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Autore: Crona Lunatica    11/10/2013    0 recensioni
con questo principio convive Alexa Delini, e sarebbe facile se lei non fosse in realtà una vampira. Per questo, ha deciso di vivere nutrendosi di anziani in fin di vita alleviando così le loro pene, ma cosa succede quando uno di questi la morde?
Genere: Comico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Si sente bene?>>
Un viaggiatore solitario arrivato da poco si avvicina ad una donna appoggiata alla parete di una casa.
<< Capisce la mia lingua, signora?>>
Lei non risponde ma si limita ad annuire col capo, ha degli occhi molto belli, paiono d’ambra.
<< Potrebbe indicarmi una locanda dove passare la notte?>> chiede ancora lo straniero. La ragazza gli fa cenno di seguirla e, a cavallo, il viaggiatore la segue. La giovane porta abiti semplici, ma la sua origine nobile non viene nascosta, infatti i suoi indumenti sono puliti e senza una toppa, per non parlare del suo aspetto, le mani curate con le unghie perfette e il viso pallido e pulito.
<< E’ ancora lontano?>>
<< Siamo arrivati>>
Finalmente la ragazza parla, ma la sua voce ha una intonazione strana; rauca, come se avesse la gola riarsa.
Il viaggiatore scende da cavallo e scuote la ragazza i cui occhi sono diventati due fiamme rosse.
<< Chi sei tu?>>
Per tutta risposta lei gli balza alla gola. Lo atterra e dopo averlo tranquillizzato con i suoi occhi incantatori affonda i canini nella gola dell’uomo.
<< Eccola!>> delle voci si avvicinano sempre più; “Mortali” pensa lei. Malgrado la fame, la giovane si ritira nell’ombra dopo poche sorsate, e, quando gli abitanti della cittadina accorrono, di lei non è rimasto che fumo.
Una nebbia leggera avvolge le strade di notte, ma alcune nebbie sono di altra natura e si dirigono fluttuando verso il castello di Cachtice. Una finestra è aperta, nella più alta delle torri. Quella che pare nebbia si addensa a poco a poco prendendo consistenza e forma fino a diventare una figura umana. La giovane cade in ginocchio sul pavimento di legno, sfinita. Se nel giro di poco non riuscirà a nutrirsi il suo corpo si decomporrà, a meno che non si lasci sfiorare dalla luce del sole…”No” al solo pensiero la giovane donna si alza in piedi e con le ultime forze si dirige ad una scala verso i piani inferiori. “Oh, Ferenc” Il pensiero del compagno, suo creatore, la riporta alla realtà. C’è uno specchio su una parete, ma non riflette nulla se non la parete opposta, lei lo guarda con occhi vitrei “Eccoti, tu che volevi l’eterna bellezza non ne potrai godere perché mai più negli specchi la tua immagine verrà riflessa”.
Senza il minimo rumore comincia a scendere la scala, giù fino agli appartamenti che fino all’anno precedente erano stati suoi e dove uomini avidi l’avevano murata.
Passa avanti alle stanze vuote, ma dinanzi ad una si ferma. Un bambino dorme avvolto in lenzuola di batista: “Pàl” pensa lei “Dormi, mio tesoro, e godi della tua vita” e datogli un bacio sulla guancia sparisce dopo avere scavalcato il davanzale della finestra.
  
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