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Autore: Le Indicibili    05/04/2008    6 recensioni
PostDH – questa storia parte esattamente dalla fine del capitolo 36 e si sviluppa fino all’epilogo.
Vedremo il nostro Harry finalmente alle prese con una vita normale, insieme a Ron, Hermione e Ginny.
La coppia principale sarà appunto Harry e Ginny, perché li amo profondamente e dedico questa storia a tutti gli Orange Crushers.
Kryharryeginny delle Indicibili
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Una nuova vita




 Harry,Ron ed Hermione tornarono giù saltando a due i gradini delle scale.Harry evitò per un pelo il gradino cigolante che in tanti anni si era sempre ricordato di evitare.”Ma ora non posso certo pensare ad un gradino”,si disse euforico. E’ finita. Assaporò il suono di quella dolce parola. Finita. Non dovrò più combattere.O rischiare di morire. O guardarmi le spalle da Voldemort. Potrò vivere una mia vita.

Sorridendo si voltò verso Hermione,che correva anche lei felice con i capelli ricci danzanti sulle spalle. Serena,libera. E si voltò verso Ron,che sorrideva anch’egli,anche se il suo non era un vero e proprio sorriso. Subito questo pensiero fece spegnere il sorriso anche ad Harry.

Tante persone erano morte.A partire da Fred.Fred che fabbricava Merendine Marinare,che giocava come battitore nella squadra di Quiddich,Fred che gli aveva regalato la Mappa del Malandrino. E ora era rimasto solo una sua copia ,George. Lupin,con sua moglie,Tonks,da poco diventati genitori del piccolo Teddy.Un bambino che sarebbe cresciuto senza genitori,proprio come Harry.

Colin Canon.Sempre con la sua inseparabile macchina fotografica.

Ma,nonostante tutto,Harry tornò a sorridere.Perchè sapeva che era ciò che avrebbero voluto tutti coloro caduti durante l’ultima battaglia contro Lord Voldemort.

-Continueranno così per giorni interi.E’ stato così l’ultima volta,no?-disse Ron osservando scettico la folla festosa e danzante che si riversava nell’ingresso,nella Sala Grande di Hogwarts.Harry non ebbe il tempo di registrare le parole del suo amico che fu sommerso da una folla di persone.

-Harry!Harry!-

-Potter il nostro salvatore!-

-Harry sei grande!-

-Signor Potter,me lo farebbe un’ autografo?-

Hermione gli lanciò un sorriso,poi gli fece l’occhiolino e si allontanò con Ron.Harry preferì che non lo avessero fatto.

-Signor Potter,sono Linux Gentilas,inviato speciale del quotidiano “La gazzetta del Profeta”…immagino che lei voglia fornirci un dettagliato resoconto di dove è stato tutto questo tempo,di cosa è accaduto nella Foresta Proibita,la prego si metta comodo,già immagino i titoli dell’articolo,Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato finalmente ucciso dal suo nemico di sempre…-

-Ehm-disse Harry,cercando un pezzo d’aria per respirare.

-Oh,Signor Potter,sono una sua ammiratrice da sempre!Sempre detto che un giorno l’avrebbe ucciso!Sempre detto!Naturalmente lei è il benvenuto nel mio negozio di oggetti magici a Diagon Alley.Se vuole le dico il posto preciso…-

Harry stava decisamente considerando l’idea di girare su se stesso e smaterializzarsi quando si ricordò che non era possibile farlo ad Hogwarts.Ma fu in quel momento che la professoressa McGranitt si fece strada tra la folla di gente che aveva accerchiato Harry e lo prese per un braccio,balbettando parole incomprensibili e trascinandolo via.

-Le devo un favore-disse Harry ansante quando si rifugiarono dietro una colonna abbastanza imponente.

-Credo,Signor Potter,che di favori gliene dovrò rendere molti di più io fino alla fine dei miei giorni.Anzi,tutto il mondo magico gliene dovrà rendere-

Harry la guardò,non riuscendo a trattenere un sorriso.-Grazie,professoressa-

La McGranitt lo guardò allibita-Grazie di cosa?-

Harry scrollò le spalle.-Non credo che sarei mai riuscito a sconfiggere Voldemort senza il suo insegnamento.Tantomeno senza l’aiuto di tante altre persone che anche se non hanno partecipato direttamente alla mia battaglia contro Voldemort,mi hanno aiutato tantissimo-

La McGranitt annuì ,poi fece un sorriso nostalgico.-Scommetto che Albus è fiero di te-disse,con occhi lucidi.Poi,dandogli una pacca gentile sulla spalla,indicò con un dito dentro la Sala Grande,inducendolo a voltarsi.

-Vai,credo che qualcuno abbia bisogno di te-

Harry osservò con un nodo allo stomaco l’intera famiglia Weasley più Hermione riuniti attorno al corpo di Fred,Tonks e Lupin.Ron sembrava come in trance.La mano di Hermione lo confortava,ma non leniva il suo dolore.La Signora Weasley piangeva disperatamente accovacciata di nuovo sul petto del figlio,cercando di farsi portare via dal marito.Bill abbracciava Fleur,mentre Percy aveva il capo chino e Ginny teneva una mano tremante sugli occhi chiusi.

Harry fece un gran respiro e si avvicinò lentamente,fino a quando non si trovò a poco meno di un  metro dalla salma di Fred.

Ron ed Hermione lo fissavano,mentre la Signora Weasley si gettò a capofitto tra le sue braccia.

-Ce l’hai fa-t-ta…fa.tta…compli-menti…-sussurrò tra un singhiozzo e l’altro.

-Signora Weasley,io…mi dispiace,mi dispiace…-sussurrò in riposta Harry stringendo forte la Signora tra le braccia,senza permettere alle lacrime di sgorgare fuori.

Quando lei si staccò,venne trascinata via dal Signor Weasley,scosso terribilmente e preoccupato per la moglie.

-Congratulazioni Harry,davvero-disse Bill con gli occhi appannati,stringendo la mano ad Harry.

-Mi dispiace,davvero…io…ancora non riesco a rendermene conto che sia successo-disse Harry,comprendendo che quello che aveva detto era la pura verità.

-Non vorrebbe vederci così-esclamò all’improvviso una voce dietro le spalle di Percy.Fu allora che Harry notò George,piuttosto pallido,stringere con forza tra le mani la bacchetta del fratello gemello.

-E’ morto da eroe.Così come tutti gli altri.Dobbiamo essere fieri,di nostro fratello.Lo sappiamo com’era fatto,no?Lui non avrebbe mai tollerato che soffrissimo così –concluse,stringendo con più forza la bacchetta.-Ti vendicherò,fratello.Lo giuro.Puoi scommetterci su qualunque cosa-disse,guardando con occhi immensamente tristi il cadavere del fratello.

Harry passò più avanti,osservando con un piccolo sorriso le mani di Lupin e Tonks giunte,come se nessuno dei due avesse mai voluto abbandonare l’altro.

Harry si sfregò gli occhi e si voltò di nuovo verso i Weasley.Soffermò il suo sguardo su Ginny.Aveva di nuovo gli occhi chiusi.

Harry le si avvicinò lentamente,mentre qualche mago dall’aspetto imponente si avvicinava per parlare con i Weasley,e le prese delicatamente la piccola e fredda mano che si adattava perfettamente alla sua.Lei aprì gli occhi e lo fissò,con il suo sguardo infuocato e scolpito dal dolore,poi strinse con gentilezza la mano di Harry e abbassò il capo chiudendo di nuovo gli occhi.

Non servivano parole.

 

 

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Lampi accecanti. Urla. Sagome indefinite a terra.Frammenti di muri e vetri che esplodevano dappertutto.E lui.

Fred riverso a terra,la sua bocca distorta nel familiare sorriso che lo accompagnava sempre.I suoi occhi spalancati.Il suo corpo senza più vita.

E Fred che si trasformava in Lupin,e in Tonks,e le loro mani unite mentre sereni lasciavano questo mondo.

-Lupin,Fred,no,Fred…Tonks…NO!!-

Harry si alzò di scatto dal cuscino,la fronte sudata,il collo che pulsava in maniera incontrollabile.

Ansante,si passò una mano tra i suoi disordinati capelli corvini,mentre le immagini del suo ultimo incubo scivolavano via lasciandogli tuttavia un vuoto dentro lo stomaco.Una brutta sensazione.La sensazione di colpe che,come tutti gli avevano  ripetuto nel giro di quella prima settimana da ragazzo normale,non erano sue.

Ma lui non ne era tanto convinto.Le sue palpebre si abbassarono e divennero pesanti al ricordo del funerale delle tante vittime per mano di Voldemort.Era passata solamente una settimana dalla fine della sua vita frastagliata di dolore e sofferenze,ma a lui sembrava un’eternità.

Prese in mano l’orologio appartenuto a Fabian Prewett e guardò l’ora:le sei del mattino.Si chiese se qualcuno in casa Weasley fosse già sveglio,se qualcuno avesse sentito le sue urla.Sperò di no.

L’atmosfera alla Tana era cambiata e si sentiva.La Signora Weasley scoppiava in lunghi pianti quando qualcuno pronunciava involontariamente il nome Fred o quando parenti e amici,tra cui zia Muriel,venivano a porgere le proprie condoglianze.

Il Signor Weasley semplicemente non parlava,ma nelle rare volte in cui Harry lo incrociava appariva sempre pallido e preoccupato.

Ron,con l’aiuto di Harry ed Hermione appariva disinvolto,ma Harry sapeva che non era così.Qualche volta ,anche nel bel mezzo di qualche discussione,appariva assente,come se in quel momento si trovasse in un altro mondo.

Bill e Fleur erano tornati a Shell Cottage,e forse lui e Charlie erano quelli che erano riusciti a superare meglio il trauma,ma non erano più sorridenti come prima.

Cosa incredibile,George era la persona che cercava più di tutti a tirar su il morale alla Tana.Era tornato a vivere nell’appartamentino sopra il negozio Tiri Vispi Weasley due giorni dopo il funerale del fratello e aveva ripreso l’attività .Appariva sempre sorridente,e ricordava a tutti come suo fratello gemello fosse morto da eroe.E forse la cosa stava cominciando a dare i primi risultati.Per due giorni consecutivi la Signora Weasley aveva pianto solo due volte e il Signor Weasley aveva rivolto il primo sorriso da tempo.

Quanto a Percy,aveva ripreso anche lui il lavoro al Ministero,e i suoi rapporti con la famiglia erano notevolmente migliorati.E Ginny…lei era cresciuta,Harry se ne accorse osservandola attentamente nei giorni trascorsi. Sopratutto dentro,e nonostante la drammaticità del momento,Harry non poteva fare a meno di pensare quando la rivedeva di quanto fosse bella e quanto le mancasse.

Aguzzando l’orecchio,sentì dei rumori provenire dalla stanza di Ron.Ora che George e Bill non abitavano più lì,i Signori Weasley avevano deciso di far trasferire Harry in camera di George.

Così si alzò,si vestì e scese di sotto.In cucina trovò la Signora Weasley intenta a versare del porridge in una padella  e Ron,il Signor Weasley e Charlie seduti al grande tavolo di legno.

La Signora Weasley gli rivolse un sorriso a mo di buongiorno,ed Harry fu lieto di notare che sembrava stesse molto meglio.Ron e Charlie levarono la mano e il Signor Weasley fece un piccolo cenno col capo.

-Dormito bene?-gli chiese Ron,quando si fu accomodato vicino a lui.Harry capì che aveva sentito le sue grida.

-Sì-mentì ,afferrando velocemente un toast al centro del tavolo e ficcandoselo in bocca.-Tu?-

-Tutto a posto-rispose Ron,guardando Harry come se stesse cercando di convincerlo a fargli qualche misteriosa domanda.

-Che c’è?-chiese Harry,sentendosi osservato.

Ron prese un respiro.-Oggi viene Hermione-disse piano,diventando verde.Harry sapeva il perché di quell’effetto:l’ultima volta che Ron ed Hermione avevano avuto una vera e propria conversazione era stato quando Hermione si era gettata fra le sue braccia e l’aveva baciato.Certo,lei era stata vicina a Ron durante questo periodo,ma Harry non li aveva visti andare oltre a un ‘effusione che non fosse prendersi la mano.

E ora,Ron non sapeva cosa fare.

-Lei ha fatto il primo passo,ora tocca a te condurre il gioco-gli rispose Harry sottovoce.

Ron scosse la testa terrorizzato e lasciò cadere il suo toast per prendere il piatto di porridge che la madre gli stava porgendo.

-Ma Ginny dov’è?-chiese la Signora Weasley aggrottando le sopracciglia.-Dorme ancora?-

-Sicuramente,nemmeno le cannonate la sveglierebbero,a nostra sorella-disse Charlie con un sorrisetto.-Forse è l’unica cosa in cui si assomiglia con Ron…Harry,perché sorridi?-

Colpevole,Harry tirò su la testa rendendosi conto di aver aperto la bocca in un sorriso una volta sentito nominare il nome di Ginny.

Sentì infiammarsi il collo,ma cercò di trovare una scusa,quando Ron intervenne in suo aiuto e disse:-Niente,ho fatto una battuta …cavolo,Harry,non sapevo che ti facessi così ridere!-

Harry non sapeva quale soluzione fosse migliore:baciare i piedi di Ron o giurargli eterno aiuto per la faccenda di lui ed Hermione.

Comunque,si limitò a sorridergli mentre Charlie lo guardava ancora insospettito e la Signora Weasley saliva per le scale.

-E voi due avete deciso che cosa avete intenzione di fare della vostra vita?-chiese il Signor Weasley imburrandosi una fetta di pane.

Harry e Ron si scambiarono un’occhiata.

-A dir la verità,ancora non ci ho pensato molto bene-rispose Ron improvvisamente serio-e poi-aggiunse,-resta comunque il fatto che non abbiamo il diploma-sussurrò,quasi si aspettasse una strillata da parte del padre.

Il Signor Weasley sorrise.-Bè,per quanto riguarda Harry non credo ci saranno problemi per le proposte di lavoro,essendo il ragazzo che ha ucciso Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato…e,bè,per te,figliolo…-

-Non ci sarà nessun problema neanche per Ron-si intromise Harry-anche lui ha ucciso Voldemort ,in un certo senso,e io non farò nulla senza di lui-

Ron rimase a bocca aperta in un primo momento,poi la richiuse e sorrise ad Harry.Poi,mentre il Signor Weasley e Charlie intavolavano una conversazione piuttosto accesa sulla ferocità dei draghi di Norvegia,Ron si avvicinò all’orecchio di Harry e vi sussurrò:-Questo ti ripaga dal debito che avevi con me quando ti ho salvato da quella situazione di prima di mia sorella-

Harry sorrise complice e dedicò nuovamente la sua attenzione alla scodella di porridge e cominciò a mandare giù grandi cucchiaiate,soprappensiero.

In realtà Harry era molto sicuro di quello che avrebbe voluto fare della sua vita.Non aveva mai avuto modo di pensare che un giorno la scuola sarebbe finita e avrebbe dovuto trovarsi un lavoro.

Ma,visto che ora,pensò sorridendo,l’aspettava una vita normale,doveva cominciare  a preoccuparsene.

Certo,il suo sogno di diventare un Auror si era ormai spezzato quando aveva deciso di non completare i suoi sette anni ad Hogwarts,ma forse il Signor Weasley aveva ragione.

Sono io che ho sconfitto Voldemort.Non una squadra di Auror del Ministero.

-Non si può nemmeno dormire cinque minuti di più in questa casa?Per la miseria,sono in vacanza!-

La voce di Ginny riportò Harry alla realtà,osservando madre e figlia che scendevano le scale,impegnate a discutere.

-Non puoi saltare la colazione!La farai con tutta la tua famiglia-rispose la Signora Weasley in un tono che non ammetteva repliche.

Ginny sbuffò con occhi assonnati e si sedette vicino ad Harry,che cominciò a sentire improvvisamente caldo.

-Il buongiorno si vede dal mattino-disse Ron sorridendo alla sorella,che lo fulminò con un’occhiata.

-Sì,bè,riprendendo il discorso di prima,non puoi definire l’Ungaro Spinato un drago docile,figliolo…-

Il Signor Weasley e il figlio ripresero la loro discussione,mentre Harry,Ron e Ginny mangiavano in silenzio.

Ron era decisamente in imbarazzo;guardava prima la sorella,poi Harry e i loro sorrisi stampati in faccia e poi il fondo del suo piatto,torcendosi le dita.

Ad un tratto,si udì un POP e pochi secondi dopo apparve Hermione,avvolta in un mantello nero.

La reazione di Ron fu immediata:la sua faccia diventò un mix tra il verde e il viola e gettò all’aria il cucchiaio,che se non fosse stato per Ginny,sarebbe atterrato sulla cima di vestiti appena lavati che la Signora Weasley stava piegando.

-Razza di idiota…-borbottò Ginny in un sussurro che udì solo Harry.

-Hermione!-fece intanto Ron con voce stridula e balzando in piedi.

Hermione salutò con educazione lui e i presenti,appoggiando il mantello sulla sedia,e si sedette accanto a Ginny.Ron parve molto deluso della cosa.

-Hermione cara,mangi con noi?-chiese la Signora Weasley accorrendo dietro i fornelli.

Hermione fece un gesto di non curanza-No,grazie Signora Weasley,ho già mangiato a casa-

La Signora Weasley la guardò un po’ triste e riprese a piegare una camicia a pois,molto probabilmente appartenente al consorte.

-E così…Harry come va?-chiese Hermione evitando con cura lo sguardo di Ron,che ora era diventato di una chiara tonalità bordò.

Harry si schiarì la gola e rispose cercando di non scoppiare a ridere di fronte alla faccia scettica di Ginny che andava da Hermione al fratello.-Tutto bene,Hermione,tutto bene…-

-Ieri i miei hanno letto l’articolo su di te sulla Gazzetta del Profeta…non riescono ancora a credere che tu sia il mio migliore amico-continuò Hermione,sempre evitando con cura di guardare Ron.

-Sono contento…-rispose Harry,ma venne interrotto da Ron.

-Ehi,anche io sono il tuo migliore amico!-esclamò,visibilmente offeso.

Ginny scosse la testa esasperata,mentre Hermione si voltava finalmente a guardarlo,ferita.-I-Il …mio migliore amico?-

Ron aprì la bocca,poi la richiuse confuso.-Io…veramente…cioè,forse mi sono espresso male…-

-Bonjour famille!-

Tutti si voltarono verso la porta,dove Fleur e Bill stavano facendo il loro ingresso.

-Comment ca va?Oh,io molto bièn…io e Bill siamo passati a trovarvi…-

-Oh,cara,accomodatevi pure,niente complimenti…-disse la Signora Weasley sorridendo e prendendo una sedia alla nuora,che si accomodò piuttosto goffamente.

-Le vostre urla si sentono anche a un miglio di distanza da qui-disse Bill,rivolto a Charlie e il Signor Weasley.-Di che diavolo state parlando?-

Mentre il Signor Weasley riprendeva l’argomento,ora ancora più acceso,visto che a quanto pareva il parere  di Bill era diverso da quello degli altri due,Hermione,dall’altro capo del tavolo,guardava fisso davanti a sé,senza dare il minimo accenno a Ron,che sembrava sull’orlo di una crisi di nervi.

-Bè,direi che è proprio ora di andare,si,proprio così,meglio che vada…-

Si alzò e mentre indossava il mantello,Ron prese un lungo respiro e si alzò anche lui.

-Hermione…mi piacerebbe scambiare due parole con te…in privato-

Hermione alzò lo sguardo,tra il sorpreso e l’arrabbiato,lo guardò intensamente,poi annuì e insieme si diressero in soggiorno.Quando anche l’ultimo lembo del mantello di Hermione sparì dietro l’angolo,Ginny guardava ancora sbigottita la sedia dove era seduto il fratello pochi istanti prima.

-Ma che hanno quei due?-chiese Fleur,che guardava con avidità la crostata ai mirtilli al centro della tavola.

La Signora Weasley alzò la testa da un paio di jeans di Harry,accuratamente piegati.-Oh,sarebbe così bello se nascesse qualcosa tra loro,mi piacerebbe tanto avere Hermione in famiglia!-

-Mamma non esagerare-disse Ginny,guardando soprappensiero Fleur che si portava alla bocca una fetta di crostata ai mirtilli.-Non è che se Ron e Hermione si mettono insieme vuol dire necessariamente che si sposeranno…però devo ammettere che mi piacerebbe avere Hermione come cognata…Fleur,ma tu non odiavi la torta ai mirtilli?-chiese poi.

-Cosa?-chiese Fleur,masticando assolutamente deliziata.-Oh,non lo so,la vedevo così invitante lì sul tavolo,Jinnì…e non ho saputo resistore!-

Ginny inarcò le sopracciglia e fece un verso tipo –Bah!-,poi si pulì la bocca con il tovagliolo,e si alzò.-Io vado a farmi una doccia.A dopo-

Gettò un sorriso ad Harry,ma lui non fece in tempo a ricambiare che lei era gia sparita su per le scale,mentre tutto intorno a lui,dal vociare allegro di Ron ed Hermione che tornavano felici in cucina,alle voci rimbombanti dei Weasley,a quelle della Signora Weasley e di Fleur,sembravano lontane chilometri,come a voler lasciare al centro del mondo solo lui e Ginny.

 

 

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-Non ci credo-disse Harry guardando Ron sbalordito.-Non ci credo e basta-

Ron sorrise a trentadue denti e si passò una mano tra i capelli davanti lo specchio della sua camera.—E non crederci,ma è così.Io ed Hermione stiamo insieme-

-Non ci credo-ripetè Harry.-Tu le hai parlato?Tu?-

Ron si voltò a guardarlo con un sopracciglio inarcato-sì,io-rispose semplicemente,tornando poi a lisciare un ciuffo di capelli rossi.

Harry lo guardò per un po’,ancora sconvolto.

Era di Ron ed Hermione che si stava parlando!Bè,non poteva che essere felice del fatto che i suoi due migliori amici stessero insieme,ma non riusciva a credere che Ron avesse fatto un passo tanto avventato.

-E tu invece?Hai intenzione di dire qualcosa a mia sorella o volete finire entrambi con la barba a dichiarare i vostri sentimenti?-chiese Ron osservando Harry dallo specchio.

Harry si riscosse immediatamente;guardò Ron e notò un sorrisetto spuntargli in volto.

-Quel sorriso mi dovrebbe far pensare che non sei contrario all’idea di me e tua sorella insieme,allora?-

Il sorriso di Ron lasciò il posto a una faccia perplessa.-Vi siete rimessi insieme?-

-Macchè…anzi,chissà se mi vuole ancora…magari avrà trovato anche un altro-rispose Harry,pensando che era la prima volta che parlava dei sentimenti che provava nei confronti di Ginny con Ron.

Ron sorrise di nuovo ,poi sospirò,e si sedette accanto ad Harry.-Harry,Ginny ora non sta passando un periodo molto facile…la morte di…di Fred,e di Colin Canon,lo sai che erano molto amici,e…e cerca di capirla.Anche se so che non è facile comprenderla,a mia sorella… non ha un carattere semplice.Dovresti saperlo.-

Harry lo guardò facendo piccoli cenni di assenso con la testa,poi Ron gli diede una pacca piuttosto forte sulla spalla.

-Ahia!-

-Questo è per avermi costretto a parlare a favore di te e Ginny…-

-Ma io non…-tentò di protestare Harry.

-E poi,se vuoi saperla tutta,io credo che dovresti parlarle tu…voglio dire,se vi siete lasciati comunque non era colpa sua…-

-Sai benissimo che se non fosse stato per cause di forza “maggiore” non l’avrei mai fatto-

-Sì che lo so-rispose Ron-Ma sei sempre tu quello che l’ha lasciata-

Harry lo guardò scuotendo la testa.-Hermione ti ha troppo influenzato.Qui sono circondato da gente troppo saggia-

-Smettila-

Si sentì bussare alla porta e un istante dopo entrò Ginny.

-Parli del diavolo-mormorò Ron,in un sussurro poco udibile.Harry cominciò a considerare l’idea di strangolarlo.

-E’ pronto da mangiare.Mancate solo voi-disse loro.

-Ok,ok,arriviamo-rispose Ron alzandosi e gettando uno sguardo ad Harry,malizioso-O forse è meglio che vada io…Harry,non dovevi fare qualcosa?-

E ridendo se ne andò,  sbattendo la porta e fischiettando felice.

Il silenzio calò nella stanza.Harry non riusciva a credere che Ron gli avesse fatto questo;tuttavia,l’idea di stare solo con Ginny non lo turbava,anzi,aveva fantasticato molte volte di riuscire a parlarle senza nessuno tra i piedi.

Ginny si appoggiò alla porta incrociando le braccia al petto e lo fissò.Harry,che fino a quel momento aveva evitato i suoi occhi,alzò finalmente lo sguardo e lo immerse in quello della ragazza da cui era stato costretto ad allontanarsi.

Ma ora,è tutto finito.Ora,possiamo stare insieme veramente.

-Mi dispiace-si lasciò scappare.Ginny corrugò le sopracciglia.

-Ti dispiace?Di cosa?-gli chiese.

Harry si appoggiò al bordo della scrivania di Ron.-Di…di quello che è successo alla tua famiglia e in particolar modo…a te.Di averti fatta soffrire.Mi dispiace.-

Ginny gettò lo sguardo altrove.-Se..se Fred è morto,non è colpa tua,Harry.Mettitelo in testa,capito?George ha ragione,è morto da eroe…e…e per quanto io ancora non riesca ad accettarlo,so che mio fratello non avrebbe voluto vedermi così e tanto meno a te,sopraffatto dai sensi di colpa.-

Harry la guardò sorridendo appena.- Sì,è vero,forse hai ragione su questo punto,ma io…io,ti devo chiedere scusa anche per quello che ti ho fatto passare durante quest’anno...ma io…-

-Ma Harry,tu non mi devi nessuna scusa!So benissimo che hai fatto quello che hai fatto perché era il tuo destino,così come so che ora è tutto finito,che non ci sarà più nessun Voldemort a minacciare la tua vita…vivrai come un ragazzo normale!-esclamò Ginny avvicinandosi a lui.

-Merlino,come sei bella-si lasciò sfuggire Harry guardandola dolcemente.Lentamente allungò una mano fino ad accarezzarle una guancia.

-Cosa?-sussurrò Ginny.-Ma io stavo…bè,non importa più quello che stavo dicendo…-continuò,mentre la bocca di Harry si avvicinava alla sua.

E poi la porta si spalancò,rivelando sulla porta un’agitata signora Weasley.

-Harry!Ginny!Cosa ci fate ancora qui?-

Harry e Ginny si guardarono per una frazione di secondo,poi Ginny rispose alla madre.

-Stavamo arrivando,avevamo avuto un..un…-

-Un contrattempo-terminò Harry,mentre Ginny annuiva un po’ troppo energicamente.

La Signora Weasley inarcò un sopracciglio,guardandoli attentamente per un secondo o poco di più,poi fece un cenno di assenso con la testa.-Ok…però muovetevi,che abbiamo ospiti importanti!-

-Ospiti?-chiese Ginny alla madre mentre tutti e tre scendevano le scale.

-Sì,ospiti per Harry-rispose la Signora Weasley torcendosi le mani nel grembiule e gettando uno sguardo ad Harry.

-Per me?E chi sarebbero questi ospiti?-

Ma una volta in cucina la domanda di Harry non dovette trovare risposta nelle parole della Signora Weasley.

Una donna di una bella età sedeva al tavolo della cucina dei Weasley e teneva in braccio un piccolo bambino dai capelli verdi.

Andromeda Tonks e Teddy Lupin.

Harry li aveva visti di rado durante il funerale della figlia e del genero,ma non si era soffermato a parlarci;guardandola ora si rese conto di quanto probabilmente stava soffrendo quella povera donna che in un colpo solo aveva perso marito,figlia e genero e con un bambino di pochi mesi da accudire.

-Ciao Harry-lo salutò Andromeda.

-Salve Signora Tonks-ricambiò il saluto Harry.

Ron ed Hermione gli lanciarono un’occhiata,poi Andromeda disse:-Harry,perché non facciamo due chiacchiere?Mi piacerebbe scambiare due parole con te-

Harry annuì,mentre la Signora Weasley guardava con amore Teddy che si mangiava la scarpina traboccante di saliva.Andromeda si alzò,sempre con il piccolo in braccio,e gli fece cenno di uscire.Insieme attraversarono la porta d’entrata sentendosi addosso gli occhi di tutti i presenti.

Si ritrovarono a passeggiare nel giardino della Tana,Harry con le mani in tasca e Andromeda con in braccio il piccolo Teddy.

-Somiglia a Tonks.Il suo stesso viso-esordì Harry,lanciando un sorriso al piccolo.

Andromeda sorrise.-Sì,decisamente,ma alcuni tratti sono di Remus,senza ombra di dubbio.Dovresti vedere,quando sorride…ha il suo stesso sorriso-

In quel momento Teddy starnutì,e i suoi capelli variarono dal verde al viola.

Harry guardava quel piccolo fagotto,capendo esattamente come si sarebbe sentito di lì a qualche anno,quando si sarebbe chiesto perché gli altri bambini andavano a passeggio con la mamma e i papà e dove fossero finiti i suoi.

Ma ci sarebbe stato lui.Harry era il padrino di quella piccola vita,quel corpicino che dava la forza di vivere,anche nei momenti più bui di qualsiasi essere umano.

-Signora Tonks-disse allora Harry,fermandosi di botto,e guardando Andromeda intensamente.

-Chiamami pure Andromeda,caro-

-Sì,Andromeda…io…mi dispiace per quello che sta passando.Per suo marito,sua figlia…per…per Lupin.Davvero tanto-

Sul viso di Andromeda fece capolino una lacrima,che si asciugò in fretta.

Harry continuò-Ma deve trovare la forza di andare avanti.Per Teddy.Per questo piccolino…me lo deve promettere. E poi,io sono il padrino di Teddy…le starò vicino.Mi prenderò cura di questo bambino…come fosse figlio mio.Stia sicura-

Andromeda sorrise tra le lacrime che ormai non riusciva più a trattenere.-Sei un ragazzo d’oro,davvero,Harry.Teddy sarà fiero di avere un padrino del genere.Adesso è ancora così piccolo…credo che abbia bisogno di una figura femminile che possa prendersi cura di lui,ma Harry,un giorno io non ci sarò più…e tu,tu dovrai occuparti di lui-

Harry annuì con un sorriso.-Stia sicura-

Anche Andromeda sorrise,accarezzando la testa di Teddy.-E’ molto calmo.Non piange quasi mai.Credo proprio che di carattere non abbia ripreso per niente da Ninphadora-

Harry sorrise.-Bè,qualcosa da Lupin avrà pure dovuto riprendere!-

Andromeda lo guardò per una frazione di secondo in più-Vuoi provare a prenderlo in braccio?-gli chiese,sollevando Teddy.

Harry spalancò gli occhi…non aveva mai tenuto in braccio un bambino!

Andromeda parve capire ciò che gli passava per la testa,ma lo rassicurò-Tranquillo,sembra un impresa ardua,ma non è nulla di così complicato come sembra.Anche Remus le prime volte era molto nervoso-ricordò con un vago sorriso sulle labbra.

Tese il  piccolo ad Harry,che cautamente aprì le braccia e lo prese,appoggiandolo delicatamente al petto.Una manina di Teddy si fermò proprio sopra al suo cuore,mentre i capelli cambiavano di nuovo colore e diventavano castani.

-Visto?Non è poi così complicato-disse Andromeda sorridendo e guardando Harry,che cominciava ad adattarsi a tenere in braccio un bambino.

-Mi piacerebbe passare un po’ di tempo con lui…mi piacerebbe entrare a far parte della sua vita da subito.So perfettamente di non essere in grado di accudire un bambino da solo,ma,Andromeda,quando le servirà anche il minimo aiuto,non esiti a chiamarmi.-

Andromeda annuì,commossa.-Grazie,Harry.Sapevo di poter contare su di te.-

Harry restò ancora un po’ ad osservare Teddy,cominciando a giocare con la sua manina,quando un lieve rumore di passi cominciò a farsi sentire.La Signora Weasley arrivò ,sorridendo in direzione di Harry e del piccolo Teddy.-E’ pronta la cena-disse.

Guardò la Signora Tonks.-Resti a cena da noi,Andromeda?-chiese.

Andromeda guardò Teddy,poi Harry.

-Che ne dici,Teddy?Rimaniamo un po’ qui?-

Teddy si mosse leggermente nelle braccia di Harry,mentre i suoi capelli cambiavano nuovamente colore.

-Lo prendo come un si-disse Andromeda sorridendo,facendo un cenno di assenso alla signora Weasley.





Kryharryeginny
  
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