Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: Emily27    11/10/2013    7 recensioni
Nessuno lo sa, nessuno immagina, nemmeno Ryan, è un segreto che condivido soltanto con me stesso, un segreto solo mio. E tale è meglio che rimanga.
(Storia partecipante al contest Situazioni XY di Biancarcano e harriet;-) sul forum di efp)
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Lanie Parish, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Adesso che te ne vai






 
Ho sempre odiato scrivere i rapporti, preferisco di gran lunga trascorrere le ore lavorative impegnato nelle indagini o, meglio ancora, direttamente sul campo, ma ora mi tocca fare lo scribacchino, compito che di sicuro riuscirebbe meglio a Castle. In questo momento lo scrittore si trova seduto sulla solita sedia accanto alla scrivania di Beckett, intento a giocare con il cellulare
Invece di guardare in giro è meglio che io mi sbrighi a redigere il rapporto: prima inizio, prima finirò. Ryan lo sta già facendo diligentemente da almeno mezz'ora.
Non ho scritto nemmeno tre righe che alzo nuovamente la testa dal computer. Lanie è appena arrivata a depositare una cartelletta sulla scrivania di Beckett, la quale ora non si trova nella sua postazione, poi scambia qualche battuta con Castle e viene verso di noi. Non potendo cambiare la traiettoria dei miei occhi, osservo la sua camminata lievemente ancheggiante, le sue gambe lasciate scoperte dalla gonna corta e le altre forme che s'indovinano dalla camicetta scollata.
«Ciao ragazzi, siete incollati alla scrivania?», ci saluta allegramente.
«Lavoro d'ufficio», risponde Ryan concedendole solo una breve occhiata, per poi rimettersi a scrivere con impegno. Probabilmente desidera finire il prima possibile, per poter tornare presto a casa da Jenny e dalla loro creatura in arrivo.
«Lo sai che cosa penso dei rapporti», dico stiracchiandomi e facendola sorridere.
Lanie, poi, mi saluta e mi lascia al mio lavoro da scrivania, consigliandomi di darmi da fare.
La guardo ancora mentre si allontana, concedendomi quest'ultima distrazione. Lanie mi piace, ogni tanto usciamo insieme e devo riconoscere che stiamo bene, ma non me la sento d'impegnarmi con lei in una relazione seria e stabile, e potrei attribuire la motivazione al fatto che non voglio rinunciare alla mia libertà e a classiche scuse di questo genere, ma la verità è che Lanie non è la donna giusta, quella con la quale non desideri altro che legarti per la vita. Come Ryan con Jenny, tanto per intenderci.
Io, quella donna, l'ho già trovata.
Volto lo sguardo verso l'ufficio della Gates, dove Beckett si trova da più di mezz'ora a colloquio con il grande capo. Occhieggiando di tanto in tanto ho cercato di capire se ci fossero guai in vista, ma dal loro atteggiamento non mi sembra, meglio così, però ammetto di essere curioso. Lanie ha lanciato loro solo un'occhiata senza fare commenti, che sia a conoscenza di qualcosa che io non so?
Lasciando sfumare questo pensiero, permetto al mio sguardo d'indugiare sulla figura di Kate, come spesso accade quando lei non se ne accorge, quando da ogni sua espressione o gesto riesco a cogliere anche la più piccola variazione del suo stato d'animo, anche se lei non lo sa.
Kate Beckett è bella, ma l'aspetto fisico non è la sola cosa di lei ad attrarmi. Ho imparato ad ammirare la sua forza, la sua tenacia e anche le sue debolezze, perché fanno parte di lei e contribuiscono a renderla una donna eccezionale, che emana un irresistibile fascino misto di dolcezza e determinazione. È nelle mani di questa donna che potrei osare mettere la mia vita e il mio cuore.
Non so se quello che sento per Kate possa essere definito amore, forse non conosco nemmeno l'esatto significato di questa parola, l'unica cosa di cui sono certo è che farei qualunque cosa per lei, qualunque.
Non saprei dire da quanto tempo io provi questo sentimento, si è fatto strada nel mio cuore senza che me ne accorgessi, giorno dopo giorno, anno dopo anno. L'arrivo di Castle non ha cambiato nulla, non ha fatto crollare nessuna speranza che io potessi nutrire nei confronti di Kate, semplicemente non ce ne sono mai state, perché sono sempre stato consapevole che non avrei mai potuto essere per lei qualcosa di diverso dall'amico fidato e importante al quale tenere. In fondo va bene così, mi accontento di iniziare e finire ogni giornata con la luce del suo sorriso.
Nessuno lo sa, nessuno immagina, nemmeno Ryan, è un segreto che condivido soltanto con me stesso, un segreto solo mio. E tale è meglio che rimanga.
I miei pensieri vengono interrotti quando Kate esce dall'ufficio della Gates. I nostri sguardi s'incontrano per un attimo, poi va da Castle, si parlano brevemente e insieme vengono verso me e Ryan, con l'aria di chi deve dire qualcosa. Forse la mia curiosità verrà soddisfatta.
«Ragazzi...», esordisce Beckett, dopo si inumidisce le labbra come quando non trova le parole. «Mi è stato offerto un lavoro come agente federale e l'ho accettato. Mi trasferisco a Washington», rivela tutto d'un fiato.
Sono seduto, ma mi sento mancare la terra sotto i piedi.
Mi è stato offerto un lavoro come agente federale e l'ho accettato. Mi trasferisco a Washington.
Kate ha accettato un altro lavoro, lascerà il Distretto, lascerà tutto questo, se ne andrà. Non riesco a crederci.
Mi trasferisco a Washington.
Le sue parole mi risuonano nella mente, mi aggrappo alla speranza di aver capito male, anche se so di aver compreso benissimo.
La guardo: nei suoi occhi leggo dispiacere, ma anche la determinazione e la sicurezza di quella scelta. Non tornerà sui suoi passi.
Ryan le chiede qualcosa e le gli risponde, parlano, Castle interviene con qualche sua solita battuta, ma le loro voci mi arrivano ovattate, riesco solo a pensare che l'inizio e la fine delle mie giornate non saranno più illuminati dal sorriso di Kate. Non potrò più proteggerla se sarà in pericolo, aiutarla se ne avrà bisogno, guardarla seduta alla sua scrivania mentre si tira una ciocca di capelli dietro l'orecchio e arriccia le labbra, o infervorata davanti alla lavagna delle prove.
Mi trasferisco a Washington.
Si trasferisce a Washington.
«Esposito...».
Beckett richiama la mia attenzione, devo essermi estraniato un po' troppo a lungo, lo capisco dall'aria interrogativa con cui mi osserva.
«Te ne vai?», è tutto quello che riesco a dire.
Forse lei capisce che mi sono perso tutta la conversazione, ma non lo dà a vedere.
«Sì», risponde con una punta di rammarico, «ma non vi libererete di me, ogni tanto tornerò a trovarvi per controllare che non stiate battendo la fiacca», scherza generando la risata di Ryan.
«Peccato, stavamo già pensando di fare baldoria, vero?», dice il mio collega rivolgendosi a me.
Cerco di riscuotermi e mi alzo in piedi, come lui ha fatto da subito, non voglio mostrare l'effetto che mi ha provocato la notizia, così rispondo cercando un tono allegro.
«La faremo quando lei non ci sarà, ne avremo di tempo!».
Castle si raddrizza e si mette davanti a me e Ryan. «Sbagliato! Ci penserò io a controllarvi».
Ci mettiamo tutti a ridere, anche se io non ne ho affatto voglia.
«Mi mancherete», dice poi Kate, e la sua voce trema leggermente.
Non ha idea di quanto mi mancherà lei, mi fa male il solo pensare alla sua partenza.
«La giornata è finita, che cosa ne dite di andare tutti a bere qualcosa?», propone Beckett.
Ryan guarda l'ora e risponde: «Va bene, ma resterò poco, Jenny mi aspetta».
Kate e Rick annuiscono e sorridono al futuro papà, mentre io penso a una scusa per non andare, non sarei in grado di mascherare quello che sto provando, almeno non questa sera.
«Mi spiace, ma devo ancora scrivere quasi tutto il rapporto».
«Lo farai domani. Dai, vieni con noi», insiste Beckett.
«Parlerò io con la Gates, ormai siamo buoni amici», sostiene Castle con aria complice accennando all'ufficio del capitano.
«Ehm... Veramente... Ho un appuntamento», escogito su due piedi, ritrovandomi addosso tre sguardi curiosi. Per fortuna, presi dalla novità di Washington, nessuno di loro indaga per saperne di più. Probabilmente immaginano che mi vedrò con Lanie.
Dopo avermi augurato in modo ammiccante una piacevole serata, mi lasciano solo, senza immaginare che l'unico appuntamento che avrò sarà con il mio dispiacere.
Mentre se ne vanno seguo Kate con lo sguardo, e mi sento invadere dalla malinconia: se ne va e niente sarà più come prima.
Prima di scomparire dalla mia vista, inaspettatamente si volta verso di me e mi regala uno dei suoi splendidi sorrisi.
In quel preciso istante comprendo il significato della parola amore.










 
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Emily27