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Autore: Fink    11/10/2013    1 recensioni
E' difficile sposare la donna che si ama sapendo che in questo modo la si condannerà per sempre ad una vita da emarginata?
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Può la musica risollevare gli animi?'
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Sesto capitoletto e sesto esperimento, hope you enjoy it.



Io ti prendo come mia sposa (Claudio Baglioni)






Titolo: Io ti prendo come mia sposa
Personaggi: Remus Lupin – Ninfadora Tonks
Coppie: Remus/Ninfadora
Contesto: Tra sesto e settimo libro
Raiting: Verde
Tipologia: One-Shot
Parole: 594


Il sole sta tramontando e il cielo si tinge dei suoi colori più caldi: l’arancio, come l’abito che indossa l’uomo in piedi nel bel mezzo della brughiera scozzese e il rosa, i capelli della donna che ama e che sta per sposare.
L’aria è calda, spazzata di tanto in tanto da una folata di vento che porta con sè il profumo del mare, e l’uomo respira a pieni polmoni, lasciando che l’odore salmastro si mescoli a quello dei pini che svettano in lontananza.
Aveva sempre immaginato diversamente il giorno del suo matrimonio. Una casa addobbata a festa, il calore di un bel fuoco acceso e gli sguardi luminosi degli amici.
Avrebbe chiesto a Sirius di fargli da testimone, mentre James e Lily sarebbero stati i padrini dei suoi figli.
Certo non sarebbe stato facile, non sono in molti quelli che accettano di sposare un Lupo Mannaro e tanto meno averci un figlio, con tutti i rischi che questo comportava, ma sapeva che con i suoi amici accanto tutto sarebbe stato possibile.
Ma poi era arrivata la Guerra e molte cose erano cambiate, uno ad uno se ne erano andati, prima James e Lily, poi Sirius e infine anche Silente.
Aveva sperato di guardare negli occhi luminosi che erano stati di Lily, ricevendo una pacca sulla spalla da Harry, così come avrebbe fatto James.
Ma nessun luogo era più sicuro ormai, ne Hogwarts, ne tanto meno il Ministero, ecco perché avevano ripiegato su un matrimonio segreto e intimo.
“Remus” una mano maschile si posa sulla sua spalla, distraendolo dal torpore dei suoi pensieri “Remus è ora, stanno arrivando.”
Remus Lupin si volta verso l’uomo al suo fianco, è alto, dalla carnagione scura e la sua voce è profonda e rassicurante.
“Grazie Kingsley” risponde accompagnando le parole con un cenno del capo. Avevano bisogno di un testimone e di un officiante e la scelta era ricaduta su uno degli Auror.
Il suono della smaterializzazione annuncia il loro arrivo, oltre il suo campo visivo.
Attende, impaziente, fino a quando non nota un movimento al di là della macchia di selci ed è allora che la vede.
Lei avanza piano, una mano è appoggiate al braccio piegato del padre, e il suo passo è leggero e così delicato che sembra sfiorare l’erba sotto ai suoi piedi. L’abito azzurro cenere che indossa è semplice, forse fin troppo per una strega, ma in fin dei conti avevano organizzato tutto in modo improvviso, perciò non c’è stato il tempo necessario per un abito degno della tradizione magica.
Un’ onda si infrange sulla scogliera lontana, mentre Ted Tonks consegna sua figlia all’uomo in piedi accanto ad un tavolo in legno adibito ad altare provvisorio, prima di raggiungere sua moglie Andromeda.
Ninfadora tende la mano verso Lupin e sorride, un sorriso felice e radioso.
Troppo bella, troppo pura per essere contaminata da un animo come il suo.
Istintivamente solleva la testa a guardare il cielo: la luna non ha ancora completato il suo quarto, ma già brilla funesta al centro di un cielo scuro.
Troppo giovane per legare la sua vita ad un uomo come lui, non può costringerla a portare un fardello così pesante.
Quasi ad intuire i suoi pensieri Tonks stringe le dita attorno alla mano del marito, che abbassa la testa, incatenando il suo sguardo.
Un calore nuovo lo pervade e il suo animo si quieta, mentre Kingsley termina la cerimonia
Sì, io ti prendo come mia sposa*, anche davanti a questa luna bianca* che è mia signora e padrona, pensa mentre le loro labbra si uniscono in un bacio lento e consapevole.




Nota dell'autrice:

* la frase è tratta dalla canzone di Baglioni "Io ti prendo come mia sposa" che ha dato il titolo al capitolo.

   
 
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