Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Fink    11/10/2013    0 recensioni
Dal testo:
"Non che Piton gridasse il proprio apprezzamento per lei ai quattro venti, al contrario, non faceva che riprenderla pubblicamente, ma le aveva assegnato Eccellente ai G.U.F.O., perciò in qualche modo riconosceva le sue capacità."
[Fa parte della raccolta "Può la musica risollevare gli animi?"]
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Può la musica risollevare gli animi?'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
k Eccoci con il terzo tentativo.
Ringrazio coloro che avranno la pazienza e la voglia di leggere e che hanno avuto la pazienza e la voglia di leggere le storie precedenti.
Un abbraccio e spero che questa storia vi piaccia.

Hot for teacher (Van Halen)

http://www.youtube.com/watch?v=-4GZFbCqx18

Titolo: Hot for teacher
Personaggi: Hermione Granger
Coppie: Nessuna
Contesto: II Guerra magica/libri 5-7
Raiting: Verde
Tipologia: One-Shot
Parole: 688





Il suono della campanella, che segnò la fine della lezione di pozioni, fu accompagnato da un sonoro sospiro di sollievo da parte degli studenti del sesto anno.

Hermione versò un mestolo della pozione appena preparata all’interno di una ampollina e la appoggiò sulla cattedra, raccolse rapidamente le sue cose e uscì dall’aula, salutando con un cenno Ron ed Harry che perplessi, la guardarono allontanarsi.
La strega salì rapidamente le scale, decisa a mettere più distanza possibile tra se e l’aula di pozioni; le lezioni con Lumacorno erano perfino peggiori di quelle con Piton.
Lumacorno non aveva occhi che per Harry e per la sua innata capacità di preparare pozioni perfette, una dote che, come non smetteva mai di sottolineare, aveva di sicuro ereditato dalla madre. Non poteva certo immaginare che la sua improvvisa bravura derivasse da un polveroso testo di pozioni avanzate appartenuto al sempre più misterioso Principe Mezzosangue.
Continuava a ripetersi che era una questione di giustizia e soprattutto era preoccupata sugli effetti che quel libro poteva avere su Harry.
Ma forse, per la prima volta, era invidiosa dei risultati ottenuti dal suo amico e dalla poca considerazione che il professor Lumacorno nutriva nei suoi confronti.
Non che Piton gridasse il proprio apprezzamento per lei ai quattro venti, al contrario, non faceva che riprenderla pubblicamente, ma le aveva assegnato Eccellente ai G.U.F.O., perciò in qualche modo riconosceva le sue capacità.
La prima volta che era riuscita a pronunciare un incantesimo silenzioso, alla fine della prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure, le era parso che le rivolgesse uno sguardo compiaciuto, come se non si aspettasse nulla di diverso da lei.
A volte aveva perfino l’impressione che quelle labbra sottili si piegassero in un sorriso, certo non un classico sorriso aperto, ma un sorriso alla Severus Piton.
Un sorriso che per Harry e Ron non era altro che un ghigno, ma che lei era riuscita ad apprezzare, andando oltre l’apparente disgusto o disapprovazione.
Si era ritrovata a guardarlo con occhi nuovi, mentre si muoveva tra i banchi, ascoltava rapita la sua voce, tutt’altro che gracchiante, ma roca e profonda, durante le lezioni.
Quando lo incrociava neri corridoi del castello abbassava lo sguardo, solo per voltarsi poco dopo il suo passaggio ad osservare le pieghe morbide del suo mantello che fluttuava alle sue spalle.
In biblioteca, si era ritrovata spesso ad osservarlo, sbirciando al di sopra del libro: le dita lunghe e sottili sfogliavano le pagine dei testi con la delicatezza con cui si tratta un oggetto fragile e prezioso.
A volte aveva perfino immaginato quelle mani sfiorarle il viso e accarezzarle una guancia e sentì il volto andarle a fuoco al solo pensiero di incrociare le iridi scure dell’uomo.
Un pensiero inappropriato e molesto si fece strada nella mente della giovane strega.
Quasi correndo percorse l’ultimo tratto di strada che la separava dalla Torre di Grifondoro; ansimante per lo sforzo, si fermò davanti al ritratto della Signora Grassa e dopo aver pronunciato la parola d’ordine ed essere entrata, attraversò la sala comune, senza degnare nessuno di uno sguardo e salì nel dormitorio.
La stanza era vuota, nessuno era ancora tornato dalle lezioni della mattina, e lei si lasciò cadere sul letto, senza nemmeno curarsi di stropicciare la divisa, o di schiacciare il povero Grattastinchi che dormiva appallottolato sulle lenzuola e che, al suo arrivò, fuggì con un miagolio contrariato.
Un solo pensiero continuava a vorticarle nella mente da quando era uscita dall’aula di pozioni, ma non poteva essere vero.
Non poteva esserci cascata un’altra volta.
Non poteva avere, di nuovo, una cotta - sempre che si trattasse davvero solo di una cottarella adolescenziale - per un suo professore.
Ma non di un professore qualunque, non di un uomo che per sette volte era finito sul Settimanale delle Streghe per il sorriso più bello, certo che no, sarebbe stato troppo banale.
No, lei doveva avere una cotta per Severus Piton, l’uomo che, se fosse comparso in qualche rivista, lo avrebbe fatto perché aveva avvelenato uno studente, facendogli bere una pozione che il poveretto aveva preparato durante una sua lezione, solo per dimostrare che erano delle teste di legno.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Fink