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Autore: junika    09/10/2013    3 recensioni
Il sequel di "Nome in codice: Distrai Jude mentre Darren e Celia si giurano amore eterno!"
Dalla storia:
“Stavolta la possibilità di morire è inequivocabile come l'inutilità di Willy nella Raimon”- affermò lapidario Frost
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel/Shuuya, David/Jiro, Harley/Jousuke, Nathan/Ichirouta, Shawn/Shirou
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nessuno ricordava più quanto tempo fosse passato dal memorabile giorno in cui i “cupidi improvvisati”, meglio noti alla cronaca nera come Nathan Swift, David Samford, Shawn Frost e Harley Kane, compirono quella pericolosa e mortale impresa che, agli occhi di molti, li trasformò in autentici eroi: grazie alla brillante strategia concepita dalla fusione delle loro quattro menti, i ragazzi impedirono ad “Occhiali e Mantello” di sabotare tramite perverse macchinazioni la ormai palese storia d'amore fra sua sorella e il secondo portiere dell'Inazuma Japan.

Come sopravvissero all'inevitabile ira di Sharp rimane tutt'oggi un mistero poiché il suddetto regista li coinvolse attivamente nella sua atroce vendetta e, neanche a dirlo, quei poveri disgraziati vennero puniti severamente, colpiti a ripetizione dai palloni calciati con violenza da Jude.

A Nathan Swift fu riservato un trattamento speciale molto più doloroso e straziante in quanto effettivo fautore del diversivo attuo a distrarre il giocatore.
Mai come in questo caso sedersi sopra qualcuno si rivelò fatale.

La miracolosa sopportazione alle torture doveva forse essere attribuita all'intercessione divina di qualche componente della Zeus che, impietositosi dalla mera sorte dei quattro, ha concesso loro la grazia.

“Io l'avevo detto che sarei stato un calciatore morto”- rimproverò a se stesso Nathan ricordando le proprie parole- “mai mettersi contro al tizio col mantello!”

“Lo affronterei mille volte se servisse a garantire la felicità del mio cucciolo di portiere! Potere alle madri apprensive!”- inveì Harley in preda ad una lucida follia

“Siamo stati massacrati di botte!”- piagnucolò Shawn

“Tecnicamente, quelle che abbiamo preso in faccia e su tutto il corpo non erano botte, ma “pallonate motivatrici” in stile Axel Blaze calciate da un fratello maggiore decisamente di pessimo umore”

“Che illuminante spiegazione scientifica dell'accaduto....si vede che David ha studiato alla Royal Academy”- lo prese in giro Frost

“Comunque, esistono modi un po' più originali di vendicarsi, il colpire dei bersagli mobili umani con delle tecniche micidiali non rappresenta di certo una novità. Se ben ricordate, lo stesso Shawn propose il medesimo espediente già nella prima storia!”

“Dunque mi ha copiato l'idea” - commentò sconvolto Frost

“Harley, stai delirando!”- gli dissero Nathan e David

“Maledetto “Occhiali e Mantello!” - continuò il surfista con eccessiva convinzione -“ quante sofferenze che la mia povera nuora ha patito a causa tua! Tu, che non la lasciavi avvicinare a Darren per nessuna ragione al mondo! La tua ambizione di fratello maggiore iper-protettivo è patologica!”

“Irrecuperabile...decisamente....irrecuperabile”- fu il pensiero unanime dei ragazzi

“Ehm....credo che le torture di poco fa mi facciano recepire i suoni in modo distorto e ho capito male...”- disse un frastornato David in cerca di confermerò capito male....

“Niente affatto”-sottolineò Swift incredulo – " lui considera Celia Hills come sua nuora....oddio, non ditemi che pensa davvero che quei due siano marito e moglie"

“Aspettate un momento, qui le cose non tornano” - si lamentò nervosamente Frost - “se i protagonisti della nostra prima gloriosa missione contro le tragedie d'amore annunciate hanno pronunciato il “fatidico sì”, perché non ricordo di aver ricevuto i confetti ?!?!?”

“Cosa mi tocca sentire....” - sospirò il turchesino sull'orlo della disperazione

"Non oso nemmeno immaginare quanto possa essere insopportabile Harley in veste di suocera!"- affermò d'un tratto Samford cambiando argomento

“Esigo sempre e solo il meglio, ci tengo alla felicità del mio bambino!”

“A proposito di bambini.... c'è una domanda che tutti noi vorremmo porti da tempo, tuttavia la tua possibile risposta ci spaventa...dicci, chi è il padre di tuo figlio?"- chiese l' ex-giocatore dell'Alpine

“Chiamate il reparto psichiatria dell'ospedale di Liocott”- urlò Nathan visibilmente preoccupato- “le pallonate di prima hanno reso irreversibile una situazione già molto precaria...”

“Ovviamente ogni riferimento a Mamma Kane è puramente casuale”

“Non penso si riferisse solamente a lui...”- concluse perplesso David osservando con intenzione Shawn.

Una simile conversazione, alquanto priva di logica, non lasciò alcun dubbio al riguardo: Jude Sharp aveva condannato all'eterna insanità mentale quei quattro componenti dell' Inazuma Japan.

Questo scenario di dilagante e rumorosa pazzia si contrapponeva in modo netto alle atmosfere sognanti ed eteree di un altro lungo poco distante.

Su una piccola spiaggia dalla fine sabbia bianca, una bambina giocava spensierata, guidata dalla sua fervida immaginazione. Sognava ad occhi aperti fingendosi una principessa, vivendo mille avventure.
Nei suoi occhi neri si celava una profonda determinazione, i capelli bruni legati in due trecce esaltavano la dolcezza della sua giovane età e quel meraviglioso sorriso sapeva infondere gioia nel cuore di chi, sospirava incessantemente alla vista di tale visione.

E anche adesso, mentre si nascondeva dietro ad una palma osservandola da lontano, un ragazzo continuava a sospirare di fronte a tanta bellezza.
Il cuore gli batteva all'impazzata, sarebbe potuto esplodere da in momento all'altro.

Un atteggiamento tanto strano e sospetto, però, non passerebbe mai inosservato da un quartetto di nostra conoscenza che, casualmente (ma proprio casualmente) si aggirava nei paraggi.

“Se fossi Axel, a quest'ora ti avrei già trucidato, insultato pesantemente ed infangato il ricordo di Austin Hobbes definendolo uno schifoso stalker depravato!” - intervenne d'un tratto Shawn

“Addirittura! E poi cosa, maledire tutta sua discendenza forse?”

“Bravo Harley, dagli anche dei suggerimenti!”- commentò saccente il turchesino

“Avevate intenzione di uccidermi ?!?!? - urlò spaventato Austin che non si aspettava l'improvvisa comparsa dei compagni di squadra - “ho rischiato di morire d'infarto!”

“La faccia di David fa lo stesso effetto anche a me di prima mattina....”- commentò sarcastico Swift

“Con quella benda sull'occhio terrorizza anche i pinguini....ha degli animali traumatizzati a vita sulla coscienza”- sottolineò Kane

“In questa squadra la simpatia non manca proprio mai , vengo sommerso da simpatia ogni santo giorno”- si lamentò il numero sedici dell' Inazuma Japan

“Noi non la possediamo perché quando l'hanno distribuita, eravamo impegnati a giocare a battaglia navale con il sottomarino dell' Absolute Royal..... che abbiamo colpito...ed affondato....”- affermarono innocentemente gli altri tre

“Per favore, adesso la smettiamo di infierire sul povero Samford e su quanto sia stato da persone sconsiderate lasciare un sommergibile in mano nostra.... non è un argomento di conversazione interessante”- commentò Frost - “piuttosto, Austin, esponimi le motivazione della sua presenza qui”

“Devo forse ricordarvi cosa è successo l'ultima volta che abbiamo voluto intervenire a tutti i costi in questioni in cui non centravamo nulla ?!?!?”

“Lascia perdere Nathan, le torture sono finite solo da venti minuti, ce ne ricordiamo perfettamente”- concluse il surfista

Il giovane attaccante guardò con comprensibile perplessità i quattro ragazzi mentre discutevano animatamente sull'eventualità di intromettersi nella vita privata del fan numero uno di Axel Blaze.

Di dar loro delle spiegazioni era fuori discussione, la storia risultava troppo complicata da raccontare e preferiva di gran lunga lasciar perdere: in fondo, che speranze avrebbe avuto uno come lui?
Provava dei sentimenti confusi e contrastanti dentro di sé fin dalla prima volta che la vide, ma illudersi che la sorella minore del suo mito calcistico gli concedesse un solo sguardo oppure un unico sorriso lo faceva star male.

Tuttavia, da quando Darren aveva spodestato Sharp dal trono del “re dei fratelli maggiori iper-protettivi” grazie a loro, una rinnovata fiducia incominciò a pervadergli l'animo.
Si convinse che per combattere le proprie insicurezze e fare chiarezza nel suo cuore doveva chiedere il loro aiuto.

“Ogni giorno....lei gioca ad essere una principessa....e io....vorrei poter essere il suo principe”

Nathan e compagni smissero di colpo di litigare e ci fu un lungo minuto di silenzio nel quale nessuno si azzardò a proferire parola per paura della reazione di Harley: il suo istinto materno si percepiva palpabile nell'aria.

“È la cosa più dolce che abbia mai sentito!”- pianse di gioia il surfista

“Qualcuno lo fermi, per il bene dell'umanità, qualcuno lo fermi!”- implorò David

“Mi sembra di aver già vissuto una scena simile...”- commentò perplesso Shawn

“Ragazzi, ho preso una decisione cruciale – iniziò solenne - “io, Harley Kane adotterò Austin Hobbes e in questo modo saremo costretti a aiutarlo!”

“Te lo puoi scordare!”- urlarono in coro gli altri tre

“Fatelo per me! Per il mio nuovo bambino!”

“Non puoi rifilarci sempre questa scusa”- lo rimproverò Samford

“Questa povera anima innocente ed innamorata ha bisogno di noi....non possiamo voltagli le spalle, non adesso che è diventato il mio secondo figlio!”

“Ok, va bene, d'accordo...hai vinto”- disse sconsolato il turchesino- “ma lasciami dire una cosa: credo di esprimere una volontà comune quando dico che, se proprio dobbiamo giocare di nuovo a rubare il lavoro a Suzette Hartland, prima prepariamoci le tombe”

“Stavolta la possibilità di morire è inequivocabile come l'inutilità di Willy nella Raimon”- affermò lapidario Frost

Ancora una volta, i professionisti dell'amore altamente improvvisati vennero chiamati ad aiutare qualcuno con i propri problemi sentimentali.

La priorità assoluta andava data all'evitare gli errori del passato: Nathan, dopo aver seriamente rischiato la vita nel senso pieno e letterale del termine, si sarebbe preso la responsabilità di creare un piano d'attacco degno di questo nome, divenendo di fatto la mente dietro all'operazione denominata “Corona il sogno d'amore di Austin e sopravvivi per raccontarlo”.

Spinti da tale certezza, mista ad una sana e genuina incoscienza, i nostri protagonisti si radunarono davanti alla porta della camera di “Occhiali e Mantello”.
Austin, seppur desideroso di prendere parte attivamente alla missione, non venne coinvolto per ordine tassativo della propria “madre adottiva” notoriamente apprensiva.

“Signori”- dichiarò autorevole Swift - “date le circostanze, non dovremmo incorrere nelle disastrose conseguenze dell'ultima volta. Non lo nego, i rischi saranno maggiori, quindi vi esorto fin da ora a giurare eterna lealtà alla causa che andremo perseguendo”

“Signor sì, signore”- risposero in coro

“Al fine di tutelare la nostra incolumità già messa a dura prova da Jude Sharp, per tutto il tempo che trascorreremo nella sua stanza utilizzeremo dei nomi da battaglia. Dimenticate chi siete realmente! Dimenticate che io sia Nathan Swift! Ora per voi sarò il “Generale Turchese”- affermò pieno d'orgoglio lui- “Voi, presentatevi!”

“Surfista Materno”

“Bombardiere Glaciale”

“Pinguino Amoroso”

E ovviamente, al sentire l'utimo, insolito accostamento dei due vocaboli, tutti si voltarono di scatto alquanto scandalizzati.

La perfetta riuscita del piano prevedeva lo svolgimento di due fasi ben distinte: nella prima i quattro avrebbero dovuto compiere un vero e proprio furto ai danni di Sharp poiché sottraendo un determinato oggetto al suddetto regista, Austin si sarebbe automaticamente trasformato nel principe di Julia Blaze.

Diciamolo: che cos'è un principe senza mantello?

Inutile sottolineare che la missione diede loro l'occasione ideale per regolare i conti con “Occhiali e Mantello” dopo aver ricevuto una punizione esageratamente severa.

Voci sinistre circolavano sulla camera dove dormiva il loro target: la leggenda più quotata sosteneva che, in quella stanza in apparenza normale per occhi profani, si celassero ogni sorta di trappole, destinate agli scocciatori che cercano di disturbare, anche con un minimo rumore, il sonno particolarmente leggero del ragazzo.
Un'altra versione narrava anche che, per evitare che un qualsiasi intruso si avvicinasse troppo al letto, vi si trovassero due pinguini armati di fucile ed addestrati a sparare a vista.
Bisognava dunque prepararsi al peggio.

“Allora, è tutto chiaro? Ci sono domande?”- chiese Generale Turchese

“Posso lanciare qualche noce di cocco alla stregua di granate?”- domandò speranzoso Bombardiere Glaciale pronto a sfoderare l'artiglieria pesante.

“Niente lanci non autorizzati di frutta tropicale, o dovrete vedervela con me”

“Signor sì, Generale”

“Ne approfitto per congratularmi con te, una strategia davvero notevole”- si complimentò Pinguino Amoroso

“Usare dei nomi fittizzi è stato un autentico lampo di genio, non ci scopriranno mai!”- esclamò Surfista Materno

“Modestamente, ho valutato tutte le possibili variabili che porteranno alla riuscita del mio brillante piano”- si vantò Generale Turchese per poi fornire ai compagni d'avventura gli ultimi necessari accorgimenti - “se qualcuno deve andare in bagno, ci vada adesso o mai più!”

“L'esempio di Jack Wallside ci ha insegnato a correre preventivamente in bagno prima delle missioni suicide e delle partite contro la Royal Academy”

“Bene, e allora andiamo!”

Il quartetto entrò furtivamente nella stanza di Jude, notando con grande disappunto che tutte le leggende sui pericoli mortali lì presenti fossero totalmente prive di fondamento. Ad incassare il colpo maggiore fu propio Pinguino Amoroso, la cui massima aspirazione della vita consisteva nel vedere i pinguini armati di fucile sparare a lui e ai suoi amici.

Osservarono la zona minuziosamente, cercando il loro obbiettivo e gli eventuali ostacoli da superare.
Il mantello, adagiato sullo schienale di una sedia, non sembrava impossibile da recuperare.

La sfortuna volle però che “Occhiali e Mantello” giacesse lì addormentato: se avesse aperto gli occhi di scatto, avrebbe capito subito che lo stavano derubando del suo mantello e il tutto poteva esaurirsi in una strage.

Generale Turchese rimase sull'uscio della porta, controllando che nessuno passasse di lì. In caso di pericoloso, il suo compito era di accampare scuse abbastanza verosimili, negando anche l'evidenza se lo riteneva opportuno.
Surfista Materno, Borbardiere Glaciale e Pinguino Amoroso, ricevute le direttive, raggiunsero le loro postazioni: Harley, spinto dalla suo istinto materno, si fiondò a tutta velocità verso la sedia dove si trovava il mantello mentre Shawn lo seguiva a breve distanza con una noce di cocco fra le mani, in conflitto con se stesso sul fatto di assecondare o meno la malsana idea di tirare quell'arma micidiale contro Jude.
Generale Turchese notò immediatamente il ghigno malefico de numero nove dell' Inazuma Japan e gesticolò confusamente per imporgli di non mettere in atto quello che meditava di fare se ci teneva alla propria pelle.
Nel frattempo, Pinguino amoroso raggiunse il letto del geniale regista per assicurarsi che non si svegliasse di colpo, mandando a monte l'intera l'operazione. A tal proposito, il ragazzo ebbe lo scrupolo di cantare una ninna-nanna, un incentivo perché il soggetto rimanesse nel mondo dei sogni.

Recuperato l'agognato mantello, i ragazzi si diedero alla fuga, scoprendo tuttavia un piccolo dettaglio che il Generale Turchese non conosceva: la brutta abitudine di Sharp di parlare nel sonno.

“Uccidere....”

“Chi è stato?”- domandò impaurito Pinguino Amoroso

“Uccidere....”

“Ho sinceramente paura”- commentò Bombardiere Glaciale

“Io devo uccidere...”

“Andiamocene via!”- gridò Generale Turchese

“Presto, scappiamo, prima che sia troppo tardi!”- urlò Surfista Materno

“Io devo uccidere....Lachance!”- esclamò il numero quattordici dell' Inazuma Japan agitandosi nel sonno.

Dopo una simile esperienza, Nathan e compagni si ripromisero di non entrare mai più là dentro per il resto dei loro giorni.
Archiviata la parentesi spaventosa della storia, si poté dare il via la seconda ed ultima fase della missione, quella in cui Austin Hobbes, agghindato con il mantello rubato, si apprestava a divenire il principe di Julia Blaze.

I “cupidi improvvisati” spinsero il giovane attaccante in direzione della bambina che, per loro fortuna, si trovava ancora sulla spiaggia a giocare spensierata.
Quest'ultima lo squadrò inclinando un po' la testa di lato: si ricordava perfettamente di lui sebbene lo avesse visto soltanto di sfuggita all' aereoporto quando la rappresentativa giapponese doveva partire alla volta dell'isola di Liocott.
Il ragazzo, appellandosi al proprio coraggio , si avvicinò a passi decisi, poi si inginocchiò di fronte alla bambina, le prese una mano e la strinse fra le sue.

“Julia, potrei sembrare sciocco, uno stupido che va fiero di tale titolo.
Ma so che tu non pensi questo di me.
Ho la faccia tosta di chiamarti per nome senza nemmeno conoscerti,
di osservarti nell' ombra e sospirare.
Dietro quel sorriso, dietro la tua fantasia si nasconde la solitudine 
per questo motivo, io allevierò la tua angoscia
per questo motivo, io sarò il tuo principe”

Terminato il discorso, Austin abbassò la testa, meravigliandosi di quanto le sue parole fossero state tanto intense e profonde. Alcuni penseranno che una cosa simile possa essere incomprensibile per una bambina, ma sarebbe lei stessa a smentirli perché, dopo aver ascoltato in un silenzio imbarazzato il ragazzo, lo baciò sulla guancia, dicendogli:

“Anche le parole più difficili, se dette col cuore, possono farsi capire”

In quel frangente, Julia Blaze dimostrò una saggezza straordinaria.

“Il tempo scorre così inesorabilmente”- disse Harley in lacrime - “li fai nascere, crescono e subito dopo i tuoi bambini sono già adulti”

“Risparmiami i commenti nostalgici da madre apprensiva”- disse David in preda alla commozione

“Dateci un taglio, vorrei continuare a piangere senza essere disturbato”- protestò Nathan fra i singhiozzi

Lacrime di gioia rigarono i loro volti, lacrime che molto presto si sarebbero tramutate in una manifestazione di dolore.

I quattro non furono i soli ad assistere alla dichiarazione di Austin nei confronti di Julia: Axel Blaze, attonito, scrutò la scena dall'alto e Jude Sharp, furente di rabbia, architettò nella sua geniale mente l'ennesima efficace modalità per farla pagare ai nostri protagonisti.

Shawn, intuendo che la situazione stava prendendo una brutta piega, pensò bene di difendere la nuova coppia appena formatasi avviando un attacco in solitaria contro i due calciatori.
Bombardiere Glaciale fece gran sfoggiò della sua innata personalità bellicosa, lanciando un incredibile quantità di noci di cocco contro Blaze e Sharp.
In fin dei conti, aspettava da tanto l'opportunità di tirarle addosso a qualcuno.

Ma quando si accorse che tutto ciò avrebbe portato sia lui che i suoi amici ad una prematura quanto dolorosa morte era ormai troppo tardi.

Nathan Swift, David Samford, Harley Kane e Shawn Frost, consci del pericolo imminente, furono a malapena di grado di mettere al sicuro Austin e Julia, in quel luogo stava per consumarsi una tragedia.

“Secondo voi, cos'è peggio, le sadiche torture di Jude o la follia omicida di Axel?”- domandò innocentemente Frost

“Quando saremo tutti calciatori morti lo sapremo”- concluse Nathan- “e questo avverrà molto presto”

   
 
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