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Autore: Nivees    10/10/2013    5 recensioni
[ Haruka; Hibiya; Shintaro; Kano's centric | Pubblicata casualmente per il compleanno della Cre! ♥ ]
~ ...per svegliarti dal tuo sonno. // HaruTaka
~ ...per dirti addio un'ultima volta. // HibiHiyo
~ ...per ricordare tutto di te. // ShinAya
~ ...per calmare il tuo cuore terrorizzato. // KanoKido
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Kokonose/Konoha, Hibiya Amamiya, Shintaro Kisaragi, Shuuya Kano
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A Creta!

Ti darò un bacio

 

~ Ti darò un bacio, per svegliarti dal tuo sonno.

La punta della matita segna tratteggi ben precisi sul foglio bianco da disegno, prendendo sempre di più la forma di ciò che è nella mia mente da tanto tempo. Il disegno, però, sta prendendo pieghe sempre più inaspettate – sta somigliando sempre più a te, non trovi Takane? Ultimamente mi rendo conto che questo succede spesso; forse è perché sono al tuo fianco quasi sempre, perché vedo il tuo volto ogni volta che distolgo lo sguardo dal mio banco e lo porto da qualsiasi altra parte dell'aula – e questo mi fa pensare che forse non sono io accanto a te, ma sei sempre tu che mi sei vicino.
Il disegno non rappresenta te, ma riesco comunque a vederti al suo interno, negli occhi assonnati ed annoiati, nei capelli nerissimi raccolti in due codini, e persino tutto il resto. Eppure, mi basta alzare lo sguardo e ti vedo seduta al banco accanto al mio, addormentata e con indosso sempre le tue cuffie. Mi viene quasi da ridere a pensare che la tua radio, quando siamo soli in classe, è sempre spenta – ma fai finta di nulla, continui lo stesso ad ignorarmi intenta ad ascoltare una melodia che non c'è. Ma non fa niente, mi piace guardare il tuo viso rilassato oppure giocare con il rumore del tuo respiro a farmi compagnia.
So solo che nonostante mi faccia piacere vederti dormire così beata, arriva sempre il momento in cui preferisco sempre averti sveglia accanto a me, magari sentire i tuoi lamenti rivolti a chissà chi in particolare, oppure sentirmi rivolgere qualche insulto per qualche motivo che apparentemente conosci solo tu. Decisamente, sono quelli i momenti che mi piacciono di più.
Ma anche se continuo a chiamare il tuo nome più volte, i tuoi occhi non si aprono. E allora mi decido ad alzarmi dalla sedia e avvicinarmi a te, abbassandomi poi in modo che il tuo viso è a soli pochi centimetri dal mio. Ti dono un leggero bacio sull'angolo della bocca – ma so che è abbastanza per svegliati, sembra quasi che tu sia sempre in guardia quando sono insieme a te, anche quando dormi. Non è così, Takane?
«Haruka idiota cosa stai facendo?!» gridi spalancando i tuoi occhi ancora leggermente contornati da occhiaie accennate, non appena ti accorgi cos'ho appena fatto. E non ce la faccio a trattenere un sorriso un po' sciocco alla vista delle tue guance diventate improvvisamente rosse come un frutto maturo.
«Ti ho solo svegliata, Takane!».


~ Ti darò un bacio, per dirti addio un'ultima volta.

Il sole è accecante, i suoi raggi non fanno altro che scottare e bruciare, far sudare fastidiosamente la pelle appiccicaticcia e i capelli umidi. Anche tu sembri soffrire il caldo di quel quindici Agosto – ma forse non è per degli stupidi motivi riguardanti il clima. Forse già immagini cosa sta per succedere tra pochi minuti, forse già sai che quel gatto che stai accarezzando con dolcezza salterà via dalla presa sicura delle tue braccia e si allontanerà da te.
Lo sai davvero, Hiyori? Sai cosa ti aspetta o ancora non ti rendi conto di ciò che viviamo – che vivo – ormai da troppi giorni? Sono io, dopotutto, che ti vedo morire ogni volta, impotente e da buono a nulla quale sono; sei tu, purtroppo, che soffre e che viene ferita sempre, senza che poi il sangue smetta di scorrere incontrollato dai tagli ed è inutile cercare di fermarlo, cercare di salvarti. Tu te ne vai via tutte le volte – mi abbandoni sempre, chiudi gli occhi e le tue pene finiscono nel momento esatto in cui iniziano le mie. E fa male, fa così male senza che il mio, di sangue, ne venga versata nemmeno una goccia.
L'altalena cigola, quando ti alzi da essa. Il tuo sguardo sorpreso ma in qualche modo consapevole osserva il gatto sgusciare via dalla tua presa e scappare verso quel dannato incrocio che ogni giorno non riesci mai ad attraversare, ed inizi a rincorrerlo per poterlo riacchiappare. Perché, mi chiedo. Morirai ancora, morirai davanti ai miei occhi finché quegli infiniti orologi non saranno tutti completamente distrutti.
Senza rendermene conto, mi alzo anche io dall'altalena e ti seguo; e so che è inutile seguirti, non ce la farò mai a fermarti, non ci sono mai riuscito. Eppure, ti afferro per un braccio e fermo la tua corsa. Sono così stanco, Hiyori, forse tu non sai come mi sento realmente, forse non te ne rendi conto. Mi guardi senza capire e so che quella sarà l'ultima volta che, per quel giorno, ti vedrò viva. Ti do un bacio su una guancia, stupendoti ancora di più e ti vedo toccare la stessa gota con la punta delle dita.
Sei d'accordo se, per una volta, ci scambiamo di ruolo? Ti va bene se stavolta, sarai tu a veder morire me? Chissà se saresti veramente d'accordo, se te lo chiedessi davvero. Chissà – ma al momento, non importa. Chiudo gli occhi e inseguo il gatto al tuo posto.
«Ci vediamo domani, Hiyori!».


~ Ti darò un bacio, per ricordare tutto di te.

L'aula è buia – ma ora che ci faccio caso, non poi così tanto. Le tinte rosseggianti illuminano di poco l'ambiente intorno a me e i deboli raggi di un sole che sta tramontando si posano sul mio banco e anche sul tuo, quello situato accanto a me con un vaso azzurro su di esso, nel quale fiori bianchi sono ormai appassiti. Da tanto ormai non cambio l'acqua al suo interno; sono forse morti anche loro, Ayano? Sembra esserci una valida ragione se quei fiori hanno smesso di vivere: tu perché? Per quale ragione? Ancora non ne capisco il motivo, ma ormai non ha nemmeno più senso.
Poggio la testa sullo schienale della sedia, allungando le gambe davanti a me. Sono anche in un modo terribilmente scomodo, ma do poco conto a questo, portando gli occhi soltanto su quella finestra il cui vetro non riflette né me, né il resto della stanza, ma solo una scena che ho imparato ad odiare e l'ultimo sorriso che mi hai rivolto. Che diavolo ti è passato in quel momento, eh Ayano? Cosa hai pensato? Per quanto tempo hai programmato quel gesto così sconsiderato? Anche quando sei stata insieme a me, tu hai pensato a come...
Chiudo gli occhi, cercando di non pensare, di non ricordare, ma non ci riesco. Tutto mi riporta alla mente solo te, dal momento che proprio in questa classe abbiamo passato la maggior parte del nostro tempo assieme. Ricordo quando mi sei caduta addosso il primo giorno di scuola – quando ti ho appena conosciuta –, oppure tutti i bigliettini che sono volati sul mio banco da parte tua in attesa che ti suggerissi le soluzioni dei test, o quando ancora ti sei messa lì al tuo posto, concentrata, a costruire origami su origami, avvolta nella sua sciarpa rossa.
La stessa che giace sul tuo banco accanto al vaso di fiori appassiti, in un modo particolare per ricordarti e per sentire la tua presenza in quello stesso posto. Mi alzo e raggiungo la tua sedia e il tuo banco. Vedo le scritte e i disegni che lasciavi sulla superficie legnosa e accenno appena un sorriso malinconico.
«Ciò che mi rimane è solo questo».
Prendo la sciarpa rossa tra le dita e porto la morbida stoffa alle labbra, posandoci un bacio con la stessa intensità che metterei se potessi darlo a te.
«Sempre meglio di niente, non credi Ayano?».


~ Ti darò un bacio, per calmare il tuo cuore spaventato.

Ogni volta che ti alzi la notte e vai a sederti sul divano accendendo la tv, so già cosa sta per accadere. Solitamente non riesci più a dormire solo quando fuori dalla finestra non c'è la benché minima luce ad illuminare il cielo, quando ormai è troppo tardi e troppo presto allo stesso momento e, silenziosa, senza che nessuno si accorga di te, cammini da sola per i vari corridoi vuoti, fino ad arrivare davanti al televisore e sederti sul divano, abbracciandoti le gambe e afferrando poi il telecomando.
A quell'ora della notte, gli unici film che mandano in onda sono quelli pieni di mostri e fantasmi, quelli che ti terrorizzano e che non ti fanno più chiudere gli occhi, ma non ti tiri comunque indietro, non spegni la televisione e rimani lì sola con te stessa, invisibile così come le tue lacrime che scendono dagli occhi. Credi che non me ne sarei mai accorto di questo tuo rituale, Kido? Non sono così sciocco come credi. Lo fai da quando eravamo bambini dopotutto – il problema è che non riesci a dormire, non ce la fai perché troppi pensieri, troppe immagini spaventose attraversano la tua mente e credi che faccia un po' meno male impaurirsi per qualcosa di finto come un film, piuttosto che per qualcosa di reale come il passato e i ricordi.
Spesso rimango solo nascosto a guardarti, a vedere come tremi e come porti le mani alla bocca per non rischiare di urlare e svegliare gli altri. Ti vedo sobbalzare all'improvviso e coprirti gli occhi per minuti interminabili, ma so bene che nonostante ciò, Kido cara, non li hai mai chiusi.
«Kano...?».
Ops. Questa volta mi hai scoperto – non sono bravo a nascondermi come te, dopotutto. Stiro un sorriso un po' colpevole sul volto, mentre mi avvicino a te con le mani in alto in segno di resa. Non ti farò niente, Kido, puoi stare tranquilla, non essere spaventata anche quando vedi me, non guardarmi con quegli occhi soli e incredibilmente impauriti. Dammi un bacio e affrontiamo insieme le nostre paure, sei d'accordo?
«Posso restare qui a guardare la tv con te?».
Mi fai spazio sul divano senza dire aggiungere nulla. Mi siedo al tuo fianco e avvolgo un braccio attorno alle tue spalle tremanti, dandoti un bacio sulla fronte per tranquillizzarti.
«Così mi inquieti, Kano» mormori nervosa ma in qualche modo anche calma, come se fossi avvolta da qualcosa che ti protegge e né mostri, né fantasmi, né tantomeno ricordi possono così attaccarti.
«Ah, io sono l'ultima persona che dovrebbe inquietarti, Kido cara~».



 



Tehehee. Se vi state chiedendo che cacchio sia 'sta cosa, ebbene è una raccolta. UN'ALTRA, NELLO STESSO FANDOM. Sono un caso osceno, non fateci caso pls. Dico che la maggior parte si basa sui miei headcanon perché ne ho tanti e mi fanno sclerare tanto - e i risultati si vedono. *guarda sopra*
Non ho molto da dire, solo che questa cosa è un regalino a sorpresa (?) per la Cre! ♥ Di solito sono abituata a dare regali materiali alla gente al loro compleanno, ma ubuu in questo caso non posso quindi spero vada bene uguale. E, soprattutto, c'ho sputato sangue Creta sai? Ti avevo scritto una RinHaru, una KOMAHINA (SI PUOI NON CREDERCI) una Original, una Oldrival, ma l'unica cosa decente che è uscita (e che sono riuscita a terminare) è questa. Quindi accontentati, toh. E con questo, mi dileguo. Adieu! Niv.
  
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