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Autore: ShioriKitsune    10/10/2013    7 recensioni
[SasuNaru]
[baby!Sasuke,baby!Naruto]
[10/10/13, Happy B-Day Naruto!]
"Il suo sorriso entusiasta mise in imbarazzo il moretto, che sembrò quasi arrossire. Così, per sfuggire a quella fastidiosa situazione, calciò un sasso e fece per andare via.
Ma l’Uzumaki non aveva intenzione di lasciarsi scappare quella succulenta occasione di stringere un legame.
Perché per la prima volta sentiva di condividere qualcosa con qualcuno".
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Non potevo non scrivere almeno una sciocchezza per il compleanno del mio Eroe.
Sì, perché una sciocchezza è quello che è, ma mi rifarò con una semi-long tutta per lui.
Prima di lasciarvi alla storia, volevo spendere due paroline per Nacchan.
A volte si pensa che ciò che non esiste non può influenzare la vita "reale": credo sia errato. Naruto mi ha cambiato la vita più di quanto abbia fatto chiunque altro. I valori, la forza di andare avanti e credere in se stessi, il non gettare la spugna nonostante tutto, l'essere disposti a morire per i propri affetti. Penso che ormai siano cose che non tutti capiscono o più che altro vengono sottovalutate.
Penso che il personaggio di Naruto sia uno dei più belli mai creati, ed è anche grazie a lui se adesso sono quella che sono.
Quindi grazie, mio bellissimo e perfetto eroe. E grazie ovviamente alla mano magica di Kishiscemo. <3

* * * * *

Red Thread
Happy Birthday Nacchan!

 
Caro diario,
anche quest’anno è arrivato il giorno del mio compleanno”.
 
Naruto picchiettò la matita sul foglio bianco del quaderno sul quale era solito annotare tutti i suoi pensieri, incerto su come continuare. Si morse l’interno della guancia, passando una mano a scompigliare la zazzera bionda.
 
“e anche quest’anno lo festeggerò da solo”.
 
Sospirò, poggiando il viso sul palmo aperto e fissando il suo ramen in scatola con meno enfasi del solito.
Un qualsiasi altro bambino, probabilmente, avrebbe fatto i salti dalla gioia. Sarebbe corso dalla mamma, che gli avrebbe baciato la fronte augurandogli un felice compleanno o dal padre, che gli avrebbe dato un gentile buffetto sul capo e si sarebbe complimentato su quanto bene stesse venendo su.
Ma Naruto non aveva mai ricevuto nulla di tutto questo.  
L’accademia era iniziata da più di un mese ormai, ma non era ancora riuscito a trovare un amico. I bambini lo prendevano in giro e lui non era tipo da passare sopra queste cose.
Però c’era quel Sasuke che stava sempre zitto e che spesso s’incantava a guardare durante le lezioni.
Anche lui era solo, ma non sembrava importargli.
Una volta Naruto aveva provato a parlargli, ma con scarsissimi risultati. L’Uchiha si era limitato a mugugnare mezze risposte intervallate da occhiatacce che gli avevano fatto passare la voglia di provare a fare amicizia.
Eppure, era l’unico che all’udire il suo nome non fuggiva a gambe levate.
 
Perché hanno tutti paura di me?
 
Era quella la domanda che volteggiava incessantemente nella testa di Naruto.
 
Perché sono l’unico che non riesce a fare amicizia?
 
“Perché sei speciale”, si ripeteva. “E la gente sa di non essere alla tua altezza”.
Certo, se lo ripeteva. Fino allo stremo. Eppure sembrava soltanto la più banale delle scuse.
Si grattò il mento, alzandosi e strisciando fino alla credenza. Non possedeva molte cose, non se lo poteva permettere, ma anni addietro era riuscito a procurarsi una sola candelina.
Ed ogni anno, il dieci ottobre, la recuperava per esprimere il solito desiderio.
 
Vorrei non essere più solo.
 
Serrò le palpebre e gonfiò le guance, soffiando sull’unica fiammella con tutta l’aria che aveva.
Si spense senza opporre resistenza.
«Aspetterò. Magari questo è l’anno giusto per i desideri».
E chissà, forse lo era davvero.
 
«Permesso! Permesso! Signora, mi scusi, permesso!».
«Naruto!»
«Ragazzo, dannazione! Attento a dove metti i piedi!».
«Mi scusi! Sono in ritardo per l’accadem- ouch!».
Si ritrovò gambe all’aria prima ancora di riuscire a vedere contro cosa – o chi – fosse andato a sbattere. Quando riaprì gli occhi, pronto a tirarsi su e ricominciare a correre, incrociò un paio di iridi scure come l’ossidiana che lo scrutavano senza particolare espressività.
Sasuke, con le mani in tasca e il solito broncio dipinto sul volto, lo guardava dall’alto con il capo leggermente inclinato.
Naruto schiuse le labbra per dire qualcosa, ma le richiuse subito dopo. Cos’avrebbe dovuto dire a quell’antipatico? Probabilmente l’aveva fatto cadere di proposito.
Spazzò via il terreno dalle ginocchia e si sistemò gli occhialini sulla fronte. «Scusa», borbottò, facendo per sfilargli accanto.
«Ehi, Baka-Naruto».
Il biondo si bloccò, irrigidendosi.
 
Baka.. Naruto? Baka-Naruto? Razza di.. teme! Chi ti ha dato tutta questa confidenza? Chi?
 
«Cosa vuoi, Uchiha?».
L’altro arricciò il naso, forse poco abituato a sentire qualcuno rivolgersi a lui in quel modo. Di solito lo si rispettava e adulava, ma a quel biondo dobe piaceva uscire fuori dagli schemi.
Dopo qualche attimo di esitazione, Sasuke tirò fuori dalla tasca due shuriken affilati e bellissimi, porgendoglieli.
«All’accademia non ce li danno, per adesso. Io ne ho tanti e li uso per allenarmi. Ho pensato che volessi farlo anche tu».
Naruto guardò prima lui, poi le armi. Per diversi minuti. Soltanto quando la pazienza di Sasuke sembrava essere arrivata davvero al limite si decise ad allungare la mano. «Per me?».
«Nh».
«Perché?».
Non conosceva bene l’Uchiha, ma da quel poco che era riuscito a carpire era facile constatare che non fosse un tipo chissà quanto docile. Questi sbuffò, lanciandogli un’occhiataccia. Gli posò con poca grazia gli shuriken in mano, sfiorando appena le sue dita e ritraendosi quasi di scatto.
«Beh», borbottò, distogliendo lo sguardo. «È il tuo compleanno, no?».
E Naruto perse un battito.
 
Era la prima volta che qualcuno se lo ricordava.
E forse Sasuke era l’unica persona al mondo a saperlo, a parte lui.
 
È questo ciò che si prova quando qualcuno ti tiene in considerazione?
Mi sento quasi.. felice.
Felice.
 
Il suo sorriso entusiasta mise in imbarazzo il moretto, che sembrò quasi arrossire. Così, per sfuggire a quella fastidiosa situazione, calciò  un sasso e fece per andare via.
Ma l’Uzumaki non aveva intenzione di lasciarsi scappare quella succulenta occasione di stringere un legame.
Perché per la prima volta sentiva di condividere qualcosa con qualcuno.
Quel filo rosso era quasi tangibile, e lo attirava verso il ragazzo di fronte a lui quasi come una calamita.
Afferrò Sasuke per il braccio, senza smettere un secondo di sorridere. «Ehi, Sas’kè, ti va se stasera ti offro da mangiare?».
Un “no” netto che sarebbe diventato un “forse” e poi un “sì”.
E quello fu solo il primo di una serie di inviti.
 
 
         “Ehi, Sasuke, ti va se ci alleniamo insieme?”

                                                          “Sasuke, mi aiuti con i compiti?”

        “Teme, posso restare a dormire da te, vero?”

                                                          “Posso prendere in prestito la tua maglia?”

“Sasuke, posso stringerti?”
 


“Vuoi stare con me, Sasuke?”
 

Perché il giorno del suo sesto compleanno, Naruto aveva smesso di essere solo.




(E un Sasuke che addenta roba è sempre bello da guardare <3 )


 
http://i1011.photobucket.com/albums/af239/Shancakeschan/Sasuke/happy_birthday_by_cubes777.jpg
   
 
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