Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Flaine    09/10/2013    3 recensioni
Buon KyouTaku day a tutti ç3ç ♥
Una piccola AU un po' scrausa in cui Kyousuke è un fiorista, con la partecipazione di due piccoli Minamisawa e Hakuryuu. Mi è venuta un po' di getto, potrebbe essere parecchio incoerente ma era l'unica cosa che potevo fare per il KyouTaku day quindi-- Beh.
Un sacco di alternate age e fin troppo fluff.
Spero vi piaccia :')
________________________ _ _ _
Ma quelli erano stati i giorni estivi, afosi, i giorni di piogge fresche e di Yuuichi che ricominciava a camminare sotto le nuvole, a piedi nudi sull’asfalto umido assieme a lui e ai baci di Taiyou.
Con l’arrivo di Ottobre, invece, Shuuya era stato di nuovo sommerso da pazienti – e lui si era ormai abituato al fatto che i clienti non fossero affatto vari.
Beato Taiyou che si divertiva sempre.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Hakuryuu, Minamisawa Atsushi, Shindou Takuto, Taiyou Anemiya, Tsurugi Kyousuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Beh, ecco. Sì. Questo è il mio insulso contributo al KyouTaku day. Ci tenevo troppo, ma l'ho scritta di frettissima quindi ho paura che sia piena zeppa di errori- beh più che errori mi è parsa un po' incoerente e frettolosa - c'è lo gnu madre che mi strilla di dormire ma io dovevo pubblicare in tempo quindi l'ho finita di botto çAç
Però l'idea di partenza mi piaciucchiava, ed è un miracolo :')
Ma ho fatto questo angolo rompiballe all'inizio della storia per precisare alcune cose. Ovvero.
Qui Shuuya ha 25 anni, Fuusuke 26, Yuuichi 23, Kyousuke e Taiyou 19, Atsushi e Hakuryuu 5.
E' passata la fata turchina (?) e ha stravolto tutti :'D
Anyway, ci si vede sotto a chi ci arriva! ♥

_ _ __ _____________________________________________________










ANEMONE.

*

Eppure, all’inizio, Kyousuke pensava di adorare quel lavoro.
L’acchiappa sogni di Yuuichi tintinnò assieme alla porta.
Fece il fiocco ad un nastro rosso ciliegia, che fece scricchiolare la plastica sotto un suo sbuffo rumoroso.
“Kyousonic, ci scappano i clienti se continui così! – Lo richiamò quella voce sempre allegra di Taiyou, che ridacchiava porgendo un mazzo di azalee ad un ragazzo che pareva molto di fretta – Secondo me si è ricordato dell’anniversario con il suo ragazzo all’ultimo secondo.”
“Perché per te sono tutti gay?” bofonchiò con un tono esasperato, allungandogli un mazzo di rose rosse e arancioni.
Questo continuo rimandare di Taiyou ai gay non faceva altro che ricordarglielo.

Ci aveva messo una vita, sudore e spesso lacrime, per trovare una passione, il calcio.
Ma quella si era sgretolata con una fretta incredibile, senza scalfirlo minimamente. Era uno di quegli sport che si iniziavano da adolescenti e caricavano un sacco – al momento. Poi l’entusiasmo scivolava via come acqua sulla cera, nel tempo di una singola candela.
Se n’era andato in fretta e inosservato, lasciando spazio al nervoso del dover trovare un maledettissimo lavoro mentre si cercava che cosa studiare.
Hakuryuu trotterellò da lui, stropicciandogli i pantaloni sul ginocchio. “Hanno chiesto un altro mazzo di rose.”
All’inizio vendere fiori gli piaceva.
Non era mai stato circondato da gente che voleva regalare, in più all’inizio si divertiva con Amemiya ad indovinare per che cosa fossero i mazzi eccessivamente profumati che lasciavano il negozietto.
Erano divertenti anche le vecchine ficcanaso, i primi tempi, quando Shuuya veniva a fargli compagnia in negozio e si baciava con il marito davanti a quelle omofobe.
Per poi scoppiare a ridere sguaiatamente quando gli facevano il segno della croce e lamentarsi come un bambinone quando riceveva una sberla sul coppino da Fuusuke.
Era bello e agrodolce il motivo per cui si era messo a vendere fiori, per ricordare e per dimenticare allo stesso tempo.
Ma quelli erano stati i giorni estivi, afosi, i giorni di piogge fresche e di Yuuichi che ricominciava a camminare sotto le nuvole, a piedi nudi sull’asfalto umido assieme a lui e ai baci di Taiyou.
Con l’arrivo di Ottobre, invece, Shuuya era stato di nuovo sommerso da pazienti – e lui si era ormai abituato al fatto che i clienti non fossero affatto vari.
Beato Taiyou che si divertiva sempre.

Tsurugisan?”
Abbassò lo sguardo, scuotendo via quel filo di pensieri per incontrare gli occhioni di Hakuryuu con una muta domanda.
“Sì, ho sentito. Un altro mazzo di rose.”
Ed eccola, la monotonia dei clienti. Volevano andare sul sicuro, non provavano mai i fiori strani, non ne conoscevano il significato, erano sempre uomini, ragazzi o signore anziane quasi sempre omofobe.
Anche se nell’ultimo periodo non aveva avuto occasione di capire chi di loro lo fosse e chi no, dato che il biondo stava dall’altra parte della città con uno stetoscopio e un battito di cuore nelle orecchie.
Lui voleva vendere quei fiori che simboleggiavano la speranza e gli amori perduti, i “torna da me”.
Era l’unico significato che conosceva, e quei pochi che avevano chiesto quei fiori si erano guadagnati un suo sorriso, malinconico, ma era pur sempre qualcosa di difficile da ottenere da Kyousuke.
Il piccolo fece un sorrisino e staccò la mano dai pantaloni, non prima di ricevere un’incredibile testata da Atsushi, che non guardava mai quando correva in giro mentre reggeva fiori in quantità doppie rispetto alla sua stazza.
“Oh. Mio. Dio.”
Alzò gli occhi al cielo nel sentirli piagnucolare, mentre quasi lanciava le rose all’altro sempre sorridente e stringeva le braccia grandi attorno alle schiene minute dei bambini.
“Susu, ora avete cinque anni, non si piange più.”
Minamisawa gli tirò dietro un insulto e Hakuryuu rise un po’.
Minamisawa. Atsushi. E tu che ti ridi, brutto-!”
E quando lo chiamava per nome e cognome erano guai, ma le due piccole, perfide pesti continuavano a ridere, facendo apparire Kyousuke bambino mentre si infuriava.
Ora sarebbe arrivato l’intervento idiota di Taiyou.
Woooh-! Kyou, ma hai notato che ogni volta che litigano e poi si tirano una testata fanno pace? Altro che mignolino, è una cosa magica!”
Ma che ho fatto di male.”
“Ma perché sei sempre così truce. Oh–scusi, ecco a lei. Buona giornata!”

Per un attimo pensò a quel musicista.
Quello che aveva chiesto all’altro di non nominare, come per dimenticare le sue cotte adolescenziali, dicendosi che sarebbero scivolate via assieme alle altre passioni, come il calcio.
E quando aveva detto passioni, Amemiya si era esibito in una delle sue sgomitate.
“Ma si è appena lasciato con la sua ragazza?”
Sentì una voce rugosa e una risata del ragazzo, una delle solite solari e cristalline.
“No, è in preda a una crisi adolescenziale a diciannove anni per una cotta che aveva per un ragazzo alle medie.”
“Ah gli piaceva un ragazzo! Chiedo scusa, ho frainteso.”
Che subito dopo si interruppe con un sospiro sorpreso, un ‘nooo’ incredulo e altre infinite chiacchiere.
A Tsurugi scappò un sorrisino, pensando alla signora che non si sconvolgeva davanti a dei ragazzi “contro natura”, ma gli scomparve come era nato, quel sorrisetto, ripercorrendo la frase di Taiyou.
Ringhiò, scuotendo la testa e mettendo giù i fiori.
“Taiyou, sono le sei e mezza. Vado.”
Quello lo osservò un attimo, serio. “Non era una cotta adolescenziale.”
Stai zitto.
Lo sai bene. E hai sempre sperato di sentire qualcuno che chiedesse gli anemoni.”
“Smettila di impicciarti.”
Fece per sbattere la porta, sollevando lo zaino sotto gli sguardi immobili ed intimiditi dei due bambini, ma Taiyou fermò la porta con un piede.
Smorzò una minuscola smorfia di dolore, per poi passare poco delicatamente un mazzo di anemoni blu mare a Tsurugi.
Kyousuke li guardò un attimo, estasiato, immobile.
Davanti al fiore preferito di quella sciocchissima cotta che aveva evitato, che aveva sempre preso in giro perché i fiori erano roba da femminucce.
Qualcuno aveva chiesto gli anemoni.
Per un attimo pensò a cosa lui avrebbe potuto dirgli vedendolo fiorista.
“E smettila di farti paranoie. – Kyousuke sussultò. – Il solito bar con le pareti di legno e le brioches che Shuuya ama tanto, quello dove prendiamo i bigné a Hakuryuu. Muoviti.”
Gli sbatté la porta in faccia, ma non era capace di fare lo scontroso che dispensa ordini, quindi per compensare gli fece l’occhiolino da dietro ai riflessi del vetro.

Kyousuke iniziò a camminare fra le pozzanghere, automaticamente, sentendo il freddo che gli spifferava fra le dita e sulle braccia.
Camminò come se seguisse il suo istinto, col cuore in gola e una corda tirata al posto dello stomaco, accorgendosi più tardi che aveva lasciato la giacca sulla sua sedia verde muschio.
L’ultima consegna della giornata sempre a lui, mh?
Sentì la voce ovattata e roca di Shuuya in lontananza, venuto a prendere Hakuryuu e ad aiutare a chiudere, lo sentì poi gridare, e un’altro tono freddo come il vento di quella sera 
che gli pietrificava le dita già rosse e livide, strette attorno alla plastica dirgli di starsene un po’ calmo.
Erano pesanti come i suoi passi, quelle voci.
Ancora cinque passi, e guardò nel bar.
Il piccolo Atsushi sarebbe stato più coraggioso di lui. Perché ogni volta che capitavano gli anemoni era come risentire l'amaro dei litigi di quattro anni prima.
Ma questa volta erano molto più vicini.
Mise a fuoco un nido di riccioli di un marroncino dolce legati in un elastico nero.
Non vide più le sedie, non si sentì più le mani, non sentì un clacson, si bloccò dov’era, quando un cameriere musicista alzò lo sguardo, e Tsurugi lesse il labiale incredulo del ragazzo in grembiule, diceva “Kyous’ke.”

*

“Sai che non ti avevo riconosciuto?”
Takuto alzò un sopracciglio, guardandolo di sbieco e sistemandosi meglio fra le sue braccia nude e nella coperta.
“Io invece con quella faccia da baccalà ti troverei ovunque.”
Tsurugi spostò i capelli di Takuto da una spalla all’altra, scuotendo il viso mentre sorrideva. “Non avrei dovuto insegnarti a ribattere invece di disarmare con il pianto, ti stai gasando come un ragazzino.”
Ridacchiarono un po’, mentre Shindou dava un’occhiata al mazzo di anemoni.
Il castano affondò di più nel petto di Kyousuke, borbottando qualcosa sul fatto che dovesse lasciare i capelli senza gel più spesso.
Una ragazza alla tv sbraitò, mentre la luce a scatti li illuminava e Takuto chiudeva gli occhi e si appoggiava ad una spalla dell'altro, che si irrigidì un po'.
Erano ancora un po' goffi quando stavano insieme così, a guardare un programma schifoso alla tv, mezzi nudi e scaldati solo da una coperta - e dall'altro.
Ma dopotutto, nessuno dei due poteva negare che fosse stato incredibile rivedersi così, con una roba da ragazzetti dei film come un mazzo di fiori, ed essere tornati insieme, consapevoli e adulti.
Poi sentirono dei passetti. Si scambiarono un’occhiata complice: non avevano sorvegliato Atsushi. In una settimana in cui dovevano tenerlo d'occhio, e di cui erano passati solo quattro giorni, aveva già lasciato il segno in casa.
E stavano pure guardando un programma trash su MTV vietato ai minorenni.
Quella piccola peste era sgattaiolata fuori dalla stanza un'altra volta, per combinare chissà quale casino.
Ma prima che potessero girarsi ed immaginarsi tutte le tende per terra assieme ai vasi, un piccolo indice pallido e magro si appoggiò al tasto del fa, accompagnandolo con un impercettibile sospiro di sorpresa, un sorrisino.
Poi seguirono altre note sconnesse, ma bastò a far sì che Kyousuke e Takuto si sorridessero.
Chissà se Atsushi avrebbe portato avanti sia il calcio che quel nuovo strumento affascinante, il pianoforte.










_______________________ __ _ _
Perdonatemi gli accenni GoGa ma è anche un loro day çuç
Comunque. Sì. Atsushi qui fa la parte del figliolo di Kyousuke e Takuto- che mi hanno dato un po' di problemi.
Insomma volevo rendrli un po' più adulti, ma è difficile cercare di scrivere di una mente adulta quando la mia non lo è affatto :')
Quindi boh.
All'inizio Kyousuke e Takuto non si dovevano nemmeno conoscere, ma è uscita così. :'D
Non lo so, li amo e spero di aver reso giustizia a una coppia che ho scoperto essere meno popolare di quanto mi aspettassi-
Buon KyouTaku day a tutti :') Anzi, buon 9/10 così ognuno pensa alla sua preferita.
Spero davvero che non risulti frettolosa.
Come bonus vi linko un'immagine di Kyousuke coi capelli senza gel -e mentre si piastra i ciuffettini a spirale :')-.
Non so più cosa scrivere, mia madre gnu ne sarà contentissima perché devo staccare, ma vorrei aggiungere di più ç__ç -machitivuole-
Beh, grazie mille a chi legge e recensisce ♥
Un abbraccio spaccaossa,


cha.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Flaine