11/10/2013
6 recensioniYou make me feel safe
"Who give you long, tight hugs. Their hugs tell you, you're not alone. That someone actually cares. They'll engulf you in their arm to comfort you, to male you feel safe and secure. They use this time to lift you when you're feeling down. It just gives you a feeling of reassurance."
"Stupida" era quello che si ripeteva da sei mesi a quella parte.
Da quando aveva lasciato partire Tony senza fare nulla. Lo aveva lasciato salire sull'aereo e lo aveva guardato andare via.
E da quel momento la sua vita era solo peggiorata.
Aveva detto a Tony che rimaneva in Israele perché doveva ricominciare da capo.
Il suo scopo era quello di sentirsi meglio e invece l'unica cosa che aveva ottenuto era quella di aumentare il vuoto che provava.
Volendo trovare un lato positivo, era riuscita a capire che Tony era tutto quello che le serviva per stare bene.
Tuttavia ora che non lo aveva più stava male, forse peggio di prima.
Ma quella sofferenza stava per finire. Si era alzata una mattina e aveva detto basta.
"Basta soffrire, basta far soffrire la persona che amo e soprattuto basta credere che dietro alla sofferenza di tutti gli altri ci sia sempre io" aveva pensato.
E così aveva preso quelle poche cose che le servivano ed era corsa all'aeroporto.
Non vedeva l'ora di salire sull'aereo e andarsene via.
Lasciarsi alle spalle la solitudine che si era creata da sola e ricominciare a vivere una vita con la V maiuscola.
Atterrò a Washington di prima mattina e l'unica cosa che riuscì a fare fu prendere un taxi e correre all'NCIS.
Quando scese dovette fare qualche respiro profondo prima di riuscire ad entrare.
Non pensava che rivedere il posto dove si era creata una famiglia le avrebbe fatto quell'effetto.
Entrò, si fece dare il tesserino da visitatore e prese l'ascensore.
Quel tesserino le riportò alla mente le prime settimane dopo la Somalia.
Sorrise pensando che la storia si stava ripetendo, ma questa volta era certa che non avrebbe commesso mai più l'errore di andarsene.
Più l'ascensore saliva, più il suo cuore batteva forte. Era impaziente di uscire da lì e di correre da Tony.
Sentì gli occhi inumidirsi. Si era ripromessa che non avrebbe pianto, ma a quanto pare la cosa non era possibile. Perché quando le porte si aprirono e sentì la voce di Tony le lacrime iniziarono a scendere.
Uscì dall'ascensore, buttò a terra la borsa e la giacca e corse verso di lui.
"Tony" disse piangendo.
Lui non fece in tempo a voltarsi che se la ritrovò tra le braccia, in lacrime.
"Ziva" disse lui ancora incredulo "Non ci posso credere, sei qui".
La strinse con tutta la forza che aveva, come se non volesse mai più lasciarla.
Lei continuava a piangere, disperata.
"Amore, perché piangi" le chiese.
Usò la parola amore con grande naturalezza, non curandosi del fatto che tutti lo stavano ascoltando.
"Mi sei mancato troppo" rispose lei tra i singhiozzi.
"Ma adesso sei qui, andrà tutto bene" le disse per rassicurala mentre continuava a stringerla.
"Lo so, ma ti prego abbracciami forte. Mi fai sentire al sicuro quando mi abbracci" gli disse.
Ed è questo quello che Tony fece da quel giorno e per tutta la vita. Ogni volta che lei ne aveva bisogno, lui l'abbracciava. Perché un forte abbraccio ti fa capire che non sei sola, ti risolleva il morale, ti rassicura.
Angolo dell'autrice:
Bene, che dire.
Ho letto la frase che ho trascritto all'inizio e mi è venuta in mente questa scena... Non è nulla di che.
Però davvero mi piacerebbe vedere una scena simile quando Ziva tornerà (scrivo quando tornerà perché lei DEVE tornare!!! XD), un lungo abbraccio, con molto sentimento.
È solo che in questo periodo sono totalmente disperata. Perché rivoglio Ziva, rivoglio Cote. Rivoglio Ncis come lo abbiamo sempre visto (e diciamoci la verità, senza Ziva non è la stessa cosa).
Comunque appena ho letto la frase ho pensato che chi l'ha scritta avesse fatto riferimento proprio a Tony e Ziva, soprattutto all'episodio Shiva! :)
Spero che vi piaccia.
Baci, Meggie.