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Autore: Ale Villain    09/10/2013    0 recensioni
STORIA IN FASE DI REVISIONE (Aprile 2020)
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Michelle non era così, per niente. Michelle, pur di vedere il ragazzo felice, avrebbe ribaltato il mondo; Ambra, invece, avrebbe ribaltato il mondo per ottenere ciò che voleva, proprio come lui. A Jimmy sarebbe decisamente piaciuta.
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Sentiva dannatamente la mancanza di Zacky in casa: non sorridergli, non uscire con lui, non scherzare, anche non litigarci. Erano tutte cose che erano svanite nel giro di un’ora e mezza, da casa sua all’aeroporto. Lei, comunque, continuava a sperare e a credere in quel meraviglioso chitarrista, che l’aveva attratta subito, e si domandò, con tutta sé stessa, se davvero il ragazzo non le avesse mentito.
Ambra, che di nascosto l’aveva seguita, osservò la scena dallo stipite della porta senza farsi vedere e sorrise amaramente, nel vedere la sua bionda preferita stare così in pena per un ragazzo; anche se lei, di sicuro, non era messa molto meglio.

AGGIORNAMENTI INTERROTTI FINO A DATA DA DESTINARSI
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon Salve a tutti (:
Prima di lasciarvi alla mia umile storia, vorrei precisare alcune cosette per seguirla al meglio:
  • Degli Avenged Sevenfold saranno presenti solo Matthew, Zacky e Synyster;  Johnny non ci sarà, se non pochissimissime volte, dato che non so dare un carattere, diciamo, al suo personaggio e Jimmy (qui ci vuole un purtroppo)non ci sarà per… i motivi che conosciamo.
  • Matthew e Zacky conoscono le due protagoniste da un bel po’ di tempo.
  • Nessuno è fidanzato, eccezione per Matthew.
  • Ho preferito tenere i nomi d’arte dei chitarristi e del vocalist.
  • La storia, agli inizi, si svolgerebbe intorno ai mesi di marzo - aprile 2010, quindi non è passato molto dal 28.12.09
  • Salmo non è il rapper. Sottolineo: Salmo non è il rapper. E’ solo il soprannome che ho voluto dare al ragazzo (capirete dopo)
Oky, direi di aver detto il minimo per far scorrere la storia. Come vedrete, il genere sentimentale l’ho messo poiché non vi è presente solo l’amore in questa ff, ma anche una grande e forte amicizia tra i vari personaggi. All’inizio potreste non capire un gran ché della storia, ma poi vedrete che scorrerà tutto liscio u.u   Inoltre dovrei postare velocemente (:
Un beso a todo el mundo e vi lascio alla storia!

LA STORIA NON TIENE CONTO DEGLI AVVENIMENTI TEMPORALI RIGUARDANTI L'ALBUM "NIGHTMARE". POTRESTE TROVARE COSE COMPLETAMENTE DIVERSE DALLA REALTA', COME DATE DELLE CANZONI DIVERSE E CONCERTI INVENTATI DA ME.
 
 




 
 
 A Jimmy sarebbe piaciuta
 
 
 

 
 
 
Milano, h. 08.19
 
Se avesse fatto ancora un giro su se stessa con la sedia girevole, sarebbe finita dritta in bagno a buttar fuori l’anima. L’attesa la stava divorando; non era abituata ad aspettare così tanto tempo per ricevere una risposta. Controllò nuovamente l’orario sullo schermo del pc: 08:19. Quanto tempo fa aveva inviato quella mail? Ah già, alle otto in punto ed erano già passati venti minuti. Troppo tempo.
Non era mica Matthew il ragazzo puntiglioso e puntuale? E allora come mai non riceveva risposta? Decise di sospirare per darsi una calmata e chiuse la finestra delle mail, chiudendo anche lo schermo del computer. Avrebbe ricontrollato dopo, magari dopo un tè caldo. Faceva davvero freddo in quei giorni, essendo inverno inoltrato, e le bevande calde erano l’ideale da gustare sotto al calore di una coperta davanti alla televisione guardando fiction a caso.
Mentre preparava il pentolino con l’acqua, non si accorse che qualcuno aveva appena fatto irruzione in casa, qualcuno dai capelli biondi e mossi, dagli occhi verdi e con due cuffie abitualmente ficcate nell’orecchio.
- Ambra? – fece lei, quando la vide litigare con il fornello della cucina.
- Ah, ciao Gio – rispose lei, alzando la testa per osservare la ragazza appena arrivata, per poi riportarla all’altezza del fornello che non ne voleva sapere di funzionare.
- Hai beccato l’unico fornello che non va – rise Giorgia osservando la scena divertita.
Dopo averla aiutata con il focolare, andò a togliersi il giubbotto e le scarpe, poi tornò in cucina e ripose il cellulare e gli auricolari sul piano di lavoro.
- Hai lasciato il computer acceso – disse Giorgia, ricordandosi solo in quel momento di aver visto una lucina blu lampeggiare al fianco del computer, nel momento in cui era andata a sistemare la giacca.
- Lo so – fece Ambra – Aspetto che Matt risponda –
- Ce ne metterà di tempo – rise Giorgia, – Zacky mi ha detto che hanno un concerto praticamente adesso, dato che sono dall’altra parte del mondo -
- Cazzo – imprecò la ragazza poggiando stancamente la testa rossa sul tavolo – Potevi dirmelo prima! –
- Scusami – rispose sottovoce Giorgia.
- E potevi chiedere direttamente tu a Zacky di farlo venire insieme a Matthew e Salmo –
- Io Zacky lo sento tutti i giorni – disse la bionda facendo spallucce – Posso fare a meno di vederlo. Ricorda anche che sono impegnata –
- Ah, già – disse la rossa sbuffando. Poi allungò il collo e osservò il pentolino pieno d’acqua iniziare a emettere strani borbottii e si alzò per spegnere la fiamma, notando che l’acqua stava, ormai da un po’, bollendo.
- Ne vuoi? – domandò all’amica, che fece segno di no con la testa.
- Comunque – continuò – Dovrò aspettare per almeno una giornata intera la risposta? –
- Mi sembra il minimo – disse Giorgia.
- Perché quei due non hanno un fottutissimo cellulare che funzioni? – disse tra sé e sé Ambra, alzando gli occhi al cielo e versando malamente il tè nella tazza, mentre l’amica osservava la scena divertita.
 
Huntington Beach, h 20.23
 
Matthew prese in mano la prima chitarra che trovò nella stanza e si mise a punzecchiare le corde.
- Metti immediatamente giù il mio tesoro – lo rimproverò Zacky con il dito puntato verso il vocalist, che lo guardò da sopra i suoi Rayban neri. Gli si poteva leggere in faccia l’ansia e la preoccupazione pre-concerto che aveva, ogni volta che mancava poco al live. E dire che erano ormai quasi undici anni che faceva il culo al mondo con la sua potente e graffiata voce, che faceva strillare di gioia milioni e milioni di ragazze, ma nonostante ciò aveva sempre paura di sbagliare intonazione o dimenticarsi il testo della canzone nel bel mezzo del concerto, cosa, tra l’altro, mai successa.
- So suonarla. Non te la disfo, se è questo che ti preoccupa – rispose Matt, riprendendo a punzecchiare le corde, suonando una melodia da lui inventata in quel preciso istante.
- Me la vuoi scordare poco prima del concerto? – gli disse ancora il ragazzo a braccia conserte, osservandolo di sbieco.
- Vatti a truccare e non rompere il cazzo, se non vuoi che sfoghi la mia ansia su di te – Zacky alzò gli occhi verdissimi al cielo e si diede una scompigliata al piccolo ciuffo di capelli che gli cadeva davanti agli occhi. Matt era intrattabile da nervoso. Anche lui era in ansia per il concerto, come tutti gli altri, ma cercava di rimanere calmo e lucido. Seguì, comunque, il consiglio dell’amico e si diresse verso il bagno dei camerini.
- Ancora lì sei? – domandò, quando aprì la porta della toilette, trovando un ragazzo dai capelli neri scompigliati all’aria, con la faccia quasi spiaccicata contro lo specchio e le mani nascoste davanti a lui.
- Se la matita si sbava non è colpa mia! – si giustificò, staccando, finalmente, la testa dallo specchio ed osservando il secondo chitarrista nel riflesso del vetro – Ti serve? – chiese, sollevando a mezz’aria la matita nera, ormai quasi completamente consumata. Zacky annuì e gli sfilò l’arnese di mano.
- Senti Brian – iniziò il ragazzo, mentre tracciava una riga precisa all’interno dell’occhio – Avresti voglia di tornare in Italia? –
- Che domanda è? – chiese Synyster, con la schiena appoggiata al muro a braccia conserte, mentre osservava l’amico.
- Una semplicissima domanda – disse – Hai voglia? –
- Ovvio! Pizza, pasta, calcio, mafia, figa… cosa c’è di meglio? – fece allargando le braccia, mentre elencava tutti i pregi italiani – Di un po’, ti manca Giorgia? – Ta dan.
- Se anche lo fosse non tornerei in Italia per lei – disse, rabbuiandosi un poco, riponendo la matita sulla piccola mensolina e voltandosi a guardare l’amico, che lo guardava interrogativo – E’ fidanzata –
- Ah, capisco – disse l’altro, iniziando a fare smorfie con la bocca, non sapendo cosa dire – Quindi, ci torneresti per una vacanza? –
- Non proprio – disse Zacky, sistemandosi il colletto della camicia – E’ arrivata a Matt una mail di Ambra, un’amica di Giorgia, e ha chiesto se io, Matthew e Salmo avessimo voglia di tornare in Italia, dato che Giorgia suonerà in pubblico con alcuni amici – spiegò.
- E io che centro? – Domanda abbastanza ovvia, pensò Synyster dopo aver rivolto la questione a Zacky.
- Salmo non può – continuò – Solo che Matthew, non sapendolo, ha già comprato tre biglietti per un volo di sola andata per Milano –
- E quindi vorresti che venga io… - concluse per lui Brian. Zacky annuì mentre si dirigeva verso la porta del bagno.
- QUINDICI MINUTI E SI VA SUL PALCO! – gridò una voce femminile, da qualche parte del camerino.
- Dio santo, stasera non ce la faccio – iniziò Zacky, uscendo dalla stanza seguito da Synyster, anche lui abbastanza teso.
Adesso la band era al completo nel camerino. Johnny era seduto di fianco a Mike, il new entry della band nel ruolo di batterista, per quel tour, agitato come non mai; Matthew era seduto sul divano affianco, a suonare ancora il suo motivetto.
Il fatidico quarto d’ora passò fin troppo in fretta e quando si aprì la porta del camerino si trovarono davanti un omone grande quanto un armadio, che fece loro segno di seguirli.
Matthew fu il primo a mostrarsi al pubblico.
- LONG BEACH, CI SEI?! -
 
 
 
Ps. Il nome del titolo lo capirete man mano :) 
  
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