lui, confusione che Blaine poteva solo immaginare.
Quel gesto gli ricordava le tante volte che l’aveva fatto al suo angioletto, quando ancora il mistero del colore dei suoi occhi non era stato svelato...
Poi la dolce mano di Blaine abbandonò  velocemente il viso vellutato del biondo e ritornò al suo posto.
-Se mi dici che è per il mio bene, lo farò. In fondo, sei tu il mio terapista, no?- mormorò Blaine nell’imbarazzo, distogliendo gli occhi da quelli color miele, gonfi ed arrossati. Uno strano impulso l’aveva costretto a smettere di donare dolci carezze alle mani ed alle guance di Kurt. Aveva sentito qualcosa, e ne era stato scosso.
-Si-si, giusto.- concordò il biondo, tirando su con il naso e cercando di far sparire i segni delle lacrime sul suo volto.
-Allora, casa tua…dove abiti?- continuò il riccio, ancora un po’ emozionato per i teneri istanti prima.
-Ehm, abito nel cuore della città, poco distante da dove lavoro.-
-E sarebbe?-
-In un’agenzia di moda.-
-Giusto.- affermò Blaine, cercando il più possibile di evitare ulteriori brividi, schivando gli sguardi Kurt.
-Il dottore mi ha detto che le terapie dureranno molto, quindi dovremmo passare tutto il tempo insieme.-
“Tutto il tempo insieme?”- ripeté imbarazzato Blaine tra sé.
Kurt aveva ancora i segni del pianto sul volto: le guance ed il naso erano arrossati e Blaine li trovava semplicemente deliziosi, anche senza conoscerne il motivo.
-E…e quando mi faranno uscire dall’ospedale?- continuò poi il moro, non volendo farsi inondare da quei pensieri, anche se invitanti.
-Subito. Infatti mi hanno chiesto di aiutare a prepararti.-
-E come riuscirò ad “alzarmi”?- chiese sconcertato Blaine.
-Beh,  ti aiuterò io…e poi ti poggerò su una sedia a rotelle, che sarà la tua nuova amica.-
L’espressione del moro non sembrava molto entusiasta, e così Kurt si maledì per averci scherzato sopra.
-Ops, mi- mi dispiace…Non volevo…-
-Tranquillo, hai detto la verità.- lo bloccò Blaine, accennando un minuscolo sorriso.
 
In pochi secondi la sedia a rotelle fu portata nella stanza numero 14 e fu posta accanto al lettino e vicino alla sedia sulla quale Kurt era adagiato.
Il cuore del riccioluto aveva cominciato a tremare già da un po’: tutto questo, tutte quelle cose nuove…semplicemente, lo spaventavano. Quell’attrezzo che, dalle parole di Kurt si era materializzato davanti ai suoi occhi, gli aveva sbattuto in faccia la realtà.
Ora aveva paura.
-Blaine?- lo richiamò la dolce voce del biondino, il quale ora era in piedi e lo osservava.
-Si, sono pronto.-
Detto questo le coperte che erano adagiate sul corpo indolenzito del moro, furono sollevate dalle rosee mani di Kurt, che poi piegò il busto verso quello di Blaine. Afferrò con cautela le gambe del ragazzo, poggiandole poi verso il bordo del letto e poi facendole scivolare giù.
-Male?- si fermò il biondo.
-No, purtroppo no.- rispose con il volto spento Blaine.
“Come ho potuto fargli una domanda così stupida?!”- si sgridò mentalmente Kurt.
Il riccio si ritrovò seduto su un lato del letto, aspettando che l’altro ragazzo decidesse come posizionarlo sulla sedia a rotelle. Dopo qualche esitazione Kurt trovò finalmente il modo di farlo alzare, permettendogli di muoversi il meno possibile.
-Ok, ora devi cercare di mettere il braccio sul mio collo…-spiegò arrossendo appena.
Sapeva che d’ora in poi ci sarebbero stati molti più contatti ravvicinati con il suo nuovo “paziente”, e questa cosa lo eccitava parecchio.
-Mmm, e-e poi?- sussurrò il moro ubbidendogli e trovandosi ormai vicinissimo al suo orecchio, accorgendosi così di un piccolo tremito.
-Ehm…ora ci penso io.- bisbigliò soavemente il biondino, tirando un piccolo sospiro e carezzando in questo modo la guancia di Blaine, colorata di un lieve rossore.
Appena le braccia dell’apprendista afferrarono decise le gambe di Blaine, quest’ultima si ritrovò completamente accucciato sul petto di Kurt, in braccio.
Per un magico ed inspiegabile momento i due visi s’incontrarono sfiorandosi; i ragazzi comunicavano adesso con i respiri agitati, alternati.
“Non…perché tutti questi maledetti brividi…?”- la mente di Blaine era confusa ed annebbiata, di nuovo, come se solo in quell’istante avesse aperto gli occhi per la prima volta e si fosse trovato faccia a faccia con una visione, una visione splendida. Era davvero questo quello che pensava ora di Kurt? Che significato aveva?
-Non so se riuscirai ancora a tenermi in braccio se non ti sbrighi a mettermi su quella sedia.- subentrò la voce flebile ed incerta del moro.
-Ehm, si, giusto…scusami.- biascicò imbarazzato Kurt, posizionandolo finalmente sull’attrezzo, spettatore di quell’amabile momento.
Ora Blaine si trovava in posizione eretta. I braccioli della sedia erano freddi e, grazie a quel contrasto di temperatura, la sua mente gli fece rivivere in un flash il confortante e caldo incontro ravvicinato con la delicata pelle del biondo.
-Beh, grazie di avermi aiutato.- concluse.
-Figurati…Non sarà l’ultima volta.- affermò Kurt, sorridendo appena.
Con parecchi minuti di silenzio, Blaine fu pronto per lasciare finalmente l’ospedale. Non gli pareva vero, dopo tutti quei mesi di coma. Non era neanche solo.
 
 
 



-Mi piace questo posto.- affermò convinto Blaine, lasciandosi rapire dall’ enorme spazio intorno a lui.
Kurt sorrise sollevato e, carico di due borse piene di roba, andò a posarle nel salotto di quella che era casa sua.
-Vivi da molto qui?-chiese il moretto, concentrato ad osservare qualunque cosa gli capitasse davanti.
L’appartamento di Kurt era molto accogliente: tutto intorno era colorato di varie tonalità di un leggero arancio chiaro, che trasmetteva un piacevole conforto; ogni cosa era ordinata e da questo dettaglio il riccio riuscì a scovare qualcosa in più del carattere del biondo.
Un improvviso piccolo tonfo fece sussultare il cuore di Kurt, costringendolo ad abbandonare ciò che stava facendo e a correre da Blaine.
Lo trovò con la sedia a rotelle contro un mobile del corridoio.
-Blaine?! Tutto a posto?- accorse preoccupato.
Un gesto negativo da parte del moro lo fece scostare bruscamente.
-Si, si, va tutto a meraviglia.- disse ironicamente, mentre cercava di riprendere il controllo della sua sedia  rotelle.
“Perché è cosi difficile manovrare quest’ammasso di metallo?”-
-Maledetto aggeggio!- si arrese sbuffando dopo parecchie prove,mentre Kurt se ne stava accanto a lui, volendolo aiutare.
-Una mano?-
-No, è tutto sotto controllo.- rispose il moro in maniera burbera.
Tentò ancora parecchie manovre, sbattendo nuovamente su quel mobile e continuando a lamentarsi, ma senza chiedere aiuto a Kurt, il quale lo osservava quasi divertito dalla scarsa abilità di Blaine di maneggiare quella sedia.
"Quant'è carino quando è scocciato..."-
Con una spalla, il biondino si poggiò delicatamente sulla soglia della grande porta del corridoio, senza essere capace di staccare gli occhi di dosso da quella piccola figura sbuffante.
-Ora lo vuoi un aiuto, eroe dell'abilità?- ironizzò Kurt.
-Uff, si…- si arrese Blaine mentre fulminava con lo sguardo il maledetto ammasso di metallo che lo sosteneva.
Con poche mosse il biondino riuscì a metterlo dritto di nuovo e fu sorpreso da ciò che sapeva fare,anche perché non aveva mai avuto esperienze del genere.
-Vieni, ti accompagno in salotto.- e lo spinse in quella direzione, con appena un po’ di fatica.
-Allora, per rispondere alla domanda di prima…no, non vivo qui da molto. Ho visto questo posto la prima volta quando ho finito il liceo.- rispose, accostandolo vicino al divano di stoffa che si presentava maestosamente.
-Ah, quindi non sei di qui.-
-No, vengo dall’Ohio.- gli sorrise Kurt, mentre riprendeva a svuotare i bagagli del suo nuovo ospite.
I due occhi color caramello lo scrutarono, ammirando per la prima volta la figura intera, vista da un po’ più lontano di quel ragazzo.
“Wow.”-
-Io invece sono di qui. Vivo con mio padre, o meglio…vivevo…-
-Non devi preoccuparti, ho detto a Carl che può venire qui quando vuole, tanto io ci sarò sempre.-
-Che vuoi dire? Hai detto che lavori…-
-Si,- lo interrupe Kurt –ma ora, a quanto pare, ho un nuovo lavoro.- e lo guardò senza aggiungere altro.
Il moretto poteva scorgere un bagliore di dispiacere e di dolcezza in quello sguardo. Si sentiva quasi il “responsabile” di quella faccenda. Non avrebbe mai voluto che Kurt abbandonasse il suo futuro.
-Aspetta, vuoi dire che hai lasciato il lavoro per…per me?- balbettò incredulo Blaine.
Il viso porcellana del biondo accennò un si con la testa.
In realtà poco gli dispiaceva di quella scelta; tutto ciò che ora desiderava e che riteneva importante era solo Blaine.
“Ha fatto questo solo per me?”- pensò quasi perplesso il nanetto.
-Oh. Beh…E che ne sarà della tua carriera? Fai lo stilista, no?-
-Apprendista a dir la verità. E poi non credo che sarebbe andata alla grande visto quello che è successo l’ultima volta.- spiegò Kurt, cominciando ad accumulare i panni di Blaine, per prepararli a lavare.
-Cioè?- chiese la voce curiosa del moro.
“Cavolo, non dovevo dirglielo.”-
Tutto quello che aveva fatto Kurt era stato accennare la serata della sfilata. Non voleva che Blaine potesse dargli dello stupido per aver abbandonato quella che poteva essere una grandiosa carriera da stilista.
-Niente.- si limitò a rispondere, affrettandosi a cercare un altro argomento col quale nascondersi.
-Ma…-
-Alllora,- lo interruppe prontamente l’apprendista,- siccome è quasi ora di pranzo, dovrei andare a preparare qualcosa, ma prima vado a mettere questi nella lavatrice.- disse mostrando pile di panni nelle sue mani e poi, veloce, sparì dalla vista di Blaine, che non ebbe neanche il tempo di replicare.








 

AnGoLo DeLl'AuTrIcE-------------------------------------------------------------------

Hey guys :)
Chiedo venia per il piccolo ritardo nel pubblicare il capitolo eheh '=P Spero che nessuno di voi mi aspetti fuori casa con un ascia in mano e delle uova da lanciarmi addosso, a mò di Vocal Adrenaline xD *realizza che potrebbe accadere veramente*
Comunque, ecco qua un piccolo Blaine impacciato con la sedia a rotelle e un Kurt forzuto che riesce ad aiutarlo (so cute, isn'it??)
Ok, vi lascio prima che qualcuno mi scleri nelle recensioni :D
Besitossssss                                                                                                -SkyFullOfStars_ <3 

  
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