Il primo passo verso il futuro

 
 


Harry afferrò le lenzuola e coprì il suo corpo e quello dell’amante; prese a seguire con un dito l’intricato disegno di cicatrici sul petto dell’altro, fino a quando Charlie posò la propria mano sulla sua, interrompendo quella carezza delicata che gli faceva il solletico. Dopo la fine della Guerra, Harry aveva trovato sollievo tra le braccia di uno dei fratelli del suo migliore amico e, cosa inaspettata quanto insperata, Charlie aveva accettato i suoi sentimenti e li aveva presto ricambiati con eguale, tenera passione.

«Promettimi almeno che ci penserai» mormorò il più giovane, rivolgendo all’altro uno sguardo implorante. Charlie sospirò, quando si rese conto che Harry aveva ripreso l’argomento che un improvviso attacco di passione aveva interrotto poco prima.

«Piccolo,» iniziò dandogli una carezza sul braccio. «Capisco che tu voglia sparire dalla circolazione per un po’, ma non sono sicuro che il lavoro alla Riserva sia adatto a te» spiegò in tono pacato, nella speranza che l’altro non si offendesse. Era sinceramente affezionato a quel ragazzo meraviglioso ed era più che felice di potergli donare qualche momento di serenità, visto tutto quello che aveva dovuto affrontare l’anno precedente.

«Perché no?» chiese Harry con un sospiro sconsolato. L’amante lo guardò negli occhi e gli accarezzò i capelli, strappandogli un mugolio appagato. Il più giovane appoggiò la testa sul suo petto ampio, e chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal battito del suo cuore.

«Harry,» rispose Charlie. «Non prenderla nel modo sbagliato, ma i draghi hanno bisogno di attenzioni particolari e, ammettiamolo, tu non sei in grado di prenderti cura neanche di un pesciolino rosso» Harry sbuffò, sapeva che non avrebbe mai dovuto raccontargli di Wally, il piccolo pesce rosso che un bambino gli aveva regalato qualche settimana prima e che proprio quella mattina si era suicidato, tuffandosi fuori dalla boccia.

«Ma guarda che non è un dramma, per fare un lavoro come il mio serve una sorta di vocazione, non è proprio da tutti» riprese il maggiore, cercando di spiegargli il suo punto di vista. Aveva visto decine di ragazzi avvicinarsi a quella professione, alla ricerca di una vita avventurosa, per poi mollare alla prima vera difficoltà.

«A proposito, come se la cava Hagrid?» borbottò Harry. L’omone si era trasferito in Romania qualche settimana dopo la fine della Guerra, dove poteva realizzare il suo grande sogno di allevare dei Draghi in tutta la sicurezza offerta dalla Riserva. Harry si era anche chiesto, all’epoca, perché non ci avesse pensato prima: nelle sue lettere, l’amico esprimeva sempre un’assoluta felicità.

«Alla grande, da solo fa il lavoro di tre uomini ed è uno dei migliori Domatori che abbia mai visto» come sempre, l’uomo s’illuminò mentre parlava del suo lavoro; Harry non poté che sentirsi riscaldato dalla sua passione, era una delle caratteristiche di Charlie che gli piaceva di più. Mugolò assonnato quando l’altro lo strinse in un caldo abbraccio e prese ad accarezzargli la schiena con movimenti lenti ed ipnotici.

A ben pensarci, l’altro aveva perfettamente ragione: non ci si vedeva per niente a lavorare alla Riserva, ma una parte di lui aveva sperato di aver trovato la soluzione all’inquietudine che lo affliggeva. In quel momento, però, non gli importava molto: stretto tra le braccia di Charlie, il futuro non gli faceva più così paura. La loro relazione era la cosa migliore che gli fosse capitata da almeno un paio di anni a quella parte. Charlie era la sua roccia, la sua speranza, il suo futuro. E ad Harry non pesava di non essere in grado di prendersi cura nemmeno di un pesce rosso, perché era deciso ad imparare, per Charlie, e a diventare il tipo di uomo che l’amante meritava di avere al suo fianco.

Il mattino dopo, mentre il maggiore dormiva ancora, Harry uscì di casa, incamminandosi rapidamente verso il Paiolo Magico; le strade erano quasi deserte, poiché la maggior parte della popolazione di Londra non aveva ancora abbandonato il piacevole calore delle coltri. Una volta raggiunta Diagon Alley, individuò immediatamente la sua meta; era il primo cliente della giornata ad entrare al Serraglio Stregato e, pochi minuti dopo, tornò sui suoi passi, stringendo in mano un piccolo sacchetto di plastica, al cui interno sguazzava un nuovo pesciolino rosso. Harry sorrise radioso, felice di aver compiuto quel primo passo verso il proprio futuro.