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Autore: Rachel Parker    09/10/2013    1 recensioni
Una Ginevra Weasley che non avete mai visto.
Una Ginevra Weasley innamorata.
Una Ginevra Weasley non ricambiata.
Una Ginevra Weasley distrutta.
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Il titolo non c'entra molto con la storia. Non sapevo che titolo dare, mentre la scrivevo stavo ascoltando una versione acustica di quella canzone, per cui ho messo quello.
Avviso: non spiego nulla della delusione d'amore di Ginny, parlo solo dei suoi sentimenti dopo l'accaduto.
[Storia ispirata da una role su ask.fm]
Spero che vi piaccia.
Rachel
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Wake me up




Indossò sopra i jeans uno dei maglioni fatti da sua madre per Natale - neanche uno suo, ma uno vecchio di Bill che lui le aveva regalato visto che non gli andava più bene.
Con un sospiro, uscì dal dormitorio femminile e passò per la Sala Comune, dove stava la maggior parte dei Grifondoro. Era parecchio affollata, sia per l'orario che perché fuori pioveva a dirotto. Attraversò la Sala Comune a testa bassa, per fortuna nessuno la notò. Nessuno tranne Hermione, ma subito lei le lanciò uno sguardo eloquente: voglio stare sola.
Passò per i corridoi vuoti del castello, sempre a testa bassa. Finalmente raggiunse il portone principale. Lo spalancò e inspirò il tanto familiare odore di pioggia ed erba. Non aveva nemmeno un cappuccio da alzarsi sulla testa, ma non le importava. Si addentrò nel parco camminando lentamente - se c'era una cosa che non aveva, quella era la fretta. Finalmente alzò lo sguardo, consapevole che nessuno poteva vederla ormai. Si sentiva un peso sul cuore, gli occhi pungevano per le lacrime che minacciavano di uscire. Alla fine cedette e le lasciò cadere. Continuò a camminare piano, le mani infilate nelle tasche dei jeans. Sentiva le lacrime calde sulle guance che scendevano giù fino al mento, al collo, per poi addentrarsi nel maglione. Sentiva il sapore salato delle lacrime sulle labbra, mischiato con quello amaro della pioggia.
Camminò fino a raggiungere il Lago Nero e lo costeggiò per un lungo tratto, fino a raggiungere un luogo che aveva scoperto al suo primo anno e che non aveva mai mostrato a nessuno. Giunse a una sporgenza, si sedette sul bordo e saltò giù. Atterrò tranquillamente un paio di metri più in basso e con qualche passo raggiunse finalmente la sua meta.

Si chinò ed entrò nella piccola grotta, per poi subito sedersi accanto all'entrata appoggiando la schiena al muro. Chiuse gli occhi, lasciando che le lacrime continuassero a scorrere sul suo viso. Odiava piangere, era una cosa che detestava. Si sentiva debole, quando accadeva. Debole, senza protezioni, nuda. Ma almeno questa volta nessuno poteva vederla, nessuno avrebbe scoperto quel lato di lei.
Prese a torturarsi un labbro, mentre ripensava agli avvenimenti dei giorni passati. Si sentiva in colpa per tutto l'accaduto. Sapeva che era colpa sua. Tirò indietro la testa e la poggiò al muro con nemmeno tanta grazia, ma non sentì nemmeno il dolore per la botta. Ne sentiva già abbastanza dentro di lei. Mordeva il proprio labbro inferiore con violenza ed insistenza, persa tra i suoi pensieri. Dopo poco, sentì l’amaro sapore del ferro invaderle la bocca. Portò una mano al labbro, pulendolo dl sangue, ma quello continuò ad uscire. Con un sospiro, poggiò nuovamente la testa al muro, lasciando il sangue scorrere, e mischiarsi con le lacrime sulle sue labbra. Non provò nemmeno a far fermare queste, sapeva che ormai non ci sarebbe riuscita.

Rimase lì a pensare per parecchio tempo, nemmeno lei sapeva dire per quanto.
Pensò, ricordò. Provò ancora le sensazioni dei giorni precedenti: l'angoscia, la delusione, la tristezza, l'amore... Ma più di tutte, sentiva ancora le sue braccia attorno a lei, il suo profumo nelle narici, i suoi capelli che le solleticavano il viso, le sue labbra sulle proprie; il suo sguardo su di sé, il suo sorriso mentre la guardava, il calore del suo copro contro il proprio.
Tutto ciò le mancava già terribilmente, e sapeva che probabilmente non avrebbe mai più provato quelle sensazioni.






Angolo autrice
Salve a tutti!
Eccomi tornata dopo un'estate inattiva. Chiedo perdono a tutti quelli che seguono la mia fic 'Carpe Diem', ma non sono proprio riuscita a scrivere. Ma non temete: a breve l'aggiornerò - ho mezzo capitolo già pronto.

Tornando a questa storia, non c'è troppo da dire. Abbiamo una Ginny triste a causa di una delusione d'amore; una Ginny che vuole stare da sola.
Non ho specificato nulla sul ragazzo nominato nella storia, per due motivi:
- Lascio libera interpretazione al lettore. Immaginatela con chi preferite: che sia Harry, Draco, Neville o un altro.
- Questa fic è nata da una breve storia fatta da role su ask, e spiegare il tutto sarebbe stato troppo lungo e complicato.

In ogni caso, spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta.
Vi prego anche di lasciare una recensione, se la leggere. Perdete solo due minuti della vostra vita e donate un sorriso a me. Un buon compromesso, no?

A presto, cari lettori.
Vostra,
Rachel Parker.
  
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